40) La Concessione del Telefono

“La Concessione del Telefono” è un film di Roan Johnson. Con Alessio Vassallo, Fabrizio Bentivoglio, Corrado Guzzanti, Thomas Trabacchi, Federica de Cola, Dajana Roncione. Drammatico, 135’. Italia 2020

Vigata, seconda metà del XIX secolo. Pippo Genuardi, classe 1856, è un commerciante di legnami con il pallino per le nuove tecnologie e un talento naturale per cacciarsi nei guai. Desideroso di ottenere la concessione per una linea telefonica privata, inizia a scrivere lettere alle autorità competenti, senza sapere di avere avviato una rocambolesca catena di eventi che lo portano a essere considerato un pericolo per lo Stato e a essere guardato con crescente ostilità da un malavitoso locale.

Ma quale uomo sano di mente può chiedere informazioni per ottenere una linea telefonica casalinga?

Probabilmente questa bizzarra domanda posta dal grottesco prefetto campano Marascianno al ligio questore Monterchi racconta più di tante parole perché “La concessione del telefono” sia stato uno dei romanzi storici più riusciti e divertenti usciti dal genio creativo quanto ironico di Andrea Camilleri.

C’era molto attesa per il terzo adattamento televisivo della serie “C’era una volta Vigata”, realizzato dalla Palomar. E se già in “tempo di pace” questi film danno la possibilità di riflettere sui limiti e le contraddizioni della nostra società, oggi, in piena “guerra al Coronavirus”, colpiscono ancora di più, evidenziando come certi atteggiamenti di chi ci governa tendano a peggiorare col passare degli anni ..continua su

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9) I Leoni di Sicilia (Stefania Auci)

I LEONI DI SICILIA

“I Leoni di Sicilia” è un romanzo scritto da Stefania Auci e pubblicato nel novembre 2019 da Casa Editrice Nord.

Sinossi:
Dal momento in cui sbarcano a Palermo da Bagnara Calabra, nel 1799, i Florio guardano avanti, irrequieti e ambiziosi, decisi ad arrivare più in alto di tutti. A essere i più ricchi, i più potenti. E ci riescono: in breve tempo, i fratelli Paolo e Ignazio rendono la loro bottega di spezie la migliore della città, poi avviano il commercio di zolfo, acquistano case e terreni dagli spiantati nobili palermitani, creano una loro compagnia di navigazione… E quando Vincenzo, figlio di Paolo, prende in mano Casa Florio, lo slancio continua, inarrestabile: nelle cantine Florio, un vino da poveri – il marsala – viene trasformato in un nettare degno della tavola di un re; a Favignana, un metodo rivoluzionario per conservare il tonno – sott’olio e in lattina – ne rilancia il consumo in tutta Europa… In tutto ciò, Palermo osserva con stupore l’espansione dei Florio, ma l’orgoglio si stempera nell’invidia e nel disprezzo: quegli uomini di successo rimangono comunque «stranieri», «facchini» il cui «sangue puzza di sudore». Non sa, Palermo, che proprio un bruciante desiderio di riscatto sociale sta alla base dell’ambizione dei Florio e segna nel bene e nel male la loro vita; che gli uomini della famiglia sono individui eccezionali ma anche fragili e – sebbene non lo possano ammettere – hanno bisogno di avere accanto donne altrettanto eccezionali: come Giuseppina, la moglie di Paolo, che sacrifica tutto – compreso l’amore – per la stabilità della famiglia, oppure Giulia, la giovane milanese che entra come un vortice nella vita di Vincenzo e ne diventa il porto sicuro, la roccia inattaccabile.
Recensione:
Ero curioso di leggere “I Leoni di Sicilia” dopo aver riscontrato il crescente successo editoriale ed apprezzamento sui giornali e sui social.
L’intenzione della Rai di realizzare una serie televisiva ispirata al romanzo ha rappresentato la spinta finale.
Ebbene la mia prima e spontanea reazione al termine della lettura è stata: Si carino, ma nulla di memorabile.
Probabilmente il mio essere siciliano con l’inevitabile conoscenza della storia, anima e contraddizioni insite dentro il cuore della mia terra non mi ha fatto gridare all’originalità letteraria.
“I Leoni della Sicilia” è sicuramente un romanzo ben scritto, drammaturgicamente ben strutturato e funzionale ad attrare la curiosità del lettore.
Ma altri celebri romanzi hanno raccontato la Sicilia, quel mondo, quella parte di storia con maggiore vivacità, spessore e incisività sociale oltre che psicologica.
“I Leoni di Sicilia” è un romanzo storico piuttosto classico che consente di attraversare una parte importante della Sicilia utilizzando come escamotage narrativo la genesi dell’ascesa al potere della famiglia Florio.
Migranti calabresi sbarcati in Sicilia per estrema povertà e capaci di conquistare e dominare Palermo nonostante le invidie e gelosie dei nativi
Il tema dell’accoglienza negata, del rispetto mai concesso e della palese insofferenza dei palermitani verso la dinastia Florio è indubbiamente l’aspetto più evidente e ripetuto della storia.
I palermitani non hanno mai accettato i Florio. Non accettavano che umili barcaioli fossero stati capaci di sovvertire la scala sociale creandosi una rivelante posizione economica e politica.
“I Leoni di Sicilia” è il racconto di un ‘epopea familiare, una storia di sacrifici, umiliazioni e riscatto sociale inseguito con feroce quanto illuminata determinazione.
“I Leoni di Sicilia” è un romanzo che si fa leggere con facilità proiettandoti indietro nel tempo, facendoti rivivere e respirare una Sicilia lontana e quasi dimenticata.
“I Leoni di Sicilia” probabilmente diverrà una serie televisiva di successo e se fatta con metodo ed intelligenza produttiva potrebbe avere quel quid in più che a livello letterario è stato capace offrire solamente a sprazzi

27) La Stagione della Caccia

“La Stagione della Caccia” è un film di Roan Johnson. Con Francesco Scianna, Miriam Dalmazio, Donatella Finocchiaro, Tommaso Ragno, Ninni Bruschetta, Giorgio Marchesi, Alessio Vassallo, Alice Canzonieri. Film tv. Italia, 114′

Neanche il tempo di “digerire” i due episodi della serie del Commissario Montalbano – e in Rai di festeggiare per i record di ascolti – ed ecco che arriva “La stagione della caccia”, il secondo appuntamento con “C’era una volta Vigata” e i romanzi storici di Camilleri.

Il pubblico sui social ha dimostrato già in diretta di apprezzare questo adattamento del romanzo omonimo uscito nel 1992. E nonostante i dati numerici di share dimostrino che “La mossa del cavallo”, andato in onda lo scorso anno, abbia fatto meglio, la qualità di ciò che abbiamo visto ci fa pensare che, qualche volta, anche i dati possano sbagliare.

Da siciliano e da appassionato dei romanzi storici di Camilleri posso dire che la Palomar, produttrice insieme a RaiFiction, dopo dodici mesi di riflessione, ha trovato la quadra per portare con successo sul piccolo schermo anche questo genere.

Se vi ricordate, infatti, “La mossa del cavallo” non mi aveva convinto particolarmente, lo avevo trovato eccessivo, caricato, e tutto sommato lontano dall’anima dell’originale.

La scelta di mettere il toscano Roan Johnson (Piuma, I delitti del BarLume) al timone si è dimostrata vincente. Fin dalle prime scene di capisce che il regista ha trovato il giusto stile e tono per trasferire sullo schermo le intenzioni dello scrittore.

Con “La stagione della caccia” si ha davvero la sensazione di tornare indietro nel tempo, nella Sicilia di fine Ottocento. Una Sicilia che si potrebbe avere la tentazione di considerare scomparsa e superata, ma che in realtà lo spettatore più attento potrà ritrovare anche nella regione del 2019. continua su

http://paroleacolori.com/la-stagione-della-caccia-storia-siciliana-di-ieri-e-di-oggi/

217) Il Terzo Relitto di Barbara Bellomo

“Il Terzo Relitto” è un romanzo scritto da Barbara Bellomo e pubblicato da Salani Editore nel Giugno 2017.

Sinossi:
Isabella De Clio è una giovane archeologa siciliana. Bella e preparatissima, nasconde un segreto: è cleptomane e sente continuamente il bisogno di rubare oggetti che rappresentano per lei ricordi.
Decisa a rimettere ordine nella sua vita, a guarire dal suo disturbo, a creare un rapporto d’amore duraturo con l’affascinante Ottavio, durante una ricerca trova un documento inedito. È la copia di un manoscritto perduto, proveniente da El Zahra, in Tunisia, scritto nel terzo secolo avanti Cristo. Nel testo l’anonimo autore racconta una nuova versione della battaglia delle Lipari, combattuta da Cornelio Scipione nel 260 a.C., nel corso della Prima guerra punica, e descrive tre relitti affondati misteriosamente nelle acque delle Eolie per difendere un prezioso carico.
Isabella, incuriosita, cerca cosa sia stato già riportato in luce e trova che due delle imbarcazioni romane sono state ritrovate, anni prima, da un noto ricercatore, esperto in immersioni, Paul Anderson, e dal suo collega Luca Tridente. Ma nulla si sa del carico delle navi.
Che il manoscritto non sia affidabile? Che il tempo e il mare abbiano distrutto tutto?
Mentre la giovane è intenta a ricostruire le dinamiche storiche, un’altra verità torna a galla: durante la campagna di recupero dei relitti, una sub esperta, Carla Sollini, ha perso la vita in circostanze misteriose.
Ed ecco che quella che è iniziata come una ricerca da tavolino, si trasforma per lei in una vera avventura, piena di insidie e pericoli, che la metterà a contatto con uomini privi di scrupoli e la porterà nel mare delle Eolie alla ricerca del terzo relitto e dell’assassino di Carla.
Dopo la Ladra di ricordi, Barbara Bellomo torna con un mix tra presente e storia antica in un romanzo carico di suspense, adrenalina e di travolgenti suggestioni marine.
Recensione:

“. Questa è una riscrittura del mio primo romanzo, Il quinto relitto, pubblicato nel 2011 con la casa editrice siciliana Euno Edizioni.
Ho amato quel libro, ma per anni ho sentito la necessità di rivederlo e limarlo, fino alla decisione di riscriverlo e ripubblicarlo con Salani.”
Mi piace aprire le mie brevi considerazioni su “Il Terzo Relitto” riportando le parole scritte dalla stessa Dott.ssa Barbara Bellomo alla fine del romanzo, perché rendono più semplice e chiaro come definire e “collocare” questo romanzo.
“Il Terzo relitto”è infatti, a nostro modesto parere, complessivamente una riuscita “Araba Fenice” letteraria.
Barbara Bellomo decidendo di riscrivere il suo primo romanzo ha dimostrato non soltanto d’aver maturato esperienza, affinato lo stile di scrittura ed ampliato la propria vena creativa, ma soprattutto di possedere delle rare e preziose doti per una scrittrice: umiltà e spirito autocritico.
Il “Terzo Relitto” conferma altresì il talento letterario e competenza storica della Dott.ssa Barbara Bellomo oltre la sua innata abilità nel costruire una storia tendendo splendidamente antichità e modernità.
Isabella De Clio è molto più di un personaggio letterario.
È una giovane donna desiderosa di dimostrare le proprie capacità professionali in mondo accademico ancora troppo maschilista pur non nascondendo le proprie fragilità emotive ed insicurezze esistenziali.
Isabella De Clio è bella, tenace e competente, ma il lettore rimane comunque colpito da una storia scandita dai continui colpi di scena e dall’incrocio ed alternarsi di passato e presente.
“Il Terzo Relitto” è un intrigante, intenso ed emozionante equilibrio storico – sentimentale che ti “costringe” alla lettura fino all’ultima pagina per scoprire le verità emerse dal profondo del mare e soprattutto l’esito degli “amletici dubbi” della protagonista.
L’aspetto “romance” rispetto al primo romanzo appare però meno credibile, più forzato e con alcuni passaggi “di svolta “  risolti frettolosamente rispetto all’antecedente sviluppo narrativo.
La nostra Isabella combattuta da una parte da un istinto d’indipendenza e dall’altra desiderosa di credere nuovamente nell’amore e contesa da più uomini, perde un po’ del suo indiscutibile fascino.
“Il Terzo Relitto” lascerà al lettore ancora una volta l’urgenza di rispolverare i manuali di storia e soprattutto di leggere quanto prima il terzo capitolo dell’ormai saga della caparbia archeologa De Clio.
In attesa di vedere la nostra Isabella prossimamente anche in Tv?!

41) La Mossa del Cavallo – C’era una volta Vigata

“La Mossa del Cavallo ” è un film di Gianluca Maria Tavarelli. Con Michele Riondino, Ester Pantano, Cocò Gullotta, Antonio Pandolfo, Giovanni Carta, Giancarlo Ratti.

Dopo essere stato bacchettato da Andrea Camilleri in conferenza stampa (qui il pezzo con l’intervista), il vostro cronista non vorrebbe reiterare la scorrettezza, recensendo negativamente “La mossa del cavallo“, in onda su Rai 1 il 26 febbraio, ma purtroppo anche il capo direttore Turillazzi non scherza, quanto a punizioni.

Non me ne voglia chi di dovere, ma la trasposizione del primo romanzo storico di Camilleri, edito da Sellerio, voluta in chiave western per omaggiare il cinema di Sergio Leone e poi quello di Quentin Tarantino, convince poco e soprattutto finisce per svilire la natura del libro e gran parte delle sue potenzialità.

“La mossa del cavallo” avrebbe dovuto raccontare il ritorno a casa di un siciliano, Giovanni Bovara (Riondino), nuovo ispettore capo ai mulini, che seppure nato a Vigàta si è formato al Nord, a Genova. Un uomo preciso, integerrimo, che rifiuta, e quasi rinnega, le proprie origini, parla con inflessione genovese e fatica a comprendere il siciliano dei suoi sottoposti e degli arroganti e collusi superiori.

Giunto a Montelusa nell’autunno del 1877, Bovara si illude di poter applicare il proprio metodo di lavoro in una realtà tragicamente opposta. Un uomo onesto in Sicilia – sembra dire Camilleri col suo libro e col suo film -, però, rischia di fare una brutta fine: o viene ucciso, o viene fatto passare per pazzo oppure viene accusato d’essere lui il criminale.

È quanto succede all’ispettore, che per salvarsi dall’ingiusta accusa deve dismettere gli abiti dell’onesto servitore dello Stato e riprendere quelli del siciliano, furbo, disincantato e scaltro.

Michele Riondino è un ottimo attore, che ha dato negli anni prove del suo talento e della sua poliedricità (non ultimo nel ruolo del giovane Montalbano), ma questa volta, nonostante gli sforzi, si ha la sensazione che il risultato non sia del tutto all’altezza.

Il suo Giovanni Bovara, a nostro modesto parere, riesce solamente in parte ad avvicinarsi al personaggio originale. All’inizio, ad esempio, non si percepiscono lo sdegno e il rifiuto per la mentalità siciliana, e la successiva conversione, quindi, risulta forzata.

http://paroleacolori.com/la-mossa-del-cavallo-un-western-nella-sicilia-di-montalbano/