
“La Casa dei Ricordi” è un romanzo scritto da Donato Carrisi e pubblicato da Mondadori Editore il 29 Novembre 2021
Sinossi:
Ascolterai ciò che ho da dire… fino in fondo.
Un bambino senza memoria viene ritrovato in un bosco della Valle dell’Inferno, quando tutti ormai avevano perso le speranze. Nico ha dodici anni e sembra stare bene: qualcuno l’ha nutrito, l’ha vestito, si è preso cura di lui. Ma è impossibile capire chi sia stato, perché Nico non parla. La sua coscienza è una casa buia e in apparenza inviolabile.
L’unico in grado di risvegliarlo è l’addormentatore di bambini. Pietro Gerber, il miglior ipnotista di Firenze, viene chiamato a esplorare la mente di Nico, per scoprire quale sia la sua storia.
E per quanto sembri impossibile, Gerber ce la fa.
Riesce a individuare un innesco – un gesto, una combinazione di parole – che fa scattare qualcosa dentro Nico. Ma quando la voce del bambino inizia a raccontare una storia, Pietro Gerber comprende di aver spalancato le porte di una stanza dimenticata.
L’ipnotista capisce di non aver molto tempo per salvare Nico, e presto si trova intrappolato in una selva di illusioni e inganni.
Perché la voce sotto ipnosi è quella del bambino.
Ma la storia che racconta non appartiene a lui.
Recensione:
Due anni fa avevo espresso più di una riserva sul romanzo “La Casa delle Voci” giudicandolo stilisticamente impeccabile e narrativamente originale, ma piuttosto freddo sul piano della suspense.
La “sfida autoriale” di Donato Carrisi d’affrontare il delicato quanto complesso mondo della psiche umana declinata in una cornice thriller se da un lato rinnova il potenziale di poter gareggiare con i colleghi stranieri, dall’altra evidenzia nuovamente come sia una scrittura di carattere più cinematografico che letterario.
“La casa di Ricordi” è un sequel letterario che sinceramente non ritenevamo necessario.
“La Casa dei Ricordi” conferma i pregi del primo romanzo, ma amplificandone limiti e criticità espressi in precedenza.
Mi ritrovo ancora una volta in dissenso con la maggioranza dei lettori e critici nel valutare negativamente il lavoro di Carrisi .
Una storia, un giallo, una caccia ad un mostro invisibile al di sotto degli abituali standard a cui Carrisi ci ha ben abituato
L’impianto narrativo risulta dispersivo, allungato e soprattutto poco centrato rispetto agli obiettivi autoriali di tenere insieme thriller classico e conflitto interiore.
“La Casa dei Ricordi” non incanta, non colpisce l’interesse di nuovo lettore ed alla lunga annoia il vecchio lettore.
Una seconda puntata che non aggiunge nulla al mondo sospeso di Pietro Gerber, rimasto bloccato dai demoni del proprio passato.
Una lettura che procede “a strappi” dando la sensazione al lettore che questo romanzo sia stato scritto senza avere le idee chiare di come far evolvere la storia e soprattutto i personaggi.
Donato Carrisi compie, a nostro modesto parere, l’errore d’ insistere su una storia priva dell’adeguato respiro per realizzare una saga letteraria.
“La Casa dei Ricordi” ci dispiace definirlo un forzato e pretestuoso esercizio autoriale risultando così un deludente lettura di fine anno.