
Il biglietto d’acquistare per “Stranizza d’Amuri” è : Di pomeriggio
“Stranizza d’Amuri” è un film del 2023 diretto da Giuseppe Fiorello, scritto Andrea Cedrola, Giuseppe Fiorello, Carlo Salsa, con : Samuele Segreto, Gabriele Pizzurro, Fabrizia Sacchi, Simona Malato, Antonio De Matteo, Enrico Roccaforte, Roberto Salemi, Giuseppe Spata, Anita Pomario, Giuseppe Lo Piccolo, Alessio Simonetti, Raffaele Cordiano, Giuditta Vasile.
Sinossi:
Stranizza d’amuri, film diretto da Giuseppe Fiorello, è ambientato in Sicilia nell’estate del 1982, quando tutta l’Italia è presa dai mondiali di calcio in Spagna, dove le imprese degli azzurri, trascinati da Paolo Rossi si preparano a conquistare la terza coppa del mondo.
La storia, ispirato a un fatto vero, è quella di Gianni (Samuele Segreto), un giovane di diciassette anni senza amici. Il ragazzo è gay e viene bullizzato per questo da alcuni suoi coetanei, subendo in silenzio ogni loro scherno. L’unica persona in cui Gianni trova conforto è la madre Lina (Simona Malato), che lo sostiene sempre, anche quando è costretta a scontrarsi con il suo compagno, Franco (Enrico Roccaforte), il proprietario dell’officina dove lavora il giovane.
La vita di Gianni, però, cambia del tutto quando incontra il sedicenne Nino (Gabriele Pizzurro). I due hanno un incidente mentre sono entrambi alla guida dei loro motorini, ma da questo sfortunato evento nasce una grande amicizia, che ben presto si trasforma in un sentimento che i ragazzi sono costretti a mantenere segreto, per la paura del forte pregiudizio di chi li circonda..
Recensione:
Capita anche agli artisti più famosi, attori più popolari e amati di vivere un momento di crisi personale e/o creativa non rispecchiandosi più nei lavori fatti . Cercano una nuova strada da battere con lo scopo di ridefinire la propria identità artistica.
Beppe Fiorello ha vissuto in parte questo difficile e delicato passaggio, ma potendo contare sul fattivo e decisivo sostegno della famiglia, estimatori oltre Rai Cinema è uscito dall’impasse realizzando un suo sogno professionale ed umano
L’esordiente regista Giuseppe Fiorello porta finale sul grande schermo e non da attore : la sua Sicilia.
L’isola della sua adolescenza , quella degli anni 80 , dove bellezza e fascino si mescolano con il pregiudizio ed omertà
“Stranizza d’Amuri” era nella testa di Fiorello da più di dieci anni quando causalmente lesse un trafiletto di giornale che ricordava il duplice omicidio commesso il 31 ottobre 1980 a Giarre (Catania).
Giorgio Agatino Giammona e Antonio Galatola erano scomparsi da due settimane, furono trovati morti, mano nella mano, uccisi da un colpo di pistola alla testa.
Due ragazzi uccisi perché colpevoli d’amarsi.
L’Italia ed in particolar modo la Sicilia degli anni 80 conosceva un solo tipo di linguaggio per definire un rapporto tra persone delle stesso sesso: puppi, rotti in..
Due vite spezzate con i parenti delle vittime impegnati a seppellire la verità sotto il peso assordante e colpevole del silenzio piuttosto che ottenere giustizia
Giuseppe Fiorello e gli altri due sceneggiatori iniziando dalle notizie e dai pochi atti ufficiali di un’indagine aperta e chiusa con estrema facilità e premura, firmano una loro intima e toccante rielaborazione dei fatti traslandoli temporalmente all’estate del 1982.
Quando l’intero Paese era concentrato sull’inaspettata quanto entusiasmante cavalcata mondiale dei ragazzi di Bearzot.
“Stranizza d’Amuri” è tratteggiata, raccontata come una duplice storia d’amore :la prima dei due giovani protagonisti che si scontrano letteralmente con i motorini e da li non si lasceranno più, tramutando l’amicizia in breve in amore.
Sarebbe stato definito “un Colpo di fulmine” estivo , leggero, avvolgente se la coppia fosse stata eterosessuale.
Invece per i due ragazzi farsi vedere pubblicamente abbracciati e sorridenti diventerà la loro condanna .
La seconda storia d’amore e d’odio che il regista Giuseppe Fiorello vive sulla mentalitàdei siciliani attingendo al bagaglio personale di ricordi e sensazioni vissute all’epoca.
“Stranizza d’Amuri” inciampa, arranca prima narrativamente e successivamente nella messa in scena volendo far coesistere due linee di racconto paradossalmente non funzionali né utili ad entrambe.
Giuseppe Fiorello ha mostrato coraggio, sensibilità e del buon potenziale registico nel realizzare un progetto così bello e delicato, ma probabilmente fuori tempo massimo.
La Sicilia di “Stranizza d’Amuri” è statica nel tempo, tossica quanto abbagliante di luce, rassegnata al ruolo di terzo incomodo nella prima storia d’amore resa credibile , emozionante e toccante dalla bravura dei due giovani interpreti.
La rappresentazione delle due famiglie coinvolte, il venticello di calunnia sparso dalla comunità sebbene forti sulla carta, è descritta e sviluppata in modo manieristico , prevedibile, a tratti didascalico.
“Stranizza d’amuri” vorrebbe essere un inno alla libertà d’amare , scuotendo le coscienze dei siciliani e non su come ad una giovane coppia fu negato il futuro ed il diritto di vivere una vita insieme.
E nonostante le criticità sopra citate, alla fine qualcosa ti rimane dentro di questa “Stranizza d’Amuri”.