10) After Love

Il biglietto d’acquistare per “After Love” è : Ridotto

“After Love” è un film di Aleem Khan. Con Joanna Scanlan, Nathalie Richard, Talid Ariss, Nasser Memarzia, Seema Morar. Drammatico, 89′. Gran Bretagna 2020

Sinossi:

Nel sud dell’Inghilterra che si affaccia sul canale della Manica, a Dover, Mary vive una vita tranquilla con il marito Ahmed, per il quale si è convertita all’Islam prima di sposarsi. Quando Ahmed muore all’improvviso, Mary trova il documento di una donna sconosciuta nel suo portafoglio. La curiosità e la paura la spingono verso la sponda francese del canale, a Calais, per chiedere spiegazioni a Genevieve, che ha un figlio, del rapporto con suo marito.

Recensione:

Quanto conosciamo davvero la persona che ci sta accanto, il nostro “partner”? Rispondere in modo preciso è difficile. Al netto delle ipocrisie, una piccola “quota di bugie”, chiamiamola così, può essere considerata normale in qualunque rapporto, se poi ci sono amore e stima reciproca a compensare.

Ma quando Mary (Scanlan) resta improvvisamente vedova, dopo la tragica morte del marito Ahmed, il tempo del lutto e del dolore viene in breve interrotto da una sconvolgente scoperta: l’uomo aveva una seconda vita, un’amante in Francia.

Mary è decisa a capire, a saperne di più sull’altra donna, a guardarla negli occhi persino. Non può accettare che il marito le abbia mentito per tanto tempo. Lei è la moglie di Ahmed, ha diritto ad avere chiarezza. Nella casa di Genevieve, sulla sponda francese del canale della Manica, scoprirà più di quanto aveva immaginato. continua su

7) Gli Ultimi giorni di John Lennon (James Patterson)

“Gli Ultimi Giorni di John Lennon” è un romanzo scritto da James Patterson e pubblicato da Longanesi il 23 settembre 2021.
Sinossi:
L’8 dicembre 1980 il cantante più famoso della storia della musica e un suo fan si incontrano. Uno morirà. L’altro finirà in carcere per il resto dei suoi giorni. È un thriller. Ma è anche una storia vera. Neanche nei suoi sogni più esaltanti, John Lennon aveva immaginato che i Beatles lo avrebbero trasformato in una superstar internazionale, in grado di scalare le vette delle classifiche, conquistare il pubblico americano, rivoluzionare la musica pop e influenzare intere generazioni di fan in tutto il mondo. Sembra un sogno, ma è tutto vero. Una parabola esaltante fatta di incontri casuali, vitalità dirompente e un immenso talento. I Beatles in pochi anni diventano la band più amata del pianeta. Riassumono un’epoca e insieme la plasmano. Nessuno li può toccare. Nessuno tranne un giovane fan, Mark David Chapman, così ossessionato da Lennon da volare fino a New York da Honolulu, per appostarsi nell’Upper West Side, davanti al palazzo dove vive il suo idolo, il Dakota Building. La sera di quel maledetto 8 dicembre del 1980, Lennon ha appena compiuto quarant’anni. Sta rientrando a casa dallo studio di registrazione, con la moglie Yoko, giusto in tempo per dare la buonanotte al figlio Sean, di cinque anni. Con cinque colpi di pistola l’anonimo Mark Chapman fredda la più grande leggenda della musica vivente, che morirà pochi minuti dopo all’ospedale. Che cosa lo ha spinto a compiere quel gesto? A cosa pensava? Arricchito da interviste esclusive ad amici e collaboratori di Lennon, fra cui Paul McCartney, questo documentatissimo libro narra l’incredibile storia vera di due uomini che con le loro azioni hanno cambiato il mondo.
Recensione:
Eviterò, almeno stavolta, di “rivendicare” la mia assoluta impreparazione musicale.
So chi sono i Beatles. So chi è John Lennon e della sua tragica morte
So quanto la musica dei Beatles ha influenzato , infiammato più di una generazione, assicurando onore e gloria imperitura ai componenti della band di Liverpool.
Quello che non mi aspettavo che il noto e bravo giallista come James Patterson potesse avere l’idea di raccontare le origini , l’ascesa, i trionfi e la fine della band come fosse un romanzo.
Ed ancora aggiungendo l’elemento thriller psicologico nel ricostruire l’omicidio di Lennon dalle due opposte prospettive : l’assassino e la vittima.
Il mio amico Don Paolo Tenaglia mi ha regalato il nuovo romanzo di James Patterson conoscendo bene i miei punti deboli: curiosità e storia.
“Gli ultimi giorni di John Lennon” sebbene sia presentato come un romanzo in vero si rivela sul piano narrativo -strutturale come una raccolta di episodi, passaggi, interviste ai protagonisti ed articoli creativamente rielaborati avendo da una parte un taglio thriller e dall’altra avendo l’obiettivo di far rivivere musicalmente i passaggi della nota band.
James Patterson si è posto l’ambizioso obiettivo autoriale di tenere insieme suspense e passione musicale sperando cosi d’invogliare alla lettura diverse tipologie di lettori.
Il risultato di questa complessa quanto affascinante operazione autoriale e commerciale è complessivamente riuscita anche se sinceramente ci saremmo aspettati un guizzo in più dal noto scrittore.
L’impianto narrativo è ben equilibrato alternando la storia del gruppo con quella privata e sentimentale di Lennon , ma il lettore “poco esperto” del fenomeno Beatles alla lunga fatica a seguire la dettagliata e corposa cronologia degli eventi.
Patterson cita date, rievoca concerti, fa conoscere nomi di manager, dischi volendo dare il più possibile forma e senso del mondo Beatles.
Ma questo flusso di notizie appare più nozionistico che necessario alla fluidità e verve del racconto.
Così la parte riguardante Lennon ed il suo assassino appare più intensa, viva, coinvolgente meno imprigionata dai freddi numeri e date, permettendo all’autore una maggiore libertà creativa.

Le 334 pagine del romanzo  sono sinceramente tante Alcuni passaggi , a nostro modesto parere, potevano essere ridotte o tolte, evitando così cadute di tensione narrativa e ritmo.

“Gli Ultimi giorni di John Lennon” è un romanzo /omaggio  scritto con passione  e  visione autoriale e nonostante alcune criticità  offre comunque un originale ed approfondita prospettiva sulla famosa band e sulla travagliata ed intensa vita di John Lennon.

6) Cinema Italia – I film che hanno fatto gli italiani (Giovanni De Luna)

“Cinema Italia – I Film che hanno fatto gli italiani ” è un saggio scritto da Giovanni De Luna e pubblicato da Utet il 31 Agosto 2021

Sinossi:
Nel 1914 esce Cabiria, forse il più grande kolossal della storia del cinema italiano. La trama, in teoria, dovrebbe ricostruire l’epico scontro tra Roma e Cartagine, ma l’estetica orientaleggiante e liberty dell’epoca, con tanto di Gabriele D’Annunzio alla sceneggiatura, racconta facilmente in controluce il presente di quell’Italia desiderosa di guadagnare visibilità e credibilità internazionale. Come spiega Giovanni De Luna in Cinema Italia, di fronte a Cabiria lo storico finisce per «aggirarsi tra quelle immense scenografie, fiutando non l’aria del iii secolo a.C. ma quella carica di odori e di miasmi pestiferi del primo Novecento, di quella incredibile e paradossale stagione in cui stava finendo l’Ottocento e fragorosamente e maledettamente stava nascendo il terrificante xx secolo». Parte da qui il percorso affascinante di uno storico che utilizza i film come documenti del periodo in cui venivano realizzati, dei gusti del pubblico e della temperie culturale, avvicinandoci così a un’inedita lettura del modo in cui il cinema ha contribuito a “fare gli italiani”. I film, infatti, spesso sono lo specchio di un presente in procinto di farsi storia: l’immediato dopoguerra di Ladri di biciclette, i primi venti del boom di Un americano a Roma, la lotta sociale de La classe operaia va in paradiso, ma anche l’edonismo pre Mani pulite di Yuppies o Vacanze di Natale. Ma non solo, perché in molti casi proprio il cinema, arte nobile e popolare insieme, ha voluto farsi a sua volta strumento di indagine storica, che fosse propaganda di stato o contestazione intellettuale: per ogni Cabiria ci sono stati moltissimi La grande guerra, Una giornata particolare, La notte di San Lorenzo, La meglio gioventù… Mescolando alto e basso senza timore, e con qualche sortita nel cinema straniero, Giovanni De Luna ricostruisce la storia del nostro paese per come l’abbiamo vista, o meglio, voluta vedere al cinema noi italiani, che fossimo di volta in volta sceneggiatori, registi o solo semplici ma appassionati spettatori.
Recensione:
Come si possono intuire , capire, anticipare i cambiamenti sociali, economici, culturali di un secolo, di un Paese, di una società?
Ovviamente la politica, le istituzioni si servono dei propri apparati ,degli strumenti scientifici e sovente di professionisti capaci di leggere i dati , flussi , interpretare le usanze facendoli diventare oggetto di studi e testi universitari.
Ma se una persona “diversamente ignorante” non avesse tempo, voglia o magari le necessarie competenze per poter affrontare questo complesso processo e volesse comunque saperne di più?
Paradossalmente leggendo il saggio di Giovanni Luna “ I film che hanno fatto gli italiani” potrebbe rivelarsi un inaspettato, interessante quanto efficace modo di conoscere la nostra storia tramite la storia del cinema.
Già la Settima Arte fin dalla sua nascita ha svolto differenti ruoli: culturale, simbolico, pedagogico, propagandistico e spesso anticipatorio sulle evoluzioni future della società.
Ma ciò che non abbiamo davvero capito è come e quanto alcuni film abbiano condizionato, influenzato gli usi e costumi degli italiani, dettando il passaggio da una stagione politica, storica ed economica all’altra .
Una lacuna culturale/cinematografica che Giovanni De Luna ha colmato con talento , efficacia e creatività passando “in rassegna” quei film che a giudizio del saggista, hanno svolto un doppio compito: artistico e sociopolitico.
Il cinema ha raccontato , anticipato, mostrato le nobiltà e miserie dell’animo umano, i limiti e contraddizioni di un mondo in continua trasformazione.
Giovanni Luna mette in fila una carrellata di personaggi, storie e produzioni italiche davvero interessanti, diverse quanto valide nel sostenere il ruolo del cinema come megafono ed amplificatore delle scosse che animarono gli italiani e l’Italia.
“Cinema Italia -I film che hanno fatto gli italiani” è un saggio scritto in modo semplice e lineare che ci sentiamo di consigliare non soltanto agli addetti ai lavori, ma anche ai semplici appassionati come utile e preziosa tappa di

9) Il discorso perfetto

Il biglietto d’acquistare per “Il Discorso perfetto” è : Omaggio

“Il discorso perfetto” è un film del 2020 di Laurent Tirard. Con Benjamin Lavernhe, Sara Giraudeau, Kyan Khojandi, Julia Piaton, François Morel. Commedia, 87′. Francia 2020

Sinossi:

Adrien è un trentacinquenne romantico, depresso e ipocondriaco, da trentotto giorni ancor più sofferente perché la fidanzata, Sonia, ha messo “in pausa” la loro relazione fino a data da destinarsi. Si trova in questo stato penoso ad una noiosa cena di famiglia quando il fidanzato di sua sorella gli chiede il favore di tenere un discorso durante la cerimonia per il loro matrimonio. Angosciato alla sola idea, Adrien comincia così a produrre un lungo discorso mentale, in cui immagina quel che potrebbe dire, ricorda i traumi e i bei momenti passati, analizza la sua famiglia, la sua relazione e se stesso, in attesa che un messaggio di Sonia riaccenda in lui la speranza e la felicità.

Recensione:

Arriva al cinema il film “Il discorso perfetto” di Laurent Tirard, presentato al Festival di Cannes e alla Festa del cinema di Roma nel 2020. Al centro del racconto un tema sempre attuale, un momento che molte coppie hanno affrontato: la fantomatica pausa di riflessione.

Quando uno dei partner chiede all’altro di potersi prendere del tempo “per riflettere” o “ritrovare se stesso”, le possibilità che il rapporto entri in crisi sono alte. Anche perché, la metà che subisce la pausa – e non la chiede – può precipitare in un vortice involutivo esistenziale ed emotivo.

È il caso del trentacinquenne Adrien (interpretato da Benjamin Lavernhe, al suo primo ruolo da protagonista), che da quando la fidanzata Sonia ha messo in pausa la loro relazione, ben 38 giorni prima, è ancora più depresso e ipocondriaco del solito. Adrien non riesce a capacitarsi della crisi di quel rapporto che per lui era tutto. Continua a chiedersi come reagire alla situazione, cosa fare per riconquistare la sua donna. continua su

10) Makari 2 -2 Stagione

“Makari” è una serie diretta da Michele Soavi. Con Claudio Gioè, Domenico Centamore, Ester Pantano, Tuccio Musumeci, Andrea Bosca. Giallo, commedia drammatica. Italia. 2021-in produzione

Recensione:

Dopo il successo dello scorso anno e l’ottima accoglienza del pubblico, la serie “Màkari” è pronta a tornare su Rai1 a partire da questa sera, 7 febbraio, con tre episodi, tratti questa volta dai romanzi di Gaetano Savatteri con protagonista Salvatore Lamanna.

Dopo aver visto il primo episodio, “Il delitto di Kolimbetra”, posso dirlo: la differenza, rispetto ai quattro casi tratti dai racconti di Savatteri, si vede tutta. Questa storia ha infatti un inizio, uno sviluppo e una fine molto più definiti e organici rispetto ai precedenti.

La storia riprende da dove ci eravamo interrotti. Lamanna (Gioè) è rimasto a Màkari, dove sta provando a ultimare il suo secondo romanzo. L’editore gli dice però che come autore non vende, quindi deve provare a essere più social, e a realizzare magari dei brevi video. Si farà aiutare dal fido Peppe Piccionello (Centamore).

Suleima (Pantano), invece, è a Milano, dove ha trovato lavoro dopo la laurea presso un architetto filantropo e affascinante, Teodoro Bettini (Bosca). Ma la relazione a distanza, e la gelosia di Lamanna, sono causa di non pochi problemi. 

Mentre si trova alla Valle dei Templi per realizzare dei video, Lamanna viene coinvolto nel caso di giornata. Un famoso archeologo, il professor Demetrio Alù (Ennio Coltorti), viene ritrovato morto proprio alla vigilia di un’importante rivelazione sugli scavi e questo fa pensare che le due cose siano connesse. Nel frattempo, Suleima torna a sorpresa ad Agrigento, per un progetto di lavoro e di vita…continua su

9) Suspicion

“Suspicion” è una serie di Chris Long. Con Kunal Nayyar, Georgina Campbell, Elyes Gabel, Elizabeth Henstridge, Uma Thurman, Gerran Howell. Thriller, drammatico. Regno Unito. 2022-in produzione

Recensione:

Ogni autore – o sceneggiatore – che si rispetti potrebbe confermarvelo: la prima regola di un giallo fatto bene è quella di istillare il dubbio nel lettore/spettatore, di creare le condizioni perché, fino alla fine, chi legge o guarda non abbia le idee chiare su chi sia stato a commettere l’atto criminoso.

A questa regola aurea ne aggiungerei almeno altre due: che il crimine, compiuto in modo tale da catturare l’attenzione e non risultare già visto, sia messo in chiaro fin dall’inizio e che ci sia una bella mescolanza di tempo, spazio e opportunità.

Questi tre elementi vengono tutti rispettati in “Suspicion”, la nuova serie thriller di Apple TV+, disponibile in streaming dal 4 febbraio (per adesso sono usciti due episodi, i restanti saranno disponibili a cadenza settimanale, uno ogni venerdì).

Ho visto in anteprima le prime puntate, e posso dire che “Suspicion” è un thriller spionistico giallo davvero ben confezionato, classico nell’impostazione narrativa, registica e interpretativa – e conoscendomi saprete che non vedo la cosa come un difetto, anzi. continua su

8) Il Truffatore di Tinder

“Il Truffatore di Tinder” è un film di Felicity Morris. Documentario, 114′. Gran Bretagna 2022

Sinossi:

Tra uno swipe e l’altro, trovare l’amore online non è facile. Per questo Cecilie non crede ai propri occhi quando fa match con un playboy ricco e belloccio, scoprendo che è l’uomo dei suoi sogni. Ma la realtà si rivela ben diversa: quando la donna si rende conto che il sedicente uomo d’affari internazionale non è chi dice di essere, lui le ha già preso tutto e la favola lascia il posto a un thriller con vendetta. Cecilie scopre chi sono le altre persone finite nel mirino, le donne uniscono le forze e smettono di essere vittime, dando al truffatore pane per i suoi denti. 

Recensione:

Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio, recita il detto. In un mondo in cui l’onestà è diventata una virtù per pochi – o per allocchi, decidete voi – è sempre più difficile dare credito al prossimo, scegliere di affidarsi a un altro dal punto di vista emotivo, ed economico.

Oggi, anche a causa della pandemia, i rapporti sono diventati sempre più virtuali. Le persone non si incontrano più, non si abbracciano e non parlano dal vivo, preferiscono dialogare e conoscersi attraverso uno schermo.

C’erano una volta gli anni ‘90, con le agenzie matrimoniali e gli speed date. Adesso il mercato dei sentimenti è saturato dalle app. App come Tinder, con i suoi milioni di iscritti, chi alla ricerca dell’anima gemella, chi di un incontro mordi-e-fuggi. La parola d’ordine, comunque, è rapidità. Non c’è il più tempo né la pazienza per conoscersi, innamorarsi, capire davvero chi abbiamo “davanti”. continua su

,

7) Landscapers – Un crimine quasi perfetto

“Landscapers – Un crimine quasi perfetto” è Una miniserie di Will Sharpe. Con Olivia Colman, David Thewlis, Kate O’Flynn, Dipo Ola, Daniel Rigby. Commedia nera, drammatico. Regno Unito, USA. 2021

Recensione:

Esiste davvero il fantomatico delitto perfetto? E l’assassino-tipo, le cui caratteristiche saltano subito all’occhio? I fatti di cronaca sembrerebbero dimostrare di no.

Se cinema e letteratura si sono sbizzarriti nell’immaginare delitti impossibili e assassini spietati, la realtà ci ha mostrato come spesso i crimini peggiori – e talvolta insoluti – vengano realizzati da persone che i vicini, dopo, definiscono come “normalissime e insospettabili”.

La miniserie “Landscapers – Un crimine quasi perfetto”, coproduzione Sky ed HBO, disponibile su Sky e NOW, è il racconto in quattro episodi di un duplice omicidio tenuto nascosto per anni e di una diabolica truffa al sistema pensionistico inglese messa in atto da una coppia di insospettabili, Susan (Colman) e Christopher (Thewlis) Edwards. continua su

8) I segni del cuore – Coda

Il biglietto d’acquistare per ” I Segni del cuore -Coda” è : Di pomeriggio (Con Riserva)

“I Segni del Cuore – Coda” è un film di Sian Heder. Con Emilia Jones, Marlee Matlin, Troy Kotsur, Daniel Durant, Eugenio Derbez. Drammatico, 111′. USA, Francia 2021

Sinossi:

Ruby, una ragazza diciassettenne, è l’unica persona udente di una famiglia di persone sorde. Ogni mattina, prima di andare in classe, dove viene ignorata e presa in giro dalle altre studentesse, aiuta i genitori e il fratello a gestire l’attività di pesca ed è lei il referente principale per contrattare la vendita del pesce. Al tempo stesso ha una grande passione per il canto ed entra nel coro della scuola diretto dal maestro Bernardo Villalobos che con lei è molto severo, la rimprovera spesso per i suoi ritardi ma riconosce che ha un grande talento e cerca così di prepararla per l’audizione a una prestigiosa scuola. Ruby si trova ora a un bivio: seguire i propri sogni o continuare ad aiutare la sua famiglia?

Recensione:

Nel 2015 rimasi piacevolmente colpito dal film francese “La famiglia Bélier”. Gli sceneggiatori avevano affrontato con intelligenza e ironia il tema della disabilità, inserendolo in una commedia familiare leggera ma credibile. La sceneggiatura era ben definita, lineare, inclusiva e allo stesso tempo spiazzante; il cast di assoluto valore.

A sette anni di distanza, negli States si è pensato di realizzare un remake, modificando poco o nulla sul piano narrativo rispetto all’originale – l’unica differenza è che lì la famiglia protagonista, composta da tre non udenti e una ragazza udente che quindi per tutta la vita era stata interprete e voce degli altri, si occupava di agricoltura, qui di pesca.

Come ben sapete i rifacimenti incontrano alquanto di rado il mio gradimento – perché non sono molti quelli che dimostrano di avere un loro perché e di non voler semplicemente cavalcare l’onda di un precedente successo. continua su