89) Buena Onda

papaleo

Uno spettacolo teatrale di Valter Lupo, Valerio Vestoso, Rocco Papaleo, Giovanni Esposito. Con Rocco Papaleo e Giovanni Esposito.

“Buena Onda” è in scena fino al 24 aprile al teatro Ambra Jovinelli di Roma.

Sfatiamo un mito: pur essendo siciliano non amo il mare. Detesto anche andare in barca – sebbene mio padre fosse un appassionato – e non ho mai pensato di fare una crociera.

Eppure anche per uno scettico come me è stato piacevole navigare per due ore con la nave “Buena Onda”, osservando e ascoltando le divertenti discussioni tra il comandante Chiaromonte (Giovanni Esposito) e il cantante Gege Cristofori (Papaleo), intervallate dalla musica della band “Gli Incompresi”.

La vita su una nave da crociera – fatti di cronaca neppure troppo remoti dovrebbero avercelo insegnato – non è tutta rose e fiori. Il comandante non ha solo la responsabilità di non far finire la propria nave come il Titanic, ma ha anche l’ingrato compito di supervisionare l’intrattenimento, affinché i passeggeri passino momenti spensierati e felici.

Se il cantante e la band che dovrebbero intrattenere il pubblico si mettono in testa di proporre solo canzoni in dialetto lucano e pezzi jazz dai toni melanconici, ecco allora che la situazione diventa problematica.

Lo spettatore-passeggero assiste così alle continue diatribe tra l’ansioso comandante, preoccupato di soddisfare l’armatore considerato solo un gradino sotto Dio, e Gege, cantante disilluso e amante di citazioni letterarie velate da un pessimismo non castrante, ma semmai sarcastico. continua su

A teatro: Buena Onda

Vittorio De Agrò presenta “Amiamoci,nonostante tutto”

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A play by Valter Wolf, Valerio Vestoso, Rocco Papaleo, John Esposito. With Rocco Papaleo and John Esposito.

“Buena Onda” is on stage until April 24 at the Teatro Ambra Jovinelli of Rome.

We are dispelling a myth: although I do not love the Sicilian sea. I hate to even go to the boat – even though my father was a passionate – and I never thought to take a cruise.

Yet even for a skeptic like me was pleasant to navigate for two hours by ferry “Buena Onda”, watching and listening to the funny discussions between the commander Chiaromonte (John Edwards) and the singer Gege Cristofori (Papaleo), punctuated by the music of the band “The Misunderstood”.

Life on a cruise ship – news stories not too remote should have taught us – is not all rosy. The commander not only a responsibility not to end his ship like the Titanic, but also has the thankless task of supervising the entertainment, so passengers pass carefree and happy moments.

If the singer and the band that should entertain the audience into their heads to propose only songs in dialect Lucan and jazz pieces by melancholy tones, this is when the situation becomes problematic.

The spectator-passenger assists as the continuous disputes between the captain anxious, worried to satisfy the owner considered just a step below God, and Gege, disillusioned singer and lover of veiled literary quotations by a castrating not pessimism, but rather sarcastically. continues on

A teatro: Buena Onda

Vittorio De Agro presents “Let us love, despite everything”

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77) Una giornata particolare

scarpati

“Una giornata particolare” è uno spettacolo teatrale di Ettore Scola e Ruggero Maccari, adattamento teatrale di Gigliola Fantoni, regia di Nora Venturini, con Giulio Scarpati e Valeria Solarino. E’ in scena all’Ambra Jovinelli di Roma fino al 10 Aprile.

Fare il remake di un film cult è di solito una scommessa rischiosa e fallimentare.
Tramutare un successo cinematografico in uno spettacolo teatrale è qualcosa di complicato.
Tanti artisti s’illudono di avere la ricetta giusta per poi scontrarsi con il diffidente e restio pubblico.
Molti negli anni hanno visto e ammirato il bellissimo e pluripremiato film del 1977 del compianto Ettore Scola con gli straordinari interpreti Marcello Mastroianni e Sophia Loren.
Una storia semplice e contemporaneamente magnifica e senza tempo sul tema della libertà e della democrazia in Italia. Pochi avrebbero rischiato il rischioso confronto ma Giulio Scarpati e la regista Nora Venturini hanno avuto l’ardire artistico, potendo contare sulla collaborazione della moglie di Scola, Gigliola Fantoni, per scrivere l’adattamento teatrale.
Il sottoscritto ricordava vagamente la storia avendo visto solo alcuni spezzoni del film in passato e ciò nonostante, ieri sera mi sono presentato alla “Premiere” romana all’Ambra Jovinelli con una certa diffidenza e curiosità contemporaneamente.
Ebbene devo ammettere che la coppia composta da Giulio Scarpati e Valeria Solarino ha superato con bravura e talento l’ostica prova.
Non era facile far dimenticare o almeno non far rimpiangere la coppia Mastroianni –Loren eppure i due attori in scena hanno dimostrato carisma e personalità di riuscire nella missione.
Lo spettatore è proiettato nella Roma fascista e in particolare le lancette del tempo tornano alla storica data del 6 Maggio del 1938 quando Adolf Hitler fu invitato ufficialmente e solennemente da Benito Mussolini per celebrare l’alleanza italo tedesco.
Fu un evento preparato con grande cura e attenzione dal regime per impressionare il dittatore tedesco e mostrare al mondo la grandezza del Duce e del suo governo.
I romani e il resto d’Italia vissero con grande trepidazione, eccitazione e coinvolgimento l’evento attraverso la radiocronaca degli speaker ufficiali.
L’intera Italia si fermò ad ascoltare, tranne due persone: Antonietta (Solarino) e Gabriele (Scarpati), la prima umile casalinga di origine siciliana, sottomessa al marito e dedita alla famiglia e il secondo ex speaker della radio sospeso per via delle sue inclinazioni politiche e sessuali.
Gabriele sta meditando il gesto estremo pur di non essere costretto”all’esilio” dal regime quando alla sua porta bussa Antonietta preoccupata di recuperare il suo pappagallo fuggito via.
Ha inizio così in maniera fortuita l’incontro due anime sole e malinconiche schiacciate dalla solitudine e dalle stupide e rigide regole di una società che non ammetteva ribellione o qualsiasi forma di diversità.
Antonietta e Gabriele si trovano, si sfiorano, rifugiandosi l’uno nelle braccia dell’altro per un giorno affetto, calore e comprensione.
E’ una storia d’amore e d’amicizia che tocca le corde emotive dello spettatore inducendolo a riflettere su come la nostra società fosse governata da uomini sbagliati e soprattutto ispirata da idee scellerate e inique.
Se la perfomance di Giulio Scarpati è solida, esperta, e dopo un inizio in sordina cresce e convince nel corso dello spettacolo, la vera sorpresa è Valeria Solarino che fin dalle prime battute riesce a conquistare il centro della scena e soprattutto l’attenzione e il coinvolgimento del pubblico.
La sua Antonietta è una donna in apparenza fragile e debole, ma in vero è una donna dotata di coraggio e sensibilità nei suoi modi semplici di pensare e di muoversi.
Valeria si rivela all’altezza del ruolo essendo efficace e incisiva azzeccando e alternando con naturalezza e disinvoltura i tempi comici e drammatici del testo.
La regia di Nora Venturini è nel complesso di buon livello, puntuale e precisa nel costruire il giusto pathos e ritmo narrativo e sorretto da un’efficace scenografia nel rendere l’idea di due persone simili ,divise, solo da un muro.
Il fascismo impose agli italiani uno stile di vita e un modo di pensare e di agire eppure non venne meno all’uomo la voglia di libertà e di sognare come è stato per Antonietta e Gabriele, anche se per un solo giorno, ma con grande passione e intensità.

Vittorio De Agrò presenta “Amiamoci, nonostante tutto”

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“A Special Day” is a play by Ettore Scola and Ruggero Maccari, stage adaptation of Gigliola Fantoni, directed by Nora Venturini, with Giulio Scarpati and Valeria Solarino. E ‘staged Ambra Jovinelli in Rome until April 10.

Do a remake of a cult film is usually a risky bet and bankruptcy.
Transform a blockbuster in a play is something complicated.
Delude many artists have the right recipe and then collide with the distrustful and reluctant public.
Many over the years have seen and admired the beautiful and award-winning late Ettore Scola of the 1977 film with extraordinary performers Marcello Mastroianni and Sophia Loren.
A simple story and at the same time magnificent and timeless on the theme of freedom and democracy in Italy. Few would have risked the dangerous confrontation but Giulio Scarpati and director Nora Venturini had the artistic audacity, being able to count on the collaboration of the wife of Scola, Gigliola Fantoni, to write the stage adaptation.
Myself vaguely remembered the story they had seen some of the movie clips in the past and yet, last night I showed up at the “Premiere” Roman Ambra Jovinelli with a certain suspicion and curiosity at the same time.
Well I have to admit that the tandem of Giulio Scarpati and Valeria Solarino topped with tricky test skill and talent.
It was not easy to forget, or at least not to regret the couple Mastroianni -Loren yet the two actors on stage have demonstrated charisma and personality to succeed in the mission.
The viewer is projected in Fascist Rome and in particular the hands of time back to the historic date of 6 May 1938, when Adolf Hitler was officially and solemnly invited by Benito Mussolini to celebrate the alliance between Italy and Germany.
It was an event prepared with great care and attention by the regime to impress the German dictator and show the world the greatness of Mussolini and his government.
The Romans and the rest of Italy lived with great trepidation, excitement and involvement the event through the official commentary of the speaker.
The entire Italian stopped to listen, but two people: Antoinette (Solarino) and Gabriel (Scarpati), the first humble home of Sicilian origin, submissive to her husband, and devoted to her family and the second former outstanding radio speaker because of his political and sexual inclinations.
Gabriele is considering the extreme action in order not to be forced “exile” from the scheme when it knocks at his door Antoinette worried to recover his parrot fled away.
It was the beginning of the meeting fortuitously only two souls and melancholy crushed by loneliness and by the stupid and rigid rules of a society that did not admit any form of rebellion or diversity.
Antonietta and Gabriele are, skim, taking refuge in each other’s arms for a day affection, warmth and understanding.
It ‘a story of love and friendship that touches the emotional chords of causing the viewer to reflect on how our society was ruled by the wrong men and especially inspired by nefarious ideas and unfair.
If the performance of Giulio Scarpati is solid, experienced, and after a muted start growing and convinces during the show, the real surprise is Valeria Solarino that right from the start is able to conquer the center stage and above all the attention and public involvement.
His Antoinette is a woman in frail and weak appearance, but in truth it is a woman of courage and sensitivity in its simplest ways of thinking and moving.
Valeria is revealed up to the role being effective and incisive azzeccando and alternating with naturalness and ease the comic timing and dramatic text.
Directed by Nora Venturini is in good complex, timely and accurate in building the right pathos and narrative rhythm and supported by an effective set design in making the idea of ​​two similar people, divided only by a wall.
Fascism imposed Italians a lifestyle and a way of thinking and acting, but was no less man the desire for freedom and to dream as it was for Antonietta and Gabriele, even if for just one day, but with great passion and intensity.

Vittorio De Agro presents “Let us love, despite everything”

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47) Performance

virgina

“Performance” è uno spettacolo teatrale di Virginia Raffaele, scritto da Virginia Raffaele, Piero Guerrera, Giovanni Todescan e Giampiero Solari. Regia di Giampiero Solari.

In scena al teatro Ambra Jovinelli di Roma fino al 28 Febbraio.

Probabilmente sono uno dei pochi italiani a non aver visto neanche un minuto dell’ultimo Festival di Sanremo e a non aver ancora nemmeno sentito le canzoni in gara. Non è stato per snobismo, voglio precisarlo, ero semplicemente impegnato alla Berlinale e la sera, dopo una giornata di cinema, la voglia di vedere altro scarseggiava.

Eppure gli echi delle serate liguri e dei notevoli dati Auditel sono arrivati persino in Germania. A mettere tutti d’accordo sono state soprattutto le imitazioni di Virginia Raffaele. Leggendo i resoconti dei giornalisti dentro di me sorridevo: infatti mesi fa avevo scelto di dare fiducia all’attrice romana acquistando un biglietto per il suo spettacolo, Performance, in scena all’Ambra Jovinelli di Roma fino al 28 febbraio.

Ero davvero curioso di vedere dal vivo l’eclettica e versatile Raffaele dopo averla apprezzata in TV tante volte. Una curiosità condivisa, dal momento che con me in sala c’erano personalità del calibro di Renzo Arbore, Pippo Baudo, Luca Barbareschi.

La domanda che un po’ tutti si ponevano prima dell’inizio dello spettacolo era se Virginia Raffaele fosse in grado di reggere un’ora e quaranta di performance tutta da sola. Ebbene la risposta è arrivata dopo pochi minuti dall’inizio, quando sonori e intensi sono scrosciati gli applausi.

Sullo schermo posto nel centro del palco fa la sua comparsa per primo il personaggio di Maria Abramovich (Raffaele), stralunata performer che nelle vesti d’inusuale Virgilio conduce lo spettatore all’interno dello spettacolo.

Una Perfomance in cui, in rapida successione, si avvicendano la criminologa Roberta Bruzzone, la showgirl Belen, Ornella Vanone, Francesca Pascale e altri personaggi, tutti creature della creatività e bravura di Virginia Raffaele.

L’attrice romana conferma quanto di buono è stato detto e scritto su di lei nelle ultime settimane: è un’artista completa, capace di salire sul palco con personalità, carisma e doti comiche e interpretative.

La mia generazione, sebbene non abbia potuto vedere dal vivo dei mostri sacri come Angelo Musco e Alighiero Noschese, maestri nell’arte di trasformarsi e mettere alla berlina con garbo e ferocia ironia i potenti, ha potuto però ammirarli nei filmati in bianco e nero in TV. Ebbene, Virginia Raffaele è sicuramente sulla buona strada per arrivare all’eccellenza in questo campo.

Virginia sul palco è bella, forte e sicura di sé, riesce a trasmettere allo spettatore emozioni e a farlo ridere di cuore. continua su

A teatro: Performance

Vittorio De Agrò e Cavinato Editore presentano “Essere Melvin”

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“Performance” is a play by Virginia Raffaele, written by Virginia Raffaele, Piero Guerrera, John Todescan and Giampiero Solari. Directed by Giampiero Solari.

Staged at Amber Jovinelli Theatre in Rome until February 28.

They are probably one of the few Italians to have not seen a single minute of the last Sanremo Festival, and not to have even heard the songs in the race. It was not snobbery, I want to specify it, I was just busy at the Berlinale and in the evening, after a day of film, the desire to see more scarce.

Yet the echoes of the Ligurian evenings and significant Auditel data has arrived even in Germany. To put all agreed were mostly imitations of Virginia Raffaele. Reading the reports of journalists in me smiled: in fact months ago I chose to trust the Roman actress purchasing a ticket to his show, performance, staged Ambra Jovinelli of Rome until 28 February.

I was really curious to see live the eclectic and versatile Raffaele after having appreciated on TV many times. It shared a curiosity, since with me in the room there were personalities of the caliber of Renzo Arbore, Pippo Baudo, Luca Barbary.

The question that a little ‘all placed themselves before the show was when Virginia Raffaele was able to hold an hour and forty all alone performance. Well the answer came after a few minutes of when sound and intense are scrosciati applause.

On the screen in the center of the stage it makes its appearance for the first character of Maria Abramovich (Raffaele), distraught performer in the unusual guise Virgil leads the audience into the show.

A Perfomance when, in quick succession, alternate the criminologist Roberta Bruzzone, the showgirl Belen, Vanone Ornella, Francesca Pascale, and other characters, all creatures of the creativity and skill of Virginia Raffaele.

The Roman actress confirms the good has been said and written about her in recent weeks is a complete artist, able to go on stage with personality, charisma and comedic and acting skills.

My generation, although he has not been able to see live the big names like Angelo Musco and Alighiero Noschese, masters in the art to transform and to pillory with grace and ferocity of the powerful irony, however, was able to admire them in your movies in black and white TV. Well, Virginia Raffaele is definitely on track to achieve excellence in this field.

Virginia on stage is beautiful, strong and self-confident, able to convey emotions to the viewer and make him laugh heartily. continues on

A teatro: Performance

Vittorio De Agro and Cavinato Publisher feature “Being Melvin”

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27) Nudi e Crudi

nudi e crudi

“ Nudi e Crudi” è uno spettacolo teatrale di Serena Sinigaglia, tratto dal romanzo di Alan Bennett, tradotto e adattato per la scena da Edoardo Erba, con : Paolo Calabresi, Maria Amelia Monti e Nicola Sorrenti. E’ in scena fino al 7 Febbraio al teatro “Ambra Jovinelli” di Roma.
La casa è tra le cose più sacre che abbiamo nella vita. Si fanno tanti sacrifici per ottenerla. Accettiamo di sottoscrivere un mutuo infinito pur di essere padroni di qualcosa e con il nostro compagno/a ci dedichiamo anima e corpo per arredarla e renderla confortevole.

E quando un ladro la profana, spogliandola di qualsiasi oggetto prezioso, non ci procura solo un danno economico, ma soprattutto una ferita nell’anima.
Subire un furto è uno shock, un trauma che spesso ti porta a cambiare le tue abitudini e approccio alla vita.
E’ quello che succede ai coniugi Ransome che tornati a casa, da una serata teatrale, la trovano completamente svuotata senza neanche la carta igienica. Così ci racconta il narratore della serata, il poliedrico ed eccentrico Nicola Sorrenti introducendo lo spettatore dentro la spoglia scena e presentando i due protagonisti.
Maurice (Calabresi), avvocato inglese di mezz’età, sebbene sia un uomo preciso, schematico e compassato abbia una reazione isterica e nevrotica di fronte a tale tragicomica situazione. Mentre RoseMary (Monti), donna tranquilla e moglie devota, coglie in questa disavventura l’opportunità di poter cambiare qualcosa nella sua noiosa e prevedibile vita.
I Ransome sono una coppia di mezz’età, sposati da lungo tempo e conducono un’esistenza scontata, monotona e sempre uguale chiusi dentro una bolla di perbenismo e bigottismo stridendo con la vivacità e modernità della nostra società.
RoseMary con la scusa d’acquistare beni di prima necessità può finalmente affacciarsi alla vita e scoprire quante opportunità di conoscenza ci siano magari leggendo il giornale al bar o guardando la Tv durante il pomeriggio o come nel quartiere ci siano nuove realtà commerciali, gestite da extracomunitari.
I Ransome sono diventati una coppia prigioniera del loro stesso formalismo e di fatto incapaci di comunicare e di avere un contatto fisico.
Il furto, in qualche modo, è una scossa per la coppia costringendola a riflettere su stessa e sul proprio stile di vita.
E’una commedia agro dolce, quella scritta da Alan Bennett, a mio avviso, più adatta alla mentalità e società inglese rispetto a quella italiana. E’ un testo poco adattabile ai costumi e abitudini nostrane essendo così forzato e poco empatico.
L’adattamento di Edoardo Erba seppure ben scritto non convince fino in fondo nel suo sviluppo e intreccio narrativo.
La scelta registica di affidare all’estro e talento di Nicola Sorrenti, il ruolo di narratore-guastafeste dello spettacolo se da una parte esalta la versatilità e il trasformismo oltre che il talento dell’attore, dall’altra appesantisce il filo e ritmo narrativo con un eccesso di spiegazioni e dettagli, rendendo non sempre incisive e frizzanti le scene successive.
La coppia formata da Calabresi-Monti si dimostra solida, esperta e di talento eppure solo in parte riesce a creare un ponte emotivo e di simpatia con il pubblico. I loro personaggi rimangono troppi freddi e rigidi e non basta la loro acclamata comicità per umanizzarli e farli sentire vicini allo spettatore.
Tra i due piace e diverte di più Maria Amelia Monti, apparsa più a suo agio nel ruolo e capace di dare più brio e freschezza al suo personaggio.
Il finale, sebbene sia agrodolce, è per merito dell’intensa prova di Maria Amelia Monti, che lo spettatore prova l’unica emozione della serata, facendolo riflettere su come un matrimonio per funzionare debba essere vissuto e sentito anche fisicamente, se non rischia di diventare una lenta morte.

Vittorio De Agrò e Cavinato Editore presentano “Essere Melvin”

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Naked and Raw” is a play Serena Sinigaglia, from the novel by Alan Bennett, translated and adapted for the stage by Edoardo Erba, with: Paolo Calabresi, Maria Amelia Monti and Nicholas Parsons. E ‘on stage until February 7 to theater “Amber Jovinelli” of Rome.
The house is one of the most sacred things we have in life. They sacrifice so much to get it. We agree to take out a mortgage infinite order to be masters of something and with our partner / to devote ourselves body and soul to furnish it and make it comfortable.

And when a thief is profanity, stripping it of any precious object, not only gives us an economic loss, but also a wound in the soul.
Suffer a theft is a shock, a trauma that often leads you to change your habits and approach to life.
And ‘what happens to spouses Ransome who returned home from an evening of theater, they find it completely emptied without even toilet paper. So tells the narrator of the evening, the eclectic and eccentric Nicholas Sorrenti introducing the viewer into the bare stage and presenting the two protagonists.
Maurice (Calabresi), middle-aged British lawyer, although it is a precise man, schematic and measured to have a hysterical reaction and neurotic faced with this tragicomic situation. While RoseMary (Monti), quiet woman and devoted wife, grasps this mishap the opportunity to change something in his dull, predictable life.
The Ransome are a middle-aged couple, married for a long time and lead a life for granted, and always the same monotonous locked in a bubble of respectability and bigotry screeching with modernity and vitality of our society.
RoseMary under the guise of buying basic necessities can finally look out the life and discover how many opportunities there are knowledge while reading the newspaper at the bar or watch TV in the afternoon or in the neighborhood as there are new commercial, operated by non-EU .
The Ransome became a couple prisoner of their own formalism and made it difficult to communicate and have physical contact.
The theft, in some way, it’s a shock to the couple forcing her to reflect on itself and its own lifestyle.
It is a sweet and sour comedy, written by Alan Bennett, in my view, more suited to the mentality and English society than Italian. It ‘a little text adapted to the customs and habits homegrown being so forced and not very empathetic.
The adaptation of Edoardo Erba although well written does not convince all the way in its development and storyline.
The decision to entrust the fantasy and directing talent of Nicholas Parsons, the role of narrator-pooper of the show on one hand enhances the versatility and transformation as well as the talent of the actor, the other weighs down the wire and narrative rhythm with excessive explanations and details, making it not always incisive and crisp scenes later.
The couple formed by Calabresi-Monti proves solid, experienced and talented yet only partially succeeds in creating an emotional bridge and sympathy with the public. Their characters remain too cold and stiff and not just their acclaimed comedy to humanize them and make them feel closer to the viewer.
Between the two like and enjoy more Maria Amelia Monti, he appeared more at ease in the role and able to give more liveliness and freshness to his character.
The final, although it is bittersweet, it was thanks to the intense test of Maria Amelia Monti, the viewer tries the only emotion of the evening, making him think about how a marriage to work should be experienced and felt even physically, if not likely to become a slow death.

Vittorio De Agro and Cavinato Publisher present “Being Melvin”

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