31) The Human Voice

Il biglietto da acquistare per “The human voice” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.

“The Human Voice” è un cortometraggio di Pedro Almodóvar. Con Tilda Swinton.
Drammatico, 30′. USA, Spagna 2020

Sinossi:

Una donna sta aspettando che l’ex amante passi a ritirare le valigie che lei ha preparato per lui. L’amore è finito, resta solo il tempo dell’attesa. Con lei c’è un cane, anche lui abbandonato e in attesa del suo padrone. La donna esce di casa per comprare un’ascia e una tanica di benzina: si prepara a distruggere le cose del suo uomo, aspettando la chiamata che metterà fine al rapporto. Quando il telefono squilla, la donna, risvegliatasi da un sonno profondo causato dalle pillole, inizia un monologo disperato che la porta dall’ansia alla supplica, dalla rabbia alla rivalsa e infine al fuoco purificatore che distrugge lo stesso set in cui il film è stato girato…

Recensione:

Uno degli eventi più attesi della Mostra del cinema di Venezia 2020, il cortometraggio “The human voice” di Pedro Almodóvar, con protagonista assoluta Tilda Swinton, arriva al cinema.

Girato poco dopo la fine del lockdown, il corto è la prima collaborazione tra il regista spagnolo e l’attrice inglese, ma se prestiamo fede alle parole pronunciate dai due in conferenza stampa non resterà l’unica.

“The human voice” adatta per il cinema l’omonima pièce teatrale di Jean Cocteau, modernizzandone la storia e riscattando per molti versi la figura della donna, che da vittima passiva è resa qui protagonista. continua su

91) I Morti non Muoiono

Il biglietto da acquistare per “I morti non muoiono” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio (con riserva). Ridotto. Sempre.

“I Morti non Muoiono” è un film di Jim Jarmusch. Con Bill Murray, Adam Driver, Tilda Swinton, Chloë Sevigny, Steve Buscemi, Danny Glover. Commedia, 103′. USA 2019

Sinossi:

L’abuso spropositato delle risorse del pianeta ha provocato la frattura della calotta polare e lo spostamento dell’asse terrestre, scambiando il giorno con la notte e risvegliando i morti dal riposo eterno. A Centerville, da qualche parte in Ohio, il mondo chiede il conto agli uomini. A difendere l’ordine e la cittadina ci sono soltanto Cliff Robertson, capo della polizia locale, Ronnie Peterson, agente che sembra sapere tutto di zombie e di eradicazione dei morti-viventi, e Mindy Morrison, poliziotta fifona che vorrebbe tanto fuggire lontano. Attaccati alle loro fissazioni terrene e risoluti a divorare ogni essere vivente, gli zombie dovranno vedersela anche con Zelda Wiston, impresaria di pompe funebri e virtuosa della katana. Spade o fucili, le cose volgono al peggio, a meno di non essere di un altro mondo…

Recensione:

È possibile raccontare tematiche complesse e controverse come la fine del mondo, l’esistenza degli alieni, gli aspetti peggiori dell’animo umano, il distacco dalle cose terrene dopo la morte racchiudendole tutte in un unico film? Sì, se a firmare la sceneggiatura è un autore del calibro di Jim Jarmusch!

Il regista americano ha inaugurato la 72° edizione del Festival di Cannes con la propria personale e spassosa idea di zombie movie. “I morti non muiono” è una commedia horror, mediata però dall’occhio e dalla sensbilità di Jarmush, che spazia dalla satira al metacinema.

Una riscrittura del genere che non ne rinnega i punti fermi, se mai gioca con il pubblico attraverso citazioni e omaggi inseriti nelle battute dei personaggi. Personaggi che rappresentano in modo efficace e credibile “l’uomo moderno”, evidenziandone limiti e contraddizioni.

Uno dei punti di forza del film è sicuramente il cast. Bill Murray, nel ruolo del vecchio e malinconico capo sceriffo Robertson, e Adam Driver, in quello dello vice ambizioso e grande appassionato di zombie, si rivelano artisticamente complementari. Insieme danno vita a scene esilaranti, che si muovono sempre sul filo del grottesco e del surreale.

Anche le interpreti femminili convincono e conquistano lo spettatore. Chloë Sevigny, poliziotta fifona e precisa che vorrebbe solo fuggire lontano, e Tilda Swinton, impresaria di pompe funebri e virtuosa della katana, danno un contributo decisivo alla riuscita del progetto. continua su

“I morti non muoiono”: una commedia irresistibile che spiazza il pubblico

104) L’Isola Dei Cani

Il Biglietto d’acquistare per “L’Isola Dei Cani” è: Ridotto (Con Riserva).

“L’isola dei Cani” è un film d’animazione in “Stop Motion del 2018 scritto e diretto Wes Anderson, con le voci originali di : Scarlett Johansson, Bryan Cranston, Liev Schreiber, Tilda Swinton, Edward Norton, Bill Murray, Greta Grewing.

Sinossi:
Wes Anderson torna all’animazione con la sperimentata tecnica a passo uno (vedi Fantastic Mr Fox), a partire questa volta da una storia originale ambientata in una dimensione distopica, in cui uomini e animali antropomorfi convivono. Nel futuro 2037, la crescita incontrollata dei cani e la diffusione di una misteriosa “influenza canina” impone al sindaco della città di Megasaki, nell’arcipelago giapponese, di adottare una drastica misura d’emergenza: mettere in quarantena tutti i cani del Paese, segregandoli su un’isola destinata all’accumulo di rifiuti e immondizia.
In seguito alla scomparsa del suo cane da guardia Spots, un dodicenne di nome Atari Kobayashi dirotta eroicamente un piccolo aeroplano e lo pilota fino all’Isola dei cani. Dopo il brusco atterraggio, viene soccorso da un manipolo di meticci, disposti a tutto pur di sfuggire alla deprimente condizione in cui versano. Commossi dal coraggio e dalla devozione del ragazzino nei confronti dell’animale domestico smarrito, Capo (voce originale di Bryan Cranston), Rex (Edward Norton), Boss (Bill Murray), Duke (Jeff Goldblum) e King (Bob Babalan), si impegnano a proteggerlo dagli uomini che gli danno la caccia e scortarlo nel pericoloso viaggio che deciderà il destino dell’intera Prefettura.
Recensione:
È possibile scrivere e realizzare pellicole di critica politica, sociale e culturale senza risultare però faziosi e retorici , regalando allo spettatore una piacevole, poetica, emozionante ed a conti fatti dando vita a un’ ironica opera d’arte?
Si, è possibile, se il regista ha il nome di Wes Anderson.
Il regista americano con il suo ultimo delicato e divertente film d’animazione in Stop motion “L’Isola Dei Cani”, presentato alla 68 Berlinale, ha dimostrato ancora una volta tutto il suo talento, creatività e sensibilità artistica ed umana.
“L’Isola Dei Cani” è un semplice quanto potente ed incisivo manifesto contro ogni forma di razzismo, intolleranza, sopruso ed abuso della politica.
“L’Isola dei Cani” è una storia lineare, chiara, forse prevedibile in alcuni passaggi narrativi e lenta sul piano del ritmo, ma ciò nonostante affascina, colpisce e coinvolge il pubblico.
Wes Anderson omaggia ancora una volta la cultura giapponese, riuscendo a mescolare l’anima nipponica con quella americana, gettando le basi per una struttura narrativa efficace ed incisivo.
Ci piace ricordare un passaggio del film quando uno dei cani protagonisti della storia chiede direttamente allo spettatore “Da quando noi cani siamo diventati pericolosi per voi umani? Perché ci Odiate? Perché ci volete confinare nell’isola dei rifiuti?”
Una domanda tenera, ingenua, stupita che potrebbe dire oggi un qualsiasi immigrato regolare che vive nel nostro Paese.
Anderson racconta attraverso la metafora dei cani come sia in atto un imbarbarimento della nostra società e come sia sufficiente un’azzeccata campagna mediatica per influenzare e condizionare in modo negativo l’opinione pubblica.
Nessun Muro è giustificabile. Nessuna razza umana od animale può essere deportata per fini politici o propagandistici. continua su

http://www.nuoveedizionibohemien.it/index.php/appuntamento-al-cinema-58/

250) Doctor Strange

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Il biglietto d’acquistare per “Doctor Strange” è : 1) Neanche regalato 2) Omaggio 3) di pomeriggio 4) Ridotto (Con Riserva) 5) Sempre.

“Doctor Strange” è un film del 2016 diretto da Scott Derrickson, scritto da Thomas Dean Donnelly,Joshua Oppenheimer, Jon Spaihts, con : Benedict Cumberbatch, Rachel McAdams, Tilda Swinton, Mads Mikkelsen,Chiwetel Ejiofor, Michael Stuhlbarg, Benedict Wong, Benjamin Bratt, Scott Adkins.

Cari adepti delle discipline orientali e praticanti di joga e affini.
Sì, è soprattutto ai quest’ultimi che rivolgo questa mia recensione: uomini e donne che ogni si sforzano d’entrare in contatto con il mondo spirituale ed esoterico tra una telefonata e un aperitivo nel più glamour e caotico locale del momento.
È finalmente arrivato il film che può permettervi di mischiarvi ai rudi e rumorosi fan della Marvel senza apparire fuori posto.
Doctor Strange è la risposta per chi spera di poter coniugare misticismo e azione senza risultare commerciale e grossolano.
Chi è dunque Strange?
Doctor Strange racconta la storia del neurochirurgo di fama mondiale Stephen Strange (Benedict Cumberbatch), la cui vita cambia per sempre dopo che un terribile incidente automobilistico lo priva dell’uso delle mani. Quando la medicina tradizionale si dimostra incapace di guarirlo, Strange è costretto cercare una cura in un luogo inaspettato: una misteriosa enclave nota come Kamar-Taj in cui vive L’Antico(Swinton), figura mistica e spirituale, che diventerà il maestro di Strange nell’apprendere che la vera conoscenza consiste nell’aprire la mente da ogni pregiudizio e limite.
Strange scoprirà presto che non si tratta soltanto di un luogo di guarigione ma della prima linea di una battaglia contro invisibili forze oscure decise a distruggere la nostra realtà.
Strange è un uomo intelligente, egocentrico, arrogante, affascinante, un medico che ha giurato di salvare vite umane, ma il destino ha in serbo per lui altri modi per tenere fede al suo giuramento.
Doctor Strange rappresenta una nuova e diversa pagina dell’Universo Marvel in cui rispetto al passato prevalgono le parole e l’interiorità sull’azione e sullo scontro fisico. continua su

http://www.nuoveedizionibohemien.it/index.php/appuntamento-al-cinema-doctor-strange/

Roberto Sapienza presenta “Ninni, mio padre”

https://www.amazon.it/Ninni-mio-padre-Roberto-Sapienza-ebook/dp/B01H85DF8S/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1477432131&sr=1-1&keywords=ninni+mio+padre

181) Un disastro di ragazza

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Il biglietto d’acquistare per “Un disastro di ragazza” è : 1) Neanche regalato 2) Omaggio 3) di pomeriggio 4) Ridotto 5) Sempre

“Un disastro di ragazza” è un film del 2015 diretto da Judd Apatow, scritto da Amy Schumer, con : Amy Schumer, Bill Hader, Brie Larson, Tilda Swinton, Colin Quinn, Daniel Radcliffe.

Il più delle volte i bambini tendono ad imitare i propri genitori e a ricalcarne le orme e spesso i difetti nell’età adulta.
Se poi un padre prossima alla separazione per spiegare alle proprie figlie piccole la sua innata insofferenza alla monogamia mette in mezzo Barbie e il desiderio di volerne molte e non una sola allora non stupitevi se le vostre bambine possano diventare anche un disastro di ragazza.

Inizia in questo modo il divertente e ironico nuovo film di Judd Apatow con un lectio magistralis sulla fedeltà di un padre alle due figlie: Amy (Schumer) e Kim(Larson).
La lezione produrrà ventitre anni dopo effetti opposti facendo diventare Amy la degna discepola del padre su come sia giusto e bello cambiare partner ogni notte e tramutando invece Kim nella sua nemesi, tutta dedita alla famiglia.

Una commedia “sporca”, vivace, molto americana in corpo e in spirito che di fatto sancisce la morte delle favole in cui le fanciulle attendono languendoil Principe azzurro.
Amy si gode la vita, fa sesso, fuma , beve e mangia come camionista ed evita con cura di dormire la notte con un uomo e inoltre è un brillante giornalista in una rivista trash gestita dall’eccentrica e spumeggiante direttrice Dianna(Swinton) e ha anche un semi fidanzato ufficiale, bello , alto, muscoloso,ma sessualmente freddo di nome Steven(John Chena) . Tutto ciò sembra esserle sufficiente finchè non viene incaricata da Dianna di scrivere un articolo sul Aaron(Hader), brillante medico sportivo oltre sostenitore di medici senza frontiere.
Quanto Amy è sboccata, disinibita e predatrice invece Aaron è educato, preciso e monogamo portando inevitabilmente alla scintilla d’amore e alla nascita di un’improponibile coppia.
Una coppia che dovrà confrontarsi con i limiti e le paure di Amy nei confronti dell’amoree dovrà anche gestire la grave malattia del papà, sempre più razzista,omofobo e sessista e la conflittualità con la sorella Kim.
Non conoscevo Amy Schumer, star in ascesa della nuova commedia americana , e devo ammettere che sono stato colpito soprattutto dalle sue qualità come autrice. Infatti il testo si presenta vivace, in parte originale, ben scritto capace di regalare vari e diversi momenti comici.
Un linguaggio volutamente forte e scurrile, ma senza mai essere volgare o insulso.
Soprattutto la prima parte si rivela come una serie divertente di sketch riuscendo a formare un impianto narrativo interessante,pungente e mai banale anche se con un ritmo forse un po’ compassato.
Sensazione di lentezza narrativa che si accentua nella seconda parte in cui la commedia diventa più “romance” e prevedibile senza però perdere il suo filo rosso fatto di battute fulminanti,provocatorie e scorrette.
La regia di Apatow è di buon livello, attenta ad esaltare le doti da solita di Amy Schumer e soprattutto rompere gli argini della classica commedia americana eppure risulta un po’ televisiva e di conseguenza allungata in alcune scene facendo perdere almeno in parte mordente e incisività alla storia.
Amy Schumer è sicuramente un talento, una forza della natura e una boccata d’ossigeno artistico in un panorama cinematografico statico e povero di novità. Una recitazione molto fisica, istrionica e di pancia che convince e diverte.
La coppia con la sua “nemesi” Bill Harder si rivela azzeccata grazie alla recitazione di quest’ultimo più sfumata, meno appariscente e rumorosa, ma attenta nell’entrare in scena con i giusti tempi e ritmi.
Se il resto del cast, impreziosito da valenti Guest Star , non si non può citare per bravura e vivacità merita però una menzione speciale Tilda Swinton capace di regalare in poche scene ancora al suo pubblico alcune preziose gemme del suo vasto e poliedrico talento.
Tutti sognano l’amore vero e in fondo anche una ragazza non proprio della porta accanto può sperare di trovare il proprio principe azzurro tra una bevuta e fumata magari al Madison Square Garden.

Vittorio De Agrò presenta “Amiamoci,nonostante tutto”

http://www.ibs.it/ebook/de-agr-vittorio/amiamoci-nonostante-tutto/9788891176837.html

Vittorio De Agrò e Cavinato Editore presentano “Essere Melvin”

http://www.ibs.it/code/9788899121372/de-agrograve/essere-melvin-tra.html

The ticket purchase for “A disaster girl” is: 1) Not even gave 2) Tribute 3) afternoon 4) Reduced 5) Always

“A disaster of girl” is a film of 2015 directed by Judd Apatow, written by Amy Schumer, with Amy Schumer, Bill Hader, Brie Larson, Tilda Swinton, Colin Quinn, Daniel Radcliffe.

Most often the children tend to imitate their parents and faithfully maintaining the tracks and often defects in adulthood.
And if a father next to the separation to explain to their young daughters his innate impatience to monogamy puts in half Barbie and the desire of wanting to many and not one then do not be surprised if your children can also become a disaster of girl.

Start this way the funny and ironic new Judd Apatow with a keynote address on the fidelity of a father to two daughters: Amy (Schumer) and Kim (Larson).
The lesson will produce opposite effects twenty-three years after making Amy become a worthy disciple of the father on how it is right and good change partners every night and instead transforming Kim in his nemesis, totally dedicated to the family.

A comedy “dirty”, lively, very American in body and in spirit that decrees the death of fairy tales in which the girls await languendoil Prince Charming.
Amy enjoys life, sex, smoke, drink and eat as a truck driver and avoids carefully to sleep at night with a man and also a brilliant journalist in a magazine run by the eccentric trash and bubbling director Dianna (Swinton) and a semi official boyfriend, handsome, tall, muscular, but sexually cold Steven (John Chena). Everything seems esserle enough until it is engaged by Dianna to write an article on Aaron (Hader), brilliant sports doctor over supporter of Doctors Without Borders.
As Amy is foul-mouthed, uninhibited and predator instead Aaron is polite, precise and monogamous inevitably leading to the spark of love and the birth of un’improponibile couple.
A couple who will have to confront the limits and fears of Amy against dell’amoree will also need the serious illness of his father, increasingly racist, homophobic and sexist and conflict with her sister Kim.
I did not know Amy Schumer, rising star of the new American comedy, and I must admit I was especially impressed by his qualities as a writer. In fact the text is vivacious, partly original, well written and able to give various different comic moments.
Language deliberately loud and vulgar, but without ever being vulgar or silly.
Especially the first part reveals itself as a series of humorous sketches managing to form a narrative interesting, pungent and never boring although at a pace perhaps a bit ‘stiff.
Feeling slow narrative that is accentuated in the second half when the play becomes more “romance” and predictable without losing its thread made of one-liners, provocative and unfair.
Directed by Apatow it is good, careful to enhance the skills of usual Amy Schumer and above all to break the banks of the classic American comedy yet is a little ‘television and consequently lengthened in some scenes by losing at least part of the bite and incisiveness history.
Amy Schumer is definitely a talent, a force of nature and a breath of fresh air in an artistic cinema scene static and lacking in novelty. A very physical acting, histrionic and belly convincing and fun.
The pair with his “nemesis” Bill Harder it worked well thanks to the recitation of the latter more nuanced, less flashy and noisy, but careful in entering the scene with the right timing and rhythm.
If the rest of the cast, embellished by talented guest stars, he can not sue for cleverness and vivacity but deserves a special mention Tilda Swinton able to give in a few scenes still to his audience some valuable gems of his vast and multifaceted talent.
Everyone dreams true love and in the end even a girl next door can not just hope to find their prince charming in a drunk and smoked maybe at Madison Square Garden.

109. Only Lovers Left Alive (Solo gli Amanti sopravivono)

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Il biglietto d’acquistare per “Only Lovers Left Alive” è :1)Manco Regalato 2)Omaggio 3)di Pomeriggio 4)Ridotto 5)Sempre

“Only Lovers Left Alive” è un film del 2013 scritto e diretto da Jim Jarmusch, con Tom Hiddleston, Tilda Swinton e Mia Wasikowska e John Hurt. La pellicola è stata presentata in concorso alla 66ª edizione del Festival di Cannes.

Il mondo dell’Arte si può dividere in pre e post saga“Twilight”.La scrittrice Stephenie Meyer ha creato un genere e soprattutto una nuova gallina dalle uova d’oro.
Sono così nati negli ultimi anni svariate fiction, film e libri sui vampiri e affini per la gioia non solo dei teenager. Se Dracula di Bram Stoker ha rappresentato per tante generazioni un personaggio oscuro, ma fascinoso e accattivante, con il personaggio di Edward interpretato da Robert Pattinson, le ragazze non sognano più il principe azzurro, ma il bel vampiro che le morda e le renda immortali.
Questa nuova tendenza ha sedotto anche il radical chic Jim Jarmusch che ha voluto raccontare il suo personalissimo “Twilight” over 30.
“Only Lovers Left Alive” racconta la storia d’amore di una coppia di vampiri ambientata ai nostri tempi: Adam(Hiddleston) è un noto musicista, nostalgico e depresso, ma amante della scienza e schifato dagli zombie(uomini) che popolano adesso la terra. Eve(Swinton) è invece una “bohémienne” che vive di libri e della piacevole compagnia di Christopher Marlowe(Hurt).
La coppia senza un motivo preciso vive separata. Adam a Detroit ed Eve a Tangeri. Ma quando Adam manifesta istinti suicidi, la moglie decide di raggiungerlo a Detroit per scuoterlo dal suo torpore. Il quieto e voluto isolamento della coppia viene scosso dall’ improvviso arrivo della “insaziabile” e “impulsiva” sorella di Eve, Ava(Wasikowska).
Il limite del film è l’assenza di una vera trama. La sceneggiatura risulta così piatta e monotona, pur avendo l’ambizione di denunciare la decadenza morale ed intellettuale della società e la degenerazione dei costumi. Appare fin dall’inizio autoreferenziale ed elitaria. I dialoghi sono freddi e rarefatti, nonostante il talento e impegno del cast.
La regia pur confermando una certa creatività e talento nello sviluppo e nella costruzione dell’atmosfera e del linguaggio non riesce a mai a far cambiare il ritmo al film, risultando nel complesso lento e noioso. I tempi sono più teatrali che cinematografici.
Degni di menzione sono sicuramente i costumi, le scenografie e soprattutto la fotografia che regala allo spettatore pennellate intese e piacevoli del mondo notturno.
La coppia Hiddleston –Swinton è nello stesso tempo “glamour” e “dark”. Riescono a trasmettere emozione e fascino allo spettatore. Si confermano due attori di talento oltre che di una bellezza “elitaria”.
Mia Wasikowska è convincente nel ruolo di Ava ,sono sue le scene più “divertenti” che segnano una discontinuità narrativa nel film.
Il finale diverte perché unisce con successo e ironia il genere horror e romantico.
Se “Twilight” ha fatto sognare e innamorare milioni di persone, “Only Lovers Left Alive” prova a regalare riflessioni sul nostro mondo e su quello che eravamo, ma lo spettatore affaticato e assonnato a fine proiezione, forse potrà coglierne solo in parte.

Vittorio De Agrò presenta “Essere Melvin”
http://www.lulu.com/spotlight/melvin2