Il biglietto da acquistare per “Codice criminale” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto (con riserva). Sempre.
“Codice Criminale” è un film di Adam Smith. Con Michael Fassbender, Brendan Gleeson, Sean Harris, Rory Kinnear, Lyndsey Marshal. Azione, 99’. Gran Bretagna, 2016
Il quarto comandamento recita: Onora il padre e la madre. Ma quante volte un figlio viene meno a questo dettame divino? Innumerevoli, senza dubbio. E questo non perché detto figlio sia ateo o diabolico, ma semplicemente perché il conflitto con chi ci ha messo al mondo è una tappa quasi obbligata sulla via della maturità.
Maschi e femmine vivono esperienze diverse: così se le seconde entrano in conflitto con la madre, i primi sentono spesso la necessità di uscire dall’ombra paterna, sfidando l’autorità del genitore.
“Codice criminale” di Adam Smith porta lo spettatore nel mondo dei Culter, criminali da generazioni senza legge che vivono di rapine, corse d’auto e inseguimenti con la polizia nella campagna del Glaucestershire, ricca contea nel sud ovest della Gran Bretagna.
Chad (Fassbender) è diviso tra il rispetto che nutre verso suo padre, il capobanda Colby (Gleeson), e il desiderio di dare una vita migliore a sua migliore Kelly (Kinnear) e ai loro bambini.
Quando decide di abbandonare la vecchia vita e la banda, deve scontrarsi proprio con la rabbia di Colby e con un sistema che non sembra permettere alcuna redenzione.
Con la polizia alle calcagna, Chad inizia a realizzare che il suo destino potrebbe non essere più nelle sue mani e che salvare la sua famiglia potrebbe comportare un doloroso sacrificio.
“Codice criminale” rievoca nei toni, nelle atmosfera e nello stile “Gomorra – La serie” ma nonostante proponga scene d’azione, violenza, un ambiente degradato e povero, e l’utilizzo da parte dei protagonisti di un linguaggio scorretto, crudo e volgare, non è solamente una storia di uomini e donne fuori dalla legalità.
Il film è anche il racconto di un rapporto conflittuale padre-figlio, dove il primo non permette al secondo di diventare davvero adulto e indipendente, provando invece a imporgli una strada già tracciata.
Lo spettatore si immedesima nel sofferto travaglio esistenziale di Chad, schiacciato da un lato dalla figura paterna, che lo ha segnato e condizionato da sempre, dall’altro dall’esigenza di dare ai figli possibilità a lui negate. continua su
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