33) The Northman

il biglietto d’acquistare per “The Northman” è : Omaggio

“The Northman” è un film di Robert Eggers. Con Alexander Skarsgård, Nicole Kidman, Claes Bang, Anya Taylor-Joy,
Gustav Lindh. Thriller, 138′. USA 2022

Sinossi:

X secolo d.C. In un regno del Nord Europa Amleth, figlio del re Aurvandil, assiste all’agguato in cui muore il padre per mano di suo fratello Fjölnir. L’usurpatore del trono prende in sposa Gudrun, la madre di Amleth, mentre il ragazzo riesce a fuggire e mettersi in salvo. Anni dopo, Amleth è cresciuto. Diventato un berserker, guerriero implacabile e animalesco, ha un solo scopo nella vita: vendicare il padre, salvare la madre, uccidere lo zio.

Recensione:

Dice il luogo comune che il siciliano medio è tradizionalista al limite del retrogrado. Da isolano orgoglioso ho sempre rispedito al mittente “accuse” di questo tipo, ma dopo aver visto “The Northman” di Robert Eggers, mi è venuto naturale esclamare: “Minchia, Eggers è siciliano più di me!”.

Non me ne vogliano i fan del regista statunitense, ma “The Northman”, al netto delle suggestive ambientazioni naturali, dei bei costumi e dell’inquadramento storico preciso potrebbe essere tranquillamente considerato un film dal sapore siculo d’antan.

Diviso in cinque capitoli, il film racconta la storia di un bambino che, dopo aver assistito al brutale assassino del padre da parte dello zio ambizioso, giura di vendicarsi. E una volta cresciuto e divenuto un guerriero implacabile persegue il suo obiettivo con tutti i mezzi. continua su

52) Being The Ricardos

Il biglietto d’acquistare per “Being The Ricardos” è : Di pomeriggio (con Riserva)

“Being The Ricardos” è un film del 2021 scritto e diretto da Aaorn Sorkin
Interpreti e Personaggi:
• Nicole Kidman: Lucille Ball
• Javier Bardem: Desi Arnaz
• J. K. Simmons: William Frawley
• Nina Arianda: Vivian Vance
• Tony Hale: Jess Oppenheimer
Sinossi:
Lucille Ball e Desi Arnaz sono una coppia sia nella vita che sul piccolo schermo, dove interpretano Lucy e Ricky Ricardo nell’amata sitcom I and Lucy. Ma l’equilibrio delicato tra amore e lavoro viene messo in crisi in una settimana del 1952, quando sia la loro carriera che il loro matrimonio rischiano la fine. Mentre i ripetuti tradimenti di Desi Arnaz occupano le prime pagine dei giornali, Lucille Ball viene accusata di avere simpatie comuniste nel pieno della paura rossa.
Recensione:
E’ un lavoro duro, faticoso, complesso mantenere in piedi un matrimonio.
Il tempo può logorare, consumare anche le coppie più solide ed innamorate.
Se alle dinamiche di coppia si mescola, soprappone anche l’ambito lavorativo, il rischio di una clamorosa rottura è altissimo.
La storia del cinema e della TV è piena di coppie artistiche divenute celebri e famose e poi scoppiate causa un tradimento e/o gelosia.
In Italia la compianta coppia composta Raimondo Vianello e Sandra Mondaini ha dimostrato come è stato possibile unire magistralmente lavoro e vita privata.
Casa Vianello è stata uno delle sitcom più amate ed apprezzate dal pubblico televisivo.
Personalmente non conoscevo la storia coniugale e professionale di Lucille Ball e Desi Arnaz e quanto il loro show (Io e Lucy) fosse stato iconico e popolare in America negli anni 50
Aaorn Sorkin al suo terzo film come regista si è dimostrato abile nel costruire una storia avvincente, delicata, malinconica quanto ironica evitando cadute retoriche e passaggi celebrativi
Aaor Sorkin conduce lo spettatore in un’ epoca storica in cui il solo sospetto d’essere comunista comportava la “morte civile” di una persona.
Il senatore repubblicano Mc Carthy iniziò una folle battaglia contro i nemici dell’America mettendo nel mirino le star di Hollywood accusati d’avere simpatie comuniste.
Le delazioni, sospetti e calunnie erano all’ordine del giorno . Tutti potevano esserne vittima.
Il “maccartismo” cambiò in profondità la società americana facendo prevalere gli istinti peggiori.
Ma Sorkin ha utilizzato il maccartismo esclusivamente come espediente narrativo di partenza per scrivere lo script avendo però come obiettivo finale d’ esaltare le personalità, intelligenza e visione creativa di Lucille Ball.
Lucille Ball era una donna determinata, indipendente e forte oltre che talentuosa. Ma più di ogni altra cosa desiderava avere una casa da condividere con il proprio uomo-
Lucille è stata capace di tenere testa ad un mondo maschilista in campo lavorativo e di farsi rispettare fino alla fine dal marito nonchè partner Desi Arnaz.
L’incontro con Desi Arnaz sancirà l’inizio di una travolgente storia d’amore e successivamente di una proficua collaborazione artistica.
Una collaborazione paritaria che fece diventare la coppia uno dei volti di punta della CBS
Una struttura narrativa che in qualche modo rievoca quella adottata da Sorkin nello scrivere il biopic su Steve Jobs.
In “ Jobs”, una presentazione di Apple viene presentata in diversi momenti della geniale inventore , mentre in “Being The Ricardos” la settimana di prova per la registrazione del nuovo episodio dello show si trasforma in una sorta di resa di conti nella coppia.
Lucy Ball si trova a vivere la settimana più difficile della propria vita dovendo difendere la propria libertà come cittadina, autonomia come artista e soprattutto dignità come moglie stanca di subire i tradimenti del marito.
Lucy Ball non accettò di svendere sè stessa accettando di declassare come “banale errore” il suo aver sbarrato la casella comunista al seggio elettorale.
Nicole Kidman si cala con intensità e forza nei panni di Lucy Ball facendola fieramente rivivere sulla scena dando l’ennesima prova della sua poliedricità e versatilità attoriale.
La Kidman si prende il centro della scena lasciando però spazio e modo a Javier Bardem di farsi apprezzare come valido e convincente coprotagonista nei panni del vulcanico marito.
“Being The Ricardos” è contemporaneamente una storia d’amore, l’appassionata richiesta d’indipendenza creativa ed attoriale e soprattutto di lotta femminista ante litteram . Le tre tematiche sono declinate con uno stile leggero ma incisivo.
“Being The Ricardos” fa rivivere un momento epocale della TV americana, le contraddizioni di una società ancorata ai pregiudizi ed alla convinzione che la donna dovesse accettare un ruolo subalterno.
In conclusione “Being The Ricardos” è una visione godibile, interessante, avendo nella fase centrale una fase di lentezza e lunghezza , ma comunque capace di regalare sorrisi e sprazzi di illuminata riflessione guardando il backstage di una sitcom.

18) The Prom

Il biglietto da acquistare per “The Prom” è:
Neanche regalato (con riserva).

“The Prom” è un film di Ryan Murphy. Con Meryl Streep, James Corden, Nicole Kidman, Kerry Washington, Keegan Michael Key, Andrew Rannells, Ariana DeBose, Mary Kay Place, Jo Ellen Pellman.
Commedia musicale. USA 2020

Sinossi:

Dee Dee Allen e Barry Glickman sono due star di Broadway in declino. Irriducibili narcisisti, stroncati dalla critica, decidono di ritrovare la gloria passata. Tra un bicchiere e una canzone abbracciano la causa di Emma, una studentessa dell’Indiana a cui è stato negato il diritto di andare al ballo della scuola con la fidanzata. Cambio di costume e di décor per le vedette che partono alla volta di un’America conservatrice e puritana in compagnia di Angie e Trent, artisti di secondo piano che possono dare una mano senza fare troppa ombra. Ma l’incontro con Emma e il suo dolore, cambia le carte in gioco e volge il narcisismo in militanza. Ciascuno farà i conti con le proprie ferite, lasciando cadere le maschere coi pregiudizi.

Recensione:

Nella vita esistono poche certezze: una di queste è il narcisismo degli attori, che letteralmente vivono per avere le luci puntate addosso ed essere al centro dell’attenzione. Per queste vanitosi di professione è ugualmente drammatico essere ignorati ed essere criticati…

Mettete insieme lo psicodramma di un attore di teatro in declino e la voglia di una teenager di andare al ballo di fine anno (il prom, che negli Stati Uniti è una vera e propria tradizione sociale) con la compagna, anche se la scuola cerca di impedirglielo, e avrete la sceneggiatura di “The Prom”, il film di Ryan Murphy disponibile su Netflix. continua su

146) Il sacrificio del cervo sacro

Il biglietto da acquistare per “Il sacrificio del cervo sacro” è:
Nemmeno regalato. Omaggio (con riserva). Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.

“Il sacrificio del cervo sacro” è un film di Yorgos Lanthimos. Con Nicole Kidman, Alicia Silverstone, Colin Farrell, Bill Camp, Raffey Cassidy. Drammatico, 109’. Gran Bretagna, USA 2017

Sinossi:

Steven è un cardiologo: ha una bellissima moglie, Anna, e due figli, Kim e Bob. All’insaputa di costoro, tuttavia, si incontra frequentemente con un ragazzo di nome Martin, come se tra i due ci fosse un legame, di natura ignota a chiunque altro. Quando Bob comincia a presentare degli strani sintomi psicosomatici, la verità su Steven e Martin sale a galla.

Recensione:

La famiglia può essere considerata ancora oggi il cuore e il centro della società? Un’istituzione che gode di buona salute, all’interno della quale trovare serenità e accoglienza? Oppure, nel caos post-moderno, anche questo pilastro scricchiola, minato da agenti esterni e interni?

Sono le tematiche al centro del nuovo film di Yorgos Lanthimos, “Il sacrificio del cervo sacro”, presentato al Festival del cinema di Cannes 2017, che attinge a piene mani da un lato dalla classicità (chiaro il riferimento, già nel titolo, alla tragedia di Euripide “Ifigenia in Aulide”) dall’altro dal cinema di Kubrick per raccontare una storia di vendetta ed espiazione.

Quello che manca, nel film, è una qualche linearità narrativa. Soprattutto si fatica a capire come il giovane Martin – magistralmente interpretato dal carismatico Barry Keoghan – riesca non solo a insinuarsi nella vita della famiglia di Steven (Farrell) e Anna (Kidman) ma addirittura a divenire una sorta di Deus ex machina, decidendo vita e morte altrui. continua su

http://paroleacolori.com/il-sacrificio-del-cervo-sacro-quando-la-famiglia-perfetta-scricchiola/

190) L’Inganno

Il biglietto da acquistare per “L’inganno” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.

“L’inganno” è un film di Sofia Coppola. Con Colin Farrell, Nicole Kidman, Kristen Dunst, Elle Fanning, Oona Laurence. Titolo originale: The beguiled. Drammatico, 91′. USA, 2017

Quale uomo non ha sognato, almeno una volta, di essere conteso tra più donne? Ma se la situazione, da idilliaca, si trasformasse poi in un incubo?

Sofia Coppola, alla sesta prova come regista, decide di osare con il remake di “La notte brava del soldato Jonathan” di Don Siegel (1971) e con protagonista Clint Eastwood, tratto dall’omonimo romanzo di Thomas P. Culluian.

In piena Guerra di secessione americana, in una cittadina di campagna nel Sud, una ragazza soccorre un caporale nordista gravemente ferito e lo porta nel collegio femminile in cui vive e studia.

Sulla scuola regna la sobria direttrice Miss Martha (Kidman), con l’aiuto di Miss Edwina (Dunst), insegnante seria e colta.

La presenza di un uomo, seppure ferito, sconvolge l’esistenza e l’equilibrio delle donne del collegio. Il caporale Jonathan McBurney (Farrell), infatti, ristabilitosi diventa l’oggetto del desiderio di Martha, Edwina e della disinibita studentessa Alicia (Fanning).

Jonathan crede di poter essere il gallo nel pollaio, corteggiando le tre senza pagarne le conseguenze, ma presto si renderà conto dell’errore di valutazione che ha fatto…

Sofia Coppola rovescia la prospettiva del romanzo e del primo film, mettendo al centro della scena le tre donne e i loro stati d’animo e turbamenti sentimentali.

“L’inganno”, in questa versione rivista al femminile, nel complesso piace, diverte e allo stesso tempo conferma se ancora ci fosse bisogno di farlo che qualsiasi donna, anche la più tranquilla, può diventare una vera leonessa quando viene tradita o rifiutata dalla persona che ama. continua su

http://paroleacolori.com/l-inganno-sofia-coppola-rivede-in-chiave-femminile-un-grande-classico/

Roberto Sapienza presenta “Ninni, mio padre”

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316) Lion -La Strada Verso Casa

lion

Il biglietto da acquistare per “Lion” è: 1)Neanche regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto; 5)Sempre (con riserva).

Un film di Garth Davis. Con Nicole Kidman, Dev Patel, Rooney Mara, David Wenham, Sunny Pawar , Nawazuddin Siddiqui, Eamon Farren, Tannishtha Chatterjee. Drammatico, 129’. 2016.

C’è chi sostiene che Internet sia l’invenzione più grande fatta dall’uomo, almeno negli ultimi cento anni. Altri, invece, maledicono il web e lo considerano uno strumento diabolico. Si tratta di due punti di vista rispettabili, anche se diametralmente opposti.

Comunque la vediate, a Internet e in modo particolare a Google Earth va riconosciuto il merito di aver dato il là alla storia vera raccontata da uno dei film più attesi di questa fine di 2016, presentato alla Festa del Cinema di Roma.

“Lion” di Garth Davis, basato sul romanzo “La lunga strada per tornare a casa” di Saroo Brierley, ha in realtà le caratteristiche per sembrare una favola, fortunatamente a lieto fine.

Anni ‘80. Saroo è un bambino povero (Pawar ) che vive nell’entroterra indiano. Un giorno segue il fratello in un viaggio in treno per rimediare qualche soldo, e quando quest’ultimo gli chiede di aspettarlo in una stazione, Sarroo si addormenta, al risveglio non trova più il fratello e nel cercarlo finisce per perdersi.

Il ragazzino finisce a Calcutta e in seguito viene adottato da John (Wenham) e Sue Brierley (Kidman), un’amorevole coppia australiana che vive nell’isola della Tasmania.

Superati i vent’anni, Saroo (Patel) si trasferisce a Melbourne per studiare, ma anche se trova l’amore al fianco della dolce Lucy (Mara) è tormentato dal suo passato. Grazie a Google Earth cercherà di ritrovare la stazione e quei luoghi che continuano a ripresentarsi nella sua memoria.

“Lion” è un film volutamente straziante e tenero, scritto furbescamente con il preciso intento di commuovere e coinvolgere lo spettatore. Eppure, nonostante questo, non risulta mai troppo melodrammatico. continua su

http://paroleacolori.com/al-cinema-lion-la-strada-verso-casa/

Roberto Sapienza presenta “Ninni, mio padre”

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271 ) Genius

genius

Il biglietto da acquistare per “Genius” è: 1)Neanche regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto (con riserva); 5)Sempre.

Un film di Michael Grandage. Con Colin Firth, Jude Law, Nicole Kidman, Guy Pearce, Laura Linney, Dominic West, Vanessa Kirby. Drammatico, 104′. 2016

Dietro a un grande uomo c’è sempre una grande donna. Dietro a un grande scrittore, un valente e spesso schivo editor.

L’editor è una figura poco nota al grande pubblico, ma è quell’uomo o quella donna incaricato dalla casa editrice di occuparsi del nevrotico scrittore di turno e del suo romanzo, rendendolo leggibile e vendibile.

Di una pellicola dedicata a questi eroici professionisti, a cui tutti gli scrittori o aspiranti tali devono tanto, sentivamo il bisogno.

Il regista Michael Grandage, con “Genius”, ha deciso di colmare il vuoto, raccontando la storia di Maxwell Perkins, editor leggendario che lavorò con mostri sacri del calibro di Francis Scott Fitzgerald, Ernest Hemingway, Thomas Wolfe.

Proprio sul rapporto tra Perkins (Firth) e Wolfe (Law), su cui l’editor scommise, portandolo alla pubblicazione e aiutandolo a gestire una scrittura fluviale ed esuberante è costruito il film. Tra i due, dopo i successi di “Angelo, guarda il passato” e “Il fiume e il tempo” nacque anche una profonda amicizia. continua su

Al cinema | Genius |

Vittorio De Agrò presenta “Amiamoci, nonostante tutto”

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205) La Famiglia Fang

fang

Il biglietto da acquistare per “La famiglia Fang” è: 1)Nemmeno regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio (con riserva); 4)Ridotto; 5)Sempre.

Un film di Jason Bateman. Con Jason Bateman, Nicole Kidman, Christopher Walken, Maryann Plunkett, Jason Butler Harner, Josh Pais. Drammatico, 107′. 2015

Tratto dal romanzo omonimo di Kevin Wilson.

L’uomo sarà anche artefice del proprio destino e capace di decidere seguendo il libero arbitrio, ma è certo che non può decidere chi avere come genitori. La famiglia può essere un dono meraviglioso, oppure una punizione, l’esperienza di tutti i giorni ce lo confermerà.

Volendo riassumere in una sola frase le vicende raccontate nel film di Jason Bateman “La famiglia Fang” mi sentirei di scegliere: ma quanto è bello avere una famiglia normale?

Si perché i Fang, Caleb (Walken) e Camille (Plunkett), sono genitori a dir poco atipici che hanno dedicato la vita alla realizzazione di opere d’arte in movimento, non esitando a coinvolgere anche i figli Annie (Kidman) e Baxter (Bateman), soprannominati figlio A e figlio B.

Caleb e Camille sono performer a tutto tondo, che hanno vissuto in simbiosi con una speciale idea di arte. Una scelta che ha comportato inevitabili conseguenze sui due figli che, diventati adulti, faticano a inserirsi nel mondo. Annie è un’attrice alcolizzata in declino; Braxter uno scrittore incapace di finire il suo terzo libro, per via di un persistente blocco creativo. Quando un giorno l’uomo è vittima di un curioso incidente, la famiglia si riunisce e tra genitori e figli si origina una contrapposizione semiseria, che mira a definire quale modello di famiglia sia quello migliore.

Dai toni comici e grotteschi si passa poi al dramma, quando Caleb e Camille scompaiono nel nulla. Se Baxter prende sul serio la cosa, Annie la considera solo l’ennesima, strampalata performance della coppia. I fratelli si mettono comunque alla ricerca dei genitori, un percorso che li porterà anche alla scoperta di se stessi. continua su

Al cinema: La famiglia Fang

Roberto Sapienza presenta “Ninni, mio padre”

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