98 ) Il Rilegatore (Bridget Collins )

“Il Rilegatore” è un romanzo di Bridget Collins, pubblicato in Italia nel Maggio 2019 da Garzanti Editore.
Sinossi:
Immagina di poter cancellare per sempre un ricordo, una colpa, un segreto. È esistito un tempo in cui era possibile. È questa l’arte di antichi rilegatori che nelle loro polverose botteghe, oltre a modellare la pelle e incollare fogli, aiutano le persone a dimenticare. Seduti con un libro in mano ascoltano le esperienze del passato che vengono raccontate loro. Parola dopo parola, le cuciono tra le pagine, le intrappolano tra i fili dei risguardi. Così il ricordo sparisce per sempre dalla memoria. Catturato sulla carta non c’è n’è più traccia. Per anni l’anziana Seredith ha portato avanti questo affascinante mestiere, ma è arrivato il momento di trovare un apprendista. Qualcuno che rappresenti il futuro. La sua scelta cade su Emmet. Sarà lui il nuovo rilegatore. Lui per cui i libri sono sempre stati proibiti. Ne ha paura anche se non sa cosa c’è di sbagliato in quello che nascondono. Eppure giorno dopo giorno quella diventa la sua vita e il suo compito quello di raccogliere segreti, colpe e confessioni. E il luogo in cui quel mistero ogni volta si compie è ormai la sua casa. Casa che crede di conoscere in ogni suo angolo fino al giorno in cui scopre una stanza di cui nessuno gli aveva parlato. Una libreria immensa la riempie. Tra quelli scaffali Emmet trova un libro con scritto il suo nome. Al suo interno è celato un ricordo che gli appartiene. Non c’è nessun dubbio. Ma il ragazzo non sa di cosa si tratta. Non può saperlo. Ed è ora di scoprirlo. Perché per sapere chi è veramente ha bisogno di conoscere ogni cosa, anche quello che ha voluto o dovuto dimenticare.
Recensione:
Ha senso una vita privata dei ricordi negativi, traumi, violenze subite affinché una persona emotivamente devastata non ne debba più soffrire?
O chi si è macchiato di orribili crimini non sia più costretto a convivere con i rimorsi e sensi di colpa?
Qualcuno può arrogarsi il diritto di scegliere per noi?
Se esistesse realmente un “dono” di tale genere che cosa potrebbe accadere?
L’esordiente Bridget Collins risponde a queste inquietanti domande firmando un romanzo spiazzante, toccante, romantico mescolando con creatività e talento diversi generi letterari: storico, fantasy, psicologico ed infine romance.
“Il Rilegatore” presenta una struttura narrativa divisa in 3 parti conducendo il lettore dentro una storia che scoprirà ben presto temporalmente “sfasata”.
Una precisa quanto intelligente scelta autoriale per stupire ed accrescere l’interesse e curiosità del lettore.
“Il Rilegatore” paradossalmente inizia con la parte centrale del racconto ovvero mostrando al lettore le conseguenze subite dai due protagonisti Emmet e Lucian, “colpevoli” d’essersi innamorati.
“Il Rilegatore” si rivela una lettura profonda, incalzante, fluida ed avvolgente sostenuta da un crescente ritmo e pathos narrativo.
Emmet e Lucian si alternano nel ruolo di Voce Narrante nei tre capitoli permettendo al lettore una maggiore connessione emotiva con loro e i personaggi comprendendone soprattutto l’aspetto psicologico ed umano.
“Il Rilegatore” rievoca da una parte nell’atmosfera ambientale e comportamenti dei protagonisti la cupa stagione dell’Inquisizione spagnola e dall’altra avendo i libri come “strumento di tortura” il lettore non può non pensare al best seller “Il nome della rosa” di Umberto Eco.
La vita di uomo è caratterizzata da momento felici ed altri anche tragici, ma è quest’alternanza a renderla unica e speciale.
La Collins raccontando la storia d’amore di Emmet e Lucian sottolinea l’importanza ed esclusività dei ricordi personali oltre a rimarcare come l’avidità e l’intolleranza nei confronti della “diversità” continui ad essere un tratto deprecabile e deleterio dell’umanità in qualunque contesto sociale e/o epoca storica.

166) Eleanor Oliphant sta benissimo (Gail Honeyman)

“Eleanor Oliphant sta benissimo” è un romanzo scritto da Gail Honeyman e pubblicato in Italia da Garzanti nel Maggio 2018.

Sinossi:
Mi chiamo Eleanor Oliphant e sto bene, anzi: sto benissimo.
Non bado agli altri. So che spesso mi fissano, sussurrano, girano la testa quando passo. Forse è perché io dico sempre quello che penso. Ma io sorrido. Ho quasi trent’anni e da nove lavoro nello stesso ufficio. In pausa pranzo faccio le parole crociate. Poi torno a casa e mi prendo cura di Polly, la mia piantina: lei ha bisogno di me, e io non ho bisogno di nient’altro. Perché da sola sto bene.
Solo il mercoledì mi inquieta, perché è il giorno in cui arriva la telefonata di mia madre. Mi chiama dalla prigione. Dopo averla sentita, mi accorgo di sfiorare la cicatrice che ho sul volto e ogni cosa mi sembra diversa. Ma non dura molto, perché io non lo permetto.
E se me lo chiedete, infatti, io sto bene. Anzi, benissimo.
O così credevo, fino a oggi.
Perché oggi è successa una cosa nuova. Qualcuno mi ha rivolto un gesto gentile. Il primo della mia vita. E all’improvviso, ho scoperto che il mondo segue delle regole che non conosco. Che gli altri non hanno le mie paure, non cercano a ogni istante di dimenticare il passato. Forse il «tutto» che credevo di avere è precisamente tutto ciò che mi manca. E forse è ora di imparare davvero a stare bene.
Anzi: benissimo.
Gail Honeyman ha scritto un capolavoro. Un libro che secondo la stampa internazionale più autorevole rimarrà negli annali della letteratura. Un romanzo che per i librai è unico e raro come solo le grandi opere possono essere. In corso di pubblicazione in 35 paesi, è il romanzo d’esordio più venduto di sempre in Inghilterra, dove è da più di un anno in vetta alle classifiche. Ha vinto il Costa First Novel Award e presto diventerà un film. Una protagonista in cui tutti possono riconoscersi. Una storia di resilienza, di forza, di dolore, di speranza. Un grande romanzo con una grande anima.

Recensione:
Sono i piccoli, semplici ed apparentemente banali gesti d’affetto, gentili, amicali a poter cambiare e stravolgere l’esistenza di una persona schiva e solitaria.
Il sorriso e la costante presenza e disponibilità di un inaspettato amico può offrirti la possibilità di vedere e riconsiderare, da una diversa prospettiva, la tua schematica e rigida vita.
La mente umana è sofisticata, misteriosa, vasta quanto fragile.
Nessun psichiatra, neurologo, ad oggi, può permettersi l’ardire di conoscerne pienamente i meccanismi e tutte le funzionalità.
La mente è contemporaneamente il nostro miglior alleato quanto il nostro peggior nemico.
La sfera razionale e quella emotiva si parlano raramente, il più delle volte si affrontano in durissime battaglie pur ottenere la supremazia.
Eppure quando la sfera emotiva rischia di soccombere per colpa di un dolore o evento traumatico causato dal mondo esterno è la parte razionale ad aiutarla innalzando barriere di difesa e blocchi di memoria in difesa della prima.
È difficile stabilire, a posteriori, se le azioni compiute dalla sfera razionale siano state davvero giuste o meno.
In queste situazioni emergenziali la mente agisce per puro istinto di conservazione e protezione di sé stessa.
Chi “subisce” questo “trattamento” dalla propria mente, non nè  è ovviamente consapevole.
Anzi molto spesso la “vittima” prosegue, apparentemente serena e tranquilla, la propria quotidiniatà.
“Eleanor Oliphant sta benissimo” di Gail Honeyman non è altro che il toccante, sincero, emozionante racconto di “una sopravvissuta” a questo cruciale e doloroso “trattamento” di conservazione, reso accessibile e comprensibile a tutti utilizzando l’efficace e magistrale “escamotage” del romanzo di finzione
Eleanor Oliphant è una giovane e carina donna di trent’anni, laureata in lingue straniere e lavora da nove anni come contabile in ufficio di design.
Eleanor vive nel suo mondo fatto di regole, schemi, silenzi e solitudine. È una sorta di “fantasma” per i colleghi ed il mondo esterno.
La protagonista non ha alcun amico, ama fare i cruciverba e leggere i classici della letteratura.
La sua vita è scandita da orari ed abitudini fisse, come quella di dover “subire” ogni mercoledì la telefonata dell’amata/temuta madre rinchiusa in una prigione.
Ma chi è veramente Eleanor? Perché è così succube della madre? Perché quest’ultima è in prigione?
Eleanor Oliphant pensa d’avere tutto sotto controllo, finché una sera mentre si trova, malvolentieri, a una festa di colleghi vede e si innamora perdutamente di un rude cantante che si sta esibendo sul palco.
Un’infatuazione tardo adolescenziale che impone ad Eleanor di rinunciare a consolidati schemi ed abitudini e soprattutto di modificare il suo modo di relazionarsi con il prossimo.
Eleanor rompe inconsapevolmente il muro che la separava dal resto del mondo venendo travolta dalla simpatia e calore di Raymond, semplice quanto bizzarro collega d’ufficio, che si rivelerà essere ben presto una preziosa risorsa e indispensabile sostegno per la nostra protagonista.
Raymond offre ad Eleanor l’opportunità di conoscere nuove persone, di vivere nuove esperienze e soprattutto di provare una sensazione mai provata prima: poter avere un amico su cui contare sempre.
“Eleanor Oliphant sta benissimo” è un romanzo particolare, intimo, profondo, per alcuni versi un noir psicologico, che rischia di provocare nel lettore all’inizio un possibile “rigetto” letterario.
Ma superata la lunga e forse troppo articolata prima parte, la lettura diventa più “leggera”, comprensibile, avvolgente e soprattutto il lettore entra finalmente in empatia con Eleanor ed in qualche modo si allinea e sorride di fronte alle sue uscite ed azioni spiazzanti quanto sincere e mai cattive.
Mentre leggevo le tragicomiche giornate di Eleanor Oliphant, è stato quasi naturale e spontaneo paragonala a Melvin, celebre personaggio del film “Qualcosa è cambiato” di James L Brroks
Melvin interpretato dal geniale Jack Nicholson, era uno scrittore misantropo, ossessivo e soprattutto emotivamente solo.
Per entrambi i personaggi è stato il sentimento amoroso a trascinarli fuori dalla loro sicura e silenziosa torre d’avorio.
“Eleanor Oliphant sta benissimo” trova la ragion d’essere a livello narrativo e creativo e giustificazione del meritato successo letterario nella terza e conclusiva parte, in cui il lettore accompagna Eleanor nel passaggio più difficile della propria vita: smettere di scappare dal proprio doloroso e tragico passato ed affrontarlo.
Scoprire la verità è sempre doloroso e fonte di sofferenze soprattutto se riguarda la tua famiglia.
Eleanor, con il determinate aiuto di una brava psicoterapeuta, incomincia ad aver gli strumenti necessari per conoscere sé stessa e soprattutto il coraggio d’affrontare e rompere la patologica dipendenza dalla madre.
Il finale giustamente “aperto”, malinconico, realistico quanto coraggioso lascia nel lettore la speranza che è possibile ancora trovare persone buone e gentili in un mondo contraddistinto da egoismo e superficialità e la quasi certezza che Eleanor Oliphant stia, finalmente, benissimo, nonostante tutto.

234) Esercizi di Memoria (Andrea Camilleri)

“Esercizi di memoria” è una raccolta di racconti scritta da Andrea Camilleri e pubblicata nel settembre 2017 da Rizzoli Editore.

Esistono due tipi di età per l’uomo: quella anagrafica che è purtroppo inesorabile, crudele ed impietosa e per fortuna c’è anche quella mentale.
Molti di noi, stupidamente, tentano inutilmente di combattere la prima, sottoponendosi a “qualsiasi tipo” di tortura estetica, alimentare ed atletica, illusi di poter vincere la battaglia con il tempo.
Ma il vero ed unico elisir d’eterna giovinezza risiede nella mente, e nella nostra abilità e talento di saperla tenere costantemente in esercizio fino in tarda età.
Il Maestro Camilleri, in quest’occasione, si rivela un magnifico esempio di vita prima ancora di confermarsi nuovamente uno scrittore dalla vena creativa inesauribile.
Il Maestro, anche se costretto alla cecità, non volendo rinunciare alla propria quotidiana e rigorosa sessione di scrittura, nell’estate 2016 ha sottoposto ad un ‘inedito esercizio di dettatura, Isabella Dessalvi, sua premurosa collaboratrice.
“Esercizi di memoria” rappresenta la ragion d’essere e di vita per il Maestro: scrivere ogni giorno, scrivere sempre, scrivere ad ogni costo.
Camilleri ha spesso tratto ispirazione da aneddoti e fatti curiosi della propria vita per scrivere le sue meravigliose, divertenti e toccanti storie, dimostrando creatività e talento nel mescolare con efficacia armonia realtà e finzione.

Questo “modus operandi” trova la sua sublimazione artistica in “Esercizi di memoria” in cui la memoria del Maestro diventa lei stessa protagonista della storia offrendo ricordi, incontri e affreschi del Paese che fu al lettore, risultando una lettura fresca, brillante, a tratti malinconica, ironica.
Camilleri è un cantastorie, un affabulatore, un nonno, un uomo saggio che continua a regalare preziosi consigli e dolci ma fermi moniti alle nuove generazioni affinché possano evitare gli errori di ora governa questo sciagurato Paese.
“Esercizi di memoria” è un piacevole e forte stimolo a coltivare le proprie passioni anche nella parte finale della propria esistenza per mantenersi brillante e giovanile intellettivamente.

141) Perdersi, Still Alice di Lisa Genova

perdersi

“Perdersi, Still Alice” è un libro scritto e auto pubblicato nel 2007 da Lisa Genova e successivamente pubblicato anche in Italia nel 2013 da Piemme Edizioni. Da questo libro è stato tratto il film “Still Alice” con Julianne Moore che le è valso quest’anno il premio Oscar come miglior Attrice.
Cosa saremmo senza i nostri ricordi? L’uomo senza la propria esperienza e memoria non potrebbe mai migliorare né progredire evitando di commettere sempre gli stessi errori.
L’intelligenza ci differenza dagli animali e la nostra mente nello stesso tempo un ingranaggio perfetto e qualcosa di estremamente delicato e fragile. Basta poco perché il precario meccanismo che lo fa muovere si rompa.
Esistono varie malattie di cui sia l’ uomo che la donna possono essere vittime contro le quali la medicina cerca una cura o quanto meno di tenere sotto controllo.
Eppure nonostante il progresso scientifico e le quotidiane scoperte su alcune di esse siamo impotenti.
Se il cancro ci devasta il corpo riducendoci alla fine pelle e ossa come larve, il Morbo di Alzheimer devasta in maniera inesorabile anche la nostra mente.
Sappiamo poco di questa malattia che normalmente aggredisce gli anziani, ma sempre più spesso anche i più giovani.
L’Alzheimer non fa prigionieri non esistendo alcuna cura per arrestarla, ma solo dei blandi palliativi.
Chi ne viene colpito come nel caso di Alice Howland, protagonista della nostra storia, è costretto a stravolgere la propria vita e quella dei propri familiari.
Alice è una brillante e bella professoressa di psicologia cognitiva ad Harvard, ha appena cinquant’anni , un marito devoto come John e tre bei figli: Tom, Anna e Lydia.
Lavora, studia, viaggia svolgendo una vita ricca e intensa quando un giorno mentre sta tenendo un discorso durante un convegno improvvisamente le sfuggono delle parole.
Una strana sensazione la avvolge, anche se all’inizio addebita il tutto allo stress, ma quando nei giorni successivi altri casi si manifestano come sentirsi smarrita mentre sta correndo nell’abituale circuito o vampate di calore, non può esimersi nel fare più accurati esami.
Il responso è senz’appello: Morbo di Alzheimer precoce .Una forma rara che colpisce con egual misura è che soprattutto ereditaria e degenerativa. Una spada di Damocle che si abbatte anche su suoi figli creando nella donna, se possibile, ancora più dolore e angoscia.
Il malato di Alzheimer perde lentamente ogni forma d autonomia e indipendenza, diventando balia di se stesso e della sua mente. Alice lotta con tutta se stessa per rimanere ancorata alla sua identità e al ricordo della donna che è stata. Si impegna a scrivere, studiare, si sforza di continuare ad avere una vita normale,ma sarà tutto inutile.

John e i figli si stringono intorno alla donna assistendo impotenti alla sua “morte sociale” e di come la malattia le priva di godersi le gioie di diventare anche nonna.
Alice non vorrebbe essere un peso per la sua famiglia e soprattutto desidera mantenere la propria dignità cosi decide di elaborare una sua personale uscita di scena prima che il morbo glielo impedisca.
Lisa Genova con uno stile asciutto, semplice porta il lettore dentro la testa e soprattutto il cuore della protagonista accompagnandola nel suo viaggio senza ritorno non potendo non provare empatia condividendone i sentimenti di dolore, sconforto e rabbiosa rassegnazione.
Il Morbo di Alzheimer priva la persona di ogni cosa e lo fa precipitare nel buio esistenziale dove non c’è più spazio per i sentimenti,ma Alice nonostante sia prossima a cadere nel burrone, nel bellissimo e toccante finale ascoltando e vedendo recitare la figlia Lydia ,le sorride facendolo capire che ancora dentro di sé c’è amore e soprattutto nè conosce appieno il valore oltre che il significato.

Vittorio De Agrò presenta “Amiamoci , Nonostante Tutto”

http://www.ibs.it/ebook/de-agr-vittorio/amiamoci-nonostante-tutto/9788891176837.html

Vittorio De Agrò e Cavinato Editore presentano “Essere Melvin”

http://www.ibs.it/ebook/de-agr-vittorio/essere-melvin-tra-finzione/9788899121914.html

“” Get lost, Still Alice “is a book written and self published in 2007 by Lisa Genova and subsequently published in Italy in 2013 by Edizioni Piemme. Since this book was made into the movie” Still Alice “with Julianne Moore earned her This year the Academy Award for Best Actress.
What would we be without our memories? The Man Without their experience and memory could never improve or progress to avoid committing the same mistakes.
The intelligence we difference from the animals and our minds at the same time a perfect gear and something extremely delicate and fragile. Very little is needed because the precarious mechanism that moves it breaks.
There are several diseases which is the ‘man and the woman are victims against which the medicine seeks a cure or at least to control.
Yet despite the progress of science and the daily discoveries of some of them we are powerless.
If cancer we devastates the body and reduces us to the end of skin and bones, as larvae, Alzheimer’s disease devastates inexorably also our mind.
We know little about this disease that usually attacks the elderly, but increasingly also the youngest.
Alzheimer’s takes no prisoners as there is no cure for arrest, but only mild palliatives.
Those who are affected as in the case of Alice Howland, the protagonist of our story, is forced to disrupt their lives and that of their family.
Alice is a beautiful and brilliant professor of cognitive psychology at Harvard, just fifty years, as a devoted husband John and three beautiful children: Tom, Anna and Lydia.
He is working, studying, traveling serving a life rich and intense when one day while he is giving a speech during a conference suddenly beyond words.
A strange feeling wraps, although at charging for all the stress, but when in the following days other cases manifest as feeling lost while he is running in the usual circuit or hot flashes, can not refuse to perform more thorough examinations.
The verdict is without appeal: Alzheimer’s early .A rare form that strikes with equal measure is mainly hereditary and degenerative. A sword of Damocles, which struck even on his children by creating the woman, if possible, even more pain and anguish.
People with Alzheimer’s slowly losing all forms of autonomy and independence, becoming fend for himself and his mind. Alice struggles with all of herself to remain anchored to its identity and to remember the woman who was. He agrees to write, study, strives to continue to have a normal life, but it will be useless .

John and children huddle around the woman watching helplessly as his “social death” and as the disease robs them of enjoying the joys of becoming even grandmother.
Alice would not want to be a burden to his family and especially want to keep their dignity so he decided to develop his personal left the scene before the disease prevents him.
Lisa Genova with a dry style, simply takes the reader inside the head and especially the heart of the protagonist accompanying her on her journey of no return and could not have empathy, sharing the feelings of pain, despair and angry resignation.
Alzheimer’s disease deprives the person of everything and it does fall into the darkness of existence where there is no room for sentiment, but Alice despite being next to fall into the ravine, in the beautiful and touching final hearing and seeing recite the daughter Lydia , she smiles making it understand that there is still inside her love and above all neither knows the full value as well as the meaning.
Vittorio De Agro presents “Let us love, Despite Everything”

http://www.ibs.it/ebook/de-agr-vittorio/amiamoci-nonostante-tutto/9788891176837.html

Vittorio De Agro and Cavinato Publisher present “Being Melvin”

http://www.ibs.it/ebook/de-agr-vittorio/essere-melvin-tra-finzione/9788899121914.html