“Il Ratto delle Sabine” è uno spettacolo teatrale in due atti di Franz Von Schontan, con l’adattamento di Pippo Pattavina e Orazio Torrisi, diretto da Pippo Pattavina, con: Pippo Pattavina, Agostino Zumbo, Olivia Spigarelli, Evelyn Famà, Ramona Polizzi, Riccardo Maria Tarci, Carlo Ferreri, Raffaella Bella. La maggior parte di noi ha un proprio libro scritto nel cassetto e sogna di diventare uno scrittore regista. Altri sognano di essere attore, altri registi e infine c’è chi si diletta a scrivere sceneggiature consapevole che le luci della ribalta magari non potranno arrivare direttamente. Così ecco nascere compagnie amatoriali che popolano i teatri minori delle nostre città e soprattutto i piccoli paesi con la segreta speranza e per lo più illusione che un famoso produttore passi da quelle parti. Il teatro è vita dicono e quando arriva magari in un piccolo centro una nuova compagnia teatrale per presentare i propri spettacoli si accende la curiosità dei locali. Immaginate cosa può succedere in un non precisato e tranquillo paesino della Sicilia del secolo scorso quando si sente per le strade la voce squillante e gaia del Capocomico Nicolino Trombone(Pattivina) che annuncia l’arrivo della propria compagnia. I sogni repressi artistici del professore Scandurra(Zumbo) che si diletta a scrivere di teatro, in segreto della moglie Federica(Spigarelli), si destano e sollecitato anche dal genero Alberto(Tarci), medico del paese, decida cosi di affidare il proprio testo sul “Il Ratto delle Sabine” al capocomico Trombone e di finanziarne la messa in scena. Una scelta che ben presto si rivela sciagurata per l’incompetenza e ignoranza conclamata di Trombone e della sua compagnia in cui recita Emilio Grandi(Ferreri) vecchio amico e collega di Università di Alberto che con il suo desiderio di rievocare i bei tempi della gioventù e delle loro avventure amorose provoca la furente gelosia di Marianna(Famà), moglie di Alberto, dando vita a una serie di equivoci e gag sul discutibile passato del medico. Uno spettacolo allegro, brioso e brillante che si regge in larga parte sulla vervè e forza di un “giovanotto” di 77 anni di nome Pattavina che dimostra, ove se fosse necessario, come il talento non si disperda con l’età. Un testo semplice, pulito, diretto costruito sul filo del grottesco e del “nonsense” eppure senza mai debordare o risultare eccessivo. I dialoghi sono frizzanti, mai volgari e ben costruiti che scatenano nello spettatore ilarità e un immediato coinvolgimento. La regia è lineare, curata ed esperta, capace di modulare ealternare con precisione e attenzione i tempi comici e narrativi e soprattutto di mantenere alto e nel complesso costante il ritmo e l’attenzione del pubblico. Se Pattavina è l’indiscusso mattatore dello show, non si può non sottolineare le prestazioni convincenti e riuscite del resto del cast maschile, capaci di rendere credibili ed reali personaggi “farseschi” riuscendo a dargli anima e sostanza delineandone con bravura la personalità. Sebbene il testo , almeno sulla carta,mette in risalto le figure maschili, le tre attrici(Spigarelli, Famà e Bella) riescono comunque a ritagliarsi un loro spazio e dare con efficacia e talento un notevole contributo alla riuscita dello spettacolo. Il finale chiassoso, rumoroso e forse un po’ caotico nel complesso piace e convince lasciando nel divertito spettatore la consapevolezza che, a volte, è meglio lasciare nel cassetto i propri scritti se non si vuole rischiare di andare incontro a brutte figure seppure divertenti da raccontare. Fino al 1 Febbraio al Teatro Brancati di Catania Vittorio De Agrò e Cavinato Editore Internatonal presentano “Essere Melvin” http://www.amazon.it/Essere-Melvin-tra-finzione-realt%C3%A0/dp/8899121370/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1422190767&sr=1-1&keywords=essere+melvin “The Rape of the Sabine Women” is a play in two acts by Franz Von Schontan, with the adaptation of Pippo Pattavina and Orazio Torrisi, directed by Pippo Pattavina, with: Pippo Pattavina, Agostino Zumbo, Olivia Spigarelli, Evelyn Famà, Ramona Polizzi Riccardo Maria Tarci, Carlo Ferreri, Raffaella Bella. Most of us have their own book written in the drawer and dreams of becoming a writer director. Others dream of being an actor, other directors and finally there who enjoys writing screenplays aware that the spotlight may not be able to reach directly. So here come amateur companies that populate the smaller theaters of our city and especially the small countries with the secret hope and mostly illusion that a famous producer steps there. The theater is life and say when he arrives in a small town maybe a new theater company to present their performances will light the curiosity of the locals. Imagine what can happen in an unspecified, quiet village of Sicily of the last century when you hear on the streets and the shrill voice of the gay comedian Nicolino Trombone (Pattivina) that announces the arrival of their company. The dreams of repressed artistic professor Scandurra (Zumbo) who enjoys writing about theater, in secret wife Federica (Spigarelli), awaken and also urged by his son Alberto (Tarci), the village doctor, so decides to entrust your own text on “the Rape of the Sabine Women” to actor-Trombone and finance the staging. A choice that soon proves disastrous for the incompetence and ignorance of overt Trombone and his company in which he stars Emilio Large (Ferreri) old friend and colleague from the University of Alberto that with his desire to recall the good times of youth and their amorous adventures causes the furious jealousy of Marianna (Fama), wife of Albert, giving rise to a series of misunderstandings and gags on questionable past the doctor. A show cheerful, lively and brilliant that is based largely on the verve and strength of a “young man” of 77 years named Pattavina that shows where if it was necessary, as the talent is not lost with age. A simple text, clean, direct built on the edge of the grotesque and the “nonsense” and yet never overflow or be excessive. The dialogues are crisp, never vulgar and well built that trigger in the viewer hilarity and immediate involvement. The direction is linear, organized and experienced, capable of modulating ealternare with precision and attention to the comic timing and narrative and above all to keep up the pace and overall constant and public attention. If Pattavina is the undisputed protagonist of the show, you can not fail to highlight the compelling performance and successful of the rest of the male cast, able to make credible and real characters “farcical” managing to give soul and substance outlining with bravura personality. Although the text, at least on paper, highlights the male figures, the three actresses (Spigarelli, Famà and Bella) manage to carve out their own space and give an efficient and talented a significant contribution to the success of the show. The final boisterous, noisy and perhaps a little ‘chaotic overall like and convinces leaving amused spectator in the knowledge that, at times, is best left in the drawer their writing if you do not want to risk of experiencing a bad impression even fun to tell . Until 1 February to Brancati Theater of Catania