28) The Lego Movie 2: Una nuova avventura

Il biglietto da acquistare per “The Lego Movie 2” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.

“The Lego Movie” 2 -Una Nuova Avventura” è un film di Mike Mitchell, Trisha Gum. Con Chris Pratt, Elizabeth Banks, Will Arnett, Nick Offerman, Alison Brie, Charlie Day. Animazione, 106′. USA 2019

Sinossi:

Brichsburg, la città di Emmet, della sua amata Lucy e dei loro amici, la città dove tutto “È meraviglioso!” viene visitata da una specie aliena, i DUPLO, e da essa rasa al suolo. Da allora il suo nome è Apocalypseburg e la sua apparenza rubata a “Mad Max: Fury Road”, con Lucy nei panni di una guerriera tosta e dark, che cavalca la versione feroce e metallica di UniKitty, e Emmet nei panni di…se stesso. Anche dopo aver appurato di essere “Speciale”, nel primo film della serie, Emmet non riesce infatti ad essere diverso da quello che è. L’unica cosa che riesce a sognare è ancora e sempre una casetta unifamiliare con giardino, e sarà con quel sogno nella mente e una piantina al suo fianco, che si lancerà verso l’ignoto Sistema Sorellare, per salvare la sua innamorata e gli amici dalla terribile imperatrice Quello Che Voglio.

Recensione:

L’uomo è predisposto geneticamente ai contrasti e ai litigi, e questa sua predisposizione si manifesta sopratutto in ambito familiare, dove basta un nonnulla perché genitori e figli si scontrino.

Che dire poi dei rapporti tra fratelli. Come ci ha tramandato già la storia – e la mitologia – spesso per ragioni futili si arriva a rompere anche il legame di sangue che dovrebbe essere più forte. E capita che i problemi abbiano origini lontane, nell’infanzia, dove si “combatte” per il possesso di un giocattolo o per le attenzioni dei genitori.

Se il primo “Lego movie”, cinque anni fa, aveva raccontato in maniera magistrale e originale il rapporto conflittuale tra un padre e un figlio, “The Lego Movie 2”, pur con registi differenti, ripropone lo stesso schema.

Gli sceneggiatori hanno però voluto alzare l’asticella, spingendosi più in profondità nel raccontare tematiche delicate e complesse come le difficoltà nel percorso di crescita, nell’accettazione del “diverso” e nella coabitazione con amici e familiari.

L’inizio del film d’animazione, con i suoi paesaggi desolati e l’indurimento emotivo e la cupezza esistenziale dei protagonisti, rievoca nello spettatore da una parte la serie animata “Ken il guerriero”, dall’altra il film cult “Mad Max”. Un inizio che indubbiamente spiazza, abituati come eravamo ai colori rassicuranti e alla giocosita del primo film. continua su

http://paroleacolori.com/the-lego-movie-2-un-vortice-pop-con-al-centro-un-messaggio-edificante/

130) Jurassic World – Il Regno Distrutto

Il biglietto d’acquistare per “Jurassic World – Il Regno Distrutto” è: Di Pomeriggio

“Jurassic World – Il Regno Distrutto” è un film del 2018 diretto da Juan Antonio Bayona, scritto da Derek Connolly e Colin Trevorrow, con : Chris Pratt, Bryce Dallas Howard, Ted Levine, Toby Jones, Rafe Spall, Daniella Pineda, Justice Smith, Jeff Goldblum, B.D. Wong, James Cromwell, Geraldine Chaplin, Peter Jason, Michael Papajohn, Robert Emms, Faith Fay.

Sinossi:
Benvenuti in Jurassic World: il Regno Distrutto, il film diretto da J.A. Bayona, sequel del film campione di incassi del 2015 e quinto capitolo della saga che ha fatto rivivere il mondo dei dinosauri, oltre 60 milioni di anni dopo la loro estinzione. Un film che segna il ritorno dei personaggi e dei dinosauri del film precedente, insieme a nuove specie più terrificanti e spaventose che mai.

Sono passati tre anni da quando il parco a tema Jurassic World, il sogno di John Hammond, è di nuovo andato in frantumi distrutto dai dinosauri scappati dalle gabbie. Il progetto di mettere le creature preistoriche in gabbia e trasformarle in attrazioni per famiglie ha funzionato finché lo spaventoso ibrido Indominus Rex non è evaso dal recinto, seminando il panico su Isla Nublar, che ora è abbandonata dagli esseri umani, mentre i dinosauri sopravvissuti abitano nella giungla.
Ma Quando il vulcano dormiente dell’isola si risveglia, l’ex addestratore di velociraptor Owen Grady (Chris Pratt) e la vecchia responsabile del parco Claire Dearing (Bryce Dallas Howard) decidono di tornare in azione per salvare i dinosauri sopravvissuti da una catastrofe che li porterebbe a una nuova estinzione.
Owen intende trovare Blue, il suo velociraptor ancora disperso nella natura selvaggia, mentre Claire ha sviluppato un rispetto per queste creature, divenute ormai la sua missione. Arrivati sull’isola mentre la lava comincia a scendere, la loro spedizione scopre che una cospirazione potrebbe riportare il nostro intero pianeta ad un pericoloso stato di disordine che non si vedeva dai tempi della preistoria. Questa volta, i nostri due eroi potranno contare sullo sguardo lucido e lungimirante del professor Ian Macolm (Jeff Goldblum), specialista della teoria del caos e sopravvissuto agli attacchi di oltre vent’anni prima.

Tra gli altri personaggi del film Benjamin Lockwood (James Cromwell), un ricco imprenditore che è stato il socio del Dr.John Hammond nella creazione di Jurassic Park. Franklin Webb (Justice Smith), un brillante membro del Dinosaur Protection Group, che si trova più a suo agio dietro la scrivania che nel mezzo dell’azione.
La Dottoressa Zia Rodriguez (Daniella Pineda), una esperta paleo-veterinaria le cui abilità in questa sub-specialità arcaica non sono mai state testate su dinosauri vivi. Eli Mills (Rafe Spall), il braccio destro di Lockwood che recluta Claire e Owen per portare i dinosauri in una riserva privata. Wheatley (Ted Levine), uno spietato mercenario che Mills incarica di dirigere l’operazione a terra a Isla Nublar. In Jurassic World 2, torna B.D Wong nei panni del genetista corrotto Dr. Henry Wu.
Recensione:
Per quanto sia vanesio ed egocentrico non amo l’autocitazione, ma quando si tratta dei simpatici quanto giganteschi Dinosauri, non posso non riportare alla vostra attenzione un passaggio della mia recensione scritta tre anni fa per Parole a Colori su “Jurassic World”, che ancora oggi ritengo valida e purtroppo solamente in parte ascoltata dai produttori.

“…Vediamo allora perché il nuovo capitolo della saga sui dinosauri, che si è ampliata tanto da meritare il titolo di “Jurassic World”, può essere salvato dalla lapidazione cinematografica.

Si, avete letto bene. Un film muto ci avrebbe evitato di ascoltare dei dialoghi deprimenti, piatti e scontati, e di veder sviluppato un intreccio narrativo davvero modesto, che porta lo spettatore a pensare che gli sceneggiatori del primo “Jurassic” avrebbero meritato una cattedra ad honorem in creatività, mentre quelli di oggi dovrebbero seguire un buon corso di aggiornamento e comprendere cosa significhi l’espressione “evoluzione narrativa”.
Dinosauri a parte, il film piace per la grandezza scenografica, stupisce per gli effetti speciali e in parte convince per una regia coraggiosa nel rendere naturale e pacificata l’idea – di per sé del tutto insensata – che l’uomo possa davvero essere “simile a un Dio”, che possa con le moderne tecnologie sfidare la natura, mischiando le carte della creazione e dell’evoluzione…”

Non me vogliano i fan di Chris Pratt e Bryce Dallas Howard, ma i loro rispettivi personaggi , la loro tormentata storia d’amore e come e perché siamo legati ai destini dei dinosauri , veri protagonisti della storia, rappresentano le principali criticità drammaturgiche di questa seconda trilogia.
Pratt e Howard sono due ragazzi simpatici, carini, volenterosi ma ogni qualvolta appaiono sulla scena, lo spettatore ha la fastidiosa sensazione di dover subire un inutile intermezzo prima che il film riprenda il suo naturale e giusto climax con i dinosauri
“Jurassic World -Il Regno Distrutto” sul piano drammaturgico si rivela essere il punto di svolta inaspettato quanto convincente nell’ambito della saga di Jurassic.
I due sceneggiatori infatti dividendo l’intreccio narrativo in due chiari e distinti atti compiono un’operazione ambiziosa e coraggiosa quanto rischiosa.
Con il primo atto infatti assistiamo, in modo eclatante quanto simbolico, alla fine di tutto ciò che è stato e soprattutto ha rappresentato Jurassic Park nell’immaginario collettivo tracciando una chiara e precisa linea sulla storia, effetti speciali e personaggi entrati nella leggenda cinematografica.
Un taglio doloroso quanto necessario per poter spingere la saga verso nuovi obiettivi e livelli di racconto, pathos ed empatia con il pubblico.
Un primo atto che, però nell’atto della scrittura e poi nella messa in scena risulta debole, sbrigativo e frettoloso, reso comunque digeribile ed accettabile da un epilogo tragico quanto teatrale ma che riesce nell’intento di colpire e commuovere lo spettatore.
Il secondo atto invece segna l’inizio di una nuova fase della saga, il punto di non ritorno per gli uomini ed i dinosauri, con i primi che saranno tragicamente costretti finalmente a fare i conti con la propria folle presunzione di poter “giocare” con la genetica fino ad aspirare al “divino” ruolo di Creatore.
“Jurassic World -Il Regno Distrutto” è una rilettura moderna, spietata ed efficace del mito di “Frankenstein”, dove è rappresentato in modo magistrale sul piano visivo, narrativo e registico quanto per l’uomo possa essere pericoloso oltre sciocco il solo pensare di sottomettere e manipolare Madre Natura.
La spettacolarità e bellezza stilistica del secondo atto va attribuita in gran parte al regista spagnolo Juan Antonio Bayona, che dopo il convincente ed commovente “7 minuti dopo la Mezzanotte”, conferma tutto il proprio talento e sapienza nel saper maneggiare e rileggere i generi fantasy /horror ed inserendo in tale contesto l’elemento esistenziale ed emozionale.
“Jurassic World – Il Regno Distrutto” magari potrà far storcere il naso al fan più accanito e purista, ma senza dubbio questo capitolo reiventa la celebre saga, decretandone una fondamentale “evoluzione” sotto ogni aspetto.

104) I Guardiani della Galassia Vol 2

Il biglietto da acquistare per “I Guardiani della Galassia Vol. 2” è: 1)Neanche regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto (con riserva); 5)Sempre.

Un film di James Gunn. Con Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Michael Rooker, Kurt Russell, Vin Diesel, Karen Gillan, Bradley Cooper. Azione, 137′. USA 2017.

Famiglia: Nucleo sociale rappresentato da due o più individui che vivono nella stessa abitazione e, di norma, sono legati tra loro col vincolo del matrimonio o da rapporti di parentela o di affinità.

Farsi una famiglia (o metter su famiglia), sposarsi.
Aver famiglia, essere coniugato, eventualmente con prole.
Famiglia allargata, nucleo informale formato da ex coniugi o conviventi, che continuano a frequentarsi con i nuovi partner e relativi figli.
Famiglia di fatto, formata da due persone non sposate e dagli eventuali figli.
Famiglia ricomposta, formata da persone precedentemente sposate e con figli. [arcaico]
Il complesso delle persone di una stessa discendenza, legate dal vincolo del sangue.

No, cari lettori, non avete sbagliato a cliccare: questa è effettivamente la recensione del film di James Gunn “Guardiani della Galassia Vol. 2”, ma il vostro cronista non poteva non iniziare il pezzo riportando parte della definizione che un qualsiasi vocabolario dà della parola “famiglia”.

Che cosa c’entra questo con il film – vi starete chiedendo, magari irritati dal mio sproloquio etico-lessicale?

Ebbene, parecchio, sia sul piano drammaturgico, che su quello emotivo e scenico. Come mi ha suggerito un collega durante l’anteprima stampa, la pellicola dovrebbe chiamarsi “I Guardiani della Famiglia”, altro che della Galassia!

Lungi da me attirarmi le ire dei milioni di fan, e al di là delle mie valutazioni personali ci tengo a precisare che il film è di ottima fattura, godibile, divertente, sorretto ancora una volta da una straordinaria colonna sonora, che attinge a piene mani dagli anni ‘80.

“ I Guardiani della Galassia Vol. 2” racconta le nuove avventure del gruppo di eroi che abbiamo imparato ad amare – Gamora (Saldana), Drax (Bautista), Groot e Rocket – stavolta alle prese con il mistero che avvolge le vere origini di Peter Quill/Star-Lord (Pratt).

Rimasto orfano di madre da bambino, Peter desidera da sempre conoscere il nome del padre, a lungo immaginato e idealizzato al punto da associarlo alla figura di David Hasserloff nella serie TV “Super car”.

Il protagonista può colmare questo vuoto esistenziale e avere delle risposte quando insieme agli altri Guardiani, inseguiti della sacerdotessa Kismet (Debicksi) e dalle sue ancelle, viene salvato dall’eccentrico e carismatico capitano Ego (Russel), che gli rivela di essere suo padre oltre che un’entità pressoché divina.

Ego convince Quill a seguirlo sul suo pianeta ai confini dell’universo per raccontargli la sua storia e spiegarli l’origine dei suoi poteri. continua su

http://paroleacolori.com/guardiani-della-galassia-vol-2-a-caccia-di-cattivi-con-chris-pratt-e-compagni/

Roberto Sapienza presenta “Ninni, mio padre”

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320) Passengers

passengers

Il biglietto d’acquistare per “Passengers” è: 1) Neanche regalato 2) Omaggio 3) Di pomeriggio (Con Riserva) 4) Ridotto 5) Sempre.

“Passengers” è un film del 2016 diretto da Morten Tyldum, scritto da Jon Spaihts, con : Chris Pratt, Jennifer Lawrence, Michael Sheen, Laurence Fishburne.

La solitudine può essere nello stesso tempo uno stato dell’anima e una condizione temporale e fisica che può portare un individuo a compiere scelte estreme e discutibili.
Si può essere soli e infelici quanto sulla Terra quanto si è in viaggio nell’immensità dell’universo. Quest’ultimo in un futuro prossimo magari rappresenterà l’opportunità per farsi una nuova vita in un nuovo e inesplorato pianeta.
Un giorno forse si organizzeranno viaggi interspaziali dove i passeggeri saranno ibernati per 120 anni prima di raggiungere la destinazione desiderata
“Passengers” prevede e anticipa questo futuro per l’umanità proiettando lo spettatore all’interno dell’astronave Starship Avalon che sta effettuando un viaggio interstellare di 120 anni diretta alla colonia Homestead II con a bordo 5.259 persone sottoposte a sonno criogenico. A causa di un’improvvisa collisione con un meteorite, la capsula in cui dorme il passeggero Jim (Pratt) subisce un guasto, svegliandolo dalla sua ibernazione 90 anni prima dell’arrivo.
Jim si ritrova solo nell’immensa astronave in compagnia solamente del saggio barista androide Arthur (Sheen), provando senza fortuna in ogni modo a riprendere il suo stato di ibernazione. Trascorso un intero anno in solitudine, Jim disperato e senza speranze medita il gesto estremo quando però nota la novella “Bella Addormentata” dello spazio ,che scopre dai registri chiamarsi Aurora(Lawrence), anche lei passeggera e desiderosa di cambiare vita.
Jim vedendo solamente i video di Aurora, sente che la ragazza possa essere la sua anima gemella e decide in maniera egoistica di “risvegliarla” consapevole di condannarla al suo stesso tragico e amaro destino.
La struttura narrativa di “Passengers” può essere, se volete, suddivisa in tre mini atti di diverso genere cinematografico
La prima parte rievoca in toni più drammatici alcune pellicole celebri degli ultimi anni come “Gravity” di Alfonso Cuaron e “The Martian” di Ridley Scott, e nel nostro caso Chris Pratt si dimostra nel complesso all’altezza del ruolo da solista reggendo con discreta personalità e talento la scena.

La seconda parte invece strizza l’occhio da una parte a una versione moderna di Adamo ed Eva e dall’altra parte vira sul genere romantico ,con un’ambientazione spaziale dove la coppia Pratt-Lawrence vorrebbe imitare, ma con esiti assai modesti, l’intensità e il calore della storica coppia del Titanic interpretata da Leonardo Di Caprio e Kate Winslet. continua su

http://www.nuoveedizionibohemien.it/index.php/appuntamento-al-cinema-passengers/

Roberto Sapienza presenta “Ninni, mio padre”

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222) I Magnifici 7

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Il biglietto da acquistare per “I magnifici sette” è: 1)Neanche regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto; 5)Sempre.

Un film di Antoine Fuqua. Denzel Washington, Chris Pratt, Ethan Hawke, Vincent D’Onofrio, Byung-Hun Lee, Peter Sarsgaard. Azione, 132′. 2016.

Due premesse d’obbligo, prima della recensione: non sono un appassionato del genere western e diffido per principio della categoria dei remake, che il più delle volte risultano soltanto copie mediocri e poco riuscite del film originale.

I nuovi “Magnifici sette”, portati a Venezia fuori concorso da Antoine Fuqua, mi davano da pensare per due motivi. Le storie di cowboy possono ancora risultare interessanti? E, nell’intento di renderle commerciali, non si rischia di intervenire troppo e creare un genere spurio? Ebbene dopo aver assistito alla proiezione che ha chiuso la 73° edizione della Mostra del cinema di Venezia posso dire con sollievo che i miei timori erano infondati.

Non ho visto il film originale del 1960 di John Sturges e quindi non sono in grado di fare paragoni tra quello e il remake e stabilire come le due pellicole divergono, ma posso garantirvi che “I magnifici sette” di Fuqua rispetta appieno la tradizione e lo spirito del western.

La cittadina di Rose Creek ha un problema: si trova in una valle che si rivela essere un consistente bacino minerario. Il magnate Bartholomew Bogue (Sarsgaard) ha deciso di appropriarsene senza porsi alcun tipo di scrupolo, lasciando alla popolazione tre settimane per decidere se accettare un risarcimento da fame per i terreni espropriati o farsi uccidere.

Emma Cullen, che si è vista uccidere dagli uomini di Bogue il marito, lascia Rose Creek con un proposito ben preciso: trovare qualcuno che accetti, dietro compenso, di difendere i suoi concittadini. Il qualcuno in questione è Sam Chisolm (Washington), un funzionario statale il cui compito è rintracciare e mettere in condizione di non nuocere pericolosi criminali ricercati. Una volta accettata la proposta Chisolm progressivamente convincerà altri uomini a unirsi a lui. Bogue è però pronto a scatenargli contro un volume di fuoco davvero imponente.

Anche se il paragone può sembrare azzardato, il film somiglia per certi versi alla serie tv “A-team”. In entrambi ci sono due gruppi di eroi al limite se non proprio fuori dalla legge, chiamati a difendere degli innocenti quando l’autorità che dovrebbe farlo è assente se non corrotta.

Gli sceneggiatori hanno scelto una linea narrativa semplice, lineare, chiara senza inventarsi alcuna bizzarria o sofismo intellettuale e questo si rivela vincente. continua su

Biennale di Venezia | Fuori concorso | I magnifici sette

Roberto Sapienza presenta “Ninni, mio padre”

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118) Jurassic World

jurassic world

Il biglietto d’acquistare per “Jurassic World” è : 1)Neanche regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto; 5)Sempre.

Un film di Colin Trevorrow. Con Chris Pratt, Vincent D’Onofrio, Bryce Dallas Howard, Judy Greer, Nick Robinson. 124′, Azione. 2015

Un tempo non troppo lontano era lo zoo il luogo dove i bambini potevano entrare in contatto, spaventandosi magari anche un po’, con la varietà e la potenza della Natura espressa attraverso le meraviglie del mondo degli animali. Leoni, tigri, giraffe, erano loro le star da applaudire.

Poi venne Steven Spielberg e ci portò nel suo personale parco, conosciuto anche come Jurassic Park. Era il 1993 e come spesso accade con le idee geniali e creative anche questa sconvolse il mondo, cambiandone la prospettiva.

I dinosauri sono entrati nelle nostre case; li abbiamo visti muoversi, mangiare, uccidere. Dopo averli studiati per tanti anni soltanto sui libri, queste creature sono diventate “reali”, tangibili. Intuendo il potenziale dell’intuizione, Hollywood ha prodotto una trilogia – deludente, almeno nella seconda e terza parte.

Era necessario, a oltre dieci anni di distanza, rispolverare la questione? Lo spettatore pagante attempato che è in me sarebbe tentato di dire di no, ma non sarei del tutto onesto se non dicessi anche che ieri pomeriggio, alla fine della proiezione, sono stato svegliato dai convinti applausi del giovane pubblico e si sa, chi paga il biglietto ha sempre ragione.

Vediamo allora perché il nuovo capitolo della saga sui dinosauri, che si è ampliata tanto da meritare il titolo di “Jurassic World”, può essere salvato dalla lapidazione cinematografica.

Merito dell’alta e intensa recitazione degli attori? No, decisamente no. Perché nella pellicola i veri protagonisti sono i dinosauri e senza i loro grugniti e la loro imponente fisicità a rendere le scene interessanti e vivaci sarebbe stato auspicabile un film muto.

Si, avete letto bene. Un film muto ci avrebbe evitato di ascoltare dei dialoghi deprimenti, piatti e scontati, e di veder sviluppato un intreccio narrativo davvero modesto, che porta lo spettatore a pensare che gli sceneggiatori del primo “Jurassic” avrebbero meritato una cattedra ad honorem in creatività, mentre quelli di oggi dovrebbero seguire un buon corso di aggiornamento e comprendere cosa significhi l’espressione “evoluzione narrativa”… continua su

http://paroleacolori.com/al-cinema-jurassic-world/

Vittorio De Agrò presenta “Amiamoci,nonostante tutto”

http://www.ibs.it/ebook/ser/serfat.asp?site=ebook&xy=amiamoci+nonostante+tutto

Vittorio De Agrò e Cavinato Editore presentano “Essere Melvin”

http://www.cavinatoeditore.com

The ticket purchase for “Jurassic World” is: 1) Even given; 2) Tribute; 3) In the afternoon; 4) Reduced; 5) Always.

Directed by Colin Trevorrow. Chris Pratt, Vincent D’Onofrio, Bryce Dallas Howard, Judy Greer, Nick Robinson. 124 ‘, Action. 2015

A time not too far away was the zoo the place where children could make contact, scaring maybe even a little ‘with the variety and the power of nature expressed through the wonders of the animal world. Lions, tigers, giraffes, they were the stars to applaud.

Then came Steven Spielberg and took us in his personal park, also known as Jurassic Park. It was 1993, and as often happens with brilliant ideas and creative even this shocked the world, changing the perspective.

The dinosaurs came into our homes; we saw them move, eat, kill. After having studied them for many years only on the books, these creatures have become “real”, tangible. Realizing the potential of intuition, Hollywood has produced a trilogy – disappointing, at least in the second and third parts.

It was necessary, in more than a decade away, brush the issue? The viewer paying elderly in me would be tempted to say no, but I would not be completely honest if I said also that yesterday afternoon, after the screening, I was awakened by applause convinced the young audience and you know, he who pays the ticket is always right.

Let us see why the new installment in the saga about dinosaurs, which has expanded enough to deserve the title of “Jurassic World” can be saved from stoning film.

About the high and intense acting of the actors? No, definitely not. Why in the film the real stars are the dinosaurs, and without their grunts and their impressive physicality to make interesting and lively scenes would have been desirable for a silent film.

Yes, you read that right. A silent film would have avoided listening to the dialogues depressing, and discounted meals, and to have developed a storyline really modest, leading the viewer to believe that the writers of the first “Jurassic” deserved an honorary professorship in creativity, while those of today should follow a good refresher course and understand what the expression “narrative evolution” … read on

http://paroleacolori.com/al-cinema-jurassic-world/

Vittorio De Agro presents “Let us love, despite everything”

http://www.ibs.it/ebook/ser/serfat.asp?site=ebook&xy=amiamoci+nonostante+tutto

Vittorio De Agro and Cavinato Publisher present “Being Melvin”

http://www.cavinatoeditore.com