Archivio mensile:marzo 2013
27. Una svolta inaspettata – Parte I
– I giorni successivi al Festival, ripiombai nello sconforto. Vedevo l’intervista lontana e difficile. Mi sentivo affranto. Era ormai luglio, gli impegni di lavoro in Sicilia cominciavano ad essere pressanti, dovevo tornare giù. Ma una parte di me tentennava,volevo avere un’altra chance con l’aspirante per l’intervista. Preso dallo sconforto, ricordo che scrissi un post in cui annunciavo il mio rientro siculo con la morte nel cuore e inoltre accennavo pure al linfoma e che lasciavo all’Oscuro e allo staff il compito di completare la missione. Non so spiegarle il motivo Dottore, probabilmente credevo di ritenere chiusa la mia avventura. Il Presidente, Vittorio , un ragazzo campano molto gentile e perspicace tolse subito la parte del linfoma dal mio post. Lo stesso Oscuro stupito mi chiese il motivo di quelle mie parole. Una parte di me voleva rimanere, un’altra voleva scappare. Ero in pieno conflitto. Ero turbato da come l’ossessione intervista mi stesse prosciugando ogni energia mentale. Per alcuni giorni non mi collegai,facendo credere al forum di non essere più a Roma. Ricordo che un mio amico ed ex compagno di classe del liceo, Giovanni, mi invitò alla sua festa dei 30 anni. Ci andai contento, speravo di staccare la spina ma durante la serata, il pensiero dell’aspirante mi avvolse. Ero pensieroso, preoccupato, non riuscivo a capire cosa mi stava capitando. Feci le foto della serata, mi sforzai di sorridere, ma dentro di me ribollivano le emozioni. Due sere dopo, ero a casa,da solo. Gli altri erano a nella casa di campagna. Decisi d’improvviso d’uscire e ,come un automa, mi diressi verso la casa dell’aspirante. Mi fermai a 30 m dall’abitazione. Rimasi lì per un paio d’ore. Non so cosa mi aspettavo. A distanza di anni, anche solo a raccontarle quell’episodio mi vengono i brividi. Era come se una parte di me fosse fuori controllo, fortunatamente mi destai da quella condizione e me ne tornai a casa.
Lo Splendente prende qualche appunto e inizia:
– Melvin, in tutta questa storia, hai sempre avuto ben chiaro il confine tra il bene e il male. È chiaro che il valzer delle emozioni ti scuotono e ti mettono in difficoltà. Tu stesso definisci il tuo comportamento contraddittorio. Da una parte c’e la voglia di chiudere il cerchio e dall’altra i sensi di colpa cominciamo a premere. Non vuoi rinunciare a questa avventura. Vai Avanti Mel.
– Qualche giorno dopo un utente pubblicò la notizia che l’aspirante sarebbe stata presente a Rieti nella veste di madrina per l’apertura di un Festival. L’idea dapprima mi attraversò leggermente, poi in breve divenne forte e decisiva: sarei andato. Dissi all’Oscuro che per motivi di lavoro dovevo ritornare a Roma e che quindi con la scusa mi sarei fatto questa passeggiata. Gli chiesi se aveva nulla da obiettare. Lui mi rispose caustico: ”Tanto la denuncia per molestie te la prendi tu, fai pure”. Mi organizzai, studiai il percorso e partii il pomeriggio presto. Da buon ex arbitro volevo arrivare in loco con largo anticipo, per studiare bene il luogo dell’evento.
– Aspetta Mel, sei stato arbitro di cosa?
Gli sorrido e sospiro:
– Sono stato arbitro di calcio per 10 anni Dottore, poi osservatore. È stata una grande passione. Ho conosciuto un mondo. Ho fatto tante amicizie. L’arbitraggio mi ha salvato da una forte apatia dopo la morte di papà e la delusione di Flavia. Ho tanti ricordi belli. Ho viaggiato in lungo e largo l’Italia per vedere partite con Giulio e altri ragazzi. Sono diventato se possibile ancora più pignolo. L’ arbitraggio ha vinto la mia pigrizia.
– Ne parli al passato come mai?
– Mi sono dimesso, Dottore. Non mi ritenevo più degno d’indossare quella divisa. Non credevo d’essere più adeguato come educatore. Ho lasciato perché mi sono sentito svuotato d’ogni interesse. L’arbitraggio mi ha insegnato il culto dell’allenamento e del sacrificio ma anche come arrivare in anticipo sui luoghi che non conosco.
– Ho capito, Mel, prosegui.
– Giunsi verso le 5 nel paesino, peraltro incantevole, e mi diressi subito verso il Chiostro del monastero dove alla sera si sarebbe svolto l’evento. Ero tranquillo, non pensavo d’incontrare nessuno. Ero immerso nei miei pensieri quando sento una voce che mi dice: ”Melvin ma tu cosa ci fai qui, non eri tornato in Sicilia?”. Mi detesto dal mio torpore, volgo lo sguardo verso la voce e mi trovo davanti una ragazzina vestita con una maglietta e pantaloncini corti e con dei discutibili occhiali scuri. La guardo e non la riconosco. Sto per parlare quando lei intuendo la mia confusione mi dice: ”Ma non mi riconosci, sono io”. Era l’aspirante in compagnia dei suoi genitori e della sorella Giulia. Provo a riprendermi e ad articolare una risposta sensata: ”Mi scusi Signorina non l’avevo riconosciuta vestita così. Sembra proprio una ragazza qualunque. Si, è vero, ero partito. Ma sono dovuto tornare a Roma per via di un finanziamento per la mia azienda agricola atteso da tempo. Ho voluto cogliere l’opportunità ed eccomi qui. Spero che non le crei disturbo la mia presenza”. L’Aspirante mi guarda sconvolta e dice: ”Tu eri in Sicilia, hai preso un aereo e sei tornato a Roma e poi hai guidato fin qui? Sei veramente un pazzo”. Io le sorrido e di rimando: ”Forse un poco lo sono, spero almeno ne valga la pena. Mi concederà finalmente una mezz’ora per realizzare l’intervista? lei ancora più incredula scuote la testa. “Va bene, non ora, ma la faremo. Sei veramente pazzo”. Poi in compagnia della sua famiglia lascia il chiostro per dirigersi in albergo per riposare un po’. Io cerco di riprendermi da questo incontro e chiamo l’Oscuro per informarlo sull’accaduto (anche lì mi aveva garantito che l’avrebbe avvisata ). L’inizio di questa spedizione è partito con il piede sbagliato, penso.
http://www.facebook.com/pages/Il-Ritorno-di-Melvin/313768195405616?fref=ts
26. Roma Fiction Fest
A volte l’imprevisto può diventare un vantaggio.
Raramente mi è capitato d’essere al posto giusto al momento giusto.
Gli eventi mondani li ho sempre ritenuti noiosi.
Sono anni che passo l’ultimo dell’anno a casa a guardare beatamente film mentre il mondo festeggia.
Basta un gesto per cambiare una vita.
– Ciao Mel, sei pronto per continuare?
– Sì, Dottore. Ormai siamo in gioco e giochiamo. Dopo l’Oscura Cena, a Roma cominciò la prima edizione del Fiction Fest: una manifestazione interamente dedicata al mondo della fiction e ai suoi personaggi.Ovviamente feci domanda per essere scelto come giurato popolare di una delle tre commissioni esaminatrici. Fui selezionato e passai una settimana nel mondo dei Balocchi. Guardavo e giudicavo film tv e serial dalla mattina alla sera. Fu un’esperienza stancante, ma nello stesso tempo meravigliosa. Conobbi tanti altri ragazzi “malati” di televisione. Era stimolante confrontarsi con loro. Non dissi ai ragazzi del forum che facevo parte dell’organizzazione. Volevo vivere questa esperienza in solitudine. In qualche modo mi stava ricaricando le pile. In una delle giornate del Roma Fiction Fest, era previsto lo sbarco del cast di Qualcosa è Cambiato per la presentazione della prima puntata dell’attesa seconda stagione. Gli orari non coincidevano, ero bloccato come giurato. Avevo detto sul forum che avrei fatto delle foto e tentato d’ottenere la benedetta intervista. Per gli impegni di giurato non potevo assistere all’anteprima. Riuscii in qualche modo ad uscire dalla sala per qualche minuto. Volevo vedere l’arrivo dell’Aspirante e degli altri attori. Era impensabile realizzare l’intervista in mezzo al caos di persone che circondavano gli attori. Ero davvero sconvolto dall’entusiasmo quasi delirante dei fan, si era creato un muro di persone. Stavo lasciando la folla, rassegnato e deluso, quando improvvisamente la vidi : vestita di bianco con i capelli lisci neri e con un tocco di rossetto sulle labbra. Era una visione quasi angelica. Meritava una foto. Stava avanzando per prendere la scala mobile per recarsi alla sala già gremita. Emozionato provai ad armeggiare con la macchina fotografica, ma non riuscivo a farla funzionare. Abbassai per un momento lo sguardo per cercare di risolvere il problema. Quando rialzai la testa l’Aspirante era davanti a me sorridente. Era venuta a salutarmi. Io non riuscivo a parlare. Prese lei l’iniziativa e mi diede un bacio sulla guancia e mi disse: “Benvenuto al Roma Fiction Fest. Adesso ci siamo tutti”. Io le risposi: ”Grazie, le ricordo la promessa che ci fece”. Lei scosse la testa e disse: “Sì va bene, però tu cerca di trattarmi meglio. Ultimamente i tuoi commenti sui miei vestiti sono un po’ cattivelli”. La guardai e sorrisi: “Se i miei post poi portano questi risultati, allora continuerò ad essere cattivo”. Finii la frase con un piccolo inchino. Lei diventò rossa: “Grazie Melvin, ci vediamo presto”. E se ne andò. Io rimasi lì a osservarla mentre saliva le scale, troppo preso dall’emozione per dire altro.
Lo Splendente sorride e mi dice:
– Una scena del genere non poteva svolgersi se non dentro un cinema. Comunque mi sembra di capire che tra te e l’Aspirante sta crescendo ormai un rapporto vero. L’emozione provata quel giorno rientra in una situazione più ampia. Cosa successe dopo? La sera stessa dopo l’incontro tornai a casa, stanco ma con un sentimento di strana euforia. Quel casto bacio dell’Aspirante mi aveva sorpreso. Mi aveva riconosciuto in mezzo a tanti. Sul forum era successo di tutto. L’Aspirante qualche ora prima aveva scritto un post acido sul mio commento e di altri ragazzi su una sua “mise” durante un evento mondano. L’Oscuro, non gli parve vero, poté creare una sorta di caccia all’uomo. I ragazzi volevano linciarmi per il reato di lesa Maestà. Prima mi avevano “seguito” nell’ironia con i post, poi si erano ritratti di fronte al commento dell’attrice. Sul messenger mi confrontai brevemente con l’Oscuro. Lui invero voleva sapere perché negli ultimi giorni ero meno presente sul forum e io glissai: ”Niente di che Gigio, sono solo impegnato in altre cose. Comunque se il problema è chiedere scusa all’Aspirante lo faccio. Se mi permetti di scriverle un messaggio privato”. L’Oscuro acconsenti e cosi le scrissi. Non ottenendo ovviamente nessuna risposta. Postai sul forum l’unica foto fatta all’Aspirante al Festival, a dire il vero un po’ sfocata. Speravo di rivederla alla serata finale. Mi portai dietro anche mamma e nonna: era comunque un evento da vedere. Ma sfortunatamente l’Aspirante non si presentò. Rimanevo ancora senza intervista.
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25. L’Oscura Cena
Ci sono incontri che segnano una vita.
Melvin è davvero un ragazzo particolare.
Si dispera per le minchiate che ha detto.
È bloccato sul passato.
Non vuole capire che i file li genera lui.
È testardo, ma io lo sono di più.
– Mel, finora ho rispettato il tuo mondo fatto di sopranomi e di citazioni ma per svolgere al meglio il mio lavoro devo chiederti dell’Oscuro. Chi era? Ne parli continuamente, evidentemente ha rappresentato molto per te nella storia. Parlami un po’ di lui.
< Quando le parlavo di ulteriori complicazioni dopo l’imprimatur dell’Aspirante, caro Dottore, mi riferivo proprio all’Oscuro. Cominciamo col dire che era un ragazzo di 23 anni, benestante, figlio di un professionista e quindi della media borghesia romana. Un ragazzo amante delle donne, della tecnologia, tifosissimo di una modesta squadra del Nord e soprattutto geloso della sua privacy, un po’ meno di quella degli altri. Sul forum non c’erano sue foto, amava circondarsi di un alone di mistero e voleva avere sempre l’ultima parola su tutto. Il nostro rapporto iniziò dopo i miei primi mesi sul forum. L’Oscuro mi studiava e io studiavo lui. Ci punzecchiavamo sullo sport, sulle fiction, sul cinema. Giorno dopo giorno scoprivamo d’avere molte cose in comune. Lui possedeva un’ironia “cattiva”, io invece ero più sarcastico e tagliente, mai aggressivo. Post dopo post si era creata un inizio d’amicizia virtuale. Dopo la mia ”confessione” sul linfoma avevo già suscitato la sua curiosità in parte, ma prevaleva ancora una sorta di diffidenza nei miei confronti. Dopo che l’Aspirante fece lo show, l’Oscuro decise di rompere gli indugi e mi chiese d’incontrarlo. Evidentemente una parte di lui non poteva accettare che l’attenzione dell’attrice si spostasse su un altro utente. Ci mettemmo d’accordo per vederci , se non ricordo male ai primi di luglio. Io gli avevo fatto capire che avrei mollato il progetto intervista perché mi ero stancato ed affaticato dopo quattro giorni di set. Le confesso, Dottore, che quella sera ero emozionato. Non sapevo cosa aspettarmi dalla cena. Ricordo che dissi a mia madre e a mio fratello, prima d’uscire: ”Se non torno entro due ore, chiamate la polizia”. Arrivammo in contemporanea all’appuntamento. L’Oscuro si presentò con la sua graziosa e silenziosa compagna, Lady Oscura (la ragazza si presentò con il suo vero nome Piera). Dopo i primi momenti d’imbarazzo, decisi di fare per una sera io ”l’aggressivo”. Mangiammo una pizza in un locale scelto da lui. Non davo possibilità all’Oscuro di parlare. Gli domandai del forum, della sua vita e della sua ragazza. Sembravano un po’ intimoriti e scettici allo stesso tempo. Io gli spiegai finalmente il progetto intervista, ma l’Oscuro continuava ad essere scettico, mi disse che l’Aspirante gli aveva promesso foto private e finora mai ricevute. Non riuscivo a capire onestamente il legame tra l’Oscuro e l’Aspirante, mi sembravano così diversi. La serata, alla fine, risultò piacevole. Prima d’andarmene gli chiesi il suo “vero” nome ma lui si rifiutò di dirmelo. Ancora non si fidava di me, allora mi rivolsi a Piera:”È proprio Oscuro, il tuo fidanzato, ma sono sicuro che faremo grandi cose insieme”.
24. Le Donne della mia vita
23. Riflessione
22. Essere più pazienti di Giobbe – Parte II
21. Essere più pazienti di Giobbe – Parte I
20. Un nuova idea – Parte II
19. Una nuova idea – Parte I
Sentirsi in trappola e non sapere dove andare.
Non so dove sbattere la testa
Tutto mi sembra fermo, immobile.
Solo i miei pensieri viaggiano veloci ed incessanti.
Sono inquieto, rabbioso, avvilito.
Parlo da settimane ma la nausea non diminuisce.
Ho distrutto un Sogno.
Quanti treni ho perso per stupidità.
Quante volte ho esitato.
Adesso non mi resta che essere puntuale con lo Splendente.
Si apre la porta. Esce una donna sorridente e rilassata.
– Ciao Mel, come va?
– Sa, Dottore, invidio chi esce da qui con il sorriso sulle labbra. Io ogni volta ho un magone e un mal di testa micidiale.
– Perché non la smetti di darti addosso, Mel? Sei giudice e accusato alla stesso tempo.
– Lo so, Dottore, ma non ci riesco. La mia mente è affollata da tanti fantasmi.
– Riprendiamo il discorso della malattia. Mi interessa molto. Come ti sei comportato nelle settimane successive?
– Mi ero cacciato in una situazione particolare, ma sapevo che se avessi ritrattato tutto, mi avrebbero cacciato dal forum con ignominia, dandomi del coglione pazzo. Non volevo e non potevo “perdere” anche il forum. Cosi mi diedi ancora di più da fare per cercare di far “dimenticare” il linfoma. Compravo i giornali dove c’era l’Aspirante protagonista, scrivevo più minchiate possibili per far ridere il mio “pubblico”. Addirittura un paio di volte chiesi a mio fratello Piero la cortesia di andare sul set e di fare alcune foto, visto che non c’erano iscritti disponibili su Roma. Ero bloccato in Sicilia per lavoro. Poi a Giugno mi venne in mente l’idea dell’intervista. Il forum già godeva di una discreta reputazione e fama. Sul web eravamo conosciuti e anche invidiati da altri siti per via del rapporto privilegiato con l’Aspirante. Avendo letto tutti i post del forum, avevo notato che c’era del materiale enorme da sviluppare. Ricordo che una sera qualunque parlando sul messenger con l’Oscuro gli chiesi a bruciapelo: “Ascolta, ma se facessimo un’intervista all’Aspirante in esclusiva?”. L’Oscuro come sempre non tradiva emozione e rispose: “Cosa intendi? Guarda che non possiamo romperle troppo l’anima. Spiegami meglio”. Io allora gli esposi il mio progetto di elaborare delle domande “originali”, figlie dei post degli utenti e delle interviste rilasciate in precedenza. Avremmo spaziato dall’attualità alla politica e ovviamente un po’ di lavoro e vita privata. Sembrava scettico ma alla fine, probabilmente per non dire di no, mi disse: “Facciamo così, tu scrivi le domande e quando torni a Roma vediamo cosa possiamo fare”.
– Se ho capito bene, tiri fuori l’intervista perché pentito della “rivelazione linfoma” e ti accendi di nuovo non per l’Aspirante ma all’idea di una sfida quasi impossibile?
– In effetti, Dottore, il progetto intervista mi caricò di nuovo entusiasmo. Mi preparai come uno studente per un esame. Lessi e rilessi tutto quello che c’era da sapere sulla vita dell’Aspirante. Avevo preparato il mio schema di domande suddivise in cinque categorie: Io, Lavoro, Attualità, Grillo Parlante e Privacy. Ero convinto che se avessimo realizzato quest’intervista il forum avrebbe fatto il botto. Il linfoma immaginario rimaneva sullo sfondo. Ogni tanto sul messenger ne parlavo con l’Oscuro, con il Presidente (anche a lui avevo fatto la rivelazione) o con il Lumacone. Rimanevo sempre sul vago. Dopo il bastone, il linfoma era un altro scudo. Almeno così lo vedevo. Lavoravo in Sicilia, ma con la mente ero già a Roma.