
Quando inizi a seguire i Festival con una certa costanza e ripetitività è inevitabile , quasi spontaneo instaurare rapporti amicali con gli altri colleghi.
Gli inviati festivalieri hanno caratteri comuni a te: occhiaie, facce stravolte, stressati e sempre con i minuti contati avendo il fiato sul collo dei rispettivi capiredattori.
Il Festival è una gara di resistenza, pura sopravvivenza, nel disperato tentativo d’ andare oltre i propri limiti psicofisici.
Se hai la fortuna di stringere dei legami seri con i tuoi compagni di “sventura”, possiedi almeno un arma in più per non soccombere.
L’unione fa la forza recita un vecchio proverbio. Durante un festival, un buon consiglio di un collega ti può salvare il c..o
Una voce, una chiacchierata fatta di corsa sulle scale o quando si è in fila al bar per bere il nono caffè di giornata, sono questi i momenti di “fratellanza” o “muto soccorso” che hanno amare la vita da Festival.
Così è stato anche in questi primi giorni di Venezia 77. Due amici prima ancore che stimati colleghi in momenti diversi mi hanno caldamente consigliato di “recuperare” due film che non avevo nella mia lista:
Mandibules (fuori concorso) e The Man who sold his skin (Orizzonti).
Così ho fatto, sconvolgendo il mio rigido programma e nonostante la stanchezza già ai massimi livelli.
Sono due film molto diversi, eppure legati da una sottile filo rosso : una scrittura originale, provocatoria e cinica che offre allo spettatore risate e riflessione in egual misura.
Mandibules scritto e diretto da
Quentin Dupieux
Interpreti:
David Marsais, Grégoire Ludig, Adèle Exarchopoulos, India Hair, Roméo Elvis, Coralie Russier, Bruno Lochet
sinossi
Quando Jean-Gab e Manu, due amici un po’ sempliciotti, trovano una mosca gigantesca intrappolata nel bagagliaio di un’auto, decidono di addestrarla per farci un sacco di soldi.
“Mandibules” è un film folle, “stupido”, grottesco, surreale , ma per questi motivi è stato amato da pubblico e critica in questa Venezia 77.
Un classico caso di passa parola tra gli addetti ai lavori.
Vedi “Mandibules” ed è pressoché naturale pensare alla saga americana di ‘Scemo più Scemo”
“Mandibules “è in qualche modo la versione corretta e adattata per i canoni francesi
Ma “Mandibules” va visto per apprezzare l’incredibile , inaspettata e riuscito parte comica di Adele Exarchopulos.
Una vera sorpresa, Straripante , carica, un vera a forza della natura.
Se entrate in questo mood , sarete pronti per “Mandibules” e fare alla fine della proiezione toro toro tutti insieme in sala