Avere la sensazione di non muoversi.
Essere impantanato nelle sabbie mobili.
Essere schiacciato dal passato e dai rimorsi.
Come puo’ lo Splendente dire che la strada è in discesa?
Come sempre, la segretaria mi accoglie con un sorriso.
Detesto questa sala d’aspetto.
E’ un via vai di pazienti.
Tutti alla ricerca della serenità perduta.
Rileggo rassegnato i miei appunti, quando la porta si apre.
Ciao, Mel, come va?
Male, Dottore. Non mi faccia ripetere le stesse cose.
Sto diventando un disco rotto.
La mia stessa voce mi dà noia.
Ok Mel, stai calmo. Ognuno di noi hai i suoi tempi. Ti ostini a guardare al passato.
Ma io sono più testardo di te. Ti farò uscire da quest’impasse.
Riprendiamo il viaggio.
Cosa succede nel 2010?
Dottore,onestamente c’è ben poco da raccontare.
Il 2010 è il primo anno in sua compagnia.
Mi sento avvilito, confuso, oppresso.
Le parole di Caterina di dicembre mi hanno ferito.
Temo di averla persa.
Cerco di contattarla a Gennaio, ma è sempre fredda ed distante.
E’ arrabbiata, delusa.
Il mio racconto l’ha stravolta.
Secondo Caterina tutto era cambiato.
Ricordo che mi scrisse una email in cui, tra le varie cose, diceva”Mel, non ti rendi conto che hai buttato la tua vita nel cesso. Non hai studiato. Hai disperso il tuo talento in sciocchezze.
Non posso credere che mi sia confidata con te. Non ti riconosco più. Mi sembri un’ idiota”.
Le risposi “Tesoro, capisco la tua reazione,credimi sono consapevole dei miei errori.
Mi sto facendo aiutare. Per favore, non mi allontanare”.
Nelle settimane successive provai disperatamente d’ aprire un dialogo, ma fu tutto vano.
Mi rispondeva, ma sempre con un tono duro,secco,amaro.
Una volta provai scherzosamente a dirle del suo amico regista Dottore e dell’ipotesi che la mia storia potesse diventare una trama per un film.
Diventò una furia”Ancora con questa fiction?Non ti è bastato?!Pensa a curarti piuttosto, Mel” ”Tesoro, è solo un’ ipotesi di scuola. Tra l’altro in questi giorni sto pensando di iscrivermi a un corso di scrittura creativa.
Il mio medico dice che ho delle potenzialità”.
Rispose acida “Fammi sapere quando il tuo caso andrà da Fazio!
Scrittura creativa?
Ma piuttosto riprendi l’Università’”.
Non sapevo come prenderla. Ogni discussione era una sofferenza.
Si rifiutava d’ascoltare.
“Mi hai fatto cadere una tegola in testa. Potevi parlarmene di persona. Magari avrei capito.
Forse ti avrei abbracciato, ma così, no.
Avevi ragione la scorsa estate. Non avrei capito in quale buco nero ti fossi cacciato”
Pensavo a Luisa e agli altri ragazzi del forum. Cercavo disperatamente un chiarimento.
Lo so, Dottore, sono testardo e non l’ho mai ascoltata sull’argomento.
Così decisi di scrivere una nuova email a Luisa per chiederle un incontro.
Volevo chiederle scusa, guardandola negli occhi.
Si negò, non capendo il motivo della mia insistenza.
Capiì che non dipendeva da me e potevo solo sperare che un giorno potesse cambiare idea.
Prendere la pillola ogni giorno, è una sofferenza .
Nella mia mente ha sempre significato essere malati.
Ho sempre lottato per levarla.
Si ricorda, Dottore, la mia insistenza. La prendevo da settembre.
Mi sentivo meglio, cominciammo a ridurla.
A Febbraio facemmo l’esperimento di eliminarla.
C’era il matrimonio dell’ amica attrice Elisa con il suo storico fidanzato.
Mi aveva fatto molto piacere ricevere l’invito.
Era la prima uscita pubblica dopo il fenomeno delle voci di settembre.
Ma quel giorno capiì che la situazione stava precipitando.
Vedevo la mia amica felice al fianco di suo marito, ma mi sentivo distante dall’atmosfera di felicità degli altri ospiti.
Per cercare di distrarmi pensavo che nell’ipotetico film la mia amica potesse interpretare la parte dell’Altruista.
Ricordo che dopo la festa, quella sera andai al cinema con mamma per distrarmi.
Ma c’era poco da fare, non ero pronto per eliminare l’odiato zyprexa.
Lo Splendente:Ricordo bene quella seduta. Sei arrivato da me piangente e sconsolato.
Ti dissi che non dovevi prenderla come una sconfitta.
Era anzi un gesto responsabile comprendere che avevi ancora bisogno di un sostegno farmacologico.
La presa di posizione di Caterina ovviamente ti crea ulteriore angoscia e senso di vuoto.
Si sente in qualche modo tradita dal tuo file con l’Aspirante.
Ricordo che , tra lacrime, le dissi che mi vergognavo così tanto e non riuscivo ad immaginare cosa mi avrebbe detto mio padre vedendomi in quello stato.
Sorride e beve un po’ di caffè: Ti dico oggi quello che ti dissi all’epoca.
Ogni padre avrebbe ascoltato e ti avrebbe abbracciato.
Mel, tu devi “perdonare” il padre e mandare a fare in culo l’uomo.
Solo facendo questa distinzione, puoi crescere e chiudere con questa parte della tua vita.
Sospiro e stringo il bastone:Dottore, io non devo perdonare nessuno. Vorrei solo comprendere la ratio di certi comportamenti di mio padre. Non avrò mai questo chiarimento.
E’ difficile convivere con il giudizio negativo dei tuoi genitori.
Lo Splendente mi guarda e poi scrive qualcosa: Voltare pagina Mel, significa anche questo.
Prendere coscienza dei limiti tuoi genitori e costruirti un’identità partendo dalla consapevolezza che non sei meno degno e rispettabile degli altri, perché, ad esempio, non hai un cazzo di laurea.
Sorrido e guardo fuori dalla finestra.
Accettai a malincuore di nuovo lo zyprexa nel dosaggio di 2,5 mg.
L’esperimento con la scrittura creativa durò poco.
Non mi vedevo con delle persone vogliose di scrivere e raccontare.
Avevo provato Dottore,per farle un favore, non per mia convinzione. Mi sentivo un’ intruso.
Mollai sentendomi, come sempre, inadeguato.
Ricordavo come Luisa nel 2007 durante il break down me l’ avesse suggerito.
La mia mente era troppo preda dei file per potermi concentrare.
Decisi di tornare in Sicilia.
La stagione delle arance era ricominciata, sentivo il bisogno di riprendermi la mia vita.
Voleva vedermi impegnato in un progetto per scacciare i file.
Speravo di riacquisire un po’ di normalità, ma fu un disastro.
Ricordo che non appena scesi a in Sicilia, fui assalito dai file e dall’angoscia.
La mia mente ricordava la telefonata con il Dottor Serioso e in particolare il momento in cui il Dottore mi parlava del tentativo di Gigio di spacciarsi per me.
La sera nel Bueno retiro ricordo che le scrissi un email in cui le chiedevo di aumentare lo zyprexa a 5mg.
Ero disperato, solo, travolto dai file.
Andare in campagna mi dava la nausea.
Non riuscivo a concentrarmi.
Mentre ero in mezzo agli agrumeti e parlavo con il mio fattore della vendita, la mia testa era altrove.
Impegnata in una lotta feroce con i fantasmi del passato.
Dopo una decina di giorni, tornai di corsa a Roma in compagnia di mamma.
Ricordo che le chiesi d’organizzare un incontro con Francesco e mamma per tranquillizzarli sulla mia condizione.
Giulio non ha mai smesso di cercarmi e sostenermi.
Non mi hai mai fatto domande sul mio passato dopo la mia confessione di settembre .
Era dispiaciuto per le mie dimissioni. Ne ha preso atto, ma non le condivideva.
Ogni tanto l’ho accompagnato a vedere qualche partita. Vedevo i colleghi dirigere le gare.
Ma non sentivo nulla. Mi sembrava un mondo ormai lontano anni luce dalla mia vita.
La palestra era l’unica cosa che spezzava la monotonia delle mie giornate.
Uscire con gli amici mi risulta difficile.
Sono sempre distratto e assente.
Guardo raramente la televisione, per paura di vedere Godot.
Flavia è l’unica persona che non sa nulla dell’Aspirante e del forum.
Con lei ho seguito fino in fondo il suo consiglio, Dottore.
Prima mi vergognavo di confessarle i miei errori e poi dopo la reazione di Caterina non avrei potuto reggere pure la sua reazione. Perdere anche lei sarebbe stato tremendo.
Poi la sua vita milanese mi sembra cosi triste e noiosa.
Ha la famiglia tanto desiderata , dal maggio del 2009 ha anche un figlio ,Marco, ma quando la sento al telefono percepisco il suo malessere.
Si sente sola in quella città.
Dopo quei pochi minuti che passiamo al telefono, la sento felice,sollevata.
In quei momenti siamo solo Mel e Flavia .
Sa che sto attraversando un momento difficile, ma non le ho mai raccontato i dettagli.
Lei stessa, probabilmente, per delicatezza non mi ha chiesto nulla.
Come ha detto una volta, Dottore, un giorno quando tutto questo sarà finito magari le racconterò tutto
Ora voglio e devo proteggerla da me stesso e dal mio passato.
Ci sentiamo per messaggio e una volta alla settimana dopo le 13 quando finisce di lavorare nel tragitto che la riporta a casa.
Sento che ha bisogno di me e mi sforzo d’essere al meglio, quando sono in sua compagnia.
Mel, te l’ho detto ormai tante volte.
La Sicilia è una realtà che non ti appartiene più. La campagna non è il tuo mondo.
Ti sei caricato sulle spalle per anni, un peso enorme. Hai tirato la carretta per anni.
Ti sei inventato un lavoro.
Hai trasformato la campagna, ma adesso devi voltare pagina.
La Sicilia aumenta la violenza dei file. Non c’è nulla che ti lega ormai a quel mondo.
Dottore,la fa semplice. Chiudere con la Sicilia significa ammettere un nuovo fallimento.
Significherebbe fuggire ancora una volta dalle responsabilità e dai miei doveri.
Avrei la sensazione di non aver concluso almeno questo progetto.
Quando mi volto indietro, vedo una serie infinite di occasioni mancate e di progetti non completati.
La campagna è l’unica cosa in cui mi sono impegnato con dedizione.
Sogno di rivederla rinnovata e competitiva e di poter dire alla famiglia con un pizzico d’orgoglio “Vedete, ci sono riuscito .Avevo ragione. La campagna dà reddito”.
Lasciare la Sicilia per poi cosa fare? Non ho oggi un’ alternativa.
Semmai devo gestire i file, renderli meno invasivi.
Rivoglio la mia vecchia vita.
Avevo un’ equilibrio, anche se Lei non lo considera tale.
Mel, bisogna prendere atto che una fase della tua vita è terminata.
La campagna non ti è mai piaciuta. Sei un gentiluomo, ma di città.
Devi fare pace con il tuo passato. Ti piace il cinema, cercati un lavoro a Cinecittà
Dottore, è finita la fase delle minchiate, ma con essa è finita anche la mia gioia di vivere.
Mi sento bloccato. Incapace di fare la qualsiasi. Devo trovare un’ idea che mi faccia tornare in pista.
Aprile porta la novità lavorativa di Caterina.
Mi contatta sul messenger per annunciarmi che dopo l’America sarebbe volata in Giappone
Ero ovviamente felice per lei. Avrebbe iniziato una nuova vita.
Ma anche in una circostanza lieta fu comunque scontrosa “Volevo solo darti la notizia, volevo evitare che l’avessi tramite terzi. Ti lascio ai tuoi amici e ai tuoi sogni di celluloide”.
Mormorai solo”Tesoro, sono felice per te. Ti meriti questa avventura.”
Continuo ad aggirarmi per casa come un’ anima in pena.
Non riesco a trovare un minimo di serenità.
Flavia mi chiamò per annunciarmi la lieta novella di un secondo bambino in arrivo.
Sarebbe nato a settembre .La notizia mi colpii molto di più della nascita di Marco.
Le preoccupazioni che nutrivo sulla qualità della sua vita milanese sembravano spazzate via dalla notizia.
Speravo di cuore che fosse vero. Non posso che desiderare il meglio per Flavia.
Sento la sua mancanza ogni giorno.
Il dosaggio della pillola fu nuovamente ridotto, ma cominciavo a nutrire delle perplessità sulla validità dello zeprexa per il mio caso.
I file erano sempre presenti.
Non riuscivo a scrollarmeli di dosso.
Per Pasqua mi arrivarono gli auguri della piccola Sharon tramite sms.
Ne fui felice. Almeno lei non mi aveva abbandonato.
Lo Splendente sorride:La piccola Sharon è riuscita dove tua madre ha fallito, portati qui.
Prima però, non avresti avuto la forza per continuare. Anche ora dopo vari mesi, non riesci ad essere sereno qui dentro. Sembri un tarantolato.
Stringo il bastone e guardo fuori:Sharon mi ha concesso comprensione ed affetto.
Le sarò sempre grato. Spero un giorno di poterla ringraziare di persona.
La mia mente era sempre occupata da questi ricordi ossessivi.
Non volevo rinunciare alla Sicilia. Così decisi di tornare giù
La stagione delle arance procedeva discretamente,era un’ annata di scarica.
Sentivo tutti i giorni per telefono il mio fattore, ma l’assenza dal campo era troppo forte.
Avevo in mente di mettere a dimora a maggio altre 300 piante per continuare il rinnovamento dell’azienda. Volevo dare un segno di continuità ai miei uomini.
Con Caterina ci scambiammo alcune email dal Giappone.
Mi raccontava la sua emozione e gioia per i nuovi e meravigliosi luoghi che vedeva.
Sembrava più serena.
Mi illudevo che fosse arrivato il momento del chiarimento.
Ricordo che le chiesi se potesse accettare il mio racconto e mettere da parte i suoi sfoghi critici
Si mostrò ancora una volta intransigente e cosi decisi di rompere ogni dialogo.
Ero stanco di subire critiche e rimproveri continui .
Le scrissi una email con il titolo” Fine”.
Le dissi che forse per noi non c’era possibilità di trovare un’ intesa e che mi dispiaceva tanto, ma trovavo inevitabile una chiusura.
Avevo di fronte un anno e mezzo di terapia e non potevo sopportare ancora i suoi giudizi severi e intransigenti”.
Avevo il cuore in tumulto. Mi sembrava il capolinea per il nostro rapporto.
Giravo per la campagna, mentre gli operai mettono a dimora le piantine.
E’ maggio, fà già caldo. Mi sforzo di pensare positivo, ma la mia testa, come sempre, è in fiamme.
I file mi stanno uccidendo lentamente.
Sento salire l’angoscia e lo sconforto, quando il mio cellulare squilla all’improvviso.
Decido di rispondere, anche se non conosco il numero.
Dall’altra parte parla una voce femminile. Non riconosco subito
La donna capisce e si identifica”Mel sono Luisa.Sono in macchina dalle tue parti e pensavo di passare da te. Sei a casa?”
Sorrido e il cuore comincia a battere forte e le rispondo”Luisa, che piacere sentirti. Purtroppo sono in Sicilia.Grazie per avermi chiamato”
Le risparmio i dettagli, Dottore, ma fu una telefonata lunga e piacevole.
Luisa aveva deciso di darmi una possibilità. Voleva sentire la mia versione dei fatti.
Ci scambiammo i contatti messenger e facebook.
Rimanemmo d’accordo che al mio rientro a Roma ci saremmo visti per un pranzo.
Era la notizia più bella di quell’anno.
Finalmente un segnale positivo,pensavo.
La telefonata mi diede la forza per continuare a lavorare nei giorni successivi.
Con la mente ero già proiettato all’incontro con Luisa.
Speravo di cuore di poter iniziare un processo di riavvicinamento con i ragazzi del forum.
Avevo tentato un chiarimento con il Play boy ad ottobre scorso, ma non volle saperne nulla.
Cosi spinto dall’entusiasmo lo contattai su face book, ma ancora una vola il Play si negò.
Tornai a Roma in giugno,con animo più sollevato e sereno.
Ok Mel, mi parlerai del tuo incontro con Luisa la prossima volta.
Caterina volta pagina. Tu dovresti fare lo stesso. Siete due mondi che si guardano da lontano.
Appena c’è la possibilità di un riavvicinamento, uno dei due scappa.
E’ uno schema per entrambi.
Hai fatto bene con Flavia. Avresti perso anche lei.
Si vedranno “il nostro” film al cinema.
Dottore, so solo, che Flavia e Caterina sono le due parti del mio cielo, come le ho detto ormai tante volte.
Sorride: Già sono le tue Madonne. I loro file durano da una vita.
Scuoto la testa e sorrido: Non so immaginare la mia vita senza di loro.
Sono l’alfa e l’omega. Qualunque altra donna entri nella mia vita, dovrà accettare la loro presenza.
Alla prossima.
Il prossimo post sarà pubblicato Lunedì 7 ottobre.