8. Un nuovo file – Parte I

Uno crede di conoscersi. Ci si illude di avere tutte le risposte. Poi ti crolla tutto e sei come un naufrago. Cerchi una spiegazione, un motivo, ma puoi solo sbattere la testa contro il muro.

Sentirsi impotente e vedere come la tua vita abbia preso la strada sbagliata ti avvilisce e consuma dall’interno.

Sono stato testardo e orgoglioso.

La verità è questa.

Ho perso la  guerra con me stesso.

Sto pagando il prezzo più alto.

Intorno a me vedo macerie e desolazione.

Penso questo quando la porta si apre. Non capirò mai chi viene qui ed esce sorridente e rilassato.

– Ciao Mel, come ti senti?

– Dottore, sono confuso. Mi fa male la testa. Mi sento angosciato. Non capisco cosa mi è successo. Non volevo ferire nessuno. Vorrei andare dal Dottor Serioso. Ho fatto una promessa. Ora ricordo tutto. Mi sembra così assurdo. È come se per due anni avessi visto un altro film nella mia testa. Mancavano delle scene. Nella testa mi risuonano le parole del Dottor Serioso: “Hai un blocco su Ginevra. Se non ti curi sarà un inferno”. L’Aspirante sapeva la verità. Le ho raccontato tutto. Eravamo amici.   Non è stato a Villa  Borghese  il nostro ultimo incontro. Mi fa male la testa. Sospiro

– Chi è il Dottor Serioso?

– Il padre dell’Aspirante. L’ho visto due volte in vita mia. Ma ricordo una nostra telefonata mentre ero in Sicilia. Fu lunga, intensa. Mi disse tante cose. Gli ho promesso sul mio onore che una volta curata la mia malattia sarei andato nel suo  studio a chiedergli scusa. Lei mi crede Dottore?

– Sì, ti credo Mel, stai tranquillo. Ma lo vuoi capire che di questa storia non frega un cazzo a nessuno? Non hai fatto nulla. Quanti anni di carcere pensi di meritare? Lascia perdere il Dottor Serioso. Non aggiungiamo cazzate a cazzate. Hai vissuto un fenomeno psicotico isolato. Eri in uno stato di solitudine siderale. La tua mente si è rifugiata nell’immaginario, perché la realtà non ti piaceva. Sei diventato tu stesso protagonista del film. Ora calmati e ripartiamo con la storia. Stai prendendo lo Zyprexa nel dosaggio stabilito?

– Sì, Dottore. Prendo le pillole anche se le detesto. Con tutto me stesso. Durante il giorno non faccio altro che rimuginare, rivedere le scene nella mia mente. Mi sembra tutto così incredibile. Come può essere che la mia memoria mi abbia tradito così?

– Mel, è normale. Noi scegliamo cosa ricordare e cosa no. In quel momento la tua mente ti ha voluto proteggere. Non eri pronto per certe emozioni. Spiegami cosa provavi all’inizio di questo nuovo file.

– Ero in una fase di passaggio, Dottore. La mia vita stava cambiando. Mio fratello Francesco, nonostante le mie perplessità, aveva deciso di sposare Stefania nell’estate del 2006. Vedevo mio fratello compiere una scelta azzardata. So bene che nella vita di uomo a un certo punto si sente il bisogno di mettere su famiglia. Ma Francesco stava agendo d’impulso. Ho urlato il mio dissenso in famiglia. Ma come sempre mi hanno risposto che ero io lo strano e che non capivo. “Mel, per un uomo arriva il momento che farsi una famiglia è normale. Prendi esempio, piuttosto”, mi dicevano i parenti. Io scuotevo la testa e pensavo sconsolato: “Non capite nulla”.

– Ti pesa non essere accettato e compreso dai tuoi cari?

– Dottore, la mia famiglia mi vuole bene e in questo momento così difficile mi è vicina. Ma hanno sempre visto la mia diversità come qualcosa da curare e non da comprendere. Ho rinunciato ormai a urlare il mio punto di vista.

– Sei contento oggi della scelta di tuo fratello?

– Contento? Il tempo è galantuomo. Mi auguro di avere torto, Dottore. Per un momento il silenzio cala nello studio

7 pensieri su “8. Un nuovo file – Parte I

  1. A questo punto della storia mi sento di dare una mia ipinione, sembra di ritrovare il sedicente psicoanalista Dottor S. che “per vendetta” decide di pubblicare alcune memorie, redatte in forma autobiografica di un suo paziente, Zeno Cosini, che si è sottratto alla cura. In Mel mi sembra di intravedere l’analisi della psicologia di Zeno, un individuo che si sente “malato” o “inetto” ed è continuamente in cerca di una guarigione dal suo malessere attraverso molteplici tentativi a volte assurdi o che portano a effetti controproducenti. Lettura interessante a volte accattivante che stimola curiosità. Buona la prima

    • Gentile Dott Solidoro, non ho la cultura e gli strumenti necessari per stabilire paragoni letterari tra Melvin e Zeno.
      Melvin “non si sente”, e’ veramente malato. E’ crollato il suo mondo. Ha perso la sua identità. Zeno va dal medico con i suoi piedi. Melvin e’ costretto ad andarci. Melvin e’ un viaggio nella memoria. Melvin racconta il suo passato per scrivere il suo futuro. Non ci sono idee o progetti nascosti come pensa qualche utente. Melvin e’ un esercizio terapeutico che vuole spingere la gente a riflettere. Melvin con la sua ingenuità vuole evidenziare che nel mondo ci sono le persone cattive,ottuse,spocchiose. Melvin racconta il Suo Mondo dei Balocchi per liberarsi dai suoi fantasmi Melvin e’ tornato perché’ vuole essere un uomo migliore. Racconterà la sua storia e poi andrà via per sempre. Melvin conosce parole semplici. Usa quelle per arrivare al lettore. Ringrazio ancora una volta le persone che stanno seguendo ogni giorno questo viaggio.Siete davvero straordinari.

  2. Carissimo Melvin, puoi immaginare la mia sorpresa quando mi sono giunte voci sulla tua resurrezione.
    Per quanto i nostri fossero forum “rivali” mi era molto dispiaciuto per la tua scomparsa e soprattutto avevo creduto alla tua malattia,alla tua zoppaggine insomma a tutte quelle accortezze che avevi messo in scena per renderla credibile…forse tutto questo avvalorato dalle parole di qualcuno che poco tempo dopo riguardo alla tua prematura scomparsa mi disse “poverino,era solo un ragazzo come voi”….”qualcuno”…
    Sarò banale ma le cose si dimostrano, questo racconto mi sembra solo l’ostentazione di una verità poco necessaria o almeno poco necessaria per dimostrare di essere realmente una persona migliore. La storia di chi ti ha condotto sulla strada giusta, o le persone di cui eri ossessionato,quelle che ti hanno aperto gli occhi sulla tua malattia o addirittura la tua “aspirante” nonché ossessione che è diventata la tua amica nonché eroina sul cavallo bianco…e allora?!? Che cos’è una pernacchia a tutti noi che ci abbiamo creduto? E’ una storia ben scritta di uno che sta raccontando di aver detto un sacco di bugie e aver avuto anche dei complici e tutti sappiamo anche di chi stai parlando visto che nomi,persone e luoghi sono poco casuali e facilmente deducibili. La domanda che sorge spontanea è,ma non ti preoccupa esporre chi tutto questo tempo ti ha evidentemente retto il gioco??
    Detto questo, nonostante è abbastanza chiaro non capisca molte cose, ti auguro comunque di completare il tuo cammino verso la guarigione, di trovare quello che stai cercando e soprattutto di stare meglio.
    Sinceramente, B.

    • Gentile Sgra B,
      La ringrazio per essere passata sul mio blog e d’avermi letto. Alcuni pensano che il mio “Ritorno” abbia un valore vendicativo o messianico o chissà cos’altro. Melvin é tornato per raccontare la sua storia e per rimediare ai propri errori. Poi scomparirà per sempre.
      Ho chiesto scusa pubblicamente tre anni e mezzo fa. Ho capito di aver sbagliato e mi sono affidato a uno specialista.
      Sono uscito dalla profondità dell’oscurità.Sono caduto vittima dei miei errori e contraddizioni. Ho avuto la fortuna d’avere la famiglia e amici che mi hanno sostenuto con affetto e calore in questi anni. Sono stato bugiardo.Ho inventato una vita. Ne sono consapevole Sgra B.
      Ho mentito in solitaria. Non ho avuto complici.Nessuno sapeva nulla. Melvin é la storia di un percorso terapeutico,niente di più.
      Sto continuando il mio percorso Sgra B. Continui a seguirmi se ha tempo. Il viaggio é appena iniziato.Cordialmente M

  3. Mi sembra chiaro che Melvin non ha mentito per divertirsi o perchè è “un bugiardo”. Io non me la sento di colpevolizzare qualcuno che ha sofferto così tanto, tanto da essere travolto da una crisi che poteva essergli fatale.
    Non lo colpevolizzerei nemmeno se fossi stata coinvolta dalle sue “bugie”. La mente umana è misteriosa ma, sicuramente, un certo tipo di comportamento può derivare solo da tanto dolore. Che l’esistenza ti porti la gioia che meriti caro Melvin. Simmi

    • Gentile Dottsa Simmi la ringrazio per le Sue parole. Posso capire che chi e’ stato il destinatario delle bugie possa essere scettico sul mio “Ritorno”. Ma tre anni e mezzo fa ho chiesto pubblicamente scusa per le mie azioni. Sono sereno. Sto raccontando la mia storia perché serva come esempio. Sono stato travolto dai sensi di colpa per tanto tempo. Mi sono vergognato di me stesso. Sono tornato perché la mia storia possa far capire come la diversità non significa essere “pazzo o cattivo” . Io racconto il passato per scrivere il futuro. Spero di trovare un pò di serenità. Grazie Ancora

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