81) Passeggeri Notturni

“Passeggeri Notturni” è una serie web diretta da Riccardo Grandi, scritta da Riccardo Grandi , Gianrico  Carofiglio, Claudia De Angelis e Salvatore De Mola, basati sui racconti “Passeggeri Notturni (Eianudi 2016)” e “Non esiste saggezza (Rizzoli 2010) “ di Gianrico Carofiglio , con : Claudio Goè, Nicole Grimaudo , Gianmarco Tognazzi, Marta Gastini, Giampiero Judica, Alessio Vassallo, Paolo di Vita, Caterina Shulha, Ivana Lotito, Giorgio Musumeci, Francesco Figus, Alessandro Tiberi e Paolo Sassanelli.

“Passeggeri Notturni” è composta da 10 episodi della durata 13 minuti ognuno. Disponibili in esclusiva da domani su Raiplay. Invece sarà tramesso il 20 Marzo su Rai 3 come film tv ad episodi .
Nonostante viviamo in un epoca segnata dai social network, dalle più nuove e disparate offerte di piattaforme in streaming a scapito del vecchio “tubo canonico”, la radio conserva ancora il proprio fascino e capacità attrattiva per milioni di persone.
La radio ci fa compagnia nei momenti belli quanto quelli brutti. Le le voci dei conduttori delle trasmissioni in onda ogni giorno diventano familiari, rassicuranti ed in qualche modo assurgono a punto di riferimento.
La radio svolgendo una funzione sociale, culturale oltre che artistica è stata sovente utilizzata da scrittori ed sceneggiatori come ispirazione narrativa nel realizzare romanzi, film e serie televisive poi divenute celebri.
“Passeggeri notturni” pur rientrando narrativamente e strutturalmente in questa categoria ispirandosi a due raccolte di racconti di Gianrico  Carofiglio , si dimostra come un progetto di web serie (il secondo per Raiplay, dopo” Liberi Tutti” dello scorso anno) complessivamente interessante, originale , coinvolgente.
Abbiamo visto oggi in anteprima l’episodio 1 e 3 , conoscendo così Enrico (Gioè), valente conduttore radiofonico della trasmissione “Passeggeri Notturni” che ogni notte con la sua calda voce tiene compagnia il pubblico alternando pezzi musicali a riflessioni e considerazioni personali quanto universali.
“Passeggeri Notturni” si rivela un riuscito mix narrativo in cui i talentuosi sceneggiatori sono riusciti da una parte ad adattare ed armonizzare i racconti di Carofiglio dentro uno script fluido, intenso e carico di suggestione e pathos.
E dall’altra inserendo creativamente “ex novo” il personaggio di Enrico , facendolo diventare il filo rosso tra le varie storie che lo spettatore vedrà nei dieci episodi.
“Passeggeri notturni” va visto, vissuto come un noir esistenziale , intimistico dove l’escamotage radiofonico è adoperato per affrontare, descrivere tematiche delicate e controverse come ad esempio la violenza psicologica oltre che fisica nei confronti di donna (come nel primo episodio in cui spicca l’intensa e bella interpretazione di Marta Gastini), la solitudine, il dolore , sensi di colpa provati dall’uomo disperatamente solo e fragile in questa caotica comunità.( Nicole Grimaudo nel ruolo di Valeria, appare una donna sofferente , preoccupata nel dover mantenere un doloroso segreto)
“Passeggeri notturni” seppure caratterizzata da un‘atmosfera cupa, angosciosa ed a tratti misteriosa punta a veicolare un sentimento liberatorio e salvifico dai propri demoni e traumi personali potendo contare sul sostegno della vecchia amica radio resa ancora più sincera e vicina dalla solida e credibile performance di Gioè mai come in questo caso a proprio agio nel poter dare letteralmente voce e umanità al personaggio di Enrico .
“Passeggeri notturni” è un prodotto da vedere e gustare prima su Raiplay e se vorrete successivamente su Rai 3 anche per cogliere le differenze di montaggio e stile di racconto decise dal regista.
Una doppia opportunità per emozionarsi, riflettere e comprendere il vero significato della parola “condivisione”

27) La Stagione della Caccia

“La Stagione della Caccia” è un film di Roan Johnson. Con Francesco Scianna, Miriam Dalmazio, Donatella Finocchiaro, Tommaso Ragno, Ninni Bruschetta, Giorgio Marchesi, Alessio Vassallo, Alice Canzonieri. Film tv. Italia, 114′

Neanche il tempo di “digerire” i due episodi della serie del Commissario Montalbano – e in Rai di festeggiare per i record di ascolti – ed ecco che arriva “La stagione della caccia”, il secondo appuntamento con “C’era una volta Vigata” e i romanzi storici di Camilleri.

Il pubblico sui social ha dimostrato già in diretta di apprezzare questo adattamento del romanzo omonimo uscito nel 1992. E nonostante i dati numerici di share dimostrino che “La mossa del cavallo”, andato in onda lo scorso anno, abbia fatto meglio, la qualità di ciò che abbiamo visto ci fa pensare che, qualche volta, anche i dati possano sbagliare.

Da siciliano e da appassionato dei romanzi storici di Camilleri posso dire che la Palomar, produttrice insieme a RaiFiction, dopo dodici mesi di riflessione, ha trovato la quadra per portare con successo sul piccolo schermo anche questo genere.

Se vi ricordate, infatti, “La mossa del cavallo” non mi aveva convinto particolarmente, lo avevo trovato eccessivo, caricato, e tutto sommato lontano dall’anima dell’originale.

La scelta di mettere il toscano Roan Johnson (Piuma, I delitti del BarLume) al timone si è dimostrata vincente. Fin dalle prime scene di capisce che il regista ha trovato il giusto stile e tono per trasferire sullo schermo le intenzioni dello scrittore.

Con “La stagione della caccia” si ha davvero la sensazione di tornare indietro nel tempo, nella Sicilia di fine Ottocento. Una Sicilia che si potrebbe avere la tentazione di considerare scomparsa e superata, ma che in realtà lo spettatore più attento potrà ritrovare anche nella regione del 2019. continua su

http://paroleacolori.com/la-stagione-della-caccia-storia-siciliana-di-ieri-e-di-oggi/

232) Koala

“Koala” è un corto scritto e diretto da Cristina Puccinelli, con Denise Capezza, Alessio Vassallo, Federico Perrotta, Thomas Santu, Andrea Papale.
Sinossi: Una ragazza si sveglia in una stanza strana, non ricordando niente della sera prima, nemmeno quando vede il ragazzo che la ospita. Inizia ad avere paura.

Esistono differenti modi per affrontare e raccontare una tematica, ma solitamente l’artista dotato di creatività oltre che di talento è in grado di saperne coglierne l’essenza colpendo l’immaginario dello spettatore ed allo stesso tempo riuscendo a farlo riflettere.
Tutti oggi parlano, scrivono, denunciano casi drammatici e tragici di stalker a carico di donne, senza che questo fiume di parole riesca a fermare questa piaga criminosa.
È cronaca di questi giorni, che un giudice, anche se applicando una discutibile norma legislativa, abbia permesso a uno stalker, pagando un’irrisoria cifra di “ripulire” la propria fedina penale di tale infamante marchio.


Lo Stato da una parte annuncia un giro di vite su tale fenomeno, dall’altro conferma d’essere l’Azzeccagarbugli per eccellenza.
Ha ancora un senso per una donna intimorita, ferita, e spesso sola denunciare il suo aguzzino se lo Stato stesso concede una sorta d’impunità al secondo?
È una situazione grottesca, surreale che probabilmente avrebbe ispirato probabilmente un redivivo Luigi Pirandello.
Ma non potendo contare sulla magistrale penna del Premio Nobel, abbiamo però la fortuna di poter contare su Cristina Puccinelli, che dimostra d’aver studiato l’autore agrigentino, dando prova del proprio talento, ironia ed acutezza nell’osservare la nostra società ed evidenziandone i limiti e contraddizioni.
“Koala” è una tragedia magistralmente scritta e diretta al punto da far credere allo spettatore di star assistendo a una commedia.
Invece Cristina Puccinelli con creatività e profonda sensibilità evidenzia con ironia e amaro cinismo come una donna vittima di molestie e poi di stalker sia considerata alla stregua di un’adescatrice seriale dall’opinione pubblica e soprattutto dalla polizia.


Una bella ragazza (Denise Capezza) poiché trascorre le proprie serate in discoteca e vive una vita sessuale attiva e libera, non può reclamare alcun diritto alla paura, ad essere ascoltata e protetta dalla polizia quando sporge regolare denuncia nei confronti dell’eccentrico ed inquietante uomo (Alessio Vassallo) con cui ha trascorso l’ultima notte di divertimento.
Cristina costruisce una commedia dell’assurdo basata su un presupposto drammatico ed attuale imponendo una sincera riflessione al pubblico divertito inizialmente e poi scosso nello scoprire la vera identità dell’uomo.


Denise Capezza ed Alessio Vassallo si dimostrando validi e talentuosi interpreti nel donare credibilità, autenticità ed umanità ai loro rispettivi personaggi.
“Koala” è un corto utile, coraggioso ed importante anche a livello sociale oltre che artistico.
Cristina Puccinelli merita quanto prima l’opportunità di potersi cimentare con lungometraggio affinché il gran pubblico la possa conoscere e soprattutto apprezzare i talenti.

http://www.cristinapuccinelli.com/works-director/koala/

201) Io Sono Libero

io sono libero

Caro Libero
Non so se dove si trova adesso desideri possedere TV, e soprattutto dubito abbia interesse ad accenderla. Eppure mi sento in dovere di scrivere questa breve lettera come Lei fece venticinque anni fa per lanciare il suo grido rabbioso di libertà in una Sicilia incapace di ribellarsi al giogo e ricatto mafioso.
Lei è stato un uomo normale, un imprenditore costretto a diventare un eroe e un martire nel colpevole silenzio della società civile siciliana. Da siciliano oggi provo vergogna e amarezza per questa nostra grave colpa.
Si, Libero, l’abbiamo lasciata sola a combattere una guerra che non voleva combattere. Voleva solo continuare a fare l’imprenditore con dignità. Non ha voluto rinunciare ai suoi valori e principi a costo della vita.
Il tempo è Galantuomo mi diceva sempre mio padre e dopo venticinque anni la Sicilia, l’Italia hanno deciso di ridarle un briciolo di quella dignità e Onore dedicandole la prima serata su Rai Uno. Non è sufficiente ovviamente per farla tornare tra noi, né per compensare il dolore che sua moglie e i suoi figli hanno provato.
Palermo la lasciò solo, la derise, i suoi colleghi industriali la descrissero come un paranoico, la magistratura stessa nelle vesti del giudice catanese Luigi Russo scrisse una sentenza che di fatto legalizzava e giustificava il pizzo.
Libero ha creduto nello Stato, nella legalità e nel diritto di fare impresa senza mai piegarsi. Ci ha donato unna lezione di una semplicità e nello stesso tempo di forza che ancora oggi pochi sarebbero capaci di emulare.
Stasera mentre guardavo la docu fiction “Io Sono Libero” riflettevo come la mia amata Sicilia sia rimasta gattopardesca nell’essere vittima e carnefice allo stesso tempo.
Se fosse ancora vivo lo scrittore spagnolo Miguel de Cervantes Saavedra quasi certamente leggendo la sua storia trarrebbe ispirazione per scrivere una nuova versione del suo Don Chisciotte. Purtroppo la sua storia è talmente tragicamente vera da superare ogni talento letterario.
La TV ha tanti limiti, vizi ma spero che stasera vedendo questo programma abbia dato alle nuove generazioni la possibilità di conoscere un uomo perbene e onesto e ai più anziani di farsi un esame di coscienza e di riflettere sui tanti errori commessi.
Vedere le immagini di repertorio, ascoltare le sue parole secce, precise e dure mi hanno scosso e colpito molto.
Non era facile per qualsiasi artista competere con la sua abilità oratoria e orgoglio, eppure Alessio Vassallo, Stella Egitto, Adriano Chiaramida sono stati bravi e intensi in questo arduo compito di raccontare e far rivivere allo spettatore i suoi ultimi amari, tristi e tenaci mesi di vita.
È stato Libero di nome e nella vita fino all’ultimo e il suo sommo sacrificio ha regalato a questa sciagurata terra il germoglio di speranza per una società diversa e forse migliore.
Non saprei che cosa aggiungere, caro Libero, se non grazie di tutto e scusaci se non siamo stati alla tua altezza di uomo onesto e coraggioso.