
“La Casa delle Luci” è un romanzo scritto da Donato Carrisi e pubblicato da Longanesi Editore il 18 Novembre 2022”
Sinossi:
DAL MAESTRO DEL THRILLER ITALIANO, UN NUOVO, OSCURO ENIGMA DA DECIFRARE. Nella grande casa spenta in cima alla collina, vive sempre sola una bambina… Si chiama Eva, ha dieci anni, e con lei ci sono soltanto una governante e una ragazza finlandese au pair, Maja Salo. Dei genitori nessuna traccia. È proprio Maja a cercare disperatamente l’aiuto di Pietro Gerber, il miglior ipnotista di Firenze, l’addormentatore di bambini. Da qualche tempo Eva non è più davvero sola. Con lei c’è un amichetto immaginario, senza nome e senza volto. E a causa di questa presenza, forse Eva è in pericolo. Ma la reputazione di Pietro Gerber è in rovina e, per certi versi, lo è lui stesso. Confuso e incerto sul proprio destino, Pietro accetta, pur con mille riserve, di confrontarsi con Eva. O meglio, con il suo amico immaginario. È in quel momento che si spalanca una porta invisibile davanti a lui. La voce del bambino perduto che parla attraverso Eva, quando lei è sotto ipnosi, non gli è sconosciuta.
E, soprattutto, quella voce conosce Pietro. Conosce il suo passato, e sembra possedere una verità rimasta celata troppo a lungo su qualcosa che è avvenuto in una calda estate di quando lui era un bambino.
Perché a undici anni Pietro Gerber è morto.
E il misterioso fatto accaduto dopo la sua morte ancora lo tormenta.
Recensione:
“Tanto tuonò che piovve” recita un popolare proverbio.
Gli artisti in generale sono delle creature uniche , particolari: sono testarde, vanesie, fragili, egocentriche.
Gli scrittori appartengono in più ad un sotto genere: non accettano alcun tipo di consiglio o critica costruttiva sui propri romanzi da amici e parenti figurarsi da un piccolo ed insignificante blog come questo.
Donato Carrisi è uno scrittore di fama internazionale, noi stessi più volte l’abbiamo definito come “Il Grisham italiano”.
Carrisi negli ultimi anni si è voluto cimentare con la regia cinematografica riscuotendo subito consensi e premi.
Una “distrazione piacevole” che, a nostro parere, ha influenzato negativamente l’ultima trilogia letteraria creata dallo scrittore pugliese, avendo come protagonista un psicologo, meglio ancora conosciuto come “l’addormentatore dei bambini”: Pietro Gerber.
I primi due romanzi delle trilogia, con grande dispiacere, li abbiamo giudicati non all’altezza della fama di Carrisi.
Evidenziando come entrambi avessero il peccato d’origine d’essere stati scritti già per una futura trasposizione probabilmente televisiva , perdendo così il mordente e respiro letterario.
L’ impostazione drammaturgica risentiva di questa “scelta a monte” anche se mai dichiarata da Carrisi , facendo pensare al plot di alcune serie televisive americane, depotenziando l’idea di partenza.
Ma se gli scrittori sono testardi, chi vi scrive non è da meno. Ho iniziato la lettura de “La casa delle Luci” sforzandomi d’essere aperto e libero da pregiudizi passati.
Possiamo affermare che Donato Carrisi al terzo tentativo con Pietro Gerber, è riuscito almeno in parte a correggere le criticità strutturali , modificando lo stile di racconto e soprattutto dando più spazio alla storia , all’elemento introspettivo senza eccedere nei manierismi e negli stereotipi di genere.
Pietro Gerber si mostra finalmente come una persona imperfetta, trasandata fuori e dentro. Non è più il sicuro ipnotista dei primi due romanzi, è un uomo in difficoltà, arranca, rischiando di perdersi nei meandri della mente e del proprio tragico passato “coperto” dal Sig. G, suo padre. I personaggi vecchi e nuovi appaiono più credibili, avvinti dal dolore o dal mistero , ed in entrambi casi stimolanti da leggere e capire per il lettore.
“La Casa delle Luci” chiude il cerchio di una storia in bilico tra realtà e suggestione, memoria e finti ricordi.
Donato Carrisi salva sé stesso ed il personaggio di Pietro Gerber dall’anonimato letterario.
Chissà se con diverso linguaggio (televisivo?), Pietro Gerber troverà il modo d’incantarci completamente.