“Il Prezzo dei Soldi” è un romanzo scritto da Petros Markaris e pubblicato in Italia nel giugno 2017 da “La nave di Teseo”.
“A pensare male degli altri si fa peccato ma spesso ci si indovina”, se non fosse stato il leader più longevo e discusso della Prima Repubblica, Giulio Andreotti sarebbe comunque salito alle cronache della storia, per la sua straordinaria e perfida ironia, capace di sfornare tra le tante, anche questa celebre frase.
Che cosa c’entra vi chiederete Il Divo Giulio con il nuovo romanzo di Petros Markaris?
C’entra per il semplice fatto che il brillante e creativo autore greco, anche se non lo ammetterà mai, avrà preso ispirazione da questa “massima andreottiana” nel pensare e poi scrivere “Il Prezzo dei soldi”.
No, cari fan di Markaris, non vogliono prendervi gioco di Voi e né offendere il vostro autore di riferimento, ma l’accostamento con Andreotti, mi è venuto spontaneo mentre leggevo con interesse e curiosità il testo.
Petros Markaris, scoperto ed apprezzato, da pochi anni , come lettore, per il suo stile asciutto, semplice e lineare incisivo, e colpendomi per la sua capacità d’osservazione e per il suo spirito critico, senza mai diventare il Girolamo Savonarola di turno. Petros è tornato con il suo nuovo libro a scuotere le coscienze sopite dei greci e dei suoi lettori.
Makaris è stato abile e attento nel costruire i nuovi casi del commissario Kostas Charistos fotografando la società greca e i suoi vizi durante la grave crisi economica, politica e sociale che ha messo in ginocchio la Grecia.
Non stiamo parlando di decenni fa, bensì solamente di tre anni fa
Ricordate, cari amici, lo scontro mediatico tra la Troika e il morente e corrotto governo greco e il successivo illusorio trionfo alle elezioni politiche di Tsipras?
Ebbene oggi la Grecia sembra vivere una stagione inaspettata e miracolosa di ricchezza, prosperità ed ottimismo.
I Greci sono tornati a spendere, ad avere aumenti di stipendio, il nuovo governo sembra essere ispirato dalla voglia di fare e di cambiare con onestà ed efficacia il Paese.
Quindi tutto bene quello che finisce bene? Forse per molti, ma non per Petros Markaris e il suo alter ego Kostas Charistos, entrambi scettici e preoccupati di fronte a questo misterioso nuovo miracolo greco.
Petros Markaris si chiede che cosa ci sia dietro questo improvviso boom economico.
Quali poteri economici stanno decidendo e influenzando la Grecia e di fatto governandola indirettamente?
Sono due semplici domande sulla carta, ma che in vero nascondono oscuri e scellerati accordi sulla pelle del popolo greco che di fronte al ritrovato benessere, si rifiuta di porsi.
“Il prezzo dei soldi” è un giallo quindi? Sì, perché il commissario Charistos insieme alla sua squadra è chiamato ad indagare su tre omicidi. Ma le tre vittime, non sono delinquenti comuni o pregiudicati, ma tre importanti ed influenti personaggi, che seppure in ruoli diversi, erano “attivi” nella “stanza dei bottoni” del vero potere.
Perché sono stati uccisi si chiede Charistos? Puntualmente quando uno delle tre indagini sembra portare ai piani alti del nuovo ordine politico greco, ecco arrivare la confessione dell’assassino, sempre un emigrato o un povero disgraziato, che ha compiuto l’efferato crimine per biechi motivi economici.
“Il prezzo dei soldi” è dunque il grido d’allarme che Markaris lancia ai suoi concittadini ed alle istituzioni internazionali, insinuando la tragica e chissà quanta romanzata ipotesi, che la Grecia sia diventata una sorta di gigantesco laboratorio dei Poteri Forti internazionali.
“Il potere dei soldi” è un romanzo che non potrà non lasciare il lettore indifferente e arrivando al cupo ed angosciante finale, chiedendosi con preoccupazione e sgomento se davvero il futuro di un Paese possa essere deciso da pochi e pericolosi personaggi.
Sarebbe davvero una beffa atroce per la Grecia, patria della parola “democrazia”.