2) I Migliori Giorni

Il biglietto d’acquistare per “I migliori giorni” è : Di pomeriggio

“I migliori giorni” è un film del 2023 scritto e diretto da Massimiliano Bruno ed Edoardo Leo, con : Edoardo Leo, Massimiliano Bruno, Anna Foglietta, Max Tortora, Paolo Calabresi, Luca Argentero, Valentina Lodovini, Greta Scarano, Claudia Gerini, Stefano Fresi, Marco Bonini, Maria Chiara Centorami, Ludovica Martino, Liliana Fiorelli, Pietro De Silva, Jonis Bascir, Laline Cafaro, Giorgia Salari, Giuseppe Ragone, Tiberio Timperi, Malvina Ruggiano, Mariachiara Dimitri, Daniele Locci.

Sinossi:

I Migliori Giorni, diretto da Massimiliano Bruno ed Edoardo Leo, è un film corale diviso in quattro episodi, ognuno dedicato a una festività, e che indaga su come l’animo umano affronti queste feste. Il primo episodio vede una deputata invitare per la cena della Vigilia di Natale il segretario del suo partito. L’invito nasconde, però, un doppio fine, la donna spera, così facendo, di ottenere sostegno dal segretario in futuro. La presenza alla tavola di due fratelli da sempre rivali non metterà a rischio solo l’intera serata, ma anche la carriera della deputata.

Il secondo episodio racconta come un ricco imprenditore provi a rifarsi un’immagine positiva trascorrendo il Capodanno alla mensa dei poveri. Purtroppo per lui, qui incontra il suo ex autista, licenziato ingiustamente e determinato ad avere la sua vendetta.

Poi c’è la storia di una coppia a San Valentino, che dopo venticinque anni festeggia ancora la ricorrenza. Peccato che non siano solo lui e lei, ma anche l’altra e la lei dell’altra. È così chela festa degli innamorati si rivelerà essere un po’ troppo affollata.

Infine, nel giorno della festa delle donne, una nota conduttrice televisiva si ritrova costretta a chiedere scusa per aver mandato in onda un servizio sulla “la donna ideale”, che ha provocato una bufera sui social.

Se questi sono i migliori giorni, figuriamoci i peggiori…

Recensione:

Le Feste comandate dovrebbero essere un momento di gioia, serenità, amore e gentilezza da condividere con gli affetti più cari ed amici.

L’educazione , il decoro dovrebbero essere altresì regnare durante le feste.

Già le feste, le ricorrenze ed affini dovrebbero essere bei momenti, ma nei fatti  sono la fiera dell’ipocrisia, delle bugie e dei baci da “ Giuda”.

È altresì tradizione che il 1° gennaio gli italiani vadano al cinema per vedere un film divertente /ottimista.

Edoardo Leo e Massimiliano Bruno  hanno deciso  con coraggio e creatività di rompere  la tradizione ed il perbenismo imperante, presentando  l’altro volto delle feste ovvero quello che vorremo veramente dire, fare ai nostri  parenti, amici e partner.

“ I Migliori Giorni” è un film: “cattivo”, “duro”, “cinico” nel raccontare, incarnare con efficacia e crudezza gli aspetti più negativi ed egoisti della nostra società.

Lo spettatore osserva, nei quattro episodi che compongono il film ,  una famiglia  alle prese con la cena di Natale, un imprenditore ricco  impegnato in un  Capodanno sociale,  l’organizzazione   di San Valentino da parte di una coppia e  la celebrazione dell’otto marzo in uno studio televisivo.

Quattro storie  d’infelicità, rabbia, tradimento e di meschino maschilismo in campo lavorativo   che fotografano una società involuta, piegata su stessa e prigioniera di tabù e valori  ormai soffocanti quanto senza senso.

I personaggi di queste storie sono infelici, costretti in in relazioni finite o obbligati a reprimere la propria natura e pensiero .

“I Migliori Giorni” racconta di noi, nessuno escluso mettendoci di fronte ai nostri limiti, errori e meschinità.

I primi due episodi: il Natale al tempo del Covid con Anna Foglietta , Edoardo Leo e Massimiliano nei panni dei fratelli coltelli   e quello del Capodanno con Max Tortora nel ruolo dell’avido imprenditore e Paolo Calabresi in quello dell’ex autista ingiustamente licenziato sono quelli più convincenti sul piano recitativo,  emotivamente più coinvolgenti e narrativamente più incisivi.

Gli altri due: San Valentino con  Luca Argentero, nel ruolo del marito infedele e Valentina Lodovini in quello della moglie che  sente qualcosa per  la “sua segretaria” Greta Scarano, e l’Otto Marzo con Claudia Gerini e Stefano Fresi sono meno potenti a livello artistico , un po’ telefonati  e prevedibili in chiave di scrittura, ma comunque funzionali all’idea di partenza.

“I Migliori Giorni” non è il classico film di Capodanno, non regala sorrisi né tanto meno ottimismo,   ma alla fine lo spettatore  forse riceverà uno dono più importante e prezioso: l’auspicabile speranza /consapevolezza d’essere migliori di questi personaggi nell’anno appena iniziato.

109) Nevermind

“Nevermind” è un film di Eros Puglielli. Con Paolo Sassanelli, Andrea Sartoretti, Giulia Michelini, Massimo Poggio, Paolo Romano. Commedia, 110′. Italia 2018

Sinossi:

Uno psicologo investito una, due e tre volte da un carro attrezzi, un avvocato ossessionato dall’intimo, una babysitter senza bambino, un imprenditore senza capitale, un aspirante cuoco paranoico si incrociano per le strade di Roma. Vittime della follia del prossimo e dell’assurdità umana, a turno proveranno a fare fronte alle contingenze, fuggendole o sopportandole fino a soccombere.

Recensione :

Arriva nelle sale “Nevermind” di Eros Puglielli, uno dei film rivelazione della Festa del cinema di Roma 2018, intrigante, curioso, particolare, psichedelico, “quasi impossibile da definire”, stando alle parole dello stesso regista.

Film a episodi – tre -, formula per tradizione poco fortunata al box office di casa nostra ma che qui funziona alla perfezione, “Nevermind” spiazza a partire dalla sceneggiatura, potente, stralunata, bizzarra, cinica, feroce, dalla sua totale assenza di buonismo, dal desiderio di essere realistico piuttosto che politicamente corretto.

Al centro del racconto multiplo ci sono i meandri più nascosti e oscuri della mente umana, un’amara quanto sconvolgente indagine psicologica con sfumature tragicomiche sulla nostra società, personaggi surreali e grotteschi (magistralmente interpretati da un cast esperto e talentuoso). continua su

“Nevermind”: quando la commedia è sopra le righe, insensata, inattesa

101) Tu mi nascondi qualcosa

“Tu mi nascondi qualcosa” è un film di Giuseppe Lo Console. Con Giuseppe Battiston, Stella Egitto, Sarah Felberbaum, Rocio Munoz Morales, Rocco Papaleo. Commedia, 87′. Italia, 2018

Sinossi:

Valeria (Felberbaum), un’investigatrice privata, si trova per errore a pedinare la persona sbagliata. Scopre che la promessa sposa di Francesco (Battiston) lo tradisce. Quando la cosa viene fuori, il matrimonio salta e Francesco, piombato in depressione, si rivolge all’investigatrice: lei gli ha distrutto il rapporto e lei dovrà aiutarlo a rimetterlo in sesto. Irene (Rossi) fa un appello in tv denunciando la scomparsa di suo marito Alberto(Papaleo). Un ospedale risponde dicendo che l’uomo è lì ricoverato da quindici giorni a seguito di un incidente ma ha perso la memoria. Quando Irene raggiunge il marito, trova un’amara sorpresa: un’«altra» moglie tunisina (Muñoz Morales) è già al capezzale di Alberto che ovviamente, non ricorda nessuna delle due. Ezio (Tiberi) e Linda (Egitto) sono una coppia molto affiatata, nonostante l’insolito mestiere di lei: Linda infatti è una pornostar. Il fatto che la sua donna abbia rapporti sessuali con altre persone per ragioni “cinematografiche”, non impensierisce minimamente Ezio. Almeno finché non comincia a sospettare che tra Linda e il suo partner lavorativo ci sia una tresca.

Recensione:

La sincerità, nei rapporti umani e specialmente nella vita di coppia, è davvero necessaria? Una relazione può durare anche se uno dei partner omette qualche particolare e non è proprio limpido come uno specchio d’acqua montana?

Ma soprattutto, la verità è solo una, oppure di una stessa storia possono esistere più versioni, non necessariamente false?

“Tu mi nascondi qualcosa”, opera prima del regista Giuseppe Lo Console, si sforza di raccontare come la vita di coppia non sia mai una linea retta, una strada senza buche, ma piuttosto un percorso a ostacoli, dove talvolta la bugia diventa lo strumento indispensabile per il quieto vivere.

Il fine giustifica i mezzi sosteneva già nel Cinquecento Niccolò Machiavelli, non immaginando che questa sua frase sarebbe poi stata applicata anche in campo sentimentale.

Il film è un caleidoscopio di situazioni, tra tradimenti, delusioni, equivoci. Si assiste alla fine di matrimoni e di convivenze di lunga data, e alla crisi di una storia d’amore apparentemente solida e felice. Il tutto provocato dalla scoperta di una bugia, più o meno innocua.

“Tu mi nascondi qualcosa” è formato da tre episodi, incentrati sui temi della poligamia, del tradimento, e della mancanza di fiducia. A legare il tutto, l’amore, sentimento che cambia, si evolve, porta a toccare vette altissime di piacere ma può anche spezzare il cuore.

Il film risulta nel complesso godibile, divertente e in alcuni passaggi anche commovente. Non è una semplice commedia romantica, ma piuttosto una sincera e riuscita rappresentazione delle difficoltà una coppia deve affrontare ogni giorno. Perché il difficile non è tanto trovarsi e innamorarsi, ma restare insieme!

In un cast artistico di assoluto livello, ci piace sottolineare la prova della brava e poliedrica Stella Egitto, che conferma, nel ruolo solo sulla carta più leggero di Linda Angel, quanto di buono fatto vedere di recente al cinema e in tv. continua su

http://paroleacolori.com/tu-mi-nascondi-qualcosa-un-film-corale-che-va-oltre-la-commedia/

79) Vieni a vivere a Napoli

Il biglietto da acquistare per “Vieni a vivere a Napoli” è: 1)Neanche regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto; 5)Sempre.

Un film a episodi di Gudo Lombardi, Francesco Prisco, Edoardo De Angelis. Con Gianfelice Imparato, Miriam Candurro, Massimiliano Gallo, Giovanni Esposito, Valentina Lapushova. Film a episodi, 88′. 2017.

Oggi come non mai i temi dell’immigrazione e dell’integrazione tra culture diverse sono al centro del dibattito quotidiano, in tv ma anche al bar.

Gli italiani sono un popolo di razzisti oppure sanno ancora accogliere ed essere compassionevoli nei confronti di chi è meno fortunato? Probabilmente non esiste una risposta univoca alla domanda. Le due anime convivono, confermando ancora una volta la nostra natura contraddittoria.

Tra le città italiane nessuna meglio di Napoli rispecchia questa duplicità dell’atteggiamento italiano. Eppure Napoli è anche un universo a sé, dove bellezza e orrore, magia e cinico realismo convivono; un luogo dove tutto è possibile e dove lo straniero può finire per risultare più civile di chi, in quella città, ci vive da sempre.

Stiamo esagerando? Può essere, ma i tre registi di “Vieni a vivere a Napoli” raccontano al pubblico, con garbo e ironia, proprio come nel capoluogo campano gli stranieri vengano accolti e messi nelle condizioni di crearsi un’esistenza decorosa, calandosi al contempo perfettamente nella mentalità partenopea.

Una mentalità in parte lavativa e pigra, come si vede nel personaggio di Nino (Imparato), portiere in uno stabile, che rifiuta l’idea di lavorare e sogna di poter vivere con la pensione d’invalidità della sorella.

Nino è razzista, qualunquista, ossessionato dall’amianto, eppure quando dovrà occuparsi del piccolo Yang scoprirà, sorprendendosi, che non tutti gli extracomunitari sono come lui immaginava. Lo spettatore segue le vicende dell’inedita coppia e sorride per la capacità del bambino di sciogliere il cuore del burbero Nino. continua su

http://paroleacolori.com/al-cinema-vieni-a-vivere-a-napoli/

Vittorio De Agrò presenta “Amiamoci, nonostante tutto”