19)Holy Spider

“Holy Spider” è un film di Ali Abbasi. Con Mehdi Bajestani, Zahra Amir Ebrahimi, Arash Ashtiani, Forouzan Jamshidnejad. Thriller, 117′. Francia, Germania, Svezia, Danimarca 2022

Sinossi:

Siamo a Mashhad, seconda città più grande dell’Iran e importante sito religioso. Nel 2000, un serial killer locale inizia a prendere di mira le prostitute per strada, strangolandone diciassette dopo averle attirate una ad una a casa sua. La stampa lo chiama “il ragno”, e tra i giornalisti che coprono il caso c’è Rahimi, una donna che viene da Teheran e si mette sulle tracce dell’assassino. L’uomo si rivelerà essere Saeed Hanaei, ex-militare convinto che Dio gli abbia affidato la missione di liberare la città dalle donne indegne che vendono il proprio corpo.

Recensione:

“Holy spider” di Ali Abbasi arriva al cinema, dopo essere stato presentato con discreto successo nei Festival internazionali lo scorso anno – l’attrice protagonista, Zahra Amir Ebrahimi, si è aggiudicata la Palma d’oro a Cannes per la sua interpretazione.

La cinematografia occidentale è piena di film che hanno come protagonista un serial killer che sceglie le donne come vittime, ma spostate la storia in Iran e questa assumerà caratteristiche innovative e tinte problematiche inedite per il grande pubblico.

Nella Repubblica islamica d’Iran la donna è considerata giuridicamente inferiore all’uomo e il fanatismo religioso è utilizzato come giustificazione per ogni nefandezza. continua su

13)Decision to leave

“Decision to Leave” è un film di Park Chan-wook. Con Wei Tang, Go Kyung-pyo, Hae-il Park, Yong-woo Park, Lee Jung-hyun. Drammatico, 138′. Corea del Sud 2022

Sinossi:

Hae-joon è un detective infallibile e un marito insoddisfatto: quando si trova alle prese con un caso di suicidio, ritiene che si tratti in realtà di omicidio. Per questo indaga sulla moglie cinese della vittima, Seo-rae, ma se ne innamora all’istante. Attraverso una sottile rete di seduzione, Seo-rae sembra soggiogare Hae-joon, che però ha un’intuizione che potrebbe ribaltare il corso dell’indagine.

Recensione:

Parafrasando il titolo del film, “Decision to leave”, il vostro inviato è rimasto incollato alla sedia fino alla fine della proiezione, nonostante l’istinto di fuga.

Lo sapete: i film orientali sono la mia personale spina nel fianco cinematografica. Nonostante il doloroso forfait della collega Valeria Lotti, era però impensabile che la direttora li depennasse in toto dalla sua lista di Cannes 2022. Ed eccoci qui.

La mia recensione sul nuovo film di Park Chan-wook si basa sulle sensazioni provate e sulle riflessioni fatte qualche ora dopo l’anteprima. I fan del regista sudcoreano e in generale i puristi del cinema asiatico potrebbero avere qualcosa da ridire, ne sono consapevole.

Quest’anno il buon Frémaux pare si sia preso una cotta per i thriller/noir, selezionandone diversi per il programma. Dopo “Holy Spider”, ambientato in Iran, è il turno di “Decision to leave”, che almeno inizialmente trasmette la sensazione di una storia già vista. continua su

8) L’Innocente

“L’Innocente” è un film di Louis Garrel. Con Louis Garrel, Anouk Grinberg, Noémie Merlant, Roschdy Zem, Manda Touré. Commedia, 99′. Francia 2022

Sinossi:

In quel di Lione, Abel lavora come guida in un acquario e non si è ancora ripreso dalla prematura scomparsa della moglie. Anche la madre Sylvie gli dà pensiero, visto che continua a sposare detenuti in serie. L’ultimo della lista è l’ex-rapinatore Michel, il quale appena uscito di prigione apre un negozio di fiori assieme alla donna. Abel, però, è convinto che ci sia sotto qualcosa di losco. Preoccupato per la madre, si mette a pedinarlo coinvolgendo un’amica, Clémence.

Recensione:

La mamma è sempre la mamma. Per quanto il rapporto con colei che ci ha messo al mondo possa essere conflittuale o difficile, è molto difficile per un figlio, specie se maschio, non nutrire verso di lei un forte senso di attaccamento. E ritenere ogni altro uomo non alla sua altezza… 

Il quarto film da regista di Louis Garrel, “L’innocent”, presentato fuori concorso a Cannes 2022, è stato pensato e scritto seguendo un doppio binario: affettivo ed esistenziale. Da un lato c’è la declinazione del rapporto madre-figlio, dall’altro una riflessione sulle seconde possibilità. continua su

7) Le vele scarlatte

Le Vele Scarlatte è un film di Pietro Marcello. Con Juliette Jouan, Raphaël Thierry, Noémie Lvovsky, Louis Garrel, Yolande Moreau. Drammatico, 100′. Francia, Italia 2022

Sinossi:

Il soldato Raphael torna dalla Grande guerra al suo villaggio normanno, identificandosi come “l’uomo di Marie”. Marie non c’è più, ma c’è una bambina di cui Raphael ignorava l’esistenza: è sua figlia Juliette, che diventerà la sua ragione di vita. Per lei l’uomo ricomincerà a fare il falegname, dimostrandosi l’artigiano migliore della zona e un eccellente intagliatore. Ad aiutarlo c’è Madame Adeline, una vedova di buon cuore che accoglie entrambi nella sua fattoria. Ma Raphael, Juliette e Madame Adeline non sono ben visti nel villaggio, che considera l’uomo colpevole di omissione di soccorso, e le donne due streghe – come ogni “femmina non addomesticata”. Il loro è tuttavia un percorso di speranza, in attesa del passaggio delle vele scarlatte pronosticato a Juliette dalla maga del paese.

Recensione :

Pronti via, e la mia amata sezione Quinzaine decide di crearmi più di un problema, aprendo il suo programma con il nuovo film di Pietro Marcello, “Le vele scarlatte” (L’Envol), un racconto intenso e malinconico.

La piccola Giuliette, rimasta orfana di madre, viene allevata prima dalla nonna e dopo dal padre Raphael, tornato indenne dalla Grande guerra. Nella Francia povera e contadina delle piccole comunità, dominano i pregiudizi e il maschilismo.

Raphael è un omone imponente, schivo e silenzioso; un abile falegname capace di costruire di tutto con le sue grosse mani. Di Marie, la madre di Giuliette, non sappiamo niente, ma si percepisce il legame che univa i due. continua su

5)Aftersun

Il biglietto d’acquistare per “Aftersun” è : Di pomeriggio (Con riserva)

“Aftersun” è un film del 2022 diretto da Charlotte Wells, con : Paul Mescal, Francesca Corio, Celia Rowlson Hall.

Sinossi:

Sophie ripensa ai momenti di gioia condivisa e all’intima nostalgia delle vacanze trascorse con suo padre vent’anni prima. I ricordi, reali e immaginari, riempiono gli spazi tra le registrazioni. La ragazza cerca di riconciliare la sua memoria del padre con l’uomo che non ha mai conosciuto.

Recensione:

Il rapporto tra un padre ed una figlia è quasi sempre speciale, unico, fondato sull’amore reciproco.

Una figlia vede nella figura paterna l’uomo  forte ed invincibile.

Invece il padre vedrà la propria figlia  come fosse una bambina sempre da proteggere  da tutto e tutti.

Un rapporto , un legame che non cambia , semmai si adatta alle differenti età di  un padre con un figlio.

Nel caso di Calum e Sophie, la differenza è cosi stretta, lui 31 e lei 11, che potremmo essere scambiati per fratello e sorella in vacanza.

Invece Calum è un padre single divorziato che si deve occupare della figlia durante il suo periodo estivo.

Nonostante il divorzio, Calum ha buon rapporto con l’ex moglie che ogni volta che la chiama la saluta con “ti voglio bene”

“Aftersun” ci racconta la vacanza spensierata, gioiosa vissuta dai due in Turchia.

Calum è un padre affettuoso, presente, scrupoloso  nel non far mancare nulla alla figlia.

 Dall’altra Sophie sta vivendo il passaggio dal pre all’adolescenza , iniziando cosi ad avere qualche interesse o se preferite  curiosità per i ragazzi.

Ma suo padre Calulm resta  ancora il punto di riferimento, la figura maschile più importante.

Lo spettatore osserva i dialoghi, le passeggiate, le esperienze fatte e riprese dalla stessa coppia con la telecamera.

Una vacanza dal sapore antico emerge da queste registrazioni, ma trasmettendo una forza nuova, avvolgente, quanto tenera.

Paul Mescal e Francesca Corio formano una coppia perfetta nei rispettivi ruoli, dimostrando alchimia umana ed artistica sulla scena ed una complementarietà attoriale.

Non vediamo più  Paul e Francesca, bensì i loro personaggi prendono vita, profondità trasmettendo simpatia, tenerezza empatia.

Paul amante delle arti marziali, della danza e di una professionalità non ancora trovata che lo rende inquieto.

Sophie si sente protetta ed amata da un padre magari non perfetto, ma mai assente.

Quella raccontata da immagini e ricordi  fu una vacanza per  Sophie

La Sophie d’oggi trentenne  ora madre , lo ricorda con nostalgia ed affetto.

“Aftersun”è un film semplice, lineare, ma allo stesso tempo delicato, potente  che strappa più di una lacrima e sorriso allo spettatore.

100) Le otto montagne

“Le otto montagne” è un film di Felix Van Groeningen, Charlotte Vandermeersch. Con Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Filippo Timi, Elena Lietti. Drammatico, 147′. Italia, Francia, Belgio 2022

Sinossi:

Pietro, bambino torinese, va in vacanza con la madre in un paesino della Valle d’Aosta dove abita un solo bambino suo coetaneo, Bruno. I due divengono presto amici a tal punto che i genitori di Pietro sono disposti ad ospitare Bruno per farlo studiare in città. Il padre però non è d’accordo e il bambino diventerà un ragazzo e un uomo che non lascerà mai la montagna. I due però continueranno ad incontrarsi e ristruttureranno insieme una baita prima che Pietro inizi poi a viaggiare nel mondo.

Recensione:

Poteva mancare, al mio sesto Festival di Cannes, almeno un film in concorso tratto da un romanzo best-seller di cui il sottoscritto non ha letto nemmeno una pagina? Domanda retorica! E quest’anno l’aggravante è che il romanzo in questione è stato scritto da un italiano, Paolo Cognetti, e si è pure aggiudicato il Premio strega…

“Le otto montagne” di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, lo premetto, non è particolarmente consigliato per due categorie di pubblico: per gli amanti del mare e per chi non sopporta i film in dialetto, specie se nordico.

La sceneggiatura – piuttosto lunga, dispersiva e ridondante – racchiude al suo interno più storie e possibili chiavi di lettura. continua su

99) Masquerade – Ladri d’Amore

“Masquerade -Ladri d’Amore” è un film di Nicolas Bedos. Con Pierre Niney, Isabelle Adjani, François Cluzet, Marine Vacth, Emmanuelle Devos. Thriller, 142′. Francia 2022

Sinossi:

Margot seduce Adrien nella sontuosa villa di Martha, attrice capricciosa sul viale del tramonto. Margot è una femme fatale ghiotta di diamanti, Adrien uno gigolo di star in declino. Amante annoiato di Martha, Adrien perde la testa per Margot che seduce polli benestanti per garantirsi un ricco avvenire. I due si intendono a meraviglia, nel letto e nella vita, dove tramano truffe incredibili a beneficio e a danno dei miliardari della Costa Azzurra. Ma l’abuso di seduzione e la totale mancanza di scrupoli saranno fatali.

Recensione:

L’amore è quel sentimento che in molti sognano, bramano e inseguono per tutta la vita… per poi maledire il giorno in cui l’hanno incontrato! Potrei sembrarvi cinico o estremista, con questa mia affermazione, ma tenetela comunque a mente, dopo aver visto “Masquerade – Ladri d’amore”.

“Masquerade”, purtroppo, non si dimostra all’altezza dei precedenti. Si ha la sensazione che il regista non sia riuscito a decidere quale strada intraprendere o quale messaggio trasmettere al pubblico.

Il film, lungo, si divide in due parti. Nella prima, malinconica, introspettiva e in parte anche autobiografica, ci viene mostrata la vanesia, squallida ed edonistica comunità che popola la Costa Azzurra. In questo “falò delle vanità” esasperato e disturbante – che per certi aspetti rievoca “La grande bellezza” di Sorrentino – ognuno recita una parte, e non può permettersi debolezze. continua su

96)Forever Young

Forver Young è un film di Valeria Bruni Tedeschi. Con Baptiste Carrion-Weiss, Alexia Chardard, Louis Garrel, Léna Garrel, Liv Henneguier. Titolo originale: Les Amandiers. Drammatico, 126′. Francia, Italia 2022

Sinossi

Parigi, 1986. È il momento delle audizioni per entrare nella prestigiosa scuola di recitazione del Théâtre des Amandiers, il cui direttore artistico era il carismatico Patrice Chéreau. Fra i pochi fortunati ammessi ci sono la bella Stella, concupita dal tenebroso e tormentato Etienne come dall’entusiasta Victor, Adèle la rossa e Frank che è già sposato e in attesa di un figlio, una ragazza incinta, un’altra gay, un cantante: tutti intorno ai vent’anni, tutti posseduti dal sacro fuoco della recitazione. È l’epoca dell’amore libero, ma lo spettro dell’Aids comincia già a farsi strada, e sarà destinato a porre fine alla gioiosa promiscuità cui i ragazzi sono abituati; così come le droghe facili taglieranno le gambe a chi fatica a gestire il proprio equilibrio interiore. Qualcuno ce la farà, nel teatro e nella vita, qualcun altro soccomberà alle pressioni di un mondo esterno in cambiamento.

Recensione:

Anche Valeria Bruni Tedeschi ha ceduto al richiamo della nostalgia e dei ricordi, tanto diffuso oggi nel mondo del cinema e della tv, decidendo di condividere col pubblico gli anni della sua formazione.

La prima parte del film è scandita dalle audizioni e dalle selezioni dei candidati, e ci fa conoscere i caratteri e le vite dei protagonisti, la bella Stella (Tereszkiewicz), il tormentato Etiennela rossa Adèle (Brethreau), e soprattutto le motivazioni che li hanno spinti a tentare questa non facile carriera.

In queste sequenze si avverte tutto l’entusiasmo, la gioia e la fiducia di questo manipolo di sognatori talentuosi che sudano sul palco, ascoltano gli insegnamenti dei professori e crescono giorno dopo giorno. continua su

95) Tori e Lokita

“Tori e Lokita” è un film di Luc Dardenne, Jean-Pierre Dardenne. Con Mbundu Joely, Pablo Schils, Marc Zinga, Claire Bodson, Baptiste Sornin. Drammatico, 80′. Francia 2022

Sinossi:

Lokita è una ragazza che, nell’arrivo in Europa, ha incontrato un bambino, Tori. I due sono diventati di fatto, pur provenendo l’una dal Camerun e l’altro dal Benin, fratello e sorella. Per la legge del Belgio però devono poterlo dimostrare e, non riuscendovi, il lato peggiore della vita è in loro attesa.

Recensione:

Sembra essere scritto nelle stelle di Cannes, che la musica italiana faccia da accompagnamento a film in odore di Palma d’oro. Nel 2019 Gianni Morandi trionfò insieme al coreano “Parasite”. Quest’anno potrebbe essere la volta di Angelo Branduardi con “Alla fiera dell’est”, abbinata al nuovo film dei fratelli Dardenne.

“Tori e Lokita” è una storia commovente, semplice ma potente, e non vorrei correre il rischio di sbilanciarmi troppo, ma se sabato dovesse aggiudicarsi qualche premio sarebbe più che meritato.

Dopo un paio di pellicole alquanto scialbe, i fratelli Dardenne sono tornati a pungere come ai vecchi tempi con una storia di “fratellanza di fatto” anche se non certificata da un legame di sangue. Una sceneggiatura essenziale, come nella migliore tradizione dei due registi, ma che col passare dei minuti cresce in forza e valenza simbolica. continua su

84) Aftersun

“Aftersun” è un film del 2022 di Charlotte Wells. Con Paul Mescal, Francesca Corio, Celia Rowlson Hall. Drammatico, 96′. Gran Bretagna, USA 2022

Sinossi

Sophie ripensa ai momenti di gioia condivisa e all’intima nostalgia delle vacanze trascorse con suo padre vent’anni prima. I ricordi, reali e immaginari, riempiono gli spazi tra le registrazioni. La ragazza cerca di riconciliare la sua memoria del padre con l’uomo che non ha mai conosciuto.

Recensione

Si dice che il rapporto tra un padre e una figlia sia speciale, unico, fondato sull’amore reciproco e che non cambi con il progredire dell’età. La figlia vede nel padre l’uomo forte e invincibile; il padre considera la figlia un’eterna bambina da proteggere.

Calum (Mescal) ha 31 anni, Sophie (Corio) 11. La differenza di età è così ridotta che qualcuno potrebbe scambiarli per fratello e sorella. Invece lui è un padre single che deve occuparsi della figlia durante il periodo estivo.

“Aftersun” di Charlotte Wells ci racconta la vacanza spensierata e gioiosa vissuta dai due in Turchia nel passato, rievocata dalla Sophie ormai trentenne che vuole cercare di conciliare i ricordi con l’uomo che non ha mai conosciuto.

Lo spettatore osserva i dialoghi, le passeggiate, le esperienze fatte e riprese dalla coppia con la telecamera. Una vacanza dal sapore antico emerge da queste registrazioni, ma trasmette anche una forza nuova, avvolgente, tenera. continua su