Sono in camera dei miei fratelli, seduto in poltrona.
Vedo dalla finestra il viale deserto.
È il compleanno di Piero. C’è una festa in corso.
Ma nella mia mente è in corso una battaglia.
Parlo, rido, mi sfogo con il nulla.
Vedo scorrere la mia vita davanti agli occhi. Amici, nemici, estranei, amori si alternano. Mi chiamano e io cerco loro.
Mi sembra di fare una seduta con il Dottor Serioso e a momenti con l’Oscuro.
Guardo i volti dei miei cari stralunati e non capisco.
C’è una voce che vuole distruggermi.
Sento l’Oscuro ridere di me.
L’Aspirante piange e mi chiama.
All’improvviso ho ricordato tutto.
Sono sconvolto.
Rivedo l’Aspirante che mi trascina verso la roulotte.
Ricordo come la “combattente dell’amore” quella notte voleva aiutarmi.
Sento la voce arrabbiata del Dottor Serioso.
Piango come non facevo dalla morte di papà.
Sono solo.
Sono perseguitato dalla mia coscienza.
Papà è tornato per rimproverarmi.
Mia nonna dice che non devo tornare più sulla sua tomba.
La mia testa va a fuoco.
Voglio andare in ospedale.
Deliro al telefono con la mamma del mio amico Vincenzo.
Vincenzo da Dublino mi telefona sconvolto.
Mando sms deliranti all’Oscuro e al Lumacone.
Chiedo scusa ai ragazzi del forum sempre con sms.
Non sono più padrone di me stesso.
Mi inginocchio nella mia camera e invoco perdono al nulla.
Sono un uomo di merda e merito di morire, cosi mi dice la Voce.
Mi rivesto e sto per uscire in strada in piena notte.
Mia mamma si sveglia, mi abbraccia e mi porta a dormire.
Carlo e Potter accorrono chiamati da Francesco.
Sono stordito.
Piero e Mamma mi portano dallo Splendente.
È arrivato il momento della pillola.
Le voci sono scomparse.
Il dolore è forte.
La solitudine è insopportabile.
Il calvario è iniziato…
questa parte mi commuove sempre, devi aver sofferto tanto, non è giusto.
Gentile Simmi ,alcuni magari penseranno che mi sono meritato questo castigo. In effetti ho passato mesi difficili. E’ difficile raccontare il vuoto e l’angoscia che provavo. Ero strangolato dai sensi di colpa. I “file” mi ha perseguitato per anni. Mi hanno “quasi ucciso”. Ma scrivere mi ha aiutato molto. Il blog ha anche la funzione di spegnerli definitivamente. Sono vivo ed e’ bello parlarne con voi.