127) Le Sorelle Macaluso

Il biglietto da acquistare per “Le sorelle Macaluso” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre (con riserva)

“Le sorelle Macaluso” è un film di Emma Dante. Con Alissa Maria Orlando, Laura Giordani, Rosalba Bologna, Susanna Piraino, Serena Barone. Commedia, 94′. Italia 2020

Sinossi:

Maria, Pinuccia, Lia, Katia, Antonella. L’infanzia, l’età adulta e la vecchiaia di cinque sorelle nate e cresciute in un appartamento all’ultimo piano di una palazzina nella periferia di Palermo, dove vivono da sole, senza genitori. Una casa che porta i segni del tempo che passa, come chi ci è cresciuto e chi ancora ci abita. La storia di cinque donne, di una famiglia, di chi va via, di chi resta e di chi resiste.

Recensione:

 

È raro che uno spettacolo teatrale di successo diventi un adattamento cinematografico ugualmente riuscito. Anzi, il più delle volte passare da un “palcoscenico” all’altro si rivela disastroso, soprattutto per demerito della sceneggiatura.

Ci voleva Emma Dante per invertire la tendenza, con il suo “Le sorelle Macaluso”, presentato in concorso alla Mostra del cinema di Venezia. Personalmente non ho visto la pièce teatrale omonima, ma sono rimasto colpito positivamente dalla bravura e duttilità registica della Dante.

Il film è diviso in tre capitoli – infanzia, età adulta e vecchiaia -, accomunati da due elementi, la morte e la casa. La morte è purtroppo “la sesta sorella”, che condiziona in modo definitivo l’esistenza delle altre. La casa – introdotta nella versione cinematografica – è invece il collante che unisce i membri rimasti della famiglia.

“Le sorelle Macaluso” è una storia di sorellanza, dolore, sofferenza e soprattutto di vite vissute in modo differente da quello che le protagoniste speravano e sognavano. Una storia straziante quanto vivace, colorata quanto angosciante, diretta in modo magistrale da Emma Dante, che a mio modesto parere ha tutte le carte in regola per aggiudicarsi un riconoscimento a Venezia. continua su

“Le sorelle Macaluso”: straziante e vivace, angosciante e colorato

68) Il Delitto Mattarella

“Il Delitto Mattarella” è un film di Aurelio Grimaldi. Con Antonio Alveario, Claudio Castrogiovanni, Nicasio Catanese, David Coco, Vincenzo Crivello. Drammatico, 97′. Italia 2020

Sinossi:

Il giorno dell’Epifania del 1980 il Presidente della regione Sicilia Piersanti Mattarella viene ucciso da un killer. Ad occuparsi delle prime indagini sarà il sostituto procuratore Pietro Grasso a cui farà seguito il giudice Giovanni Falcone. Le complicità saranno molteplici e gli esecutori materiali non saranno mai arrestati.

Recensione:

Un ragazzo di oggi potrebbe conoscere i nomi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, la loro storia, la loro tragica fine. Se ne è parlato e ne se parla, quindi il loro ricordo non è svanito. Eppure sono tanti, troppi, gli uomini e le donne caduti sotto i colpi mortali di “Cosa nostra” di cui sappiamo poco o niente.

Uno di questi è Piersanti Mattarella, esponente di spicco della DC siciliana e Presidente della Regione, ucciso a inizio 1980. Perché Mattarella fu brutalmente assassinato? Chi furono gli esecutori materiali? E quanto furono coinvolti, i vertici della DC siciliana e grandi personalità politiche del periodo? Sono passati quarant’anni dal quel tragico 6 gennaio e molte domande restano ancora senza risposta.

Il regista Aurelio Grimaldi, partendo dallo scrupoloso e appassionato studio delle sentenze definitive e dei documenti ufficiali del processo e delle indagini, ha voluto raccontare gli ultimi mesi di vita del Presidente, formulando alcune ipotesi sui mandanti e gli esecutori dell’omicidio .

“Il delitto Mattarella”, che arriverà nelle sale il 2 luglio, è indubbiamente un film politico, o se preferite un personale quanto esplicito J’accuse nei confronti dei vertici della DC siciliana dell’epoca e della controversa figura di Giulio Andreotti.

Grimaldi traccia un quadro oscuro e devastante di una classe politica corrotta e sottomessa ai voleri di Cosa nostra. Piersanti Mattarella era diventato un personaggio scomodo non soltanto per i vertici delle cosche mafiose ma anche per alcuni settori deviati dello Stato, tanto che, secondo il regista, ci fu complicità su molteplici livelli per eliminarlo. continua su

“Il delitto Mattarella”: un film “vecchia maniera”, tra omaggio e memoria

38) La Fuga

“La Fuga” è un film di Sandra Vannucchi. Con Donatella Finocchiaro, Filippo Nigro, Lisa Ruth Andreozzi, Madellena Halilovic, Andrea Atzei. Drammatico, 80′. Svizzera, Italia 2017

Sinossi:

Una ragazzina di undici anni di nome Silvia vive schiacciata dalla depressione clinica della madre. Quando capisce che nessuno potrà aiutarla a esaudire il sogno di visitare Roma, Silvia scappa con l’intenzione di vedere la città da sola. Sul treno incontra Emina, una ragazza rom, e decide di seguirla per le strade della capitale.

Recensione:

Quante volte, da bambini, arrabbiati con i nostri genitori abbiamo pensato di scappare di casa o desiderato di poter cambiare famiglia? Quante volte, da adolescenti, abbiamo fantasticato di lasciarci tutto alle spalle per vivere una vita o quanto meno una giornata memorabile, lontani dai rimproveri di mamma e papà?

Visto quanto possano rivelarsi precari gli equilibri familiari, potremmo andare avanti all’infinito con questo elenco di “quante volte”.

“La fuga”, opera prima di Sandra Vannucchi, racconta in modo semplice, sincero ma incisivo il disagio vissuto dalla protagonista Silvia (Andreozzi) davanti allo stato depressivo cronico della Giulia (Finocchiaro). Silvia è una ragazzina tranquilla, giudiziosa, studiosa, ma è pur sempre una ragazzina che vorrebbe essere amata, coccolata e seguita dai genitori.

Il film racconta altresì la storia di un’inaspettata, sincera e profonda amicizia, quella tra Silvia e la coetanea Emina (Amatovic), di etnia rom. Questo permette allo spettatore di conoscere meglio una realtà discussa come quella dei rom a Roma, attraverso lo sguardo ingenuo e libero da pregiudizi della protagonista.

Nonostante “La fuga” sia una pellicola low budget, spicca per la qualità della scrittura, per la ricchezza emozionale trasmessa attraverso una struttura narrativa puntuale, funzionale quanto avvolgente, e per la bravura del cast. continua su

http://paroleacolori.com/la-fuga-alla-scoperta-di-una-roma-diversa-pera-prima-di-sandra-vannucchi/

27) La Stagione della Caccia

“La Stagione della Caccia” è un film di Roan Johnson. Con Francesco Scianna, Miriam Dalmazio, Donatella Finocchiaro, Tommaso Ragno, Ninni Bruschetta, Giorgio Marchesi, Alessio Vassallo, Alice Canzonieri. Film tv. Italia, 114′

Neanche il tempo di “digerire” i due episodi della serie del Commissario Montalbano – e in Rai di festeggiare per i record di ascolti – ed ecco che arriva “La stagione della caccia”, il secondo appuntamento con “C’era una volta Vigata” e i romanzi storici di Camilleri.

Il pubblico sui social ha dimostrato già in diretta di apprezzare questo adattamento del romanzo omonimo uscito nel 1992. E nonostante i dati numerici di share dimostrino che “La mossa del cavallo”, andato in onda lo scorso anno, abbia fatto meglio, la qualità di ciò che abbiamo visto ci fa pensare che, qualche volta, anche i dati possano sbagliare.

Da siciliano e da appassionato dei romanzi storici di Camilleri posso dire che la Palomar, produttrice insieme a RaiFiction, dopo dodici mesi di riflessione, ha trovato la quadra per portare con successo sul piccolo schermo anche questo genere.

Se vi ricordate, infatti, “La mossa del cavallo” non mi aveva convinto particolarmente, lo avevo trovato eccessivo, caricato, e tutto sommato lontano dall’anima dell’originale.

La scelta di mettere il toscano Roan Johnson (Piuma, I delitti del BarLume) al timone si è dimostrata vincente. Fin dalle prime scene di capisce che il regista ha trovato il giusto stile e tono per trasferire sullo schermo le intenzioni dello scrittore.

Con “La stagione della caccia” si ha davvero la sensazione di tornare indietro nel tempo, nella Sicilia di fine Ottocento. Una Sicilia che si potrebbe avere la tentazione di considerare scomparsa e superata, ma che in realtà lo spettatore più attento potrà ritrovare anche nella regione del 2019. continua su

http://paroleacolori.com/la-stagione-della-caccia-storia-siciliana-di-ieri-e-di-oggi/

126) Tutto quello che vuoi

Il biglietto d’acquistare per “Tutto quello che vuoi” è: Neanche regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre (con riserva).

Un film di Francesco Bruni. Con Giuliano Montaldo, Andrea Carpenzano, Arturo Bruni, Antonio Gerardi, Donatella Finocchiaro, Emanuele Propizio, Carolina Pavone, Riccardo Vitiello. Commedia, 106′. Italia 2017

Liberamente ispirato al romanzo “Poco più di niente” di Cosimo Calamini edito da Garzanti

In Italia e nel mondo i lettori stanno diventando un po’ come i panda, una specie in via d’estinzione. In questa categoria sempre più esigua, poi, quanti leggono poesie?

I giovani sembrano oggi vivere un’esistenza vuota, privi di interessi e senza alcun desiderio di conoscere, studiare o leggere per motivi che non siano prettamente scolastici.

La scena iniziale del nuovo film di Francesco Bruni, “Tutto quello che vuoi”, fotografa alla perfezione l’amara realtà.

Alessandro (Carpenzano) e gli amici Riccardo (Bruni), Tommi (Propizio) e Leo (Vitiello) passano le giornate al tavolino di un bar del quartiere Trastevere, a bere e parlare di videogiochi, vacanze e senza avere alcuna intenzione di trovarsi un lavoro.

Su pressione del padre (Gerardi), con cui ha un rapporto conflittuale, il ragazzo accetta di fare da accompagnatore a Giorgio, anziano poeta malato di Alzheimer, finendo per essere coinvolto nella vita e nei ricordi confusi dell’uomo.

L’eleganza, educazione e cultura di Giorgio scuotono il mondo apatico di Alessandro, dove l’unica emozione sincera è data dalla relazione clandestina con Claudia (Finocchiaro), madre di Riccardo.

Nel corso delle loro passeggiate, il giovane ascolta con curiosità i ricordi del poeta sul secondo conflitto mondiale e su come alcuni soldati americani l’abbiano salvato da morte certa, regalandogli un prezioso tesoro. Un tesoro forse non di valore economico, ma così importante per Giorgio da spingerlo a nasconderlo.

Capito quanto è importante per l’uomo ritrovarlo, Alessandro coinvolgerà gli amici in un divertente piano di recupero che cambierà per sempre tutti loro. continua su

http://paroleacolori.com/tutto-quello-che-vuoi/

Roberto Sapienza presenta “Ninni, mio padre”