
“Bell’abissina – Un’indagine del commissario Marino” è un romanzo scritto da Carlo Lucarelli e pubblicato il 22 Novembre 2022 da Mondadori Editore.
Sinossi:
Nella “Presidenziale”, la sezione della polizia che si occupa della sicurezza di Mussolini, c’è un gruppo molto particolare chiamato “Squadra Fognature”, comandato a perlustrare il sottosuolo di strade e piazze su cui passerà il Duce, a caccia di eventuali bombe. Ed è durante una di queste perlustrazioni che agli inizi degli anni ’30 gli agenti della Fognature trovano le ossa dello scheletro di una donna, sgozzata e scarnificata. Dieci anni più tardi, a Cattolica, il commissario Marino, segretamente e attivamente antifascista col nome di battaglia “Locàrd”, riceve le confidenze di uno degli ex agenti della Fognature: forse la morte della ragazza, e di tante altre, ha a che fare con la famiglia di Francone Brandimarzio, un ricco imprenditore che ha fatto fortuna nelle Colonie, e che adesso si è ritirato a Cattolica, insieme al figlio Attilio e a una giovane e affascinante ragazza eritrea. Una famiglia all’apparenza irreprensibile, e soprattutto intoccabile, dal momento che foraggia gerarchi corrotti e ladri di regime, occultando e distribuendo fiumi di denaro sporco. Il commissario Marino si rende conto che, oltre a smascherare un assassino seriale, questa indagine può mettere in grave difficoltà il regime, ma il filo su cui si muove è davvero sottile, e il rischio di cadere dietro l’angolo.
Recensione:
Non sapevo esattamente cosa aspettarmi da questo romanzo storico firmato dal Maestro Lucarelli.
La stima ed ammirazione sconfinata che il sottoscritto nutre verso Carlo Lucarelli, scrittore , autore televisivo e soprattutto “padre” del format “Blu Notte” capace d’appassionare milioni d’italiani ai delitti e misteri d’Italia, rischiava di condizionare il mio giudizio su “Bell’abissina”.
Devo ammettere che ho faticato un po’ prima di comprendere, almeno spero, il filo rosso narrativo e soprattutto politico di questo giallo ambientato in epoca fascista a poche settimane dalla scellerata dichiarazione di guerra del Duce alla Francia ed Inghilterra.
Carlo Lucarelli “parte” da lontano ed oserei dal profondo inteso come il sottosuolo per scrivere una storia d’orrore, ferocia che si mescola ed alterna all’amore ed al dissenso politico impersonificato dal commissario Matino contro l’arrogante potere del regime.
“Bell’abissina” è una storia di resistenza, di furbizia, apparenza e razzismo che se da una parte colpisce dall’altra confonde il lettore , non trovando un’immediata e chiara chiave di lettura.
L’intreccio narrativo è basato su eccessive linee di racconto che si intrecciano con fatica comportando una lettura non sempre agile e comoda.
Il commissario Marino ci appare come un anti eroe, abbandonato dalla moglie, un idealista deluso, ma che allo stesso tempo è un uomo mai banale ed attento al dettaglio.
Marino deve apparire come un fedele servitore dello Stato, quando in realtà è un partigiano sotto copertura.
“Bell’abissina” è una brutta storia, come direbbe il Lucarelli televisivo, in cui i figli dei potenti si sentono intoccabili e portatori sani nella difesa e purezza della razza italica.
“Bell’abissina” racchiude in sé diverse tematiche : storico, noir, thriller ed infine politico.
Quello politico è l’aspetto più forte e risolutivo del romanzo con un finale convulso , spiazzante e cinico.
“Bell’abissina” denuncia il paradosso fascista che se pubblicamente invocava “ordine e pulizia”, nel “privato” i suoi rappresentati si macchiavano di crimini, furti e disonestà di ogni tipo certi di rimanere impuniti.
Una convinzione che sarà tragicamente smentita con l’entrata in guerra al fianco della Germania nazista.