Il biglietto d’acquistare per “Fuoco Amico, la storia di Davide Cervia” è: 1)Manco regalato 2)Omaggio 3)Di Pomeriggio 4)Ridotto 5) Sempre
Vorrei dirvi che ieri sera ho visto al nuovo cinema Aquila un bel thriller italiano “Fuoco Amico, la storia di Davide Cervia” di Francesco Del Grosso, prodotto da Giulia Piccione.
Vorrei tessere le lodi artistiche del regista. Vorrei plaudire il cast per quanto è stato convincente e coinvolgente nel dare spessore e profondità ai personaggi.
Vorrei sottolineare quanto il film abbia un buon ritmo per tutta la proezione e che l’attenzione dello spettatore rimane sempre alta.
Vorrei parlare di una sceneggiatura semplice e ben scritta e che nonostante non sia originale, presenta spunti interessanti e di riflessione sulla vita del nostro Paese.
Vorrei scrivere che il film, forse, ha il solo limite di non avere una voce narrante che spezzi il racconto e il continuo flusso di notizie e permetta allo spettatore di respirare e di non essere travolto dall’emozioni e soprattutto dalla rabbia.
Vorrei dirvi che Davide Cervia è un personaggio ben costruito dall’autore e che la sua storia spazia dalla spy story al dramma con pennellate di action movie.
Vorrei raccontarvi la storia di un misterioso rapimento avvenuto il 12 settembre del 1990 a Velletri, tra il silenzio, incuria e omertà delle forze dell’ordine.
Vorrei parlavi dell’inquietante, losco, spietato mondo della vendita delle armi in Italia e di come il nostro Paese sia uno dei massimi fornitori.
Vorrei rendervi partecipe che tra la fine degli anni 70 e primi anni ottanta, i tecnici italiani addestrati dalla Nato, erano i migliori esperti della guerre tecnologiche su piazza e come esiste il mercato delle armi parallelamente esisteva quello dei tecnici.
Vorrei con amarezza mista a una rabbiosa indignazione spiegarvi come parti del nostro Stato e soprattutto i suoi servizi segreti sono spesso i primi avversarvi da sconfiggere per avere un Paese civile e moderno.
Vorrei denunciare i tanti segreti di Stato che ci portiamo dietro da anni e quanto dolore si portano dietro.
Potrei continuare, ma se vedrete” Fuoco Amico”, sono certo che alla fine della proezione, vi farete tante domande e purtroppo scoprirete una pagina triste e vergognosa della nostra Repubblica.
Come direbbe Carlo Lucarelli in puntata di “Blu Notte”, la storia di Davide Cervia sembra davvero un thriller avvincente e sconvolgente, peccato che sia una vera storia, dove un uomo, un marito e padre di due figli venne rapito , scomparendo nel nulla.
Abbiamo la coraggiosa moglie,Marisa Gentile, i figli Daniele ed Erika e un battagliero comitato che da 24 anni lottano inutilmente per avere giustizia e soprattutto per ottenere verità da uno Stato reticente.
Giovedi 29 l’Avvocatura dello Stato chiederà al tribunale d’archiviare l’istanza dei familiari per avvenuta prescrizione.
Per lo Stato italiano Davide Cervia è stato rapito da ignoti e ha certificato “la presunta morte”
Se per Matteo Renzi è davvero #lavoltabuona, auguriamoci, che fermi l’omertà di Stato.
Stasera alle 20.30 andate a vedere al nuovo cinema Aquila di Roma, “Fuoco Amico, la storia di Davide Cervia” ,in concorso alla 4 edizione del “Contest il documentario in sala”. Non solo perché è fatto bene, ma perché dal “Vorrei.. “ si possa passare tutti insieme a scandire e gridare, se necessario,:”Non permettere che il silenzio cali sulla scomparsa di un uomo” (comitato per la verità su Davide Cervia)
Per chi volesse maggiori informazioni su la storia di Davide Cervia
https://www.facebook.com/fuocoamicoilfilm?fref=ts.
https://www.facebook.com/groups/31078930765/?fref=ts.
Vittorio De Agrò presenta la “Notting Hill” italiana con “Essere Melvin”
http://www.lulu.com/spotlight/melvin2