
“Scompartimento n 6” è un romanzo scritto da Rosa Liksom e pubblicato da Iperborea il 24 Febbraio 2014
Sinossi:
Mosca, anni ’80, sul leggendario treno della Transiberiana diretto a Ulan Bator, due estranei si trovano a condividere lo scompartimento: una taciturna studentessa finlandese e un violento proletario russo dall’inesauribile sete di vodka. Nell’intimità forzata del piccolo spazio la tensione sale. Lui è uno sciovinista, misogino, avvezzo al carcere, ma con l’irriducibile passione per la vita. Lei è tormentata dai ricordi del suo ragazzo moscovita che si è finto pazzo per non combattere in Afghanistan ed è impazzito nel manicomio dove l’hanno rinchiuso, lasciandola piena di domande nella terra che l’ha sedotta. È l’anima di questa terra a pulsare nelle sconfinate distese che il treno attraversa, nel mosaico di identità e popoli di una Siberia in cui tutto è estremo. Con un realismo crudo che trasuda poesia, Rosa Liksom racconta l’incontro tra due destini ma soprattutto il viaggio attraverso la fine di un impero che sembra sciogliersi in fanghiglia, nel cuore di un popolo disilluso e fiero, che vive nella perenne nostalgia del passato e del futuro, nell’eterno sogno cechoviano “A Mosca! A Mosca!”.
Recensione:
All’ultimo Festival di Cannes, rimasi complessivamente tiepido alla trasposizione cinematografica di “Scompartimento 6” , mentre la maggioranza dei collegi critici applaudiva convintamente alla fine della proiezione.
Ovviamente non avendo letto il romanzo di Rosa Liksom, non possedevo gli elementi necessari per fare paragoni né per esprimere giudizi artistici definitivi.
Come ben sapete, cerco di colmare il prima possibile queste mie mancanze letterarie , leggendo il romanzo.
E generalmente la lettura dei romanzi mi apre un mondo, arricchendomi sul piano umano e creativo.
Stavolta dopo aver letto il romanzo di Rosa Liksom, mi sento obbligato a scusarmi con il regista finlandese Juho Kuosmanen per essere stato così tirato con il suo film,
La versione cinematografica va decisamente rivalutata, apprezzata sotto ogni aspetto.
Il regista ha compiuto un vero “miracolo “ narrativo e strutturale nel dare senso, verve, passione ad un romanzo prolisso, lento ed oltre modo ripetitivo.
dispiace per i numerosi fan dell’autrice Liksom, ma il romanzo, a nostro modesto pare, è un classico caso di bestseller letterario fondato sul nulla.
“Scompartimento 6” si è rivelata una lettura pesante, caotica , priva di mordente oltre che monocorde.
Se non fosse stato per il nostro spiccato senso del dovere misto al masochismo letterario saremmo saltati giù dalla Transiberiana molto prima della fine, annoiati e delusi da un racconto autoreferenziale ed inconcludente.