2) I Ragazzi di Biloxi (John Grisham)

“I ragazzi di Biloxi” è un romanzo scritto da John Grisham e pubblicato in Italia il 22 novembre 2022 da Mondadori Editore.

Sinossi:

 Keith Rudy e Hugh Malco provengono entrambi da famiglie di immigrati croati e sono cresciuti insieme a Biloxi, nel Mississippi. Negli anni Cinquanta e Sessanta hanno frequentato le stesse scuole e condiviso la passione per lo sport. La loro città, affacciata sul mare, era storicamente nota per la sua fiorente industria ittica e per le spiagge e i resort turistici. Ma al tempo stesso presentava un lato oscuro: la corruzione e il vizio – dal gioco d’azzardo alla prostituzione, al contrabbando di alcol e traffico di stupefacenti – dilagavano sotto il controllo di una cricca di criminali, molti dei quali si diceva fossero membri della Dixie Mafia. Crescendo i due amici d’infanzia prendono strade diverse. Il padre di Keith, divenuto con grandi sacrifici procuratore distrettuale, è determinato a ripulire Biloxi e tutta la costa dalla malavita e suo figlio decide di seguire le sue orme. Il padre di Hugh, invece, diventa in breve tempo il boss incontrastato della criminalità locale e Hugh, attratto dalla bella vita e dai locali notturni, sceglie di lavorare per lui. Inevitabilmente le due famiglie sono destinate a uno scontro finale nelle aule del tribunale. “I ragazzi di Biloxi” è una saga che racconta le vicende di due uomini che si ritrovano dalla parte opposta della legge.

Recensione:

Non amo particolarmente quel genere di romanzo incentrato sulle saghe familiari, sulle relative amicizie, affetti, tradimenti ecc.

Un’epopea che spesso  si tramuta in un campale e manicheo scontro tra due ex amici che hanno scelto opposti stili di vita.

La mia riluttanza letteraria deriva probabilmente anche dall’influenza televisiva in cui sono nato e cresciuto , vedendo sul piccolo schermo tante serie e film si fondono su questo plot narrativo.

Ho voluto condividere la mia  “diffidenza ” al fine di rendere più chiaro  il perché  del mio giudizio in chiaroscuro su “i Ragazzi di Biloxi”, ultima fatica del Maestro Grisham.

Ho faticato non poco  a leggere e farmi piacere le prime duecento  pagine scritte da un inedito Grisham .

Non ho  ritrovato il classico e diretto approccio narrativo del Maestro  nel presentare i  personaggi , l’intreccio e soprattutto le criticità che generalmente danno  il via ad un  vibrante ed inteso scontro legale.

La prima parte de “I Ragazzi di Biloxi” l’ho letta, percepita ed infine accettata come un tentativo lodevole da parte dello scrittore di modificare il proprio marchio autoriale, volendo inserire forzatamente  l’elemento migrazione e l’”American Dream”  sperando così  da una parte di conquistare nuovi lettori

e dall’altra  di svecchiare il “brand Grisham” agli occhi dei vecchi fan.

Una scelta  creativa che sulla carta aveva buone potenziali,  si è rivelata nello sviluppo un lungo ed tratti prolisso “introduzione” alla vera storia, ovvero il duello legale e poi divenuta questione personale tra Keith e Hugh, dopo che il secondo ha organizzato l’attentato fatale per il padre di Keith.

Un finale serrato ed avvolgente non è  bastevole a coprire i limiti emersi nella seconda parte , in cui l’autore ha sporcato il cuore del racconto con l’utilizzo   eccessivo di personaggi secondari e loro guai giudiziari.

“  I ragazzi di Biloxi” è un romanzo di formazione,  storico, sociologico  sulla società americana e solamente alla fine lo si vive come un Legal thriller.

Un ibrido di generi e troppi personaggi buttati nella mischia determinano una lettura diversamente godibile ed avvincente, sensazioni davvero inedite per un lettore alle prese con un “Grisham”.

27) Gli avversari (John Grisham)

“Gli avversari” è una raccolta di racconti scritti da John Grisham e pubblicato il 21 Giugno 2022 da Mondadori .
Sinossi:
Un ex avvocato in fuga, un condannato a morte a un passo dalla fine e due fratelli rivali eredi di un famoso studio legale sono i protagonisti di tre storie tra le migliori che John Grisham abbia mai raccontato, riunite in questa che è la sua prima raccolta di novelle in cui si alternano con efficacia suspense, emozione e divertimento.

In Ritorno a casa, l’avvocato Jake Brigance – già protagonista de Il momento di uccidere, L’ombra del sicomoro e Il tempo della clemenza – viene contattato da un vecchio amico, Mack Stafford, ex collega a Clanton, che chiede il suo aiuto. Tre anni prima Mack è fuggito dalla Ford County senza lasciare tracce con i soldi dei suoi clienti dopo aver dichiarato fallimento e divorziato dalla moglie, abbandonando le sue due figlie. Ora desidera ritornare a casa, ma le cose non vanno come aveva previsto.

In Luna di fragola, Cody Wallace, un condannato a morte di soli ventinove anni, di cui quattordici passati nel braccio della morte, è in attesa della sua esecuzione. Mancano soltanto tre ore, il suo avvocato non può salvarlo e la richiesta di clemenza non viene accolta dal governatore. Mentre il tempo sta per scadere Cody riceve una visita inaspettata ed esprime un ultimo, straziante desiderio.

Gli avversari sono i due fratelli Kirk e Rusty Malloy, avvocati di successo che hanno ereditato un importante e prosperoso studio legale fondato dal padre, da tempo in prigione per aver ucciso la moglie. Kirk e Rusty si detestano e si parlano solo quando è strettamente necessario e, pur condividendo l’ufficio, fanno di tutto per evitarsi. Gli affari iniziano ad andare male e tutto il peso ricade su Diantha Bradshaw, l’unica persona di cui i due soci si fidano. Diantha deve decidere se salvarli o, per la prima volta nella sua carriera, salvare sé stessa.
Recensione:
Può succedere anche ai migliori scrittori d’avere dei dubbi, perplessità su quale storia scrivere, se ampliare un’idea nata per caso, scrivere il sequel di un romanzo di successi.
Quando uno scrittore di fama è avvolto da dubbi creativi, da amletiche scelte narrative e non volendo buttare il proprio lavoro, decide di farne un’ inedita raccolta di racconti soddisfacendo contemporaneamente editore e lettore.
Il nostro autore avrà infatti realizzato un sondaggio letterario ed un investimento editoriale partendo da uno stallo creativo-
Se lo scrittore in difficoltà è John Grisham, allora quasi tutti gli scrittori del mondo posso tirare un sospiro di sollievo, sapendo che anche un Maestro può trovarsi in difficoltà.
“Gli avversari” racchiude chiaramente 3 ipotesi di lavoro su cui Grisham ha meditato di farne un romanzo.
Difficile stabilire quale dei tre godesse della maggiore preferenza del Maestro, ma personalmente ho avvertito un maggiore interesse /coinvolgimento emotivo con il secondo racconto “Luna di Fragola”, dove assistiamo al tragico “countdown” di un ragazzo condannato ingiustamente alla pena capitale
Tre racconti accomunanti dalla malagiustizia americana, dalle contraddizioni legali e razziali applicate quasi in modo naturale.
Tre storie in cui avidità, ingenuità e furbizia si mescolano ed alterano continuamente in un intreccio mai banale e piuttosto scorrevole, offrendo al lettore tre diversi tipologie di persone: l’avvocato imbroglione, il condannato a morte ideale (nero e senza soldi) e come una faida familiare possa trascinare tutti nell’abisso.
Tre tematiche drammaturgicamente non particolarmente originali, essendo stati già affrontanti e sviscerati dall’autore nel corso della sua lunga carriera in numerosi romanzi.
Tre racconti ben scritti, scorrevoli, carichi di pathos ed umanità, ma con un respiro letterario piuttosto “corto”.
In conclusione “Gli Avversari” è una lettura piacevole, a tratti avvolgente e godibile, ma senza mai raggiungere picchi di eccellenza.
In fondo il Maestro ha voluto condividere i propri dubbi con tre bozze di lavoro…
John Grisham può permetterselo, gli altri no.

60) La Lista del Giudice (John Grisham)

“La Lista del Giudice” è un romanzo scritto da John Grisham e pubblicato da Mondadori nel Novembre 2021.

Sinossi:

Lacy Stoltz si è trovata troppe volte di fronte a casi di corruzione nella magistratura nel corso della sua carriera di investigatrice presso un’apposita commissione in Florida. A quasi quarant’anni vorrebbe cambiare lavoro, ma proprio quando sembra essersi decisa viene contattata da una donna misteriosa e molto spaventata.

Jeri Crosby si presenta sotto falso nome e sostiene di sapere chi ha assassinato suo padre vent’anni prima, un caso rimasto irrisolto. Ha assolutamente bisogno dell’aiuto di Lacy perché è convinta che l’autore dell’omicidio sia un giudice irreprensibile. Jeri non si è mai persa d’animo, si è messa sulle sue tracce, usando diverse identità, e ha segretamente condotto delle indagini minuziose, scoprendo via via altre vittime uccise nello stesso modo. I suoi sospetti sono più che fondati, ma mancano delle prove schiaccianti perché il giudice in questione è un uomo dall’intelligenza fuori dal comune e molto scaltro, conosce in anticipo le mosse della polizia e soprattutto conosce la legge.

Questa volta Lacy non si trova di fronte a un caso di corruzione: l’uomo che si nasconde dietro la toga potrebbe essere un serial killer. Lacy deve scoprire la verità a tutti i costi senza rischiare di diventare l’ennesima vittima della sua lista.

Appassionante e pieno di suspense, La lista del giudice è il primo thriller di John Grisham su un serial killer e segna il ritorno di Lacy Stoltz, già protagonista de L’informatore (2016).

Recensione:

Essere permalosi ti può rendere la vita difficile.

Il permaloso è una persona imprevedibile.  Se  ritiene d’aver subito un torto è capace di legarsela al dito per molto tempo.

Il permaloso è una persona paziente , sa aspettare per potersi vendicare adeguatamente

Se poi il permaloso si rivela essere un giudice eletto avendo un profilo di sociopatia  con una seconda vita da serial killer, allora è il caso di guardavi le spalle!

John Grisham  scrivendo il suo ultimo romanzo probabilmente si è voluto togliere qualche sassolino dalle scarpe o chissà avvisare in modo creativo qualche suo amico/conoscente.

Scherzi a parte, “La Lista del Giudice” si rivela fin dai primi capitoli molto diverso dai classici legal thriller scritti dal Maestro.

Stavolta il cuore narrativo del romanzo non si basa su processi, indagini, inchieste ufficiali, ma bensì sulla lunga quanto maniacale indagine silenziosa svolta da un parente della vittima sul misterioso assassino.

Stavolta le “autorità” svolgono un ruolo secondario, di supporto alla soluzione di un caso inaspettato quanto complesso.

Grisham riscrive a suo modo l’idea del “Giustiziere della Notte” dandole il volto di una professoressa , di una donna e soprattutto di una figlia che ha dedicato vent’anni della propria vita alla ricerca dell’assassino del padre.

Il lettore abituato allo schema narrativo del Maestro rimarrà spiazzato e magari deluso da questa scelta autoriale.

Personalmente una volta superato l’iniziale “smarrimento letterario” , l’intreccio messo in campo è riuscito nel compito di stimolare la mia curiosità.

La struttura narrativa è divisa in due parti.

Nella prima parte scopriamo il volto e soprattutto le motivazioni  che hanno spinta Jeri a contattare Lacy Stolz e financo ad  ascoltare la propria storia.

Una prima parte in cui il serial killer alias il giudice è il conviviale di pietra descritto come una mente diabolica quanto imprendibile.

La seconda parte invece i ruoli si ribaltano dando voce e spazio ai pensieri ed azioni dell’assassino che per la prima volta sente il fiato sul collo nonostante abbia eretto un muro tecnologico intorno a sé.

La prima parte risulta più interessante, intrigante e ricca di colpi di scena, quanto invece la seconda appare più forzata, frettolosa e stereotipata sul piano narrativo e del climax.

“La Lista del Giudice” è complessivamente un romanzo ben scritto, avvincente, anche se non all’altezza dei migliori “Grisham”. Ma comunque capace di farti “divorare” le pagine in poco tempo e facendoti capire che è sempre consigliabile incrociare sulla propria strada un permaloso duro e puro.

34 ) Il sogno di Sooley (John Grisham)

“Il Sogno di Sooley” è un romanzo scritto da John Grisham e pubblicato nel Maggio 2021 da Mondadori Editore

Sinossi:
Samuel Sooleymon ha diciassette anni e un’unica grande passione: il basket. Vive con la famiglia in un villaggio del Sudan Meridionale, paese dilaniato dalla guerra civile e dalla carestia. Agile, scattante e velocissimo, Samuel è ancora un atleta acerbo e inesperto quando viene notato da un coach che gli offre l’occasione di una vita: partire per gli Stati Uniti con altri ragazzi come lui per partecipare a un importante torneo che potrebbe aprirgli le porte di una carriera sportiva sfolgorante. Samuel non si è mai allontanato da casa, ma il sogno di diventare un campione è la molla che lo spinge a lasciare tutto e iniziare la sua avventura. Ed è proprio quando muove i primi passi nell’ambiente ultracompetitivo dell’agonismo sportivo che lo raggiunge una terribile notizia: la guerra civile non ha risparmiato il suo villaggio e la vita di suo padre, mentre sua madre e i suoi due fratelli sono stati accolti in un campo profughi. Sooley, come ormai tutti lo chiamano, vorrebbe tornare in Sudan, però non può farlo. È disperato, ma possiede qualcosa che nessun altro atleta ha: la fiera determinazione di farcela, di passare le selezioni, di vincere per poter portare in salvo il prima possibile la sua famiglia in America. Decide di allenarsi senza un attimo di tregua. Ha un anno di tempo per diventare il simbolo del riscatto e l’orgoglio del suo paese. Riuscirà a entrare nella leggenda? “Il sogno di Sooley” è il primo romanzo di John Grisham sul basket, sport da lui molto amato e da cui prende spunto per raccontare la storia commovente e appassionante di una giovane vita esemplare.
Recensione:
Lo sport professionistico prima d’essere un business economico, fortunatamente, rappresenta ancora per milioni di ragazzi il sogno, l’opportunità unica di cambiare radicalmente vita.
Diventare un professionista in America significa anche tramutarsi in una icona mondiale.
Ma come canta Gianni Morandi “Solo uno su mille ce la fa”.
Tanti giovani atleti partono e pochi fortunati arrivano in cima.
Quante storie abbiamo letto, visto, ascoltato storie di ragazzi d’umili origini e/o provenienti da piccole realtà o paesi lontani capaci d’imporsi nello sport stupendo il mondo con il proprio talento.
Un tempo il “lasciapassare” per il riscatto sociale era lo studio.
Oggi invece lo è la TV o lo sport, ma in entrambi casi possedere un talento, resta una condizione fondamentale.
La passione resta comunque, anche se alla fine del viaggio rimani un atleta amatoriale.
Il “Maestro” John Grisham è stato da giovane un discreto giocatore di basket, prima di capire che la sua strada/ futuro sarebbe stato il diritto e poi la scrittura.
Un amore giovanile che ha ispirato il Re dei gialli nella stesura de “Il sogno di Sooley” cercando d’unire due tematiche molto differenti: lo sport e la guerra civile in Sudan.
“Il Sogno di Sooley” è una storia di sport, di passione, sofferenza, sacrificio, morte che cattura il lettore fin dalle prime pagine trascinandolo nella vita del giovane Sooley, poverissimo ragazzo del Sudan, ma “baciato” dalla fortuna d’essere un talento puro quanto grezzo del basket.
Sooley ama giocare a basket, è alto, forte quanto ferocemente determinato nell’allenarsi tutti i giorni sapendo che dovrà affinare la propria tecnica per convincere gli osservatori.
Sooley vuole rientrare tra le scelte del NBA in modo da salvare sé stesso e soprattutto sua madre ed i suoi fratelli sopravvissuti alla strage avvenuta nel loro villaggio.
John Grisham costruisce così un romanzo in cui si alternano battaglie sui campi di basket a quelle più cruente e sanguinose vissute nel tribolato Sudan del Sud
Sooley, nonostante la giovane età ,porta sulle spalle un enorme peso, responsabilità, non mostrando mai un cedimento, un’incertezza conquistando così il rispetto, stima ed affetto dei suoi compagni ed allenatori.
L’ascesa do Sooley verso l’Olimpo NBA appare inarrestabile, emozionante, quanto vicina realizzando canestri e schiacciate sempre più impossibili.
Lo spettatore anche se poco avvezzo al mondo del basket, alle sue regole grazie alla precisa e puntuale scrittura del Maestro si sente pienamente partecipe di questo sogno o se preferite di questa favola sportiva /migratoria
Ci sentiamo vicini al giovane Sooley, supportandolo, confortandolo ad ogni tragica notizia ricevuta dalla sua famiglia.
“Il Sogno di Sooley” è un romanzo sincero, lineare, verace, incalzante nella parte sportiva, quanto magari appare più stereotipata e prevedibile nella parte di guerra.
Eppure Grisham è riuscito nel difficile compito di trovare un convincente equilibrio narrativo, la giusta tensione emotiva tra i due mondi creando così le condizioni per una lettura agevole, comprensibile e retorica solo in rari passaggi.
Il titolo è in qualche modo “fuorviante” presentando un finale tragico rispetto alle illusioni createsi fino a tre quarti del romanzo, ma il lettore, seppure sconvolto troverà la forza sorridere sapendo che alla fine il vero sogno di Sooley si sia comunque concretizzato.

95) L’Ultima Storia ( John Grisham)

“L’ultima storia” è un romanzo scritto da John Grisham e pubblicato il 3 Giugno da Mondadori Editore.

Sinossi:
È piena estate e a Camino Island sta per abbattersi un uragano di proporzioni allarmanti. Il governatore della Florida ordina a tutti gli abitanti l’immediata evacuazione dell’isola. La maggior parte fugge sulla terraferma, ma Bruce Cable, noto libraio e collezionista di libri antichi, nonché animatore della vita culturale dell’isola, decide di rimanere sul posto.
Come previsto, l’uragano devasta ogni cosa, abbattendo alberi e danneggiando gravemente abitazioni, alberghi e negozi, e purtroppo ci sono delle vittime. Tra queste Nelson Kerr, un noto scrittore di thriller amico di Bruce. Ma la furia della tempesta non sembra essere stata la causa della sua morte. I numerosi colpi alla testa farebbero pensare a ben altro.
Chi può aver voluto Nelson morto?
La polizia locale non è solita occuparsi di omicidi, meno che mai in un momento di emergenza come questo, e Bruce inizia la sua personale indagine. E se la morte dell’amico fosse legata in qualche modo ai suoi romanzi, e soprattutto all’ultimo romanzo, ancora inedito e custodito nel suo computer? Quello che Bruce scoprirà è molto più sconvolgente dei colpi di scena delle storie di Nelson Kerr.
L’ultima storia segna l’avvincente ritorno di John Grisham al mystery, dopo il felice esordio de Il caso Fitzgerald, che ancora una volta trascina il lettore in una nuova e appassionante avventura.
Recensione:
Sarà il caldo torrido di quest’inizio estate unito al crescente timore per una seconda ondata di Covid 19, ma sono diventato sempre più esigente nei confronti dei miei autori preferiti.
Non riesco più ad accettare libri “inutili”, opere scritte per meri motivi commerciali e non ispirati da una vera quanto auspicabile idea creativa.
Ecco dopo questa pandemia, almeno in campo letterario, sono “più intollerante”
Un ‘intolleranza che purtroppo in questo caso investe il Maestro John Grisham.
“L’ultima storia” è un sequel non richiesto, complessivamente prevedibile e noioso e seppure sia ben scritto è ben lontano dai consueti alti standard narrativi dell’autore americano.
Ho vanamente cercato durante l’intera lettura, un appiglio drammaturgico, una motivazione creativa, una spiegazione stilistica che potesse spiegare la scelta di Grisham di realizzare un sequel de “Il caso Fitzgerald” che già di per sé aveva entusiasmato poco o nulla lettore e critica.
Nulla fare, “L’ultima storia” sembra stato scritto per esaudire un capriccio autoriale del buon John.
Un romanzo “troppo” semplice nella struttura narrativa, “straordinariamente” telefonato nello sviluppo e nei suoi prevedibili colpo di scena.
Un romanzo che pur unendo più generi dal disastro ambientale all’ omicidio da spy story ed infine mala sanità nelle RSA con relativa truffa al sistema sanitario nazionale americano, non convince mai completamente.
Il lettore si ritrova tra le mani un romanzo “normale”, avendo poco o nulla della zampata di John Grisham.
Si palesa privo di mordente, pathos e della consueta e vincente capacità d’incollare il lettore alla storia fino alla fine.
Fossimo nei panni di Bruce Cable, presenteremo a “denti stretti” questo romanzo nella nostra immaginaria libreria.
Almeno in questo caso, John Grisham è fortunato. Abbiamo solamente questo blog…

147) L’avvocato degli innocenti (John Grisham)

“L’avvocato degli innocenti” è un romanzo scritto da John Grisham e pubblicato da Mondadori Editore nel novembre 2019

Sinossi:
Sono passati più di ventidue anni da quando Quincy Miller, un giovane di colore, è stato arrestato dalla polizia della cittadina di Seabrook, in Florida, con l’accusa di aver ucciso l’avvocato Keith Russo, di cui era stato cliente. Quincy viene frettolosamente processato sulla base di testimonianze e prove poco attendibili e di un movente poco credibile. Ciononostante viene condannato all’ergastolo. Per tutto il tempo l’uomo si professa innocente senza venire mai ascoltato da nessuno, fino al giorno in cui, disperato, scrive una lettera alla Guardian Ministries, i “padri guardiani”, una fondazione no profit che si occupa di dimostrare l’innocenza dei suoi assistiti salvandoli dalla pena di morte. Cullen Post è a capo di questa piccola e agguerrita organizzazione, ha all’attivo otto casi risolti e una storia personale sui generis: quando era un giovane avvocato alle prime armi e pieno di ideali, era rimasto fortemente deluso dal sistema giudiziario e dopo una profonda crisi aveva deciso di diventare pastore episcopale, per dedicarsi poi anima e corpo a combattere le condanne ingiuste e assistere gratuitamente solo clienti dimenticati dal sistema. Accettando di dimostrare l’innocenza di Quincy Miller, strappandolo all’ergastolo, Cullen deve partire alla ricerca dei vecchi testimoni e smontare le false prove che erano state prodotte, mettendo a rischio la sua vita. Perché il suo cliente è stato incastrato da criminali senza scrupoli che non vogliono certo che lui esca vivo dalla prigione. Hanno già ucciso un avvocato ventidue anni prima e possono benissimo eliminarne un altro senza pensarci due volte. Corruzione, abuso di potere ed errore giudiziario sono gli elementi portanti di questo legal thriller scritto da John Grisham.
Recensione:
“La legge è uguale per tutti”
Almeno una volta vi sarà capitato di leggere questa frase dentro un tribunale od ascoltarla durante programma televisivo sull’atavico problema della giustizia in Italia.
È una frase potente, fondamentale, basica in uno Stato di diritto.
Peccato che poi se si “inciampa” dentro il sistema, non sempre questa frase è davvero rispettata ed applicata.
I casi di malagiustizia sono all’ordine del giorno in tutto il mondo e soprattutto potremmo dire negli Stati Uniti,
L’ordinamento giuridico della più grande e potente democrazia dell’Occidente “sforna” centinaia, migliaia di “casi Tortora” all’anno.
Tanti, troppi innocenti vengono condannati a morte o rinchiusi a vita per un crimine mai commesso.
E molti di questi “casi giudiziari” riguardano persone di colore o comunque appartenenti a minoranze povere e poco istruite.
La giustizia americana è clemente quanto generosa con i ricchi colpevoli quanto inflessibile con gli innocenti che non possono permettersi un vero e costoso avvocato.
Fortunatamente esistono, resistono delle piccole quanto caparbie fondazioni, associazioni, studi legali composte da persone che dedicano la loro attività professionale ed esistenza umana a salvare questi “innocenti”.
John Grisham, il Re del “legal thriller”, lascia ancora un segno del proprio talento, creatività e senso civico.
“L’avvocato degli innocenti” pur essendo bellissimo romanzo di finzione appare al lettore fin dalle prime pagine come una puntuale, attenta e dura requisitoria dell’autore contro il sistema giuridico americano.
Grisham, a differenza dei precedenti romanzi, non accompagna il lettore nella risoluzione di un giallo o del processo in cui il cattivo di turno sia finalmente condannato. In questo caso la prospettiva narrativa, giuridica è ben diversa se non opposta.
L’avvocato/pastore Cullen Post e gli altri componenti della fondazione “Padri Guardiani” lottano ogni giorno per salvare uomini e donne ingiustamente condannate e rinchiuse in carcere
L’incipit del romanzo, magistralmente scritto: teso, angosciante, incalzante, fa subito intuire al lettore quale storia si troverà ad affrontare.
Cullen Post, il nostro avvocato /pastore , vincendo un ricorso riesce all’ultimo istante a far sospendere l’esecuzione del proprio assistito
Cullen Post e gli altri componenti del team “Padri Guardiani” vogliono giustizia.
Inseguono la verità, smuovono mari e monti per ottenere nuove prove per poter riaprire casi chiusi da tempo.
I Padri Guardiani sono dei Don Chisciotte del diritto impegnati in una pericolosa quanto faticosa lotta contro il tempo, avversati dallo stesso ordinamento giuridico e dalla polizia. Quest’ultima sempre più caratterizzata dalla corruzione oltre che incapacità
Nessuno dei Guardiani mostra mai segno cedimento o pentimento per la scelta compiuta e nell’aver rinunciato a facili guadagni e vita meno sfibrante e sicura.
“L’avvocato degli innocenti” è una lettura appassionante, emozionante, sconcertante quanto imprevedibile che trascina il lettore dentro una storia dal gusto kafkiano
John Grisham riscrive “il Processo” di Kafka riadattandolo alla realtà americana evidenziandone magagne, pregiudizi e sciatteria.
“L’avvocato degli innocenti” è una lettura assolutamente consigliata per chi ancora studia e lotta per uno Stato di diritto credendo davvero che la legge debba essere uguale per tutti
Magari ci fossero più Cullen Post nei nostri tribunali

233) La Resa dei Conti (John Grisham)

La resa dei conti è un romanzo scritto da John Grisham e pubblicato da Mondadori Editore nel novembre 2018.

Sinossi:
Ottobre 1946, Mississippi. Pete Banning, cittadino modello di Clanton, reduce di guerra pluridecorato, patriarca di una nota famiglia locale proprietaria di campi di cotone, amato padre di famiglia e fedele membro della locale comunità metodista, in una fresca giornata di ottobre si alza presto, sale in macchina e si dirige verso la chiesa. Entra nello studio del pastore, il suo amico reverendo Dexter Bell, e con calma e determinazione gli spara e lo uccide.
Da quel momento, l’unica cosa che Pete ripete a tutti, familiari, avvocati, uomini di giustizia, è “non ho niente da dire”. Qualunque sia stato il motivo del suo inconcepibile gesto non verrà svelato. Pete non ha paura della morte e viene giustiziato portando il suo segreto nella tomba, lasciando incredula l’intera comunità di Clanton.
Ma perché l’ha fatto?
In questo intenso romanzo, John Grisham accompagna il lettore in un incredibile viaggio colmo di suspense alla scoperta della sua verità, dagli Stati del Sud alla giungla delle Filippine durante la guerra degli americani contro i giapponesi, a un claustrofobico manicomio pieno di segreti fino all’aula del tribunale dove l’avvocato del protagonista cerca invano di salvarlo senza la sua collaborazione, mostrando gli effetti che può avere a lungo termine un crimine terribile e inspiegabile.

Recensione:
“La verità vi farà liberi” recitano le Sacre Scritture.
“Tutti mentono “ripeteva convintamente il Dr House.
Non voglio essere accusato di blasfemia, ma dopo aver terminato la lettura del nuovo romanzo del Maestro Grisham, mi è venuto amaramente spontaneo ripensare a queste due opposte quanto validi frasi.
Ed ancora mi sono interrogato se l’errore, un momento di debolezza di uno dei coniugi debba comportare come conseguenza la distruzione ed il futuro dell’intera famiglia.
John Grisham si rivela, ancora una volta, un attento osservatore della nostra società e sensibile indagatore dell’animo umano tematiche utilizzando un vecchio caso di cronaca come spunto narrativo per raccontare una tragica storia di vendetta amorosa.
“La resa dei conti” può essere ancje letta come una rilettura dell’Otello da parte dell’autore americano e di come la gelosia possa trasformare anche il più mite dell’uomo in una persona vendicativa e spietata.
“La resa dei conti” strutturata in tre atti ribalta l’abituale schema narrativo di un thriller o se preferite del dramma shakespeariano, portando il lettore subito nel climax più alto e violento della storia in cui accompagna il protagonista nella sua lucida e fredda missione d’uccidere l’amante di sua moglie.
Almeno questo sembra essere l’unico motivo plausibile per indurre un eroe di guerra a trasformarsi in feroce assassino.
Peccato che Pete Banning, dopo aver commesso l’efferato crimine, si rifiuti categoricamente di fornire qualsiasi motivazione o simil giustificazione e negando testardamente l’infermità mentale suggerita dai propri legali, come unica speranza, per evitare la condanna alla pena capitale.
Il lettore osserva sgomento la ferrea volontà di Bannig di farsi processare e condannare rimanendo fedele al suo ostinato ed orgoglioso silenzio .
Una scelta che inevitabilmente sconvolge la tranquillità della comunità e soprattutto getta i suoi due figli Joel e Stella, brillanti studenti universitari, nell’assoluto sconforto ed incredulità
Joel e Stella sono trascinati, loro malgrado, dentro un incubo ad occhi aperti, da dove è impossibile svegliarsi.
Infatti mentre il loro padre è in procinto d’essere ucciso mediante la sedia elettrica, la madre Liza è letteralmente rinchiusa in un ospedale psichiatrico, a seguito di un misterioso esaurimento nervoso, per preciso volere dello stesso Pete.
Cosa è successo tra Liza e Pete?
Cosa o chi ha spezzato il profondo legame che univa questa coppia innamorata e desiderosa di formarsi una numerosa famiglia sfidando nonostante il parere contrario delle rispettive famiglie d’origine

Il lettore pur intuendo nell’infedeltà coniugale di Liza come unico movente possibile accetta di seguire Grisham nella sua inusuale ricostruzione dei fatti e soprattutto nelle controverse condizioni emotive e psiche che colpirono i personaggi determinandone le fatali scelte.
Una ricostruzione contraddistinta prima dal racconto del primo incontro e successivo innamoramento dei giovani Pete e Liza e culminata dalla comune decisione stabilirsi, dopo il matrimonio, nella citta natia dell’uomo, nonostante entrambi avessero differenti ambizioni professionali.
Sarà l’entrata in guerra degli Stati Uniti nel secondo conflitto mondiale a sconvolgere la quiete e prosperità della famiglia Banning.
Costringendo da una parte Pete a vivere tre anni terribili e disumani nelle Filippine prima come prigioniero nelle mani dei giapponesi e poi da coraggioso combattente nella giungla e dall’altra allo stesso tempo imponendo Liza ed i suoi figli a doversi tragicamente rassegnare all’idea della sua precoce morte come caduto di guerra.
Grisham racconta volutamente con accurati e crudi dettagli i tre anni vissuti da Pete al fronte affinché il lettore possa sentire, provare ed infine condividere l’indicibile sofferenza fisica e psicologica patita dal protagonista e magari capirne meglio il carattere e soprattutto l’aspetto più rigoroso e tenace della propria indole.
Nel secondo atto Grisham trascinando il lettore dentro l’’orrore della guerra, facendogli rivivere la crudeltà e ferocia dei giapponesi contro gli inermi e provati prigionieri americani e filippini non soltanto compie un meritorio quanto interessante lavoro storico ma getta le basi per un finale, se possibile, ancora più tragico quanto sconvolgente: aprire “il vaso di Pandora” della famiglia Bannig.
L’ultimo atto de “La resa dei conti” svela i segreti, le bugie e soprattutto le debolezze e limiti, che di fatto, hanno caratterizzato la vita coniugale di Pete e Liza Banning e come soprattutto la paura e lo stolto orgoglio abbia minato una bella e solida storia d’amore.
Facendo altresì cadere ingiustamente “le colpe” materiali anche sugli amati ed innocenti figli.
“La resa dei conti” è un romanzo tosto, cupo, angosciante e purtroppo senza alcun riscatto finale, ma ciò nonostante liberatorio almeno per Joel e Stella, finalmente, forti e determinati nel lasciarsi alle spalle il passato e gli errori dei propri genitori.
Un insegnamento oltre che un monito rinnovato magistralmente dal Maestro Grisham.

76) La Grande Truffa ( John Grisham)

“La Grande Truffa” è un romanzo scritto da John Grisham e pubblicato da Mondadori Editore nel gennaio 2018.

Sinossi:
Gli studenti Mark, Todd e Zola si sono iscritti alla scuola di legge di Washington con le migliori intenzioni e il sogno di cambiare il mondo una volta ottenuta la sospirata laurea. Dopo essersi coperti di debiti per poter pagare le rette salatissime di una mediocre scuola privata, i tre amici si rendono conto di essere oggetto di una grande truffa. Il loro istituto, infatti, insieme a molti altri, è nelle mani di un potente e losco investitore newyorchese, che è anche socio di una banca specializzata nella concessione di prestiti agli studenti.
Dopo anni di sacrifici e false promesse di un lavoro sicuro, Mark, Todd e Zola capiscono che con ogni probabilità non riusciranno mai a passare l’esame di avvocato. Ma forse c’è una via d’uscita: l’obiettivo è farla franca con i grossi debiti accumulati e vendicarsi del torto subito. E per fare tutto ciò i tre devono lasciare subito gli studi, fingere di avere i titoli per praticare la professione di avvocato, eleggendo il Rooster Bar, dove si incontrano abitualmente, a loro quartier generale. È un’idea completamente folle, o no?
John Grisham, con piglio brillante ed efficace, affronta un argomento di grande attualità non solo in America, mettendo a nudo gli interessi e i profitti che vengono maturati nel grande business delle scuole private.
Recensione:
Chissà se Pietro Grasso, ex Presidente del Senato e leader di LEU, è un fan di John Grisham, Re dei romanzi di genere legal thriller.
No, caro lettore, la mia non vuole essere solamente una boutade provocatoria /ironica quanto piuttosto una sincera curiosità nata e cresciuta mentre mi addentravo nella lettura dell’ultimo romanzo dell’autore americano.
Che cosa può unire Pietro Grasso e John Grisham?
Nulla formalmente, ad eccezione della comune formazione giuridica (il primo magistrato ed il secondo avvocato, nelle loro rispettive vite precedente).
Eppure entrambi in modo diverso e con obietti differenti hanno affrontato il delicato e controverso tema delle tasse Universitarie e del diritto allo studio per i giovani.
Il primo pur d’ottenere consenso nell’ultima campagna elettorale prometteva l’abolizione di ogni tassa universitaria, ma avendo poi un modesto riscontro dentro le urne.
Il secondo, da scaltro e abile scrittore ha immaginato una storia, in alcuni passaggi degna del miglior James Bond, ma capace però d’inserire dure, calibrate ed incisive critiche al sistema universitario americano privato, fondato più sul mero business piuttosto che nella reale formazione professionale e culturale delle nuove generazioni.
La corsa al famigerato “pezzo di carta” che tanto era ambito, sudato, ostinatamente inseguito dai ragazzi soprattutto del Sud per poter ambire a riscatto sociale e morale anche in nome della famiglia, per quanto assurda si è diffusa anche negli Stati Uniti.
Negli ultimi anni si sono moltiplicati come “funghi” le università private o scuole di specializzazione post laurea, attirando migliaia di sprovveduti ed ingenui ragazzi con l’illusione di poter ottenere dopo un qualificato lavoro e soprattutto un sostanzioso stipendio.
Un’illusione che ben presto si rivela essere una trappola economica quasi fatale per il povero studente. Quest’ultimo si troverà nel giro di pochi anni ad essere “debitore” nei confronti dello Stato di quasi 300 000 mila euro, avendo ricevuto in cambio un’ istruzione modesta o spesso insufficiente.
Grisham evidenzia in modo feroce e diretto il “sogno americano” si sia trasformato per i giovani in una nuova forma di schiavitù economica.
Lo studio non è più considerato un fattore di crescita e sviluppo per un Paese, quanto piuttosto una nuova miniera d’oro da sfruttare dai soliti pescecani senza scrupoli.
“La Grande Truffa” inizia con il drammatico suicidio del giovane studente Gordy, afflitto da bipolarismo, ma tragicamente acutizzato dalla pressione che il ragazzo sente sulla propria pelle avendo preso coscienza di come la sua vita sia segnata dai debiti contratti con l’università e dalla soffocante scelta di dover sposare la propria fidanzata storica
Un suicidio che scuote profondamente Zola, Mark, Tommy, amici di Gordy nonché anche loro studenti e consapevoli d’avere un futuro già gravemente compromesso per colpa del debito universitario.
I tre protagonisti hanno tre storie personali molto diversi, ma tutti e tre si ritrovano davanti a un bivio: vivere da sfruttati impiegando un’intera vita a pagare il rispettivo debito o sfidare il sistema sullo stesso iniquo gioco, fingendo d’essere quello che non sono: avvocati.
“La Grande Truffa”, personalmente, lo ritengo uno dei romanzi meno riusciti e convincenti della brillante carriera di John Grisham.
Le mie perplessità non riguardano però né lo stile, sempre fluido, lineare ed avvolgente, o per l’altrettanta conclamata e meritata abilità dell’autore di trascinare il lettore (romanzo letto in un solo giorno) dentro la storia, rimanendo fino all’ultimo coinvolto e curioso di scoprire l’esito di questa incredibile spy story “universitaria”.
Quanto piuttosto sono rimasto spiazzato da un finale ambiguo e poco condivisibile sul piano etico oltre che narrativo
“La Grande Truffa” presenta una struttura narrativa a tratti caotica e dispersiva, come se l’autore non avesse completamente chiaro quale dovesse essere la reale mission sociale e culturale della storia.

Zola, Mark e Tommy sono forse dei novelli Robin Hood? Si interroga più volte il lettore andando avanti nella lettura del romanzo.
Ancora è moralmente lecito che i tre protagonisti tentino di truffare, almeno all’inizio, degli sprovveduti clienti trovati in tribunale?
Se lo Stato offre l’opportunità di “speculare” sull’istruzione, chi compie tali operazione è da condannare?
“La Grande Truffa” presenta una struttura narrativa a tratti caotica e dispersiva, come se l’autore non avesse completamente chiaro quale dovesse essere la reale mission sociale e culturale della storia.
La mia modesta sensazione che lo stesso Grisham, consapevole delle possibili critiche, abbia trovato ispirazione dal saggio proverbio “dare una botta al cerchio ed una alla botte” nello scrivere un finale agrodolce, aperto ma allo stesso tempo insolitamente “arzigogolato” rispetto ai precedenti lavori dell’autore
Il diritto allo studio rimane una grande conquista della società moderna e perno fondamentale per il progresso e sviluppo dell’umanità, ma altresì chiediamoci se l’accesso agli studi universitari debba trasformarsi per i nostri ragazzi in una fatale tagliola per il loro futuro.

172) Il Caso Fitzgerald (John Grisham)

“Il caso Fitzgerald” è un romanzo scritto da John Grisham e pubblicato in Italia nel giugno 2017 da Mondadori Editore.
Puoi anche divertiti a farti chiamare scrittore da parenti, amici o dalla amorevole fidanzata/ moglie di turno, ma devi avere la certezza che ogni 27 del mese sul tuo conto sia accreditato lo stipendio.
Scrivere romanzi sarà bello, creativo, ma non ci paghi le bollette.
Quanti di voi, scrittori in erba, almeno una volta non sono stati destinatari di queste parole?
Tante, troppe. Tutti possiamo scrivere un romanzo, pochi hanno diritto ad accedere all’Olimpo della letteratura. Tra gli sfigati e gli Dei, ci sono quelli che non hanno talento, creatività e a stento sanno maneggiare la lingua italiana, eppure sono sempre in cima alle classifiche di vendite e ad ogni presentazione del nuovo libro, c’è una folla di lettori esaltati ad attenderli.
Chi di voi è stanco e deluso da questo stato di cose, dovrà per forza leggere il nuovo romanzo di John Grisham, trovando conforto, forza e divertimento preparandovi a leggere una storia assai diversa rispetto al consolidato approccio e stile. del Re dei thriller.
“Il Caso Fitzgerald” inizia con una rapina meticolosamente preparata ed organizzata da una misteriosa banda. Ma il colpo non è né in una banca, né a casa di un ricco proprietario, bensì all’interno dell’austera Università di Princeton. Infatti la banda eludendo tutti i severi e sofisticati controlli di sicurezza, riesce ad entrare nel caveau dell’Università per impadronirsi di quattro preziosi manoscritti: i quattro originali libri scritti dallo scrittore Francis Scott Fitzgerald (il grande Gatsby, giusto per capirci).
Probabilmente per l’uomo della strada possedere anche uno solo di questi manoscritti, sarebbe un libro in più da far impolverare sulla propria libreria, ma per una piccola cerchia di persone, i collezionisti di libri rari, sarebbe invece una preda da ottenere a qualsiasi prezzo.
John Grishman con il suo nuovo libro svela all’uomo e alla donna della strada, un mondo sconosciuto, strampalato e magari grottesco come solo può essere quello popolato da scrittori, editori, lettori e librai, ma che se in apparenza può risultare bizzarro e nevrotico, può rivelarsi pericoloso, invece osservandolo da più vicino riservando delle sconvolgenti verità ed impensabili avventure.
“Il Caso Fitzgerald” è infatti un thriller “letterario” che non ha nulla da invidiare alla spy story o ai noir in cui fino all’ultima pagina, non si sa se il cattivo di turno riuscirà a farla franca o meno.
Non crediate che poiché l’oggetto di questa storia siano dei libri rari, vengano meno suspense, omicidi, pedinamenti, inganni, seduzioni. Sareste davvero fuori strada.
Quando uno scrittore è in crisi creativa e soprattutto senza soldi, sarebbe disposto a fare qualunque cosa, anche a diventare una spia per conto di una potente e misteriosa “assicurazione”.
E’ questo il caso della giovane e bella scrittrice Mercer Mann, reclutata dall’eccentrica Elaine, affinché torni nell’isola della sua infanzia, a Camino Island in Florida, e con la scusa di trovare l’ispirazione per il suo nuovo romanzo, assolva il compito di spiare, osservare e in estremo rati dio lasciarsi sedurre dall’affascinante librario Bruce Cable, uomo colto e amante di libri, ma che oltre a gestire la più bella libreria del Paese, è anche la persona che potrebbe nascondere i preziosi manoscritti di Fitzgerald, dopo che la banda di ladri è stata costretta a liberarsne perché braccata dal FBI.
Grisham costruisce un intreccio narrativo in cui sono mescolati con bravura ed efficacia il crime e l’azione nella prima parte, un’originale spy story nella parte centrale, il genere commedia e romance nella terza parte e un finale, forse la parte meno convincente, di puro stampo giallo.
Il lettore entra nei salotti e nelle cene degli scrittori ascoltandone paure, nevrosi, invidie e gelosie e scoprendo quanto possa essere dura e frustante decidere e sperare di poter vivere della propria creatività ed ingegno.
“Il caso Fitzgerad” magari non sarà il romanzo più bello ed intrigante della carriera di John Grisham, eppure si fa leggere con grande facilità, suscitando curiosità ed interesse su ogni personaggio magistralmente costruito sul piano psicologico e caratteriale.
Bruce Cable ci appare come il Jep Gambardella dei librai, suscitandoci simpatia, rispetto e soprattutto desiderio di poter entrare nella sua cerchia e di poter visitare la sua elegante libreria.
“Il Caso Fitzgerald” è una lettura fresca, leggera, avvolgente, ironica che non potrà mancare tra le vostre letture estive, soprattutto se siete uno scrittore o quantomeno sperate che un giorno gli altri lo dicando di voi seriamente.

17) L’informatore( John Grisham)

linformatore

“La legge è uguale per tutti ” Recita così la scritta presente in caratteri cubitali in ogni aula di tribunale. Un giudice è chiamato a far rispettare ed osservare le norme e applicando con onestà e giudizio i codici affinché qualsiasi cittadino possa avere un equo processo e una giustizia giusta. Che cosa succede però se tali e scontate riflessioni e dogma laico venissero meno? Che cosa ne sarebbe della Giustizia se un giudice non fosse più imparziale diventando parte integrante di un sistema criminoso e svolgendo il proprio lavoro seguendo non più la legge, ma gli interessi di una parte?

Sarebbe il Far West ovviamente. Ma sarebbe forse più giusto leggendo le cronache giudiziarie italiane e non, che tale condizione si verifica fatalmente, assai spesso. La corruzione dilaga a qualsiasi livello mettendo amaramente in evidenza come l’avidità e cupidigia siano assai presenti nell’animo umano. Non tutti però sono disposti ad accettare questo stato di cose, combattendo dall’interno per mettere fine a questa piaga e togliere le mele marce.

John Grisham con il suo nuovo legal thriller porta il suo lettore in Florida facendoci conoscere la coppia di avvocati investigatori della commissione CDG: Lacy Stoltz e Hugo, che come lavoro hanno il compito di verificare eventuali casi di corruzione da parte di un giudice. Sono in Florida per raccogliere la testimonianza di un misterioso ed eccentrico personaggio di nome Greg Myers, ex avvocato radiato dall’albo perché colpevole di alcune truffe passate. Myers gli rivela un caso di corruzione enorme in cui è coinvolta il giudice Claudia McDover legata a doppio filo alla cosiddetta Mafia delle paludi. continua su

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