27) La Stagione della Caccia

“La Stagione della Caccia” è un film di Roan Johnson. Con Francesco Scianna, Miriam Dalmazio, Donatella Finocchiaro, Tommaso Ragno, Ninni Bruschetta, Giorgio Marchesi, Alessio Vassallo, Alice Canzonieri. Film tv. Italia, 114′

Neanche il tempo di “digerire” i due episodi della serie del Commissario Montalbano – e in Rai di festeggiare per i record di ascolti – ed ecco che arriva “La stagione della caccia”, il secondo appuntamento con “C’era una volta Vigata” e i romanzi storici di Camilleri.

Il pubblico sui social ha dimostrato già in diretta di apprezzare questo adattamento del romanzo omonimo uscito nel 1992. E nonostante i dati numerici di share dimostrino che “La mossa del cavallo”, andato in onda lo scorso anno, abbia fatto meglio, la qualità di ciò che abbiamo visto ci fa pensare che, qualche volta, anche i dati possano sbagliare.

Da siciliano e da appassionato dei romanzi storici di Camilleri posso dire che la Palomar, produttrice insieme a RaiFiction, dopo dodici mesi di riflessione, ha trovato la quadra per portare con successo sul piccolo schermo anche questo genere.

Se vi ricordate, infatti, “La mossa del cavallo” non mi aveva convinto particolarmente, lo avevo trovato eccessivo, caricato, e tutto sommato lontano dall’anima dell’originale.

La scelta di mettere il toscano Roan Johnson (Piuma, I delitti del BarLume) al timone si è dimostrata vincente. Fin dalle prime scene di capisce che il regista ha trovato il giusto stile e tono per trasferire sullo schermo le intenzioni dello scrittore.

Con “La stagione della caccia” si ha davvero la sensazione di tornare indietro nel tempo, nella Sicilia di fine Ottocento. Una Sicilia che si potrebbe avere la tentazione di considerare scomparsa e superata, ma che in realtà lo spettatore più attento potrà ritrovare anche nella regione del 2019. continua su

http://paroleacolori.com/la-stagione-della-caccia-storia-siciliana-di-ieri-e-di-oggi/

278) Quel Bravo Ragazzo

quel-bravo-ragazzo

Il biglietto d’acquistare per “Quel bravo ragazzo” è: 1) Neanche regalato 2) Omaggio 3) Di pomeriggio 4) Ridotto 5) Sempre.

“Quel bravo ragazzo” è un film del 2016 diretto da Enrico Lando, scritto da Enrico Lando, Ciro Zecca, Luigi Luciano, Andrea Agnello, con: Luigi Luciano (Herbert Ballerina), Daniela Virgilio, Tony Sperandeo, Ninni Bruschetta, Enrico Lo Verso, Luigi Maria Burruano, Giampaolo Morelli, Jordi Mollà, Maccio Capatonda.

Cosa succederebbe se un potentissimo boss mafioso, Don Ferdinando Cosimato (Burruano), stesse per morire e volesse lasciare il comando della sua spietatissima cosca mafiosa a un figlio, Leone (Ballerina), che non ha mai riconosciuto? Ma, soprattutto, cosa succederebbe se quel figlio fosse un innocuo, ingenuo e goffo ragazzino di 35 anni e facesse il chierichetto vivendo in un orfanotrofio di un paesino del Sud Italia.
Dall’originale e divertente soggetto del giovane Ciro Zecca, è nata la sceneggiatura di Quel bravo ragazzo, perfetta per lasciare, per la prima volta sul grande schermo, Luigi Luciano alias Herbert Ballerina, riuscendo ad esaltare le sue doti comiche ed interpretative.
Anche se sulla carta può apparire un paragone irriverente e cinematograficamente blasfemo, il personaggio di Leone risulta un giusto ed equilibrato mix tra Johnny Stecchino e Forrest Gump, conservando le peculiarità artistiche di Ballerina.
Gli sceneggiatori sono stati bravi nel costruire una storia semplice, lineare, magari prevedibile, ma comunque capace di regalare più di un sorriso e mantenendo fino alla fine vivo l’interesse dello spettatore. continua su

https://mygenerationweb.it/201611173457/articoli/palcoscenico/cinema/3457-quel-bravo-ragazzo-l-ironia-che-batte-la-mafia

Roberto Sapienza presenta “Ninni, mio padre”

https://www.amazon.it/Ninni-mio-padre-Roberto-Sapienza-ebook/dp/B01H85DF8S/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1479403648&sr=8-1&keywords=ninni+mio+padre

169) Romanzo Siciliano

romanzo siciliano

Un romanzo per essere avvincente e coinvolgente per un lettore deve avere pochi e chiari elementi distintivi: una trama incisiva e ben strutturata, un eroe positivo o negativo con immedesimarsi, un villain carismatico e un finale che spiazzi.
Queste regole sono valide anche una serie tv, se poi decidi ambientarla in Sicilia, il rischio di andare incontro al festival della banalità e del già visto è altissimo.

La prima stagione di“Romanzo Siciliano”, la nuova serie Tv prodotto dalla Taodue di Pietro Valsecchi, è appena terminata su Canale 5 con un bilancio finale non proprio esaltante.
I dati Auditel, in maniera impietosa, hanno decretato che il pubblico televisivo è stanco di vedere di storie di mafia che sembrano fatte con il copia e incolla dagli sceneggiatori.
Valsecchi deve molto delle sue fortune produttive nell’aver creato la serie”Squadra Antimafia” portando alla popolarità l’attrice Giulia Michelini con il personaggio di Rosy Abate.
Pensare però di ripetere il successo spostando solo la location della storia da Catania a Siracusa è stato un tantino presuntuoso. Si è sentita l’assenza di idee originali e diverse per appassionare lo spettatore a questo Romanzo essendo fin dalle prime puntate scontato e prevedibile.
La caccia ostinata e tenace da parte di Bentivoglio e della sua squadra al boss Buscemi ben interpretato da Ninni Bruschetta non ha accesso la fantasia e curiosità dello spettatore.
Sicuramente la scelta di mandare in onda la fiction in contemporanea con la seconda stagione di “Gomorra La Serie” non ha aiutato.
Lo spettatore, animato di buona volontà, dopo aver visto una puntata della serie di Sky, abbia guardato, una della Taodue non poteva non riscontrare evidenti limiti narrativi e strutturali della seconda.
Se Gomorra ha colpito con il fascino del male, Romanzo Siciliano ha deluso nel tentativo di dimostrare l’onestà e professionalità dei carabinieri impegnati nella lotta alla mafia.
“Romanzo Siciliano” si è lasciato vedere per le belle e mozzafiato location confermando la Sicilia come luogo unico per i suoi paesaggi, colori e odori.
Ninni Bruschetta si è confermato un attore di livello, carismatico e capace di tenere la scena.
Fabrizio Bentivoglio e Claudia Pandolfi invece non sono andati oltre a svolgere il compitino come protagonisti della serie.
E’ mancata un’idea forte di drammaturgia che permettesse alla storia di compiere un vero salto di qualità.
L’unica nota positiva della serie è stata poter apprezzare, seppure in un ruolo minore, la giovane e talentuosa Stella Egitto nel ruolo della coraggiosa giornalista.
Stella è riuscita nelle sue scene a regalare intensità ed emozione dimostrando la sua personalità e capacità di tenere lo spettatore incollato allo schermo. Unendo con efficacia bravura e bellezza e lasciando il segno.
“Romanzo siciliano” difficilmente passerà alla storia della TV eppure resta la sensazione che gli autori abbiano peccato di pigrizia creativa.

Vittorio De Agrò presenta “Amiamoci, nonostante tutto”

http://www.ibs.it/ebook/de-agr-vittorio/amiamoci-nonostante-tutto/9788891176837.html