
“Le variazioni di Giuditta” è un romanzo scritto da Sabrina Sciabica e pubblicato l’undici Febbraio 2023 da PortoSeguroEditore.
Sinossi:
Una metropoli sovrappopolata in cui si costruisce sottoterra; appartamenti trasformati in tuguri in multiproprietà, con servizi in comune nei quali gli abitanti non devono mai incontrarsi. Un governo che applica divieti di ogni sorta, e usa gli spazi prima dedicati ai musei per attività, a suo dire, più redditizie. È la Roma di un futuro prossimo, a tratti distopico, descritta in Le variazioni di Giuditta. Una città degradata, umiliata e non più capitale. «Perché Giuditta mi ossessiona?» si chiede Nya, giornalista che sfugge all’insoddisfazione rifugiandosi nell’instancabile ricerca di questa figura, nel “web limitato” a cui è consentito accedere. «Perché gli esseri umani si sono adattati a tutto, comprese le limitazioni della libertà personale?» si domanda Andrea, che non sopporta la prigionia nella quale è costretto a vivere. Per caso, da un foglio sfuggito al rigoroso sistema di disinfezione quotidiano, nell’unico ambiente condiviso, comincia un intrigante scambio di doni tra i due coabitanti. Tra incontri, scontri e assemblee clandestine, in quanto gli assembramenti sono vietati per evitare la comparsa di forme di associazioni sovversive, l’arte recupera i suoi spazi.
Riuscirà a risvegliare i cittadini dal torpore in cui si sono adagiati?
La parola “Libertà” è scandita, urlata, pretesa , invocata , riscoperta dalla singola persona nel momento in cui le viene tolta, limitata e/o tolta , magari dallo Stato per raggiungere un obiettivo più alto e nobile.
È ancora vivo e doloroso il ricordo delle chiusure del 2020, quando tutti noi ci ritrovammo chiusi dentro le quattro mura di casa.
Decliniamo il concetto di libertà in differenti declinazioni: c’è quella dii muoversi, esprimersi , viaggiare, creare, contestare, scrivere.
Ma come sarebbe l’Italia privata dell’Arte e della cultura e con musei chiusi definitivamente ?
Quale Italia vivremo in cui Milano è diventata capitale d’Italia, mentre Roma è stata declassata ,umiliata scivolando nell’oscurità e degrado civile, sociale ed artistico?
Sarebbe un Paese schiacciato da un regime che obbliga i propri cittadini a lavorare dieci ore al giorno ed a vivere una vita anonima e ripetitiva dentro i rispettivi tuguri.
È un incubo di società che Sabrina Sciabica ci presenta con il suo nuovo romanzo “Le Variazioni di Giuditta”.
“Le Variazioni di Giuditta” non è un semplice romanzo di genere dispotico, semmai utilizzato come espediente letterario per dare vita a drammaturgia più complessa , ricca di citazioni e rimandi letterati, artistici e politici.
“Le variazioni di Giuditta” è l’urlo della generazione over 35 che si è sentita tradita, intrappolata dalla politica.
Una generazione sospesa dentro un sistema elitario , soffocante e soprattutto volutamente miope di fronte ai veri talenti , offrendo visibilità e posti di responsabilità agli incompetenti di regime.
Sciabica scrive un romanzo di critica politica, sociale ben mascherato in una storia d’amore e ribellione.
Una ribellione pacifica organizzata da uomini e donne stanche del pensiero unico e di una” normalizzazione” che ha quasi ucciso la creatività e curiosità di conoscenza ed il desiderio d’amare e mettersi in gioco.
“Le variazioni di Giuditta” è anche un gradevole ed intelligente guida alle bellezze di Roma che nonostante il degrado odierno conserva tutto il proprio fascino e bellezza.
“Le Variazioni di Giuditta” è un invito a non rimanere indifferenti , a non sentirsi sazi e privi di sogni ed aspirazioni.
Sabrina Sciabica scrivendo questo romanzo, probabilmente ha avuto una funzione catartica e liberatoria.
Al lettore pigro e svogliato va il mio accorato invito alla lettura, al fine di capire che non è mai troppo tardi per cambiare se stessi e magari la società grazie all’Arte!