156) Proprio come te (Nick Hornby)

“Proprio come te” è un romanzo di Nick Hornby e pubblicato nel settembre 2020 da Guanda Editore

Sinossi:
Lucy è un’insegnante di lettere, quarantaduenne, con due figli e un ex marito che con molta difficoltà cerca di essere almeno un padre decente. L’amica Emma le invidia la sua condizione di single, che – immagina – le consentirà ben presto di fare sesso con una persona con cui non l’ha mai fatto prima, e si impegna instancabilmente nel darle consigli non richiesti. Ma Lucy non è pronta per una nuova storia, o forse non ha nessuna voglia di cominciarne una con un uomo che, sulla carta, sarebbe perfetto per lei: divorziato, bianco, colto, di mezza età. Passa senza convinzione da un deprimente appuntamento al buio a una cena con uno scrittore un po’ troppo pieno di sé. Finché nella sua vita entra Joseph. È il ragazzo che lavora al banco della macelleria, ma fa anche il babysitter e l’allenatore di calcio. Però il suo sogno è diventare deejay. È troppo giovane per Lucy. È di colore. Ah, e forse voterà a favore della Brexit. Insomma, Joseph e Lucy non potrebbero essere più diversi, quindi tra loro non funzionerà mai. O invece sì? Sullo sfondo di una storia d’amore piena di colpi di scena, arricchita da personaggi irresistibili perché incredibilmente veri, c’è la Londra divisa dalla scelta sull’Europa, che sembra spaccare il mondo in due: in famiglia, sul lavoro e in tutte le relazioni. Nick Hornby ci racconta, con la sua ironia sempre carica di profondità, che c’è un modo per vivere nelle differenze, per superare i pregiudizi, in amore come in politica. E che per fare un pezzo di strada insieme forse non è necessario, e nemmeno desiderabile, trovare qualcuno che sia proprio come te.

Recensione:
Vado controcorrente ancora una volta, ma “Proprio come te “di Nick Hornby mi ha complessivamente deluso.
Spiacente Nick, stavolta non ci siamo proprio
Mi dispiace dover irritare i numerosi fan dell’autore e soprattutto criticare i “blasonati” addetti ai lavori che si sono sperticati nell’elogiare il testo evidenziandone anche il taglio socio-politico.
Ma faccio fatica a comprendere le lodi e gli entusiasmi su questo romanzo.
“Proprio come te” è la classica storia d’amore tra una donna divorziata di mezz’età e un ragazzo, in questo caso di nero, ambientata nel pieno del controverso referendum della Brexit del 2015.
Onestamente il pretesto storico della Brexit è un escamotage piuttosto modesto per la fantasia e genio del Maestro inglese
L’ intreccio narrativo si rivela ben presento esile, prevedibile quanto noioso alla lunga.
“Proprio come te” non punge, emoziona, non scalda il cuore del lettore. Quest’ultimo si butta nella lettura fiducioso di poter ritrovare la solita verve e gustarsi la spumeggiante ironia di Hornby.
Ma i “marchi di fabbrica” stilistici, autoriali di Nick Hornby vengono meno pagina dopo pagina, finendo così per raccontare la storia d’amore tra Lucy e Joseph utilizzando canovaccio drammaturgico impregnato di cliché e luoghi comuni e privo dello stile e creatività e soprattutto visione unica della vita da parte dello scrittore inglese.
“Proprio come te” è un romanzo “sbiadito”, narrativamente già visto e letto, e la lettura, nonostante i numerosi colpi di scena e passaggi temporali, non diventa mai più appassionante e coinvolgente.
“Proprio come te” è un romanzo, leggero, ben scritto, ma decisamente non all’altezza e soprattutto al talento di Nick.
Già Nick, questa storia non è affatto come ci aspettavamo. Proprio per nulla.

101) La vita inizia quando trovi il libro giusto ( Ali Berg – Michelle Kalus)

“La vita inizia quando trovi il libro giusto” è un romanzo scritto da Ali Berg e Michelle Kalus e pubblicato da Garzanti il 10 Gennaio 2019.

Sinossi:
Frankie ha sempre cercato risposte nei libri. Risposte al perché la sua carriera non sia decollata, perché sia così difficile andare d’accordo con sua madre o non abbia ancora vissuto la sua grande storia d’amore. Leggere le pagine di Jane Austen, Francis Scott Fitzgerald e Steinbeck l’ha sempre aiutata. Ma spesso Frankie si sente spesso sola. Ora, però, ha escogitato un piano infallibile per cambiare vita. I libri non possono tradirla. Per giorni ha lasciato una copia dei suoi romanzi preferiti su treni e autobus, scrivendo all’interno la sua e-mail. Per una grande lettrice come lei non c’è modo migliore di conoscere qualcuno se non grazie a un libro. Quando le risposte cominciano ad arrivare, Frankie colleziona appuntamenti su appuntamenti. E purtroppo delusione su delusione. Si presentano le persone più strambe che lei abbia mai conosciuto. Fino a quando non incontra Sunny che sembra uscito da uno dei suoi romanzi preferiti. Ma ha un difetto: ha gusti letterari opposti ai suoi. Una cosa su cui Frankie non può proprio soprassedere. Per vivere la favola che ha sempre sognato, dovrebbe accettare Sunny con pregi e difetti. Accettare che l’uomo che le sta accanto possa amare autori che lei non ha mai letto. Perché una nuova vita inizia quando trovi l’amore. Ma anche quando scopri una nuova storia da leggere, che apre verso orizzonti inaspettati e protagonisti indimenticabili da incontrare.
Recensione:
Il Sommo Poeta resosi conto di vivere in una profonda crisi esistenziale oltre che creativa non trovò altra soluzione che fare un “salto” all’Inferno nella “speranza” di trovare una soluzione alle proprie inquietudini.
Frankston Rose, per gli amici Frankie, si trova nelle medesime condizioni di Dante Alighieri: infelicemente single e con una carriera di scrittrice prematuramente finita dopo aver ricevuto brucianti stroncature del suo secondo romanzo
Frankie è una ragazza australiana romantica, colta, amante dei grandi classici letterari ed in cerca dell’anima gemella.
Da tempo la ragazza vive in un limbo letterario /emotivo, lavorando nella libreria dell’eccentrica Cat, sua amica del cuore e collezionando improbabili quanto disastrosi primi appuntamenti tramite l’app Tinder.
Frankie desidera credere ancora all’amore , come crede ciecamente nella bellezza e saggezza dei libri. Decide così d’affidare a quest’ultimi il proprio destino sentimentale.
“La vita inizia quando trovi il libro giusto” è una divertente, leggera, scanzonata commedia romantica in cui viene rielaborato, rivisto in chiave letteraria il vecchio quanto attuale proverbio popolare: “i poli opposti si attraggono”.
Fankie decide d’affidare ai libri ed alla causalità la possibilità d’incontrare l’uomo giusto ovvero una persona con i medesimi gusti letterari.
Un bizzarro, originale quanto elegante modo per conoscere e frequentare una persona contrapponendo la cultura alla discutibile supremazia dell’apparenza e della vuota esteriorità fisica che vige nella nostra società.
Ma la nostra eroina non ha fatto i conti con la legge del contrappasso del Sommo Poeta.
L’uomo perfetto ha le sembianze di Sunny, simpatico, bello intelligente, ma possiede un unico grande neo agli occhi di Frankie: Sunny legge esclusivamente romanzi new adult o per teenager come Twilight o Hunger Games.
Il lettore non potrà non sorridere leggendo questa inusuale storia d’amore in cui la protagonista dovrà scegliere se rimanere fedele ai suoi elitari gusti culturali od aprirsi all’amore concedendo “una moratoria” letteraria al buon Sunny.
Ali Berg e Michelle Klaus firmano un ‘intreccio narrativo brillante, diretto, riuscendo ad essere diversamente radical chic senza apparire pesante e respingente al lettore poco avvezzo alle numerose e continue citazioni autoriali.
“La vita inizia quando trovi il libro giusto” è una lettura piacevole, scorrevole, tenera capace di trasmettere sincere emozioni e far vivere momenti esilaranti grazie ad efficace struttura narrativa condita dalla giusta dose di ironia ed umanità ben tratteggiata dalle autrici tramite i  personaggi.
Una storia colta e romantica che conquisterà sia i topi di libreria che quelli delusi dall’amore si affanno scioccamente ad iscriversi a siti ed app d’incontri.

98 ) Il Rilegatore (Bridget Collins )

“Il Rilegatore” è un romanzo di Bridget Collins, pubblicato in Italia nel Maggio 2019 da Garzanti Editore.
Sinossi:
Immagina di poter cancellare per sempre un ricordo, una colpa, un segreto. È esistito un tempo in cui era possibile. È questa l’arte di antichi rilegatori che nelle loro polverose botteghe, oltre a modellare la pelle e incollare fogli, aiutano le persone a dimenticare. Seduti con un libro in mano ascoltano le esperienze del passato che vengono raccontate loro. Parola dopo parola, le cuciono tra le pagine, le intrappolano tra i fili dei risguardi. Così il ricordo sparisce per sempre dalla memoria. Catturato sulla carta non c’è n’è più traccia. Per anni l’anziana Seredith ha portato avanti questo affascinante mestiere, ma è arrivato il momento di trovare un apprendista. Qualcuno che rappresenti il futuro. La sua scelta cade su Emmet. Sarà lui il nuovo rilegatore. Lui per cui i libri sono sempre stati proibiti. Ne ha paura anche se non sa cosa c’è di sbagliato in quello che nascondono. Eppure giorno dopo giorno quella diventa la sua vita e il suo compito quello di raccogliere segreti, colpe e confessioni. E il luogo in cui quel mistero ogni volta si compie è ormai la sua casa. Casa che crede di conoscere in ogni suo angolo fino al giorno in cui scopre una stanza di cui nessuno gli aveva parlato. Una libreria immensa la riempie. Tra quelli scaffali Emmet trova un libro con scritto il suo nome. Al suo interno è celato un ricordo che gli appartiene. Non c’è nessun dubbio. Ma il ragazzo non sa di cosa si tratta. Non può saperlo. Ed è ora di scoprirlo. Perché per sapere chi è veramente ha bisogno di conoscere ogni cosa, anche quello che ha voluto o dovuto dimenticare.
Recensione:
Ha senso una vita privata dei ricordi negativi, traumi, violenze subite affinché una persona emotivamente devastata non ne debba più soffrire?
O chi si è macchiato di orribili crimini non sia più costretto a convivere con i rimorsi e sensi di colpa?
Qualcuno può arrogarsi il diritto di scegliere per noi?
Se esistesse realmente un “dono” di tale genere che cosa potrebbe accadere?
L’esordiente Bridget Collins risponde a queste inquietanti domande firmando un romanzo spiazzante, toccante, romantico mescolando con creatività e talento diversi generi letterari: storico, fantasy, psicologico ed infine romance.
“Il Rilegatore” presenta una struttura narrativa divisa in 3 parti conducendo il lettore dentro una storia che scoprirà ben presto temporalmente “sfasata”.
Una precisa quanto intelligente scelta autoriale per stupire ed accrescere l’interesse e curiosità del lettore.
“Il Rilegatore” paradossalmente inizia con la parte centrale del racconto ovvero mostrando al lettore le conseguenze subite dai due protagonisti Emmet e Lucian, “colpevoli” d’essersi innamorati.
“Il Rilegatore” si rivela una lettura profonda, incalzante, fluida ed avvolgente sostenuta da un crescente ritmo e pathos narrativo.
Emmet e Lucian si alternano nel ruolo di Voce Narrante nei tre capitoli permettendo al lettore una maggiore connessione emotiva con loro e i personaggi comprendendone soprattutto l’aspetto psicologico ed umano.
“Il Rilegatore” rievoca da una parte nell’atmosfera ambientale e comportamenti dei protagonisti la cupa stagione dell’Inquisizione spagnola e dall’altra avendo i libri come “strumento di tortura” il lettore non può non pensare al best seller “Il nome della rosa” di Umberto Eco.
La vita di uomo è caratterizzata da momento felici ed altri anche tragici, ma è quest’alternanza a renderla unica e speciale.
La Collins raccontando la storia d’amore di Emmet e Lucian sottolinea l’importanza ed esclusività dei ricordi personali oltre a rimarcare come l’avidità e l’intolleranza nei confronti della “diversità” continui ad essere un tratto deprecabile e deleterio dell’umanità in qualunque contesto sociale e/o epoca storica.

32 ) Le Assaggiatrici ( Rosella Postorino)

“Le assaggiatrici” è un romanzo scritto da Rosella Postorino e pubblicato da Feltrinelli nel Gennaio 2018.

Sinossi:
La prima volta che entra nella stanza in cui consumerà i prossimi pasti, Rosa Sauer è affamata. “Da anni avevamo fame e paura”, dice. Con lei ci sono altre nove donne di Gross-Partsch, un villaggio vicino alla Tana del Lupo, il quartier generale di Hitler nascosto nella foresta. È l’autunno del ’43, Rosa è appena arrivata da Berlino per sfuggire ai bombardamenti ed è ospite dei suoceri mentre Gregor, suo marito, combatte sul fronte russo. Quando le SS ordinano: “Mangiate”, davanti al piatto traboccante è la fame ad avere la meglio; subito dopo, però, prevale la paura: le assaggiatrici devono restare un’ora sotto osservazione, affinché le guardie si accertino che il cibo da servire al Führer non sia avvelenato. Nell’ambiente chiuso della mensa forzata, fra le giovani donne s’intrecciano alleanze, amicizie e rivalità sotterranee. Per le altre Rosa è la straniera: le è difficile ottenere benevolenza, eppure si sorprende a cercarla. Specialmente con Elfriede, la ragazza che si mostra più ostile, la più carismatica. Poi, nella primavera del ’44, in caserma arriva il tenente Ziegler e instaura un clima di terrore. Mentre su tutti – come una sorta di divinità che non compare mai – incombe il Führer, fra Ziegler e Rosa si crea un legame inaudito.
Recensione:
C’è sempre una prima volta.
Nessuno può definirsi immune da questo tipo d’ emozione, sensazione, accadimento.
Personalmente ho “vissuto” tante e diverse prime volte.
Eppure fino a pochi giorni ho esitato, come lettore, a cimentarmi per la prima volta nella lettura del romanzo vincitore del prestigioso” Premio Campiello”.
Pur essendo un “diversamente ignorante” ho sempre avuto un atteggiamento “snobistico” nei confronti dei premi letterari, considerandoli lontani dai miei gusti e soprattutto eventi volti a premiare più il blasone ed influenza della casa editrice piuttosto che il reale valore dell’opera e/o talento dell’autore.
Ma leggendo la sinossi de “Le Assaggiatrici” e soprattutto i molteplici e positivi commenti dei blog o semplici lettori sullo stile e creatività di Rosella Postorino, ho deciso di superare finalmente questi pregiudizi letterari.
Mi tolgo subito il dente, esprimendo complessivamente un giudizio positivo sul lavoro firmato da Rosella Postorino.
“Le Assaggiatrici” è indubbiamente un romanzo originale, toccante, emozionante oltre a possedere un’accurata, solida ed approfondita valenza storica.
“Le Assaggiatrici” permette infatti al lettore di conoscere e rivivere un aspetto poco noto della seconda guerra mondiale tramite le vite di queste giovani donne “prescelte” dalle SS come “assaggiatrici” ufficiali del cibo di Hitler o sarebbe meglio definirle come “vittime sacrificali” contro eventuali avvelenamenti da parte dei nemici del Terzo Reich.
Come scrive la stessa Rosella Pastorino all’inizio dei consueti ringraziamenti di fine romanzo
“A settembre del 2014 lessi su un giornale italiano un trafiletto a proposito di Margot Wolk, l’ultima assaggiatrice di Hitler ancora in vita. Frau Wolk aveva sempre taciuto riguardo alla sua esperienza ma all’età di novantasei anni aveva deciso di renderla pubblica. Il desiderio di fare ricerche su di lei e la vicenda fu immediato…. Frau Wolk è morta prima che potessi incontrala di persona…Potevo però provare a scoprire perché mi avesse colpito tanto. Così ho scritto questo romanzo..”
“Le assaggiatrici” presenta un impianto drammaturgico capace di mescolare con intelligenza ed armonia fatti storici e finzione e di saper alternare momenti drammatici ad altri più leggeri ed addirittura romantici dei vari personaggi mantenendo sempre costante il pathos ed il ritmo narrativo
“Le assaggiatrici” non è una lettura facile né leggera non solo per le tematiche affrontate, quanto perché il lettore si immedesima nelle paure, esitazioni, dolori e sofferenze della protagonista Rosa e delle sue colleghe assaggiatrici costrette a sfidare la morte ogni giorno, avendo però paradossalmente la possibilità di mangiare mentre il popolo tedesco stremato dalla guerra perisce di fame.
Un coinvolgimento emotivo ed esistenziale frutto della bravura, sensibilità dell’autrice capace di costruire un forte legame tra il lettore ed i suoi personaggi, descrivendo quest’ultime in modo credibile, sincero e profondo.
Nonostante ciò, la parte di finzione risulta narrativamente meno convincente e più debole rispetto a quella storica dove emergono le maggiori potenzialità e qualità sul piano stilistico e strutturale.
Leggere “Le assaggiatrici” è sicuramente utile quanto indispensabile sia sul piano letterario quanto umano perché conoscendo la vita e le scelte di Rosa, il lettore si ritroverà sazio d’emozioni uniche e ricco di una nuova e terribile prospettiva sull’orrore che fu il nazismo.