80) I Segreti di Wind River

Il biglietto da acquistare per “ I segreti di Wind River” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre (con riserva).

” I Segreti di Wind River” è un film di Taylor Sheridan. Con Elizabeth Olsen, Jeremy Renner, Jon Bernthal, Gil Birmingham, Martin Sensmeier, Julia Jones. Thriller, 111’. USA, 2017

Sinossi:

Cory Lambert è un cacciatore di predatori nella riserva indiana di Wind River, perduta nell’immensità selvaggia del Wyoming. Sulle tracce di un leone di montagna che attacca il bestiame locale, trova il corpo abusato ed esanime di una giovane donna amerinda. Il crimine prolunga il dolore di Cory che ha perso tre anni prima una figlia in circostanze altrettanto brutali. Per fare chiarezza sul caso, l’FBI invia Jane Banner, una recluta di Las Vegas senza esperienza. Tosta e disposta ad imparare, Jane chiede a Cory di affiancarla nell’indagine. Fortemente legato alla comunità indiana, è l’uomo giusto per aiutarla.

Recensione:

La perdita di un figlio è probabilmente il dolore più atroce e devastante che un genitore possa provare. Se poi il figlio in questione viene brutalmente ucciso le cose diventano ancora peggiori.

Presentato nella sezione Un certain regard del Festival di Cannes e vincitore del premio per la miglior regia, “Wind river” di Taylor Sheridan è molto di più un crime movie, è un percorso accidentato, quello che i diversi personaggi devono compiere per vincere i propri demoni.

Lo spettatore si prepari a un viaggio interiore e profondo dentro anime ferite e cuori spezzati, scandito da contorni drammatici e disperati.

Taylor Sheridan, all’esordio come regista, non si limita a mescolare gli elementi chiave di thriller e dramma, ma firma una sceneggiatura potente, incisiva, toccante e profonda, legando in modo perfetto il paesaggio invernale al freddo interiore dei protagonisti.

“Wind River” ha un impianto narrativo solido, asciutto e incalzante. Dopo una partenza lenta e prevedibile, dove si introducono i protagonisti e si raccontare l’ambiente in cui si muoveranno, la storia decolla in modo prepotente e convincente, scavando con efficacia e abilità nella sfera più intima di ogni personaggio e creando una forte connessione con lo spettatore. continua su

http://paroleacolori.com/wind-river-thriller-e-dramma-nellesordio-alla-regia-di-taylor-sheridan/

253) The Accountant

affleck

Il biglietto da acquistare per “The accountat” è: 1)Neanche regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio (con riserva); 4)Ridotto; 5)Sempre.

Un film di Gavin O’Connor. Con Ben Affleck, Anna Kendrick, Jon Bernthal, J. K. Simmons, John Lithgow, Jeffrey Tambor. Drammatico, 128’. 2016.

C’è chi da piccola sognava di fare l’astronauta, chi il calciatore, chi il cantante rock, ma sono decisamente pochi quelli che vedevano il contabile come il lavoro dei sogni.

Diciamocelo francamente: nella vita di tutti i giorni più stiamo lontani e meno sentiamo il nostro commercialista è meglio stiamo! Nell’immaginario collettivo questo professionista è un uomo grigio, un po’ scialbo e insignificante, che vive di e per i numeri e ha il fisico di un lanciatore di coriandoli.

E se invece fosse un genio, avesse il volto di Ben Affleck e risultasse affascinante nonostante la forma di autismo che lo affligge e lo rende incapace di avere relazioni sociali? Impossibile? Forse, ma non secondo “The accountant” di Gavin O’Connor.

Genio matematico fin da bambino e affetto da autismo, Christian Wolff (Affleck) ha più affinità con i numeri che con le persone e lavora come contabile freelance per alcune delle più pericolose organizzazioni criminali del pianeta.

Christian opera nell’ombra, senza lasciare alcuna traccia, e si ritrova braccato da un lato dal capo della divisione anti-crimine del Dipartimento del tesoro Ray King (Simmons), dall’altro da uno spietato killer armato da mandanti misteriosi.

Nonostante le difficoltà Chris accetta il mandato di un nuovo cliente, una società di robotica dove una delle contabili ha scoperto una discrepanza nei conti di milioni di dollari. Non appena Christian inizia a svelare il mistero e ad avvicinarsi alla verità, però, il numero delle vittime inizia a crescere.

“The accountant” può essere diviso dal punto di vista drammaturgico e strutturale in due parti.

La prima è sicuramente più convincente, avvincente e meglio scritta, con un lato thriller ben costruito che tiene lo spettatore incollato allo scherno. Molto forte e incisivo anche lo sviluppo dell’aspetto psicologico e introspettivo della vicenda, che fa emergere la personalità del protagonista e il fatto che molti dei suoi problemi attuali risalgano a un passato difficile, a un padre rigido e quasi anaffettivo. continua su

Al cinema: The accountant

Vittorio De Agrò presenta “Amiamoci, nonostante tutto”

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