33) L’uomo del Porto ( Cristina Cassar Scalia)

“L’uomo del porto” è un romanzo scritto da Cristina Cassar Scalia e pubblicato da Einaudi nel Maggio 2021

Sinossi:
Catania. Nella grotta di un fiume sotterraneo usata come saletta da un locale molto noto viene ritrovato il cadavere di un uomo: lo hanno accoltellato. Una brutta faccenda su cui dovrà fare luce il vicequestore Vanina Guarrasi che, come se non bastasse, da qualche settimana è pure sotto scorta. Vincenzo La Barbera, professore di filosofia presso il liceo classico, era un tipo solitario, che usava come casa una vecchia barca a vela ormeggiata nel porto ed era amatissimo dagli studenti. Niente debiti, né legami con la malavita. Eppure qualcuno lo ha ucciso, lasciando il suo corpo nel letto dell’Amenano, un corso d’acqua che secoli fa un’eruzione dell’Etna ha ricoperto di lava e che ora scorre sotto il centro storico della città. Vanina Guarrasi – la cui esistenza si è complicata, casomai ce ne fosse bisogno, per via di una minaccia di morte giunta dalla mafia palermitana – prende in mano l’indagine. Di indizi, nemmeno l’ombra. Il mistero è assai complesso, e forse ha le sue radici nel passato ribelle della vittima. Per risolverlo, però, Vanina potrà contare ancora una volta sull’aiuto dell’impareggiabile commissario in pensione Biagio Patanè.
Recensione:
Ormai è assodato, almeno per il sottoscritto, come la Dott.ssa. Cristina Cassar Scalia vada vista come la Regina del giallo made in Italy.
Dopo la dolorosa scomparsa del Maestro Andrea Camilleri, la Scalia è riuscita con merito, creatività a colmare un vuoto enorme.
La Sicilia ha trovato in Cassar Scalia, il degno erede nell’ intercettare, comprendere, diffondere la “sicilianità” nel “continente”.
Cristina Cassar Scalia con il suo stile elegante quanto incisivo riesce ogni volta a trasportare il lettore dentro la società catanese descrivendone magistralmente gli umori e mentalità.
Da catanese aggiungo, quando i romanzi della Scalia saranno adattati per la TV , la città di Catania vivrà una rinascita culturale e rilancio turistico come è stato per oltre vent’anni per Scicli e Ragusa grazie al commissario Montalbano.
“L’uomo del porto” è un piccolo gioiello di scrittura in cui ogni dettaglio è curato, studiato e funzionale alla risoluzione dell’indagine, ancora una volta, sospesa tra passato e presente.
Cristina Cassar Scalia ha costruito una squadra perfetta composta da personaggi credibili, ricchi di sfaccettature e ben amalgamati tra loro.
Il lettore divora le pagine di un romanzo in cui non ci sono passaggi inutili o dispersivi e l’intreccio scorre fluido e coerente sostenuto da un ritmo e pathos narrativo sempre più intensi e crescenti.
“L’uomo del porto” è una lettura assolutamente consigliata per chi ama il genere thriller in salsa siciliano, avendo altresì modo di gustarsi passaggi di pura commedia ad altri di dramma familiare ed infine succosi risvolti sentimentali.

21) Una Giornata di Nebbia a Milano (Carlo Vanzina)

“Una giornata di nebbia a Milano” è un romanzo scritto da Carlo Vanzina, pubblicato da HarperCollins Italia nel febbraio 2021

Sinossi:
È una giornata di nebbia a Milano, una di quelle che sembravano non esistere più, come se fosse uscita da un romanzo di un altro tempo, da una ballata di giorni lontani. Luca Restelli sta andando al giornale per cui lavora, alle pagine di “cultura”, quelle che non considera nessuno. Non ha ancora quarant’anni, e anche i suoi gusti sono “passati”, come la nebbia di quella mattina: vive di riferimenti letterari e cinematografici, tra insicurezze e un po’ di superbo disprezzo per il mondo indolente e arrivista che lo circonda. All’improvviso arriva una notizia, un omicidio in Corso Vercelli, un uomo è stato ucciso nella nebbia con un colpo di pistola, è stata arrestata una donna. La redazione tace sonnolenta, Restelli si fa avanti, la cronaca nera gli è sempre piaciuta. Il servizio è suo. Ma resta di sasso quando scopre il nome della vittima. Giovanni Restelli. Suo padre. Nascerà un’indagine, in cui Luca deciderà di muoversi parallelamente alle forze dell’ordine per scoprire chi ha ucciso il genitore. Per farlo chiederà aiuto a Giorgio Finnekens, geniale scrittore che passa la vita tra libri, fidanzate e qualche bicchiere di troppo. Dopo aver messo in scena la “città eterna” nel suo “La sera a Roma”, Enrico Vanzina racconta l’altra capitale italiana.
Recensione:
Chi vi scrive è un sincero fan “terrone” di Carlo Vanzina come cineasta e sceneggiatore.
Ho visto, apprezzato “quasi” tutta la filmografia dei fratelli Vanzina, contestando negli anni chi ha voluto dare retta e linfa alla critica radical oltre che piena di pregiudizi sui film realizzati dai figli di Steno
Ho voluto fare questa breve premessa doverosa, per poter esprimere la mia delusione letteraria con altrettanta sincerità.
“Una giornata di nebbia a Milano” è un romanzo giallo complessivamente debole, dispersivo, deludente sul piano drammaturgico e creativo.
Mi sarei aspettato qualcosa di più incisivo, forte, originale dalla talentuosa, esperta penna “romana” di Carlo Vanzina.
Invece l’impianto narrativo ambientata a Milano appare forzata, stiracchiata e soprattutto infarcita di cliché e luoghi comuni.
Un thriller alla milanese dove l’omicidio si consuma durante un’improvvisa nebbia sconvolgendo l’esistenza del protagonista e della sua famiglia.
“Una giornata di nebbia a Miliano” appare come una sceneggiatura cinematografica mal adatta alle esigenze e tempi letterari, puntando più sulla forza delle immagini e suggestioni piuttosto sulla coerenza e linearità della parola.
Vanzina cerca inutilmente di dare vita ad “un thriller sporco” in cui alternano passaggi malinconici a quelli più da commedia.
Il continuo evocare frasi e/o spezzoni di celebri film o romanzi da parte del protagonista e degli altri personaggi alla lunga appare stucchevole oltre che fuorviante per la fluidità della storia.
Solamente un finale intenso, potente e convincente sul piano delle parole salva il romanzo da una completa e totale bocciatura.
Il consiglio “affettuoso” che ci sentiamo di dare al Maestro Vanzina di scrivere sicuramente altri romanzi, ma evitando d’uscire dal Grande Raccordo Anulare di Roma.

8) Il Tempo della Clemenza (John Grisham)

“Il tempo della clemenza” è un romanzo scritto da John Grisham e pubblicato da Mondadori nel Novembre 2020.

Sinossi:
Clanton, Mississippi. 1990. Quando l’avvocato Jake Brigance viene nominato suo malgrado difensore di Drew Gamble, accusato a soli sedici anni di aver ucciso Stuart Kofer, vicesceriffo della Ford County, capisce di trovarsi di fronte al caso più difficile della sua carriera.
Perché Drew è soltanto un ragazzo timido e spaventato che non dimostra la sua età, e questo rende il suo crimine ancora più incredibile e agghiacciante. Ma sua madre e sua sorella, che insieme a lui vivevano a casa di Stuart, sanno cosa lo ha spinto a commettere questo terribile gesto. Conoscono fin troppo bene la doppia vita della vittima.
Molti a Clanton invocano la pena di morte, l’assassinio di un poliziotto è considerato un atto inammissibile, e la professione di Stuart Kofer lo rendeva a suo modo intoccabile in un contesto sociale pieno di ombre e contraddizioni.
Il ragazzo ha poche chance di sfuggire alla camera a gas e Jake è l’unico che può salvarlo, in un processo controverso che dividerà l’opinione pubblica, mettendo a rischio anche la sua vita e quella della sua famiglia.
Il tempo della clemenza è uno dei più emozionanti Legal thriller scritti da John Grisham, un romanzo profondo, drammatico e pieno di umanità che segna il ritorno dell’avvocato Jake Brigance, già amatissimo protagonista di Il momento di uccidere e L’ombra del sicomoro.
Recensione:
Chi legge le mie recensioni, sa bene quanto sia “devoto” alla talentuosa e creativa penna del Maestro John Grisham.
John Grisham ha scritto pagine indimenticabili del genere Legal thriller con alcuni suoi romanzi entrati di diritto nel “Pantheon” letterario.
Fatta questa doverosa promessa, mi permetto di scrivere che “Il Tempo della clemenza” è si un solido, classico, lineare libro alla Grisham, ma complessivamente “sottotono” rispetto alle attese.
“Il Tempo della clemenza” è una lettura scorrevole, equilibrata nei tempi e toni, capace di alternare colpi di scena ad altri momenti più puramente tecnici e procedurali, ma è una storia a cui manca quel quid narrativo e creativo da renderlo unico.
“Il tempo della clemenza” è il terzo libro dedicato alla figura dell’avvocato Jake Brigance, bravo, idealista quanto squattrinato che abbiamo imparato ad amare e conoscere negli ultimi vent’anni.
Jake Brigance è una via di mezzo tra Robin Hood e Don Chisciotte in ambito forense, avendo sensibilità ed umanità come principali segni distintivi alle altre figure di avvocato di altri romanzi.
“Il tempo della clemenza” si muove su linee narrative piuttosto semplici, quasi scontate e prevedibili se inserite nell’universo letterario di Grisham.
Il lettore non scopre nulla di nuovo durante la lettura, ogni passaggio decisivo fuori o dentro il tribunale è già “noto” per gli amanti del genere.
“Il Tempo della clemenza” presenta un intreccio narrativo ben articolato e sviluppato che invoglia alla lettura, pur sapendo quali saranno gli esiti del processo e dei personaggi coinvolti.
“Il tempo della clemenza” è come un diesel che si prende i suoi tempi per mettersi in moto creando comunque le condizioni di coinvolgimento emotivo con il lettore.
Il lettore ritrova vecchi cari personaggi dei due precedenti romanzi, magari invecchiati e più melanconici ma sempre incisivi e funzionali alla storia.
John Grisham regala al proprio pubblico un romanzo “affidabile”, “coerente” e discretamente appassionante ed emozionante, senza però mai toccare vertici di qualità e pathos.
Leggere “Il Tempo della clemenza” può essere paragonata all’acquisto di auto usata da una persona bene.
Una buona cosa anche in campo letterario sapere di poter contare sempre su John Grisham, ma dal Maestro ci saremmo aspettati qualcosa di più innovativo e pungente sul piano politico e sociale.
Una pretesa legittima, a nostro modesto parere, se si legge il Maestro del Legal thriller internazionale.

16) L’Avversario ( Emmanuel Carrère)

“L’Avversario” è un romanzo scritto da Emmanuel Carrère e pubblicato nel Maggio 2013 da Adelphi editore.

Sinossi:
“Il 9 gennaio 1993 Jean-Claude Romand ha ucciso la moglie, i figli e i genitori, poi ha tentato di suicidarsi, ma invano. L’inchiesta ha rivelato che non era affatto un medico come sosteneva e, cosa ancor più difficile da credere, che non era nient’altro. Da diciott’anni mentiva, e quella menzogna non nascondeva assolutamente nulla. Sul punto di essere scoperto, ha preferito sopprimere le persone il cui sguardo non sarebbe riuscito a sopportare. È stato condannato all’ergastolo. Sono entrato in contatto con lui e ho assistito al processo. Ho cercato di raccontare con precisione, giorno per giorno, quella vita di solitudine, di impostura e di assenza. Di immaginare che cosa passasse per la testa di quell’uomo durante le lunghe ore vuote, senza progetti e senza testimoni, che tutti presumevano trascorresse al lavoro, e che trascorreva invece nel parcheggio di un’autostrada o nei boschi del Giura. Di capire, infine, che cosa, in un’esperienza umana tanto estrema, mi abbia così profondamente turbato – e turbi, credo, ciascuno di noi.” (Emmanuel Carrère)
Recensione:
Quando in una serata casalinga del 2003 recuperai il film di Nicole Garcia con protagonista lo straordinario Daniel Auteuil, ricordo il mio turbamento e sgomento al termine della proiezione.
Avevo appena visto una storia spaventosa, angosciosa, tragica ed allo stesso tempo capace di conquistarmi per la sua straordinarietà ed unicità.

Avevo conosciuto Jean-Claude Romand , padre e marito esemplare, stimato medico , uomo mite.
Una vita felice sul piano personale e soddisfacente in campo professionale .
Un modello di vita che molti di noi sognano d’avere .
Peccato che la vita di Jean- Claude Romand si basava su una piccola grande bugia divenuta poi il pilastro del proprio universo.
Jean-Claude Romand non era un medico, non si era mai laureato in medicina , fermandosi al secondo anno d’Università. Ciò nonostante per 18 anni era riuscito ad ingannare o far credere ai suoi genitori, famiglia ed amici che fosse un importante scienziato.
Jean-Claude-Romand era un bugiardo seriale, il principe della manipolazione e della dissimulazione.
Jean-Claude -Romand era il classico tipo da cui compreresti un ‘auto usata, per poi scoprire che non possiede alcuna automobile.
Jean-Claude -Romand è un Pinocchio cinico, abile, spietato, maniacale ed allo stesso tempo goffo ed umile.
Leggendo con 17 anni di ritardo il romanzo di Emmanuel Carrerè, ho riprovato le stesse emozioni a cui si è aggiunto un crescente senso d’angoscia ed inquietudine.

Emmanuel Carrerè affronta questo controverso e tragico caso giudiziario con uno stile asciutto, efficace ed incisivo trovando il giusto equilibrio narrativo tra giornalismo d’inchiesta, creatività dello scrittore e soprattutto desiderio dell’uomo Carrerè di comprendere come un uomo possa uccidere moglie, figli e genitori nel timore di dover confessare una vita di bugie.
Ho trovato diverse somiglianze stilistiche e narrative tra “L’Avversario” di Emmanuel Carrère ed il celebre “A Sangue Freddo” di Truman Capote, ma in particolar modo entrambi gli autori sono riusciti con maestria e sensibilità nel raccontare, descrivere, indagare gli aspetti più reconditi e oscuri dell’uomo prima ancora dell’assassino in attesa di giudizio.
Carrerè parafrasando le sacre scritture definisce Jean -Claude Romand come “L’Avversario” ovvero il Male, perché solamente un essere maligno può essere capace di compiere questi orribili delitti.
Ma in vero il lettore “divorando” il romanzo con crescente pathos e coinvolgimento arriva all’amara e medesima conclusione dello scrittore.
Jean – Claude Romand non è altro che l’Avversario di sé stesso. Un mostro che ha lentamente divorato anima e corpo di Jean -Claude, fino al punto di non ritorno.
Chi è stato veramente Jean -Claude Romand ed i motivi che l’hanno spinto a distruggere sé stesso e le vite dei suoi cari resteranno , purtroppo, un mistero per tutti.

149) Nozze (Maurizio De Giovanni)

“Nozze” è un romanzo scritto da Maurizio De Giovanni e pubblicato da Einaudi nel dicembre 2019.
Sinossi:
Una ragazza, nuda, in una grotta che affaccia su una spiaggia appartata della città; l’hanno uccisa con una coltellata al cuore. Un abito da sposa che galleggia sull’acqua. In un febbraio gelido che sembra ricacciare indietro nell’anima i sentimenti, impedendogli di uscire alla luce del sole, Lojacono e i Bastardi si trovano a indagare su un omicidio che non ha alcuna spiegazione evidente. O forse ne ha troppe. Ognuno con il proprio segreto, ognuno con il proprio sogno ben nascosto, i poliziotti di Pizzofalcone ce la metteranno tutta per risolvere il mistero: la ragazza della grotta lo esige. Perché non solo qualcuno le ha tolto il futuro, ma lo ha fatto un attimo prima di un giorno speciale. Quello che doveva essere il più bello della sua vita.
Recensione:
Se agli occhi di una giovane coppia il giorno del matrimonio continua a rappresentare il giorno più bello da vivere, sognare
È altrettanto vero che per i futuri sposi i preparativi possono trasformarsi in vere tragedie emotive ed esistenziali.
Litigi, ripensamenti e rotture sono all’ordine del giorno alla viglia di un matrimonio,
Tutto è possibile il giorno prima delle nozze, tranne che ritrovarsi con il brutale quanto misterioso omicidio della sposa.
Parte invece da questo efferato scenario e presupposto narrativo la nuova indagine dei Bastardi di PizzoFalcone.
Maurizio De Giovanni stupisce ancora una volta il lettore con un’indagine apparentemente semplice e scontata, ma che nel suo svilupparsi si dimostra capace di riservare sorprese e colpi di scena.
Aprendo altresì nuovi scenari di racconto e risvolti psicologici e rapporti interpersonali riguardo i vecchi e nuovi personaggi di quest’apprezzata saga.
“Nozze” è un giallo al femminile in cui sono le donne ad assumere il centro della scena dettando le file del racconto, i cambi di passo nel ritmo e l’aumento del pathos.
“Nozze” parta con struttura narrativa tradizionale, precisa quanto avvincente per poi mutare in un ‘indagine basata sull’introspezione psicologica e sentimentale dandogli maggiore slancio e vivacità
Un cambiamento strutturale che coinvolge il lettore dentro un’indagine in cui le apparenze ed i pregiudizi rischiano d’ indurre gli stessi Bastardi a frettolose ed inesatte conclusioni.
“Nozze” è un romanzo di rottura rispetto ai precedenti della serie, in cui si percepisce la volontà autoriale e soprattutto creatività di De Giovanni nel voler esplorare nuovi orizzonti narrativi e strutturali
“Nozze” è un romanzo al femminile perché emergono le qualità tipiche della donna moderna: intuito, abilità, attenzione, spirito d’osservazione, scrupolo professionale.
Grazie a queste doti che le donne di Pizzo Falcone riusciranno a risolvere il caso relegando gli uomini al ruolo di comprimari /spettatori, con quest’ultimi sicuri d’aver trovato già l’assassino ed il movente.
“Nozze” racconta come la gelosia possa scatenare in ognuno di noi le reazioni più imprevedibili, pericolose financo tragiche.
Maurizio De Giovanni rinnova con efficacia e lungimiranza la “vita” professionale e privata dei Bastardi garantendo al proprio pubblico un futuro ricco di storie e d’indagini che si prospettano sempre più interessanti, vere e profonde.
“Nozze” non è altro che l’inizio di una nuova e luminosa fase per i Bastardi con le donne, ovviamente, sempre più al comando

44) Il Censimento dei Radical Chic (Giacomo Papi)

“Il censimento dei radical chic” è un romanzo scritto da Giacomo Papi e pubblicato da Narratori Feltrinelli nel Gennaio 2019.

Sinossi:
In un’Italia ribaltata – eppure estremamente familiare -, le complicazioni del pensiero e della parola sono diventate segno di corruzione e malafede, un trucco delle élite per ingannare il popolo, il quale, in mancanza di qualcosa in cui sperare, si dà a scoppi di rabbia e applausi liberatori, insulti via web e bastonate, in un’ininterrotta caccia alle streghe: i clandestini per cominciare, poi i rom, quindi i raccomandati e gli omosessuali. Adesso tocca agli intellettuali. Il primo a cadere, linciato sul pianerottolo di casa, è il professor Prospero, colpevole di aver citato Spinoza in un talk show, peraltro subito rimbrottato dal conduttore: “Questo è uno show per famiglie, e chi di giorno si spacca la schiena ha il diritto di rilassarsi e di non sentirsi inferiore”. Cogliendo l’occasione dell’omicidio dell’accademico, il ministro degli Interni istituisce il Registro Nazionale degli Intellettuali e dei Radical Chic per censire coloro che “si ostinano a credersi più intelligenti degli altri”. La scusa è proteggerli, ma molti non ci cascano e, per non essere schedati, si affrettano a svuotare le librerie e far sparire dagli armadi i prediletti maglioni di cachemire… Intanto Olivia, la figlia del professore, che da anni vive a Londra, rientrando per il funerale, trova un paese incomprensibile. In un crescendo paradossale e grottesco, Olivia indaga le cause che hanno portato all’assassinio del padre. Attraverso i suoi occhi, facendo scattare come una tagliola il meccanismo del più affilato straniamento letterario, Giacomo Papi ci costringe a vedere, più che il futuro prossimo, il nostro sobbollente presente.
Recensione:
Incuriosito dalle positive recensioni di stimati e seguiti blog, ieri pomeriggio ho deciso che il romanzo di Giacomo Papi mi avrebbe “accompagnato” durante il volo di ritorno nella capitale.
“Il censimento dei radical chic” mi ha conquistato fin dalla prima pagina, catapultandomi dentro un intreccio narrativo a metà strada tra il paradossale e il surreale.
Eppure più mi inoltravo nella lettura più mi rendevo conto quanto i dialoghi, situazioni ed eccessi dei personaggi ideati e messi in scena dall’autore fossero amaramente reali e concreti nella nostra società.
“Il censimento dei radical chic” rispecchia in modo magistrale ed efficace l’involuzione morale e civico del nostro Paese e quanto la crisi economica sia stata utilizzata e manipolata da alcuni gruppi e movimenti politici come “cavallo di Troia” per arrivare alle stanze del potere.
“Il censimento dei radical chic” riscrive in chiave ironica quanto cupa gli “anni di piombo” che il nostro Paese visse negli anni 70 con le Brigate Rosse, facendo diventare gli intellettuali ed i liberi pensatori come nuovi e pericolosi “nemici del popolo”.
Lo so, caro lettore, queste mie considerazioni ti sembreranno eccessive e fuori luogo, ma basta accendere la Tv o far un giro sui social network nelle ultime ore per renderti conto quanto sia forte e dilagante il clima d’odio tra le persone e se qualcuno “osa” esternare un’idea diversa rispetto al pensiero dominante, è tacciato di non avere a cuore il bene dell’Italia.
“Il censimento dei radical chic” certifica da una parte il capovolgimento delle regole di civiltà e buon senso che hanno regolato per decenni la convivenza pacifica e lo sviluppo della nostra società, e dall’altra constata come i principi di meritocrazia, accoglienza e tolleranza siano ormai divenute parole inutili e fastidiose.
Giacomo Papi si rivela un attento e cinico osservatore della società e sensibile conoscitore dell’animo italico, firmando con talento e creatività una storia capace di raccontare il nostro imbarbarimento costringendo il lettore a sorridere della parte più oscura e deprecabile di sé stessa.
Un tempo dicevamo ironicamente “Beata Ignoranza”, oggi è invece fieramente indicata come stella polare dai nostri governanti.

52) Pista Nera (Antonio Manzini)

manzini

“ Pista Nera” è un romanzo scritto da Antonio Manzini e pubblicato nel 2013 da Sellerio Editore.

Può un personaggio cattivo, maleducato, politicamente scorretto e amorale attirare le simpatie di un lettore? E se questo personaggio fosse un vice questore di polizia, che sebbene chiamato a servire la Giustizia e mantenere l’ordine, usasse dei metodi assai discutibili per risolvere i casi, come reagireste?
Personalmente bene, soprattutto da quando qualche anno fa ho scoperto Rocco Schiavone leggendo alcuni racconti delle raccolte Sellerio.

Antonio Manzini in maniera originale ed efficace ha costruito un personaggio che è l’esatto contrario dell’eroe positivo e compassionevole che noi tutti ci aspettiamo da un poliziotto.
Dimenticate la simpatia e calore umano di Salvo Montalbano e la gioventù sfrontata dell’ispettore Coliandro di Lucarelli.
Rocco Schiavone è un romacentrico, insofferente alle regole, vedovo e pronto a oltrepassare la sottile linea tra legalità e illegalità per ottenere un proprio tornaconto.

Schiavone è stato sconfinato per motivi disciplinari nella fredda e lontana Aosta e per un romano verace questa condizione è peggiore anche di un ergastolo.
Il vice questore fatica ad ambientarsi nella nuova realtà e smette di pensare all’amata città eterna.
Si rifiuta anche di indossare abiti adeguati alla montagna rischiando di rimanere assiderato con le sue scarpe clark ai piedi.
Così quando un giorno è chiamato a indagare su una misteriosa morte di un uomo trovato su una pista nera per il vice questore, è”una rottura di coglioni di decimo grado cum laude”.
Il lettore così si ritrova a seguire l’inedita indagine di omicidio tra le fredde vallate e scoprendo come anche nelle piccole comunità si possono ritrovare i biechi sentimenti cittadini come: l’amore, l’invidia, la gelosia e la cattiveria.
E’ divertente osservare come il romano Schiavone si muova nella piccola comunità e come imponga tra lo stupore e l’incredulità il suo brusco e pittoresco modo d’indagare.
Manzini costruisce un giallo atipico rispetto ai suoi colleghi più famosi, mettendo in risalto come il suo protagonista sia costretto a calarsi nella nuova realtà e di come i fantasmi del suo passato lo condizionino spingendolo verso una condotta discutibile sotto ogni punto di vista.
Eppure Rocco Schiavone è un vero sbirro e sa cogliere i dettagli e legge dentro l’anima degli indagati riuscendo a trovare il filo rosso dell’indagine arrivando a trovare i responsabili di quest’omicidio che sembra una versione moderna dell’Otello.
Lo stile di Manzini è serrato, avvincente e pulito facilitando e invogliando la lettura fino alla fine anche se nella seconda parte, il ritmo e pathos narrativo perdono d’intensità a causa di una risoluzione del caso che appare frettoloso e non completamente credibile nella sua ideazione.
Rocco Schiavone è un personaggio senza mezze misure ciò nonostante il lettore ne rimane colpito e desideroso di leggere suoi nuovi casi e di fargli compagnia nel suo freddo e turbolento esilio.

Vittorio De Agrò presenta “Amiamoci,nonostante tutto”

http://www.ibs.it/ebook/de-agr-vittorio/amiamoci-nonostante-tutto/9788891176837.html

“Black Track” is a novel written by Antonio Manzini and published in 2013 by Sellerio Publisher.

Can a bad guy, rude, politically incorrect and unethical to attract the sympathies of a player? And if this character was a deputy police superintendent, that although called to serve justice and maintain order, he used the very questionable methods to solve cases, how would you react?
Well personally, especially since a few years ago I discovered Rocco Schiavone reading some stories of Sellerio collected.

Antonio Manzini in an original and effective way has built a character who is the exact opposite positive and compassionate hero that we all expect from a policeman.
Forget the sympathy and warmth of Salvo Montalbano and youth brazen inspector Coliandro Lucarelli.
Rocco Schiavone is a romacentrico, intolerant of rules, a widower and ready to cross the fine line between legality and illegality to get a personal gain.

Schiavone was boundless for disciplinary reasons in the cold and distant Aosta and for a typical roman this condition is even worse than a life sentence.
The vice chief struggles to acclimate to the new reality and stop thinking beloved Eternal City.
It also refuses to wear appropriate clothing to the mountain risking to remain frozen to death with his clark shoes on their feet.
So when one day is called to investigate a mysterious death of a man found on a black run for the vice chief, it is “a pain in the ass of tenth degree cum laude”.
The reader so he finds himself following the unprecedented investigation of murder in the cold valleys and discovering how even in small communities can regain the citizens sinister feelings like: love, envy, jealousy and malice.
It ‘fun to watch as the Roman Schiavone moves in small communities and how to impose the amazement and disbelief his abrupt and picturesque way to investigate.
Manzini builds an atypical yellow than its more famous colleagues, highlighting as its protagonist is forced to immerse themselves in the new reality and how the ghosts of his past condition one pushing a questionable conduct from every point of view.
Yet Rocco Schiavone is a real cop and knows how to grasp the details and reads into the soul of the suspects managed to find the common thread of the investigation coming to find those responsible for this murder that looks like a modern version of Othello.
The Manzini style is tight, compelling and facilitating clean and enticing to read to the end even if the second half, the pace and intensity lose narrative pathos due to a resolution of the case which appears hasty and not fully credible in its conception .
Rocco Schiavone is a character with no half measures nevertheless the reader is impressed and eager to read his new cases and to join him in his cold and turbulent exile.

Vittorio De Agro presents “Let us love, despite everything”

http://www.ibs.it/ebook/de-agr-vittorio/amiamoci-nonostante-tutto/9788891176837.html

238) Premonitions

premonitions

Il biglietto d’acquistare per “Premonitions” è:1) Neanche regalato 2) Omaggio 3) Di pomeriggio 4) Ridotto 5) Sempre.

Premonitions” è un film del 2015 diretto da Afonso Poyart, scritto da Ted Griffin, Sean Bailey, con: Anthony Hopkins, Colin Farrell,Abbie Cornish, Jeffrey Dean Morgan.

La vita è un dono di Dio. Ed essendo sacra chi si macchia di un omicidio compie un crimine per la legge dell’uomo e un peccato morale per la religione.

Semplice, chiaro, diretto, giusto? Quasi giusto, ma chi soffre da qualche tempo per una malattia incurabile, chi è diventato quasi vegetale per colpa di un incidente o peggio ancora in coma è legittimato a pensare alla morte?L’eutanasia è un diritto o un peccato?

Tranquilli non voglio aprire un dibattito etico – giuridico bensì raccontarvi come un tema del genere possa diventare il cuore narrativo di un panaromal-thriller di un film e nel complesso essendo godibile.

I maggiori siti di critica cinematografica hanno fatto a pezzi il film trovandolo banale, prevedibile e mal recitato.

Probabilmente amo essere bastian contrario ma “Premonitions” seppure non brilli per originalità e acutezza nella scrittura riesce comunque a catturare l’attenzione dello spettatore.

Il cliché degli agenti Fbi incapaci di risolvere un caso complesso in cui il killer è sempre un passo avanti a loro e di essere costretti a chiedere aiuto a un sensitivo lo ammetto è vecchia come mia nonna.

Ora la coppia di agenti composta di Jeffrey Dean Morgan e Abbie Cornish sono assai modesti e priva di fascino e carisma, ma sono bravi nel ruolo di alzare palla e far schiacciare sul campo avverso Sir Anthony Hopkins. Uno scienziato sensitivo che non è altro che la versione stralunata di Hannibal Lecter.

Lo so per i puristi dell’idolo dei cattivi tale affermazione può essere una bestemmia. Eppure Sir Anthony è riuscito a dare al personaggio quel tocco di follia e malinconia che tanto amiamo dell’attore inglese.

Sir Anthony è un padre distrutto per la perdita dell’adorata figlia per un cancro. E quando si trova a fronteggiare Colin Farrel, serial killer anch’esso sensitivo rivelatosi una versione moderna dell’angelo della morte fa cambiare direzione alla storia Costringendo il protagonista e soprattutto lo spettatore a chiedersi se l’omicidio contro i malati terminali sia da valutare e condannare come un omicidio.

Il merito degli autori è di aver costruito un intreccio narrativo fluido, veloce e dinamico rendendo i delicati temi non necessariamente pensanti. La stessa regia si dimostra visionaria e creativa nell’impostare un’atmosfera tra l’onirico e il mistico che non può non incuriosire. continua su

http://www.nuoveedizionibohemien.it/index.php/appuntamento-al-cinema-premonitions/

Vittorio De Agrò presenta “Amiamoci, nonostante tutto”

http://www.ibs.it/ebook/de-agr-vittorio/amiamoci-nonostante-tutto/9788891176837.html

The ticket purchase for “Premonitions” is: 1) Not even gave 2) Tribute 3) In the afternoon 4) Reduced 5) Always.

Premonitions “is a film of 2015 directed by Afonso Poyart, written by Ted Griffin, Sean Bailey, with Anthony Hopkins, Colin Farrell, Abbie Cornish, Jeffrey Dean Morgan.

Life is a gift from God. And being sacred perpetrators of murder makes it a crime to man’s law and a moral sin for religion.

Simple, clear, direct, right? Almost right, but who suffers from an incurable disease for some time, who has become almost plant because of an accident or worse still in a coma is entitled to think about death? Euthanasia is a right or a sin?

Tranquilli not want to open a debate ethical – legal but tell you how such an issue can become the heart of a narrative panaromal-thriller of a film being and overall enjoyable.

Most places of film critics have ripped apart the film and found it banal, predictable and poorly acted.

Probably I love being contrarian but “Premonitions” although not shine for originality and subtlety in the writing still managed to capture the viewer’s attention.

The cliche of the FBI agents unable to solve a complex case in which the killer is always one step ahead of them and being forced to seek help from a psychic I admit it is as old as my grandmother.

Now the pair of agents composed of Jeffrey Dean Morgan and Abbie Cornish are very modest and devoid of charm and charisma, but they are good in the role of raising ball to crush the enemy camp Sir Anthony Hopkins. A scientist psychic who is none other than the haggard version of Hannibal Lecter.

I know for the purists of the idol of the evil that claim can be a curse. Yet Sir Anthony managed to give the character a touch of madness and melancholy that we love so much of the English.

Sir Anthony is a father destroyed by the loss of his beloved daughter to cancer. And when it is faced with Colin Farrell, also psychic serial killer revealed a modern version of the angel of death does change the direction of history forcing the star and above the viewer to wonder if the murder against the terminally ill should be evaluated and condemn as a murder.

The merit of the authors is to have built a storyline fluid, fast and dynamic, making the delicate issues not necessarily thinking. The same direction is demonstrated visionary and creative in setting an atmosphere between dream and the mystic who can not but arouse curiosity. continues on

http://www.nuoveedizionibohemien.it/index.php/appuntamento-al-cinema-premonitions/

Vittorio De Agro presents “Let us love, despite everything”

http://www.ibs.it/ebook/de-agr-vittorio/amiamoci-nonostante-tutto/9788891176837.html

158) La Ragazza del Treno di (Paula Hawkins)

la ragazza del treno

Molti anni fa, prima di scoprire il piacere di camminare, ero solito prendere l’autobus per andare a scuola. Ogni giorno, per tre anni, alle 7.45 prendevo il 53 che mi avrebbe portato in centro. Con il tempo i volti dei passeggeri divennero familiari. Con alcuni addirittura nacque un’amicizia. Guardavo fuori dal finestrino e osservavo le case, i negozi che si aprivano e i bar popolarsi di gente e immaginavo le vite degli estranei che mi passavano davanti agli occhi. Ero affezionato ai miei “estranei” e, quando per un motivo o un altro non li vedevo, sentivo la loro mancanza.

Spesso guardiamo fuori dalla finestra per osservare la vita degli altri perché la nostra è vuota e triste.

La vita degli altri, vista da fuori, può sembrare bella, felice e spensierata eppure basta cambiare prospettiva per capire che può nascondere anche terribili segreti.

Nel 1954 il Maestro Alfred Hitchcock ci mostrò, con il bel film “La finestra sul cortile”, come basti poco a una persona per entrare nella vita degli altri e rischiare di esserne travolto.
Con questo romanzo Paula Hawkins propone una sua personale rielaborazione del genere, presentando al lettore la vita di Rachel, in apparenza tranquilla e anonima, una giovane donna con le giornate scandite dai viaggi in treno per andare al lavoro e tornare a casa.
Ben presto scopriamo che Rachel è disoccupata, divorziata e ha problemi di alcoolismo e trova confronto nell’osservare le azioni di una coppia sconosciuta, Scott e Megan, e nel fantasticare sulla loro vite.
Un romanzo a più voci o, sarebbe meglio dire, al femminile perché leggiamo i pensieri, le vite e, soprattutto, le solitudini di due donne: Anna e Megan.

In totale, tre donne diverse, complesse, eppure legate da un filo rosso comune che emergerà lentamente e in maniera imprevedibile nel corso del libro.
Il lettore segue da tre punti di vista la storia che assume, nel corso della lettura, le sembianze di un giallo psicologico che non può non evocare nel lettore un altro celebre film, “I Soliti Sospetti”. L’intreccio narrativo, ben costruito e avvolgente, regala continue sorprese lasciando fino all’ultimo più di un dubbio in chi legge.

Seppure si tratti un romanzo “al femminile”, emergono anche le figure maschili (Scott, il marito di Megan e Tom marito di Anna) che, anche se dallo sfondo, incidono non poco sulle protagoniste, dimostrando come il lato oscuro venga spesso mascherato. continua su

http://www.mygenerationweb.it/201508232606/articoli/biblioteca/libri/2606-la-ragazza-sul-treno-le-curiose-vite-degli-altri-sul-convoglio-di-ogni-esistenza

Vittorio De Agrò presenta “Amiamoci,nonostante tutto”

http://www.ibs.it/ebook/de-agr-vittorio/amiamoci-nonostante-tutto/9788891176837.html

Vittorio De Agrò e Cavinato Editore “Essere Melvin”

http://www.ibs.it/code/9788899121372/de-agrograve/essere-melvin-tra.html

Many years ago, before discovering the pleasure of walking, I used to take the bus to go to school. Every day, for three years, at 7.45 I took the 53 that would take me downtown. By the time the faces of the passengers became familiar. With some even formed a friendship. I looked out the window and watched the houses, the shops that opened and bars populated by people and imagine the lives of strangers that I passed in front of the eyes. I was fond of my “foreign” and, when for one reason or another did not see them, feel their absence.

Often we look out the window to observe the lives of others because ours is empty and sad.

The lives of others, from the outside, may seem beautiful, happy and carefree but just change the perspective to realize that it can also hide terrible secrets.

In 1954 the Master Alfred Hitchcock showed us, with a beautiful film “Rear Window” as a person just enough to enter the lives of others and to risk being overwhelmed.
With this novel Paula Hawkins offers a personal reworking of the genre, presenting the reader the life of Rachel, apparently quiet and anonymous, a young woman with days marked by train travel to get to work and back home.
Soon we discover that Rachel is unemployed, divorced and has problems of alcoholism and is compared to observe the actions of an unknown couple, Scott and Megan, and fantasize about their lives.
A novel of many voices, or, I should say, the female because we read the thoughts, lives, and, above all, the loneliness of two women: Anna and Megan.

In total, three different women, complex, yet linked by a common thread that will emerge slowly and unpredictably throughout the book.
The reader follows three points of view that the story takes, during the reading, the appearance of a psychological thriller that can not fail to evoke in the reader a more famous film, “The Usual Suspects”. The storyline, well built and enveloping, offering continual surprises leaving last more than a doubt in the reader.

Although it is a novel, “female”, also emerge male figures (Scott, Megan’s husband Tom and Anna’s husband) who, although from the background, affecting not just the protagonists, showing that the dark side is often masked. continues on

http://www.mygenerationweb.it/201508232606/articoli/biblioteca/libri/2606-la-ragazza-sul-treno-le-curiose-vite-degli-altri-sul-convoglio-di-ogni-esistenza

Vittorio De Agro presents “Let us love, despite everything”

http://www.ibs.it/ebook/de-agr-vittorio/amiamoci-nonostante-tutto/9788891176837.html

Vittorio De Agro and Cavinato Publisher “Being Melvin”

http://www.ibs.it/code/9788899121372/de-agrograve/essere-melvin-tra.html