
“ Tre piani” è un romanzo scritto da Eshkol Nevo e pubblicato in Italia da Neri Pozza nel marzo 2017
Sinossi:
In Israele, nei pressi di Tel Aviv, si erge una tranquilla palazzina borghese di tre piani. Eppure, dietro quelle porte blindate, la vita non è affatto dello stesso tenore. Al primo piano vive una coppia di giovani genitori, Arnon e Ayelet. Hanno una bambina, Ofri, che occasionalmente affidano alle cure degli anziani vicini in pensione. Ruth e Hermann sono persone educate, giunte in Israele dalla Germania, lui va in giro agghindato in giacca e cravatta, lei insegna pianoforte al conservatorio e usa espressioni come «di grazia». Un giorno Hermann, che da tempo mostra i primi sintomi dell’Alzheimer, «rapisce» Ofri per un pomeriggio, scatenando una furia incontenibile in Arnon, inconsciamente e, dunque, irrimediabilmente convinto che dietro quel gesto, in apparenza dettato dalla malattia, si celi ben altro. Al secondo piano Hani, madre di due bambini e moglie di Assaf, costantemente all’estero per lavoro, combatte una silenziosa battaglia contro la solitudine e lo spettro della follia che, da quando sua madre è stata ricoverata in un ospedale psichiatrico, non smette mai di tormentarla. Un giorno Eviatar, il cognato che non vede da dieci anni, bussa alla sua porta e le chiede di sottrarlo alla caccia di creditori e malintenzionati con cui è finito nei guai. Hani non esita a ospitarlo e a trovare cosi un riparo alla sua solitudine. Salvo poi chiedersi se l’intera vicenda non sia un semplice frutto dell’immaginazione e dei desideri del suo Io. Dovrà, giudice in pensione che vive al terzo piano, avverte l’impellente bisogno di dialogare con il marito defunto e per farlo si serve di una vecchia segreteria telefonica appartenutagli. Sorto da una brillante idea narrativa: descrivere la vita di tre famiglie sulla base delle tre diverse istanze freudiane – Es, Io, Super-io -della personalità, “Tre piani” si inoltra nel cuore delle relazioni umane: dal bisogno di amore al tradimento; dal sospetto alla paura di lasciarsi andare. E dona al lettore personaggi umani e profondi, sempre pronti, nonostante i colpi inferti dalla vita, a rialzarsi per riprendere a lottare.
Recensione:
Confesso d’essere più a disagio del solito nel recensire questo romanzo, dopo aver letto sul web lodi sperticate di blogger e critici felici nel dare interpretazioni colte, simboliche, analitiche del teste
Onestamente non riesco a condividere tutto questo entusiasmo letterario per “Tre piani” di Eshkol Nevo.
Sicuramente il romanzo presenza una logicità, coerenza narrativa rispetto all’insipido , caotico e deludente adattamento cinematografico di Nanni Moretti presentato lo scorso luglio al Festival di Cannes.
“Tre piani” di Eshkol Nevo mi piace vederlo come l’urgenza esistenziale dei tre personaggi di confessarsi laicamente, liberandosi dei rispettivi segreti e pesi dal cuore.
Il lettore legge gli sfoghi di tre anime in difficolta: le paure, le ansie di un padre, una madre costretta a crescere due figlie da solo e la solitudine di una moglie che fatica a vestire i panni della vedova.
In un mondo iper tecnologico e sempre connesso, i tre protagonisti decidono di confidarsi utilizzando strumenti “vintage” quanto efficaci: L’incontro di presenza, scrivendo una lettera e financo rispolverando una vecchia segreteria telefonica.
Ci sentiamo partecipi dei loro segreti, debolezze, ossessioni e malinconie provando empatia, vicinanza ed una genuina simpatia.
Tre storie diverse ma accomunate da un profondo senso solitudine e lontananza emotiva da chi ci vive vicino.
Tre anime bisognose d’essere ascoltate, di poter parlare liberamente senza essere giudicate moralmente.
“Tre piano” è un flusso di coscienza continuo, incalzante, in cui si alternano magistralmente dramma, comicità, follia e tenerezza rappresentando pienamente la complessità dell’animo umano e della società israeliana moderna
“Tre piani” presenta una struttura narrativa lineare, chiara , comprensibile che spinge alla lettura, ma senza che si sia obbligati a ricercare una qualsiasi interpretazione dotta e/o sofisticata.
“Tre piani” può essere una lettura stimolante, intensa, interessante per ogni tipologia di lettore, perché le fragilità sono universali e trasversali.