“Chesil beach” è un romanzo scritto da Ian McEwan e pubblicato per la 1 volta da Einaudi nel febbraio 2015.
Sinossi:
In Inghilterra, secondo Philip Larkin, “i rapporti sessuali incominciarono nel millenovecentosessantatre”, “tra la fine del bando a “Lady Chatterley” e il primo ellepi dei Beatles”. La giovane coppia protagonista del nuovo romanzo di lan McEwan patisce invece gli ultimi fuochi di un clima diffuso di repressione sessuale. La prima notte di nozze, e prima esperienza sessuale per entrambi, scocca infatti alla vigilia di quell'”annus mirabilis”. Tutto avviene in appena due ore, in un antiquato hotel vicino alla celebre spiaggia di ciottoli di Chesil Beach. I due sposi stanno cenando in camera, ma già pensano a quello che accadrà più tardi. Edward è un ragazzo di provincia laureato in storia, indeciso se continuare la carriera accademica o lavorare nell’azienda del padre della sposa. Finalmente farà l’amore con Florence: è piuttosto nervoso e sa, per sentito dire, che deve cercare di controllarsi per non concludere troppo in fretta. Florence prova una profonda repulsione per il sesso, un misto di opprimente solitudine e vergogna; ma è ben attenta a mantenere le apparenze di un matrimonio felice e perfetto, ansiosa di non deludere Edward. Ma quello che succederà di lì a poco segnerà per sempre il destino di entrambi.
Recensione:
Dopo aver visto pochi mesi il toccante e coinvolgente adattamento cinematografico (qui la mia recensione per Parole a Colori: http://paroleacolori.com/chesil-beach-il-segreto-di-una-notte-dramma-dellincomprensione/), ero davvero curioso di leggere il romanzo di Ian McEwan non soltanto per valutare e raffrontare i due lavori, ma soprattutto per poter scavare più in profondità nell’animo, mente e cuore dei due giovani protagonisti che tanto mi avevano colpito: Edward e Florence.
La mia curiosità è stata ampiamente ripagata leggendo le sincere ed intense pagine scritte dall’autore.
“Chesil Beach” più che un romanzo sarebbe più giusto definirlo un illuminante quanto esaustivo saggio storico /sociologico con la peculiarità di possedere una straordinaria fluidità di lettura e potenza emotiva capace di conquistare il lettore, e soprattutto di farlo sentire come “il terzo incomodo” all’interno camera da letto dei due neo sposini.
Ian McEwan firma con maestria e sensibilità una vincente struttura narrativa dove alterna da una parte le paure, i pensieri, i sentimenti dei due ragazzi durante la prima notte di nozze e dall’altra fa conoscere allo stupito e incuriosito lettore in quali causali circostanze queste due anime così diverse quanto ingenue si siano incontrate e decise ad unirsi in matrimonio.
“Chesil Beach” diventa rapidamente ed amaramente il racconto di due esistenze segnate dalla carenza affettiva e disistima da parte delle rispettive famiglie.
Un tale disagio emotivo ed esistenziale da spingere i due ragazzi alla scellerata convinzione che il matrimonio possa essere l’unica possibilità per fuggire da un presente castrante e un futuro cupo e privo di libertà.
“Chesil Beach” racconta “il canto del cigno” di un’epoca, di una società ormai agonizzante, che da li a poco tempo sarà spazzata via dal 1968 e dall’ondata di cambiamento sociale, morale oltre che politico.
Florence ed Edward hanno la “sfortuna” d’essersi incontrarti ed innamorati in questo delicato passaggio, rimanendo vittime dell’ultimo retaggio sentimentale e sessuale in netto contrasto con le loro pulsioni e desideri giovanili.
“Chesil Beach” è sì il racconto di un amore mai consumato, ma soprattutto evidenzia come l’assenza d’ascolto e comprensione in una coppia, ieri come oggi, determini la fine di qualsiasi matrimonio.
“Chesil Beach” pur raccontando una storia nata e mai “consumata” in un’epoca ormai lontana esplora, analizza una modernità di sentimenti e d’umanità rendendola assolutamente adattabile e coinvolgente al lettore d’oggi ed offrendo preziosi ed utili alle neo coppie decise ad affrontare la sfida matrimoniale.