
Il biglietto d’acquistare per “Un uomo felice” è : Omaggio
“Un Uomo felice” è un film del 2023 diretto da Tristan Séguéla, scritto da Guy Laurent, Isabelle Lazard, con : Fabrice Luchini, Catherine Frot, Rehin Hollant, Philippe Katerine, Artus, Agnès Hurstel, Paul Mirabel, Bastien Ughetto, Jason Chicandier.
Sinossi:
Un uomo felice, film diretto da Tristan Séguéla, racconta la storia di Jean (Fabrice Luchini), un sindaco conservatore di un paesino della Bretagna. L’uomo è pronto per ripresentarsi alla prossima campagna elettorale, ma riceve una notizia per lui scioccante da parte di sua moglie Edith (Catherine Frot). Dopo diversi anni di matrimonio, la donna rivela di non sentirsi a suo agio nel suo corpo e ora vuole iniziare un percorso di transizione per cambiare sesso. Jean inizialmente crede che sia uno scherzo, ma una volta capito che sua moglie è determinata a intraprendere e portare a termine la transizione, comprende che la sua campagna elettorale rischia di essere stravolta.
L’annuncio di Edith, però, è un grande shock non solo per il marito, ma anche per l’intera famiglia e porterà a una serie di equivoci, che mostreranno molti dei pregiudizi fino ad allora tenuti nascosti.
Recensione:
Un tempo utilizzavamo espressioni come “non sentirsi a proprio agio con il proprio corpo “ e /o “ vivere una vita repressa perché obbligati dalle tradizioni” “, consapevoli della loro valenza psicologica e significato culturale.
Ovvero frasi e pensieri detti in un preciso quanto delimitato momento di difficoltà per una persona.
Oggi invece queste stesse frasi assumono ben altro significato, valore ponendo in “discussione” il corpo, il genere d’appartenenza, gli impulsi anche sessuali di una persona.
Un matrimonio si fonda sull’amore , reciproca fedeltà oltre che su una serie di giuramenti.
Ma quale matrimonio, anche quello più saldo e stabile può resistere alla sconvolgente notizia che uno dei due voglia effettuare la transizione in un uomo, volendo comunque rimanere una coppia?
I due sceneggiatori Laurent e Larzad hanno cercato di rispondere a questa ed altre scomode domande, firmando una sceneggiatura dove si potesse sorridere e riflettere allo stesso tempo.
Hanno scelto il linguaggio ed i tempi della commedia per affrontare e descrivere il difficile e radicale passaggio intrapreso dalla protagonista mescolando all’inevitabile crisi coniugale.
Il corto circuito esistenziale – coniugale era potenzialmente esplosivo a livello narrativo, ma in fase di scrittura è stato poco sviluppato e sovente risolto in modo approssimativo e pasticciato.
Lo spettatore trovandosi davanti ad una doppia crisi teme l’inizio di un psicodramma .
Invece il regista Seguela dimostrando di possedere sensibilità e creatività è riuscito a mettere in scena un film leggero , a tratti anche divertente potendo contare su due attori di prima grandezza come Fabrice Luchini e Catherine Frot.
Luchini -Frot ,pur essendo un’inedita coppia artistica ,si sono rivelati reciprocamente funzionali e complementari sulla scena, offrendo credibilità e profondità ai due personaggi.
La coppia non scoppia grazie allo charme della Frot ed all’istrionismo garbato di Luchini, ma ciò non è sufficiente per evitare al film di perdere quota ed incisività nella seconda parte.
Una seconda parte caratterizzata da un “fritto misto” narrativo e da un finale buonista, che è purtroppo poco digeribile per un pubblico “diversamente tradizionalista” in campo cinematografico.