“Vuoto per I Bastardi di PizzoFalcone” è un romanzo scritto da Maurizio De Giovanni e pubblicato nel Novembre 2018 da Einaudi Editore.
Sinossi;
Una professoressa di Lettere di un istituto tecnico scompare nel nulla. E se non fosse per una collega, nessuno se ne preoccuperebbe. Il marito, un ricco industriale, sostiene che la donna se ne sia andata di propria volontà, e non esistono prove del contrario. Approfittando di un momento di tregua nel lavoro, gli uomini di Palma, cui si è aggiunto un elemento per coprire l’assenza forzata di Pisanelli, decidono di cominciare un’indagine in modo informale. Scopriranno che anche le vite più piene possono nascondere un vuoto incolmabile. Un vuoto che ha innumerevoli colori: uno per ogni paura, uno per ogni orrore.
I BASTARDI DI PIZZOFALCONE
Luigi Palma, detto Gigi: vicequestore.
Vuoto di potere.
Giorgio Pisanelli, detto il Presidente: sostituto commissario.
Vuoto di forze.
Elsa Martini, detta la Rossa: vicecommissaria.
Vuota di passato.
Giuseppe Lojacono, detto il Cinese: ispettore.
Vuoto di futuro.
Francesco Romano, detto Hulk: assistente capo.
Vuoto di decisioni.
Ottavia Calabrese, detta Mammina: vice sovrintendente.
Vuota di certezze.
Alessandra Di Nardo, detta Alex: agente assistente.
Vuota di coraggio.
Marco Aragona, vorrebbe essere detto Serpico: agente scelto.
Vuoto a perdere.
Recensione:
“Tanto fumo poco arrosto” recita un vecchio e saggio proverbio.
“Vuoto a perdere “canta magnificamente la brava Noemi.
Quando una persona attraversa un momento difficile sul piano psicologico /esistenziale spesso utilizza la parola “Vuoto” per manifestare al mondo il proprio disagio interiore.
Ma che cosa è esattamente il Vuoto?
Una parola, un’espressione, uno stato d’animo, la dichiarazione di una momentanea povertà materiale?
Maurizio De Giovanni utilizzando il suo efficace quanto poetico stile e soprattutto facendo leva sulla propria sensibilità ed umanità porta il lettore a conoscere le diverse sfumature di “Vuoto” che ha avvolto gli amati quanto maledetti Bastardi di Pizzo Falcone.
“Vuoto” è un romanzo atipico, sfuggente, malinconico ed apparentemente “povero” narrativamente.
Il lettore distratto potrebbe avvertire la sensazione di leggere una storia priva di pathos, lenta e soprattutto lontana dalle abituali e solide caratteristiche dei precedenti romanzi della saga.
Ma superando questa prima ed errata sensazione si può invece cogliere il delicato e profondo lavoro compiuto da Maurizio di De Giovanni nel costruire stavolta un ‘indagine esistenziale ed emotiva piuttosto che visiva e concreta.
“Vuoto” è un romanzo di “transizione”, di passaggio che getta le basi ad un cambiamento radicale e per alcuni versi opportuno dell’impianto drammaturgico e strutturale dell’amata saga.
L’ingresso nella squadra della bella quanto rude vice commissario Elisa Martini in sostituzione del malato Pisanelli è l’ideale escamotage per raccontare e mostrare al lettore le ferite dell’animo che hanno reso. improvvisamente, i nostri protagonisti fragili quanto insicuri: le indecisioni sentimentali di Francesco Romano, la paura d’essere di Alex. i timori familiari di Lojacono, le angosce e dubbi di Palma e Ottavia e l’imprevista maturazione dello scapestrato Aragona.
“Vuoto” è un romanzo che si prende i suoi tempi, modi e spazi per conquistare ed avvolgere il lettore dentro la storia. Dopo una partenza lenta ed una prima parte quasi sonnacchiosa, cambia ritmo nella parte finale e soprattutto emozionando e commuovendo il lettore spiazzato da questa magistrale e toccante evoluzione firmata da De Giovanni.
“Vuoto” è un romanzo introspettivo, riflessivo, intimo, tenero e ciò nonostante rimane un crime ricco di sorprese ed avvenimenti.
“Vuoto” è una lettura consigliata soprattutto in questi giorni di festa, tradizionalmente momento di bilanci e rimpianti, perché mai come in questo caso la soluzione del caso si trova dentro il cuore ed anima dei personaggi.