
“Il gioco della notte” è un romanzo scritto da Camilla Lackberg e pubblicato da Einaudi editore nell’aprile 2021
Sinossi:
Quattro ragazzi, la notte di Capodanno. La festa, l’ebbrezza, un gioco in cui la posta diventa sempre più alta. Camilla Läckberg scandaglia magistralmente gli abissi dell’adolescenza e il luogo più oscuro e minaccioso che ci sia: la famiglia.
Mentre fuochi cadono come paracaduti colorati e girandole luminose esplodono in cielo, Max, Liv, Anton e Martina festeggiano tra di loro la fine dell’anno. Ragazzi ricchi, belli, viziati per il mondo indossano una maschera impeccabile, dietro cui però nascondono odio e dolore. Il catering serve aragoste, caviale, champagne e i quattro attingono anche alle bottiglie da collezione che sono in cantina. Amoreggiano, fumano, spiano i genitori nella casa vicina. E iniziano a giocare. Dapprima Monopoli, poi Obbligo o Verità. E ben presto un passatempo un po’ malizioso deflagra nell’occasione per mettersi a nudo e liberarsi, finalmente, del peso della verità.
Recensione:
Gli ultimi due romanzi di Camilla Lackberg mi avevano deluso molto, avendoli trovati piuttosto esili sul piano drammaturgico, banali nell’intreccio ed imbevuti di un sentimento femminista più incline al valore commerciale piuttosto che all’obiettivo culturale e sociale.
Romanzi scritti dalla Lackberg, a mio modesto parere, come tentativo di “saggiare” il terreno in vista di una serie televisiva a “tema”.
La critica letteraria quanto i fan hanno elogiato quasi all’unanimità il progetto esaltandone la vis femminista e sociale.
Invece sul il romanzo breve” “il gioco della notte”, le posizioni si sono incredibilmente rivoltate.
Leggendo sul web i primi commenti e recensioni emergono parole dure e sprezzanti nei riguardi dell’autrice svedese “colpevole” d’ aver firmato una storia priva di respiro, banale quanto prevedibile.
Chi vi scrive ribalta questa posizione così dura e negativa considerando “Il gioco della notte” invece una valida quanto accurata rappresentazione del malessere giovanile che si respira nelle famiglie “borghesi”.
Camilla Lackberg ci racconta con delicatezza, sensibilità e bravura la tragica notte di svago vissuta da quattro amici abbandonati a sé stessi dalle rispettive famiglie.
Una notte scandita da fiumi di alcool e giochi e resa ancora più tragica e devastante dalle confessioni dei protagonisti sugli abusi fisici e psicologici subiti nel corso degli anni.
Quattro adolescenti a cui è stata negata la gioia e spensieratezza tipica dell’età, strappata violentemente l’innocenza per responsabilità diretta dei genitori.
Il lettore assiste attonito a questa macabra e desolante resa dei conti emozionale che ci consuma nell’animo di ogni personaggio.
Il dolore, il senso d’abbandono e tradimento si sono talmente radicati nei cuori di questi ragazzi, facendoli sentire, vedere come degli alienanti alla vita e rispetto ai loro coetanei.
Sono sì alienati, quanto però rabbiosamente desiderosi di liberarsi da questo stato di prostrazione e sofferenza al punto di realizzare un folle quanto catartico piano di salvezza.
Una storia d’orrore e brutalità familiare che il lettore che non si aspettava di vedere e vivere nell’ideale e civile società svedese.
Una storia che spiazza, destabilizza raggiungendo lo scopo di scuotere il lettore imponendogli una severa e franca autocritica sul modello di famiglia e società in cui ognuno di noi viviamo e facendo crescere i nostri figli.