Archivio mensile:febbraio 2013
17. L’insostenibile leggerezza della Stupidità – Parte I
16. Come Cristoforo Colombo – Parte II
15. Come Cristoforo Colombo – Parte I
14. Nuove Conoscenze
Ho scelto di fare il medico come missione di vita.
Ascoltare per curare.
So di essere bravo. Troppi colleghi fanno questo lavoro per profitto.
Io mi appassiono ai pazienti.
Quando ascolto un paziente cerco di capire i passaggi mentali che lo portano a certe scelte.
Melvin è diverso.
Questo ragazzo vive nel suo mondo fantastico.
Ogni volta che mi racconta la sua vita, mi sembra di essere dentro un film.
Ogni seduta è una sorpresa.
Ogni volta devo tranquillizzarlo.
È sempre immerso nei suoi pensieri prima di entrare.
Non riesce a rilassarsi.
– Ciao Mel, bentornato. Hai passato una buona settimana?
– Salve, Dottore. Nulla di nuovo.
– Mi sembravi pensieroso prima. A cosa pensavi?
– Cercavo di ripassare cosa dirle oggi. Durante la settimana mi faccio uno schema.
– Bene. Cosa prevede oggi lo schema? Il Mondo dei Balocchi?
– Pensavo al forum e a come mi comportavo là dentro.
– Dimmi, Mel. Ti ascolto.
– Nel corso delle settimane, leggendo i post dei vari utenti, cominciai a sfornare i soprannomi. Sulle prime, i ragazzi pensarono di trovarsi di fronte a un demente con cui divertirsi. Giocavo a fare lo sprovveduto. La prima regola di sopravvivenza sul forum era neutralizzare l’ironia con l’autoironia. Pensando di essere il più vecchio della compagnia, li schernivo definendoli giovinastri lavativi. Ma presto mi resi conto che c’erano altri vecchi arnesi. Come il Lumacone, considerato il saggio del gruppo ma in vero un gran pettegolo e amante della musica. Mr. Pillola blu, mago dell’informatica, maniaco del sesso. Il Presidente, ragazzo salace e netto nel parlare, era semplicemente il Leader. Silvio, padre di famiglia e all’epoca senza lavoro, il Giovinastro casalingo. Il discepolo, anche lui siciliano, era l’Uomo inutile. Mi rendo conto che è difficile comprendere l’atmosfera del forum senza leggere i post. Ma mi sentivo a mio agio con loro. Mi facevano compagnia. Non conoscevo neanche i loro nomi, come potevo considerarli degli amici? Non lo so, Dottore, entravo lì e smettevo di pensare. Le mie giornate erano scandite dal lavoro e dal forum. Quando si collegava l’Aspirante o chi per lei con il suo nickname, gli utenti impazzivano di gioia. Bramavano un gesto, una parola. Mi sforzavo d’immaginare cosa potesse provare una ragazza così giovane a essere al centro di tanto affetto delirante. Questi pensieri mi accompagnavano nelle mie passeggiate. Riflettevo e mi ritrovavo sotto casa sua. Credo di averlo fatto cinque o sei volte. Lo so, era un comportamento molto inquietante. Io stesso ne rimanevo sconvolto e fuggivo via. Non so se ero preda di un’ossessione o di una fantasia. Mi comportavo come un adolescente invaghito di un’attrice. Era forse il mio modo di affrontare l’arrivo dei trent’anni? Non lo so Dottore, ancora oggi non riesco a trovare tutte le riposte.
– Mel, ti sentivi solo. Tu da una parte ami il centro della scena, dall’altra ti piace osservare. Il forum ti permetteva entrambe le possibilità. Eri dentro un file. Chi non ha fatto cose strane per una donna?
– Forse, Dottore. Ma le mie stranezze diventarono ogni giorno più forti. Fino a diventare incontrollabili.
13. Navigando qua e là – Parte II
Lo Splendente scrive qualcosa e poi dice:
– Mel, a volte i genitori sbagliano. Ti avranno detto spesso che lo fanno per troppo amore. Sicuramente con te sono state usate parole pesanti. Non sentirsi stimati dai genitori può rendere un figlio insicuro. Il tuo senso d’inadeguatezza viene da lontano. Che rapporti avevi con tuo padre?
– Mio padre era una persona complessa. È difficile descriverlo in poche parole. Parlarne adesso che non c’è più non mi piace molto. Ha avuto un’infanzia difficile. Ha perso padre e fratello in meno di due mesi. Sua madre era molto rigida e, mi dicono, bigotta. Si è sposato due volte. Voleva vedere i suoi figli già grandi. Corteggiare una donna, uscirci insieme era per lui segno di virilità e maturità. Era impaziente. Non ha mai compreso la mia timidezza. Non accettava la mia diversità. Secondo lui uscire con gli amici maschi era una perdita di tempo. Non sa quanti litigi e urla ci sono stati in casa, Dottore. Mio padre era buono, generoso, altruista ma non accettava di essere contraddetto. Non era capace di ammettere un errore.
– Tua madre non interveniva?
– Raramente. Considerava gli eccessi di mio padre squalificanti per lui. Ma non credeva che le sue parole potessero avere questi effetti sulla mia personalità. Per lei era fondamentale che studiassi. Mi aiutava a fare i compiti. Mi diceva sempre: “Mel, se non studi non potrai avere un futuro per te e la tua famiglia”. Ero tra due fuochi, Dottore.
Lo Splendente scuote la testa. Poi dice:
– Ne riparleremo, Mel. Continua a raccontarmi del forum.
– Nel forum dominava l’ironia feroce, e in alcuni casi l’autoironia. Cominciai a farmi una prima idea di quel mondo. La chat fu un trionfo. Tutti gli utenti rimasero soddisfatti e lo staff festeggiava per il successo. In quel momento, Dottore, potevo andarmene e chiudere i contatti con quella gente, ma decisi di rimanere e di conoscerli meglio. Mi sentivo attratto dall’atmosfera spensierata. Giocavo, scherzavo, litigavo con i vari utenti. Con l’Oscuro, in particolare, furono subito scintille. Si sentiva il leader carismatico, onnisciente. Giocava a fare il misterioso e pretendeva di avere sempre l’ultima parola su tutto. Mi divertivo a provocarlo con simpatia. Correggeva i miei post e io lo bollavo come la “maestrina dalla penna rossa”. Non so come iniziò, ma lo ribattezzai l’Oscuro Signore. Capii che non amava il sarcasmo e le critiche ironiche. Fu l’inizio di un rapporto forte. Non so se sia un dono o semplicemente un vezzo, Dottore, ma sono solito dare un soprannome alle persone che conosco e frequento. Una parola per descrivere un carattere o un modo di fare. Tutti all’inizio reagiscono un po’ male, pensando che sia un modo per prenderli in giro. Poi comprendono la mia buona fede e lo accettano. Fu così anche sul forum. Cercavo di adattarmi all’ambiente. Indossavo una maschera e improvvisavo, come a teatro. Non li prendevo in giro, mi creda. Accentuavo solo le me stranezze.
– Entrano in gioco altri coprotagonisti di questo file, mi sembra di capire. Il tuo approccio, almeno all’inizio, è prudente. Sei spinto dalla voglia di avere notizie sull’Aspirante e nello stesso tempo un mondo nuovo si apre davanti a te. In un periodo della tua vita in cui tante porte si stanno chiudendo, ecco aprirsi il “portone” del web.
– Sì, Dottore. Ma non sapevo che dietro quel portone avrei trovato il mondo dei balocchi.
– Il mondo dei balocchi?
– Proprio così. Sarei diventato il novello Pinocchio.