
Il biglietto d’acquistare per “The Quiet Girl” è : Di Pomeriggio
“The Quiet Girl” è un film del 2023 scritto e diretto da Colm Bairéad, basato sul racconto “Foster” di Claire Keegan, con : Catherine Clinch, Carrie Crowley, Andrew Bennett, Michael Patric, Kate Nic Chonaonaigh, Joan Sheehy, Tara Faughnan, Neans Nic Dhonncha, Eabha Ni Chonaola, Carolyn Bracken
Sinossi:
The Quiet Girl, il film diretto da Colm Bairéad, è ambientato nell’Irlanda rurale del 1981 e racconta la storia di Cáit (Catherine Clinch), una tranquilla bambina di nove anni, che proviene da una famiglia problematica, povera, con molti figli e in attesa di un altro bambino. Data la situazione, i genitori decidono di allontanarla durante l’estate e affidarla a una coppia di lontani parenti, Seán e Eibhlín (Andrew Bennett e Carrie Crowley) Kinsella. Cáit non ha mai incontrato la coppia prima di quel momento, non sa quando e né se mai farà ritorno a casa, perché con sé non ha portato nulla, a parte l’abito che indossa. I Kinsella sono una coppia di mezza età, che vivono in campagna e conducono una vita dignitosa, che accettando di prendersi cura di Cáit, donandole diversi vestiti e trattandola con premura.
Inizialmente la giovane si avvicina più a Eibhlín, che sin da subito l’accoglie calorosamente, a differenza di Seán, che sembra più schivo nei suoi confronti, ma col tempo anche il rapporto tra lui e Cáit si distende. Insieme ai due, la ragazza sboccia scoprendo un nuovo modo di vivere. Eppure, nella sua nuova casa, dove riceve molto affetto e non ci dovrebbe essere alcun segreto, Cáit ne scopre uno.
Recensione:
Esistono film capaci di toccare le corde più intime e profonde dello spettatore diventando “memorabili” o “unici” anche al netto di vizi narrativi e limiti registici.
Ci sono sceneggiature semplici, magari non originali, ma scritte e soprattutto poi rese in modo magistrale dagli interpreti sulla scena al punto da farti immedesimare emotivamente con il /la protagonista di turno.
Chi ha pianto nel 2001 con “La Stanza del Figlio” di Nanni Moretti e più recentemente nel 2021 con “L’Arminuta” di Giuseppe Bonito, ritroverà sicuramente nella visione di “The Quiet Girl” una certa assonanza di tematiche, un evidente invito alla commozione e soprattutto una spinta a farsi coinvolgere dall’evoluzione personale ed emotiva della giovane protagonista e degli altri personaggi.
Ovviamente il vostro vecchio e cinico invitato pur apprezzando complessivamente l’opera prima di Colm Bairéad e soprattutto colpito dalla straordinario esordio della giovanissima Catherine Clinch e l’incredibile disinvoltura nel reggere quasi per intero il peso del film, non è uscito fuori dalla sala gridando al capolavoro e/o invocando la vittoria di Bairead come miglior film straniero alla prossima notte degli Oscar.
“The Quiet Girl” come anticipa lo stesso titolo “la ragazza silenziosa” è il racconto di una ragazza, una figlia non desiderata, mai compresa dalla famiglia d’origine , che ha trovato nel silenzio l’unico strumento di protesta e d’esternazione del proprio dolore e solitudine.
Cait si sente incompresa e sbagliata così quando viene spedita per un periodo dalla cugina dalla madre, non immagina che possa esistere una casa in cui si dà e riceve affetto, cura e sostegno reciproco
“The Quiet Girl” è caratterizzato da una struttura solida quanto compassata e lenta nel ritmo , allungando oltre il necessario almeno per noi, il momento di svolta o se preferite il raggiungimento del focus emozionale e narrativo.
Il silenzio e la scelta di pochi dialoghi tra i personaggi pur rappresentando una scelta drammaturgica vincente ed un valore aggiunto per l’intero cast artistico , produce nella prima parte un effetto soporifero per lo spettatore.
“The Quiet Girl” è quel genere di film che colpisce e scuote le più solide e radicate certezze sull’idea di famiglia e sul rapporto figli genitori, evidenziando come “il legame di sangue” non corrisponda un vero legame affettivo.