“Homemade” sono 17 corti realizzati da
Ladj Ly – corto filmato a Clichy Montfermeil (Francia)
• Paolo Sorrentino – corto girato a Roma (Italia)
• Rachel Morrison – corto girato a Los Angeles, (USA)
• Pablo Larraín – corto girato a Santiago (Cile)
• Rungano Nyoni – corto girato a Lisbona (Portogallo)
• Natalia Beristáin – corto girato a Mexico City (Messico)
• Sebastian Schipper – corto filmato a Berlino (Germania)
• Naomi Kawase – corto girato a Nara (Giappone)
• David Mackenzie – corto filmato a Glasgow (Scozia)
• Maggie Gyllenhaal – corto girato in Vermont (USA)
• Nadine Labaki & Khaled Mouzanar – corto filmato a Beirut (Libano)
• Antonio Campos – corto filmato a Springs, New York City (USA)
• Johnny Ma – corto girato a San Sebastián del Oeste, Jalisco (Messico)
• Kristen Stewart – corto filmato a Los Angeles (USA)
• Gurinder Chadha – corto filmato a Londra (UK)
• Sebastián Lelio – corto filmato a Santiago (Cile)
• Ana Lily Amirpour – corto filmato a Los Angeles (USA)
Recensione:
Esattamente, come hai fatto a superare il periodo di lockdown? Ce lo siamo sentiti chiedere – e lo abbiamo chiesto a nostra volta – molto spesso, nelle settimane passate. Perché giorni e giorni chiusi dentro quattro mura non sono stati semplici, da affrontare.
Netflix, avendo a cuore la salute mentale e creativa dei suoi registi di punta, ha deciso di affidare loro un progetto per passare il tempo: raccontare attraverso un cortometraggio il “confinamento” causa pandemia. Il risultato finale, “Homemade”, è uscito in streaming il 30 giugno.
Si tratta di un progetto ambizioso e dal respiro internazionale, a cui hanno partecipato, tra gli altri, Paolo Sorrentino, Pablo Larraín, Ladj Ly, Kristen Stewart. Ma al netto della sua originalità e del talento dei registi, ci sentiamo di dire che è riuscito solo parzialmente.
I cortometraggi proposti sono diciassette, di cinque/dieci minuti l’uno, decisamente troppi. Alcuni sono inutili, altri inconcludenti, altri ancora noiosi. Spiccano tra gli altri i lavori di Sorrentino e Larraín, capaci di far contemporaneamente sorridere e riflettere.
Il regista napoletano ha immaginato che l’improvviso lockdown abbia bloccato la regina Elisabetta in Vaticano, obbligandola a condividere spazi e sentimenti con Papa Francesco. Non ci sono attori sulla scena, ma due statuette da presepe che interagiscono e si muovono nella casa di Sorrentino. Un azzardo narrativo e visivo, dove ci si spinge persino a immaginare una love story tra i due. continua su
“Homemade”: famosi registi raccontano il mondo in quarantena