99) Wolf call -Minaccia in Alto Mare

Il biglietto da acquistare per “Wolf call – Minaccia in alto mare” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.

“Wolf call- Minaccia in Alto Mare” è un film di Antonin Baudry. Con François Civil, Omar Sy, Reda Kateb, Mathieu Kassovitz, Paula Beer, Etienne Guillou-Kervern. Drammatico, 115′. Francia 2019

Sinossi:

L’analista acustico dall’udito eccezionale Chanteraide si ritrova, con il sottomarino su cui presta servizio, nel mezzo di un’operazione pericolosa al largo della Siria. Lo scopo della missione è recuperare un gruppo di soldati in attesa sulla spiaggia. Ma la tensione monta, le cose si complicano e Chanteraide commette un errore di cui dovrà rispondere davanti ai suoi superiori. Una serie di eventi catastrofici, che rischiano di spingere l’Europa in una guerra nucleare, lo obbligano però a risalire a bordo. E questa volta la missione è davvero impossibile.

Recensione:

Avviso ai naviganti (spettatori): se soffrite anche lievemente di claustrofobia o attacchi di panico pensateci bene, prima di vedere “Wolf call – Minaccia in alto mare”! Se invece amate le spy story, preparatevi a sorprendervi nello scoprire come i cugini francesi possano essere all’altezza dei maestri yankee del genere.

L’esordiente Antonin Baudry firma infatti una pellicola capace di stupire e appassionare lo spettatore fin dalle prime scene, trasportandolo in un’avventura tesa, avvolgente, scandita da continui colpi di scena.

Al thriller politico ambientato nel mondo dei sommergibili il film unisce una convincente componente umana ed emotiva, che si sviluppa nel focus sulle vite dei personaggi coinvolti.

Il regista offre anche, tra le righe, un’interessante quanto angosciante lezione di politica internazionale, mettendo in scena una storia adrenalinica ma credibile e realistica. Merito anche del cast, talentuoso e naturale continua su

“Wolf call – Minaccia in alto mare”: un’opera prima densa e immersiva

127) Ippocrate

Il biglietto da acquistare per “Ippocrate” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio (con riserva). Ridotto. Sempre.

“Ippocrate” è Un film di Thomas Lilti. Con Vincent Lacoste, Jacques Gamblin, Reda Kateb, Marianne Denicourt, Félix Moati. Commedia drammatica, 102′. Francia 2014

Sinossi:

Benjamin diventerà un grande medico, ne è certo. Ma la sua prima esperienza come interno nel reparto ospedaliero dove suo padre lavora non va come previsto. La pratica si rivela più dura della teoria. La responsabilità è opprimente, suo padre è sempre assente e il suo compagno di servizio, Abdel, è un medico straniero molto più esperto di lui. Benjamin si confronterà brutalmente con i suoi limiti, le sue paure, quelle dei suoi pazienti, delle famiglie, dei medici e del personale. La sua iniziazione comincia.

Recensione:

Il giuramento di Ippocrate, pronunciato dai medici al momento dell’iscrizione all’ordine, dovrebbe essere il faro che guida nell’esercizio di questa, nobile, professione. Purtroppo, oggi sempre più spesso, la salute e il benessere del paziente sono diventanti secondari, soppiantati da ragioni di business.

E se per uno studente di medicina il sogno di indossare il camice bianco coincide ancora con quello di mettersi al servizio degli altri, l’ingresso nel mondo del lavoro significa spesso fare i conti con la realtà delle cose, molto meno poetica.

Per distanziarsi dai tanti medical dramma proposti in tv, “Ippocrate” sposa il punto di vista di un giovane internista in ospedale, convinto di essere in possesso di tutti gli strumenti per adempiere con successo al suo primo incarico…“Ippocrate” di Thomas Lilti è un coraggioso quanto onesto affresco di questa amara realtà, condivisa da molti paesi europei (in questo caso la storia è ambientata a Parigi), che include una forte componente autobiografica.

Il film propone due tipologie di medici, antitetiche. Benjamin (Lacoste) ha intrapreso questa strada per seguire le orme paterne e ha ben presenti le dinamiche all’interno di un ospedale – dove non necessariamente la salute dei pazienti viene messa al primo posto. Abdel (Kateb), invece, scrupoloso, coscienzioso e preparato, ha lasciato il suo Paese per inseguire un sogno e si rifiuta di allinearsi a politiche che non condivide. continua su

http://paroleacolori.com/ippocrate-un-racconto-di-formazione-in-corsia/