56) Forever Young

brizzi

Il biglietto da acquistare per “Forever young” è: 1)Neanche regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto; 5)Sempre.

Un film di Fausto Brizzi. Con Fabrizio Bentivoglio, Sabrina Ferilli, Luisa Ranieri, Teo Teocoli, Pasquale Petrolo, Stefano Fresi, Lorenza Indovina, Claudia Zanella. Commedia, 95′. 2016

Che cos’è davvero la giovinezza e cosa significa essere giovani? Si tratta soltanto di una mera questione anagrafica oppure è coinvolto anche un preciso, e vincente, approccio mentale che aiuta a mantenersi giovani? Per la seconda ipotesi fa propendere il fatto che ci sono ragazzi che sembrano già vecchi, nonostante l’età non lo direbbe, e persone mature oppure anziane vitali e pronte a mettersi in gioco.

Sentiamo spesso dire che l’Italia è un paese di anziani e per questo non ha futuro. Ma chi sono, questi anziani? Ed è giusto chiamarli così?

Fausto Brizzi, nella sua nuova commedia, ci presenta la sua visione di come l’italiano affronti il lento e inesorabile declinare dovuto all’età. Come? Chiudendo in un cassetto la carta d’identità che potrebbe tradirlo e sentendosi sempre e comunque young.

Se i giovani oggi arrancano nel lavoro, dimostrandosi anche fragili nella vita sentimentali, gli uomini e le donne mature si rivelano disinvolti e determinati, proprio come i protagonisti della nostra storia. Giorgio (Bentivoglio), cinquantenne produttore radiofonico, è fidanzato con una ventenne; Angela (Ferilli), estetista separata, ha difficoltà a trovare un uomo; Diego Dj (Petrolo), nonostante abbia superato i 40 si ostina a fare radio con il piglio di un giovane; Franco (Teocoli), avvocato settantenne è ancora iperattivo e attento alla linea.

Lo spettatore si trova a osservare una ironica – e se vogliamo anche malinconica – rappresentazione di come la società viva oggi delle profonde contraddizioni sociali: le nuove generazioni non hanno il quid e l’inventiva che un tempo contraddistinguevano i giovani; padri, zii e persino nonni, invece, non vogliono fare neppure un passo indietro. Da questo nasce una confusione dei ruoli e un vero e proprio cortocircuito generazionale, che visto da fuori non può non far sorridere. continua su

Al cinema: Forever young

Vittorio De Agrò e Cavinato Editore presentano “Essere Melvin”

http://www.ibs.it/code/9788899121372/de-agrograve/essere-melvin-tra.html

The ticket to buy for “Forever Young” is: 1) Not even a present; 2) Tribute; 3) In the afternoon; 4) Reduced; 5) Always.

A film by Fausto Brizzi. Fabrizio Bentivoglio, Sabrina Ferilli, Luisa Ranieri, Teo Teocoli, Pasquale Petrolo, Stefano Fresi, Lorenza Guess, Claudia Zanella. Comedy, 95 ‘. 2016

What actually is the youth and what it means to be young? It is only a mere question of age, or is also involved precise, and winning, the mental approach that helps to keep you young? For the second hypothesis argues in favor of the fact that there are guys who seem already old, despite his age he would not say, and people mature or elderly vital and ready to get involved.

We often hear that Italy is a country of old people and therefore has no future. But who are these elders? And it is fair to call them that?

Fausto Brizzi, in his new comedy, presents his vision of how the Italian address the slow, inexorable decline due to age. As? Closing in a drawer an identity card that might betray him, and feeling always young.

If young people today trudge into work, proving too fragile in the sentimental life, men and mature women reveal themselves relaxed and determined, just like the protagonists of our history. Giorgio (Bentivoglio), fifty radio producer, is engaged to a twenty-year old; Angela (Ferilli), separate beautician, has trouble finding a man; Dj Diego (Petrolo), despite having exceeded the 40 is so determined to make radio with the enthusiasm of a young man; Franco (Teocoli), septuagenarian lawyer is still hyperactive and attentive to the line.

The viewer is watching an ironic – and if we also want to melancholic – depiction of how living society today profound social contradictions: the new generations do not have the quid and inventiveness that once countersigned young people; fathers, uncles and even grandparents, however, does not want to take even one step back. From this arises a confusion of roles and a real generational short, which seen from the outside can not help but make you smile. continues on

Al cinema: Forever young

Vittorio De Agro and Cavinato Publisher feature “Being Melvin”

http://www.ibs.it/code/9788899121372/de-agrograve/essere-melvin-tra.html

55) Pagamento alla Consegna

pagamento alla consegna

“Pagamento alla Consegna” è uno spettacolo teatrale di Michael Cooney, traduzione di Maria Teresa Petruzzi, adattamento e regia di Emilia Miscio. Con Simone Giulietti, Massimo Sconci, Claudio Bianchini, Alessandro Coppola, Letizia Floreani, Flaminia Grippaudo, Emiliano Pandolfi, AlbaMarina Dei, Alessandro Boni, Paola Moscelli.

Al teatro San Genesio di Roma fino al 20 marzo.

La disoccupazione è una grave piaga sociale dei nostri giorni. Quando a quarant’anni ci si trova senza lavoro, con una famiglia da mantenere, le possibilità sono essenzialmente due: deprimersi o ingegnarsi.

Ogni giorno leggiamo sui giornali storie tragiche di uomini e donne disperate perché inattive da lungo tempo, persone che preferiscono l’atto estremo, non sopportando più la tragica condizione di disoccupato.

Come dicevo, c’è anche chi alle avversità e alla sfortuna reagisce con creatività e furbizia. Come? Facendo proprio il motto: se lo Stato non mi aiuta a reinserirmi nel mondo del lavoro, allora sarà lo Stato stesso a mantenermi, grazie alle magnane della pubblica amministrazione.

Da questa idea brillante e caustica è nato il testo di Michael Cooney, Pagamento alla consegna, che raccontare in modo ironico e con toni da commedia un dramma attuale e moderno qual è la penuria di posti di lavoro.

Si può vivere di sussidi per una vita? Sì può ingannare l’Inps recependo pensioni d’invalidità emesse per altre persone? Lo spettatore italiano, dall’alto della sua esperienza, con amarezza, risponderà di sì. La sorpresa è che l’arte dell’inganno e della truffa è insita anche nell’inglese medio, capace di diventare all’occorrenza un Totò in salsa britsh, e mettendo in scena una commedia degli equivoci forte e al contempo divertente. continua su

A teatro: Pagamento alla consegna

Vittorio De Agrò presenta “Amiamoci, nonostante tutto”

http://www.ibs.it/ebook/de-agr-vittorio/amiamoci-nonostante-tutto/9788891176837.html

A play by Michael Cooney, translated by Maria Teresa Petruzzi, adapted and directed by Emilia Miscio. Simone Giulietti, Massimo Sconci, Claudio Bianchini, Alessandro Coppola, Letizia Floreani, Flaminia Grippaudo, Emiliano Pandolfi, Albamarina Gods, Alessandro Boni, Paola Moscelli.

The Teatro San Genesio in Rome until March 20.

Unemployment is a serious social problem of our time. When forty years you are out of work, with a family to support, the possibilities are essentially two: get depressed or wits.

Every day we read in the newspapers tragic stories of men and women desperate because inactive for a long time, people who prefer extreme act, unable to bear the most tragic being unemployed.

As I said, there are those of adversity and misfortune reacts with creativity and cleverness. As? Embracing the motto: if the state does not help me reinserirmi into work, then it will be the state itself to support myself, thanks to Magnane public administration.

From this brilliant and caustic idea was born the text of Michael Cooney, Cash on delivery, which tell in an ironic and comedic tone with an actual drama and modern which is the shortage of jobs.

You can live a life of subsidies? Yes you can fool INPS acknowledging disability pensions issued to other people? The Italian viewer, from his experience, bitterly, will answer yes. The surprise is that the art of deception and fraud is also inherent in English medium, capable of becoming a necessary Toto in britsh sauce, and staging a play of strong and at the same time amusing misunderstandings. continues on

A teatro: Pagamento alla consegna

Vittorio De Agro presents “Let us love, despite everything”

http://www.ibs.it/ebook/de-agr-vittorio/amiamoci-nonostante-tutto/9788891176837.html

54) Zootropolis

DISNEY

Il biglietto d’acquistare per “Zootropolis” è : 1) Neanche regalato 2) Omaggio 3) Di pomeriggio 4) Ridotto 5)Sempre

Recensione a cura di Leon Sapienza
“Zootropolis” è un film d’animazione del 2016 di Byron Howard, Rich Moore, Jared Bush, scritto da Jared Bush.

Ciao a tutti
Sono io, Leon Sapienza, zio Roberto mi ha chiesto di scrivere una ricinsione su questo film. Io non volevo, ma ha insistito tanto e alla fine per non sentirlo più ho accettato.
Il film mi è piaciuto abbastanza, anche se mi ha un po’ spaventato in alcune scene.
E’ stato bello e divertente vedere gli animali parlare e fare le cose dei grandi.
E’ molto carina e simpatica la coniglietta Judy, protagonista del film, che sogna di fare il poliziotto. Io invece da grande voglio fare il mestiere di papà, ma è un altro discorso.
Io gioco ogni tanto con i miei amici a guardie e ladri e perciò mi sono identificato in Judy che cerca con l’aiuto della furba volpe Nick il colpevole che faceva diventare aggressivi i buoni e educati animali.
E’ bella l’amicizia che nasce tra Judy e Nick, si vogliono bene, anche se discutono tanto, un po’ come faccio io con le mie compagne di classe.
Mi sono spaventato quando sullo schermo vedevo gli animali con le facce cattive e perciò mi stringevo a zio.
Lo zio mi ha spiegato che in ogni uomo convivono istinto e amore e il più delle volte prevale il secondo. Purtroppo ogni tanto invece l’istinto fa fare all’uomo cose brutte e tristi per questo dobbiamo studiare tanto affinché questo non succeda mai.
Io sono buono, ma ogni tanto faccio i capricci, ma mai farei del male.
Mi piace un mondo, dove tutti possano essere felici e sereni com’è la città di Zootropolis. E’ una città colorata, rumorosa, piena di animali simpatici e rispettosi.
Magari Roma fosse così invece per strada spesso vedo litigi, ascolto parolacce, urla e discussioni. Judy mi ha insegnato che nella vita tutto è possibile e che non esistono differenze tra un animale e l’altro. Mi auguro che sia così anche tra gli adulti, perché con i miei compagni cinesi, inglesi, francesi, africani giochiamo molto bene insieme.
Andate a vedere a Zootropolis, e anche se fa un po’ paura, alla fine sarete felici di ballare insieme con i cari e simpatici animali.

 

The ticket for “Zootropolis” is: 1) Not even given 2) Tribute 3) afternoon 4) Reduced 5) Always
“Zootropolis” Byron Howard is a 2016 animated film, Rich Moore, Jared Bush, written by Jared Bush.
Hello to all
I am, Leon Sapienza, Uncle Roberto asked me to write a ricinsione of this film. I did not, but he insisted so much and in the end not to hear more I agreed.
The film I liked enough, although it has a bit ‘scared me in some scenes.
E ‘was great and fun to see the animals talk and do things of great.
And ‘the rabbit Judy very nice and friendly, the protagonist of the film, who dreams of wanting to be a police officer. But I grow up I want to make Dad’s job, but it is another matter.
I play every now and then with my friends cops and robbers, and so I have identified Judy searching with the help of the sly fox Nick the culprit who made good and become aggressive behaved pets.
And ‘beautiful friendship that develops between Judy and Nick, they love each other, even if they discuss much, a bit’ like I do with my classmates.
I was scared when I saw on the screen animals with bad faces, and so I clutched at his uncle.
The uncle explained to me that in every man living instinct and love and most often prevails the second. Unfortunately every now instead instinct does make the man ugly and sad things for this we have to study so much so that this never happens.
I am good, but sometimes I do a tantrum, but I would never hurt.
I like a world where everyone can be happy and serene as the city of Zootropolis. It ‘a colorful city, noisy, full of cute animals and respectful.
Maybe Rome was so often the road instead to see fights, listening to profanity, screams and discussions. Judy taught me that in life everything is possible and that there is no difference between an animal and another. I hope that this is so even among adults, because with my Chinese colleagues, British, French, Africans play very well together.
Go see a Zootropolis, and although it’s a bit ‘scared in the end you will be happy to dance together with loved ones and cute animals.

53) 7 Vite di una Gatta Morta – Capinera

Quando arriva, il week end scatta, in chi se lo può ancora permettere, la domanda amletica”Che cosa facciamo?”

Cena? Cinema? Passeggiata al mare? Due giorni di sesso sfrenato? Ebbene, cari amici, per una volta, mi permetto di suggerVi di fare gli alternativi e di uscire da casa per andare a teatro essendoci due spettacoli meritevoli del vostro tempo, denaro e ascolto. Dove sono in scena? A Roma, ergo potete unire con la scusa l’opportunità di una mini vacanza.

Le mie proposte per un week end diverso sono:

7 Vite di una gatta morta

“7 vite di una Gatta Morta” scritto e diretto da Paolo Andreotti con Silvia Catalano, in scena fino al 6 Marzo al teatro “Duse” di Roma

Un titolo che potrebbe far credere allo spettatore di vedere uno spettacolo imperniato sulle paturnie e nevrosi della donna d’oggi creando probabilmente qualche perplessità e ritrosia nel pubblico maschile. Ebbene, cari colleghi uomini, state tranquilli, è invece tutto il contrario. La brillante e poliedrica Silvia Catalano con il suo divertente monologo ci mostra come le donne ci considerano e valutano le nostre azioni e pensieri.

Non esiste più il corteggiamento classico fatto di lettere, rose, e inviti a cena. L’uomo non telefona più, i rapporti si costruiscono in chat, con gli sms, e con le emoticon.

La donna trascorre lunga parte della sua giornata a leggere e criptare i messaggi dell’uomo, chiedendo consiglio alle amiche.

Chi è la donna di oggi? E’ Eleonora Gatta, protagonista della nostra storia, una bella e grintosa donna di quarant’anni, che si trova a un bivio della propria vita: Cedere alle viscide lusinghe dl suo capo d’ufficio per salvare il proprio posto di lavoro o mantenere la propria integrità morale?

Eleonora è sì una donna vivace, allegra, amante della vita e ha tanti spasimanti che non le danno tregua al telefono, ciò nonostante ha una sua etica, una sua visone della vita e dell’amore.

Vorrebbe avere affianco un vero uomo da amare e con cui condividere la quotidianità. Il suo cuore batte per un bel Top Gun italiano, che però fatica ad atterrare nella sua casa e invece facoltosi notai, musicisti squattrinati ed eterni Peter Pan che pur di infilarsi di nuovo nel suo letto sono pronti a promettere qualunque cosa.

Ha sperato che il bel primario potesse trasformarsi nel principe azzurro,ma per poi scappare preferendo arruolarsi in Medici senza Frontiere

Lo spettatore osserva divertito come la donna conduce le danze d’amore con i suoi uomini e nello stesso tempo rifletta sulla sua condizione chiedendosi quale sia davvero la cosa giusta da fare.

Il testo è ben scritto, fluido e divertente e sebbene sia scritto da uomo riesce con bravura a raccontare sia l’universo maschile sia quello femminile.

Uno spettacolo gradevole, garbato e ironico che punta tutto sulla personalità e carisma di Silvia che dimostra talento e la giusta dose di esperienza per reggere la sfida difficile di un monologo.

Probabilmente lo spettacolo non ha un ritmo narrativo costante e la seconda parte è più brillante e dinamica rispetto alla prima ma resta comunque una visione godibile e consigliabile.

La donna può essere anche una gatta morta, ma alla fine sa bene cosa scegliere e quali siano le vere priorità nella vita come ci insegna nel romantico e riuscito finale la nostra spumeggiante Eleonora.

Capinera

CAPINERA

“Capinera” di e con Rosy Bonfiglio, tratto dal romanzo epistolare di Giovanni Verga, in scena fino al 6 Marzo al Teatro Studio Uno di Roma.

Le donne sono libere di poter scegliere il proprio destino?

Può apparire una domanda retorica nel 2016, eppure leggendo le cronache dal mondo e dalla stessa Italia, non sarei così sicuro di una risposta affermativa.

Giovanni Verga nel 1869 scrisse il romanzo epistolare “Storia di una Capinera” raccontando, di fatto, la difficile condizione sociale della donna all’epoca, di vivere una vita fatta di rinunce, obblighi e negazione di ogni diritto.

Questa è la storia della giovane Maria costretta a prendere i voti e a farsi suora non per fede,ma per necessità economica. Quante storie del genere sono state vissute e mai raccontate?

Rosy Bonfiglio con il suo monologo mette in scena il travaglio interiore e umano della protagonista trascinando lo spettatore in un tornado di emozioni, angoscia e commozione.

Rosy si trasforma completamente in Maria raccontando i suoi dolori, pensieri e sentimenti, indossando come costumi di scena fogli di carta dove sono raccolti i pensieri e parole della giovane protagonista.

E’una scelta registica particolare e intensa di creare con lo spettatore una forte e avvolgente empatia.

Maria è sola, non sa a chi confidare le proprie paure e incertezze se non scrivendo accorate lettere all’amata amica Marianna.

L’arrivo del colera ha permesso a Maria di uscire dal convento e di tornare ad assaggiare i frutti prelibati della vita come la libertà, la gioia di un ballo e soprattutto l’amore.

Maria è travolta da questo sentimento così forte e straordinario e non avendo gli strumenti e l’esperienza per contenerlo, è così trascinata sull’orlo di una tragica follia.

Sì, perché l’amore fa perdere il senno e una volta conosciuto non ne puoi fare a meno.

Rosy Bonfiglio regala una perfomance incisiva e totale sia interpretativo che fisico scuotendo e commuovendo il pubblico. Lo spettacolo è ricco di pathos e di forza, magari con un ritmo non sempre costante e con una seconda parte forse troppo allungata, ma riuscendo comunque a mantenere vivo l’interesse del pubblico fino alla fine.

Quando la protagonista rendendosi conto di come la vita possa essere colorata e gioiosa, non vuole e non può dimenticare ciò che ha provato.

La dolorosa e obbligata rinuncia e la presa dei voti segna tragicamente l’esistenza della giovane donna e come rappresentato nel poetico e toccante finale non ci può essere vita senza liberta’ e amore.

When it arrives, the weekend is activated, those who can still afford it, the Hamlet-like question “What do we do?”

Dinner? Cinema? seaside promenade? Two days of unbridled sex? Well, dear friends, for once, I beg to suggerVi to make alternative and leave the house to go to the theater there being two performances worthy of your time, money and listening. Where they are staged? In Rome, ergo you can combine with the excuse the opportunity for a mini vacation.

 

My proposals for a different weekend are:

 

“7 lives of a Dead Cat” written and directed by Paul Andreotti with Silvia Catalan, on stage until March 6 at “Duse” Theatre in Rome

 

A title that might suggest the viewer to see a show centered on Paturnie and neuroses of women today probably creating some confusion and reluctance in the male audience. Well, dear fellow men, do not worry, it is rather the opposite. The brilliant and multifaceted Silvia Catalan with his funny monologue shows us how women consider us and judge our actions and thoughts.

There is no longer the classic courtship letters, roses, and invitations to dinner. The man does not call more, relations are built in chat, with sms, and with emoticons.

She spends long part of his day to read and encrypt messages man, asking advice to her friends.

Who is the woman of today? And ‘Eleonora Gatta, the protagonist of our story, a beautiful and spirited woman of forty, which is located at a crossroads in his life: Give in to the slimy flattery dl its head office to save their jobs or maintain their moral integrity?

Eleonora is yes a vivacious woman, cheerful, loving life and has many suitors who do not give respite to the phone, nevertheless has its own ethics, his mink of life and love.

He would like to have beside a real man to love and to share everyday life. His heart beats for a nice Italian Top Gun, but hard to land in his home and noticed rather wealthy, penniless musicians and eternal Peter Pan who in order to slip back into his bed is ready to promise anything.

He hoped that the primary good could turn into Prince Charming, but then run away preferring to enlist in Doctors Without Borders

The viewer looks amused as she leads the love dances with his men and at the same time reflects on his condition wondering what really the right thing to do.

The text is well written, fluid and fun and although both men wrote manages with skill to tell both the male universe is the female.

A pleasing spectacle, gentle and ironic that relies entirely on the personality and charisma of Silvia demonstrating talent and the right amount of experience to handle the difficult challenge of a monologue.

Probably the show does not have a consistent narrative rhythm and the second part is more successful and dynamic than the first but it is still an enjoyable read and recommended.

The woman can also be a dead cat, but ultimately knows what to choose and what are the real priorities in life as we learn in the final romantic and managed our bubbly Eleonora.

 

BLACKCAP

“Blackcap” by and with Rosy Bonfiglio, based on the epistolary novel by Giovanni Verga, on stage until March 6 at the Teatro Studio Uno di Roma.

 

Women are free to choose their own destiny?

It may seem a rhetorical question in 2016, but reading the news from the world and from the same Italian, I would not be so sure of a positive answer.

Giovanni Verga in 1869 wrote the epistolary novel “Story of a Blackcap” telling, in fact, the difficult social status of women at the time, to live a life of making sacrifices, denial of all rights and obligations.

This is the story of the young Maria forced to take vows to become a nun, and not by faith, but out of economic necessity. How many such stories have been experienced and never told?

Rosy Bonfiglio with his monologue depicts the inner struggle and the human protagonist dragging the viewer into a tornado of emotions, anxiety and emotion.

Rosy is completely transformed into Mary telling her sorrows, thoughts and feelings, such as wearing paper costumes where they collected the thoughts and words of the young protagonist.

It is a particular choice directing and intense to create with the viewer a strong and fascinating empathy.

Mary is one, does not know to whom to confide their fears and uncertainties if not writing heartfelt letters to his beloved friend Marianna.

The arrival of cholera has allowed Mary to leave the monastery and return to taste the delicious fruits of life and freedom, the joy of a dance and most of all love.

Mary is overwhelmed by this feeling so strong and extraordinary and not having the tools and experience to contain it, it is so driven to the brink of a tragic folly.

Yes, because love destroys the understanding and once you can not do less known.

Rosy Bonfiglio gives an incisive and total performance is interpretive and physically shaking and commuovendo the public. The show is full of pathos and strength, even with a rate not always constant, with a second part may be too stretched, but still managing to keep alive the interest of the public to the end.

When the main character realizing how life can be colorful and joyful, will not and can not forget what he has tried.

The painful and forced renunciation and the taking of votes tragically marks the existence of the young woman and as shown in the final poetic and touching there can be no life without freedom ‘and love.

52) Pista Nera (Antonio Manzini)

manzini

“ Pista Nera” è un romanzo scritto da Antonio Manzini e pubblicato nel 2013 da Sellerio Editore.

Può un personaggio cattivo, maleducato, politicamente scorretto e amorale attirare le simpatie di un lettore? E se questo personaggio fosse un vice questore di polizia, che sebbene chiamato a servire la Giustizia e mantenere l’ordine, usasse dei metodi assai discutibili per risolvere i casi, come reagireste?
Personalmente bene, soprattutto da quando qualche anno fa ho scoperto Rocco Schiavone leggendo alcuni racconti delle raccolte Sellerio.

Antonio Manzini in maniera originale ed efficace ha costruito un personaggio che è l’esatto contrario dell’eroe positivo e compassionevole che noi tutti ci aspettiamo da un poliziotto.
Dimenticate la simpatia e calore umano di Salvo Montalbano e la gioventù sfrontata dell’ispettore Coliandro di Lucarelli.
Rocco Schiavone è un romacentrico, insofferente alle regole, vedovo e pronto a oltrepassare la sottile linea tra legalità e illegalità per ottenere un proprio tornaconto.

Schiavone è stato sconfinato per motivi disciplinari nella fredda e lontana Aosta e per un romano verace questa condizione è peggiore anche di un ergastolo.
Il vice questore fatica ad ambientarsi nella nuova realtà e smette di pensare all’amata città eterna.
Si rifiuta anche di indossare abiti adeguati alla montagna rischiando di rimanere assiderato con le sue scarpe clark ai piedi.
Così quando un giorno è chiamato a indagare su una misteriosa morte di un uomo trovato su una pista nera per il vice questore, è”una rottura di coglioni di decimo grado cum laude”.
Il lettore così si ritrova a seguire l’inedita indagine di omicidio tra le fredde vallate e scoprendo come anche nelle piccole comunità si possono ritrovare i biechi sentimenti cittadini come: l’amore, l’invidia, la gelosia e la cattiveria.
E’ divertente osservare come il romano Schiavone si muova nella piccola comunità e come imponga tra lo stupore e l’incredulità il suo brusco e pittoresco modo d’indagare.
Manzini costruisce un giallo atipico rispetto ai suoi colleghi più famosi, mettendo in risalto come il suo protagonista sia costretto a calarsi nella nuova realtà e di come i fantasmi del suo passato lo condizionino spingendolo verso una condotta discutibile sotto ogni punto di vista.
Eppure Rocco Schiavone è un vero sbirro e sa cogliere i dettagli e legge dentro l’anima degli indagati riuscendo a trovare il filo rosso dell’indagine arrivando a trovare i responsabili di quest’omicidio che sembra una versione moderna dell’Otello.
Lo stile di Manzini è serrato, avvincente e pulito facilitando e invogliando la lettura fino alla fine anche se nella seconda parte, il ritmo e pathos narrativo perdono d’intensità a causa di una risoluzione del caso che appare frettoloso e non completamente credibile nella sua ideazione.
Rocco Schiavone è un personaggio senza mezze misure ciò nonostante il lettore ne rimane colpito e desideroso di leggere suoi nuovi casi e di fargli compagnia nel suo freddo e turbolento esilio.

Vittorio De Agrò presenta “Amiamoci,nonostante tutto”

http://www.ibs.it/ebook/de-agr-vittorio/amiamoci-nonostante-tutto/9788891176837.html

“Black Track” is a novel written by Antonio Manzini and published in 2013 by Sellerio Publisher.

Can a bad guy, rude, politically incorrect and unethical to attract the sympathies of a player? And if this character was a deputy police superintendent, that although called to serve justice and maintain order, he used the very questionable methods to solve cases, how would you react?
Well personally, especially since a few years ago I discovered Rocco Schiavone reading some stories of Sellerio collected.

Antonio Manzini in an original and effective way has built a character who is the exact opposite positive and compassionate hero that we all expect from a policeman.
Forget the sympathy and warmth of Salvo Montalbano and youth brazen inspector Coliandro Lucarelli.
Rocco Schiavone is a romacentrico, intolerant of rules, a widower and ready to cross the fine line between legality and illegality to get a personal gain.

Schiavone was boundless for disciplinary reasons in the cold and distant Aosta and for a typical roman this condition is even worse than a life sentence.
The vice chief struggles to acclimate to the new reality and stop thinking beloved Eternal City.
It also refuses to wear appropriate clothing to the mountain risking to remain frozen to death with his clark shoes on their feet.
So when one day is called to investigate a mysterious death of a man found on a black run for the vice chief, it is “a pain in the ass of tenth degree cum laude”.
The reader so he finds himself following the unprecedented investigation of murder in the cold valleys and discovering how even in small communities can regain the citizens sinister feelings like: love, envy, jealousy and malice.
It ‘fun to watch as the Roman Schiavone moves in small communities and how to impose the amazement and disbelief his abrupt and picturesque way to investigate.
Manzini builds an atypical yellow than its more famous colleagues, highlighting as its protagonist is forced to immerse themselves in the new reality and how the ghosts of his past condition one pushing a questionable conduct from every point of view.
Yet Rocco Schiavone is a real cop and knows how to grasp the details and reads into the soul of the suspects managed to find the common thread of the investigation coming to find those responsible for this murder that looks like a modern version of Othello.
The Manzini style is tight, compelling and facilitating clean and enticing to read to the end even if the second half, the pace and intensity lose narrative pathos due to a resolution of the case which appears hasty and not fully credible in its conception .
Rocco Schiavone is a character with no half measures nevertheless the reader is impressed and eager to read his new cases and to join him in his cold and turbulent exile.

Vittorio De Agro presents “Let us love, despite everything”

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51) The Gift – Regali da uno sconosciuto

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Il biglietto d’acquistare per “Regali da uno sconosciuto” è: 1)Neanche regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto; 5)Sempre.

Un film di Joel Edgerton. Con Jason Bateman, Rebecca Hall, Joel Edgerton, Beau Knapp, David Denman. Drammatico, 108′. 2015

Il passato è passato, la sola cosa che si può fare è guardare avanti. Questo, almeno, secondo le persone più ottimiste. Eppure molto spesso i traumi e gli atti di bullismo subiti ai tempi della scuola rimangono ferie aperte, anche nel presente.

Di bullismo, oggi, si sente parlare con sempre maggiore insistenza, tra casi di cronaca, campagne di sensibilizzazione, dibattiti. Ma il bullo, crescendo, prende davvero coscienza di ciò che ha fatto? E la vittima cova vendetta nei confronti di chi lo ha perseguitato o riesce a mettersi tutto alle spalle?

Vendetta e peso del passato sono i due temi cardini di Regali da uno sconosciuto – The gift, film d’esordio alla regia di Joel Edgerton, che propone al pubblico un thriller psicologico, ispirandosi al maestro del genere Alfred Hitchcock, e nel complesso non sfigurando nel confronto.

Come in ogni thriller che si rispetti, la prima parte della storia serve a presentare allo spettatore i personaggi. Simon (Bateman) e Robyn (Hall) sono una coppia unita e serena, da poco trasferitasi in una nuova città dopo che la donna ha vissuto un tragico aborto. Simon è un manager ambizioso, assunto da un’importante società e determinato a ottenere una promozione.

Un giorno, per caso, i due incontrano Gordon (Edgerton), ex compagno di scuola di Simon, che inizia lentamente a insinuarsi nella vita della coppia. All’apparenza non sembra esserci niente di male in questo, ma per Simon la presenza dell’altro è invadente e inquietante. I regali di Gordon finiscono per creare tensioni tra Robyn e Simon, perché lei ritiene eccessivo il comportamento del marito, che vuole chiudere quanto prima i rapporti con l’altro.

Il film è costruito in maniera bipartita. Nella prima parte – scontata, lenta e prevedibile – lo spettatore ha l’impressione che il cattivo sia Gordon, la coppia la vittima; nella seconda, però, il regista capovolge la prospettiva a 360°, spiazzando chi guarda e cambiando i punti di riferimento. Ci si trova a domandarsi chi sia l’innocente da salvare e chi invece il colpevole. continua su

Al cinema: Regali da uno sconosciuto – The gift

Vittorio De Agrò presenta “Amiamoci, nonostante tutto”

http://www.ibs.it/ebook/de-agr-vittorio/amiamoci-nonostante-tutto/9788891176837.html

The ticket purchase for “Gift” is: 1) Not even a present; 2) Tribute; 3) In the afternoon; 4) Reduced; 5) Always.

A film by Joel Edgerton. With Jason Bateman, Rebecca Hall, Joel Edgerton, Beau Knapp, David Denman. Drama, 108 ‘. 2015

The past is the past, the only thing you can do is look forward. That, at least, according to the most optimistic people. Yet very often traumas and suffered bullying at school remain open holidays, even in the present.

Bullying, today, we hear more and more insistently, including such daily events, awareness campaigns, debates. But the bully growing up, takes really aware of what he did? And the victim hatching revenge against those who persecuted him, or she managed to put it all behind?

Revenge and weight of the past are the two cornerstones of themes gifts from a stranger – The gift, the film directorial debut of Joel Edgerton, which offers the public a psychological thriller, inspired by the master of the genre Alfred Hitchcock, and overall not disfiguring in comparison.

As in any self-respecting thriller, the first part of the story is to present to the audience the characters. Simon (Bateman) and Robyn (Hall) are a couple united and serene, recently moved to a new town after the woman has lived a tragic miscarriage. Simon is an ambitious manager, hired by a major company and determined to get a promotion.

One Fine Day, the two meet Gordon (Edgerton), a former classmate of Simon, who slowly begins to creep into the couple’s life. On the surface there appears to be nothing wrong with that, but for Simon the other’s presence is intrusive and disturbing. The Gordon gifts end up creating tensions between Robyn and Simon, because she too believes her husband’s behavior, which wants to close as soon as the relationship with the other.

The film is built in a bipartite manner. In the first part – granted, slow and predictable – the viewer has the impression that the villain is Gordon, the victim torque; in the second, however, the director turns the 360 ​​° perspective, displacing the beholder and changing the reference points. We are wondering who the innocent to be saved and who is the culprit. continues on

Al cinema: Regali da uno sconosciuto – The gift

Vittorio De Agro presents “Let us love, despite everything”

http://www.ibs.it/ebook/de-agr-vittorio/amiamoci-nonostante-tutto/9788891176837.html

 

50) Attacco al Potere 2

attacco al potere 2

Il biglietto d’acquistare per “Attacco al Potere 2” è: 1) Neanche regalato 2) Omaggio 3) Di pomeriggio 4) Ridotto 5) Sempre

“Attacco al Potere 2” è un film del 2016 di Bbak Najafi, scritto da Creighton Rothenberger e Katrin Benedikt, con: Gerard Butler, Morgan Freeman, Aaron Eckhart, Angela Basset

“Attacco al Potere 2” è il sequel di un progetto cinematografico che punta invece a raccontare di una netta e chiara divisione manichea dei ruoli tra buoni e cattivi.

Una scelta narrativa di per sé discutibile che eppure ha conquistato tre anni fa con il primo film un buon successo di pubblico, spingendo la produzione a sfornare un secondo film. L’idea di mettere in scena gli americani contro tutti e portatori degli ideali di Libertà, Giustizia e Coraggio incarnati dall’agente speciale Mike Banning (Butler) incaricato di difendere a tutti i costi la vita del presidente degli Stati Uniti Benjamin Asher (Eckhart) da ogni possibile attentato è davvero il festival del retorico e dello scontato.

Un manifesto di patriottismo e di forza che cozza con la realtà e con le problematiche che oggi vive il mondo.

Se tre anni fa il nemico era la Corea del Nord che addirittura metteva a ferro a fuoco la Casa Bianca, ora nel sequel il terrore si sposta in Europa e precisamente a Londra.

Il pretesto è la misteriosa e improvvisa morte del Premier britannico, che costringe tutti i maggiori Leader a recarsi nella capitale inglese per i funerali, trasformandoli in una trappola mortale per la maggior parte di loro.

Un attentato costruito e studiato con cura e meticolosità da un pericoloso trafficante d’armi dello Yemen insieme con i suoi figli, sfuggiti, due anni prima, a un attacco mortale dei droni americani, adesso vogliono vendicare però la morte della figlia del trafficante, vittima dell’attacco.

Trasformando così Londra un campo di battaglia e luogo di guerriglia in cui Banning e Asher isolati dal resto del mondo devono fuggire e soprattutto difendersi in ogni modo dai terroristi, che sognano di giustiziare in mondo visione il Presidente degli Stati Uniti.

Una storia scritta male e messa in scena con modestia artistica facendo emergere tutti i luoghi comuni e i peggiori cliché su come solo gli Stati Uniti abbiano migliore governo migliore grazie a uomini coraggiosi e forti. continua su

http://www.nuoveedizionibohemien.it/index.php/appuntamento-al-cinema-attacco-al-potere-2/

Vittorio De Agrò e Cavinato Editore presentano “Essere Melvin”

http://www.ibs.it/code/9788899121372/de-agrograve/essere-melvin-tra.html

The ticket purchase for “London Has Fallen”” is: 1) Not even given 2) Tribute 3) afternoon 4) Reduced 5) Always

“London Has  Fallen” is a 2016 film by Bbak Najafi, written by Creighton Rothenberger and Katrin Benedikt, with: Gerard Butler, Morgan Freeman, Aaron Eckhart, Angela Basset.

 

“The Siege 2” is the sequel to a film project which strives to tell of a distinct and clear Manichean division of roles between good and bad.

A choice of narrative by saying that controversial yet won three years ago with the first film a good success, pushing production to churn out a second film. The idea to stage the Americans against all bearers of the ideals of freedom, justice and courage embodied by Special Agent Mike Banning (Butler) in charge to defend at all costs the life of US President Benjamin Asher (Eckhart) from any possible attack is really the rhetoric and the festival granted.

A poster of patriotism and strength that clashes with reality and with the problems that the world now lives.

If three years ago the enemy was North Korea that even began to focus iron the White House, now in the sequel terror moves in Europe and specifically in London.

The pretext is the mysterious and sudden death of the British Premier, which forces all major leader to travel to the British capital for the funeral, turning them into a death trap for most of them.

A bomb constructed and studied carefully and meticulously a dangerous smuggler Yemen weapons together with his sons, escaped, two years before, in a deadly attack by American drones, but now they want to avenge the death of the daughter of the trafficker, the victim attack.

Transforming London a battlefield and place of guerrillas in which Banning and Asher isolated from the rest of the world have to escape and especially defend himself in any way by terrorists, who dream of executing in the world view the US President.

A story written badly and staging artistic modesty, bringing out all the clichés and the worst clichés on how only the United States has improved thanks to better government brave and strong men. continues on

http://www.nuoveedizionibohemien.it/index.php/appuntamento-al-cinema-attacco-al-potere-2/

Vittorio De Agro and Cavinato Publisher feature “Being Melvin”

http://www.ibs.it/code/9788899121372/de-agrograve/essere-melvin-tra.html