
“Chi si ferma è perduto” è un romanzo scritto da Marco Malvadi e Samantha Bruzzone e pubblicato il 18 ottobre 2022 da Sellerio Editore.
Sinossi:
Serena, casalinga ultra indaffarata di un borgo vicino a Pisa, si imbatte casualmente in un cadavere. È quello del professor Caroselli, ottimo musicista e rigoroso insegnante nella scuola locale gestita dalle suore. Serena ha una solida formazione da chimica e un buon lavoro, ma ha scelto di licenziarsi stanca della discriminazione maschilista. Ma la sua identità non si esaurisce nel ruolo di madre di famiglia. Inoltre, la multitasking mamma di due figli e moglie di un distratto scienziato possiede quello che lei chiama «superpotere», un olfatto formidabile e professionalmente coltivato che le consente di distinguere perfino i singoli componenti chimici delle sostanze. Il passaggio da testimone in un caso di omicidio a investigatrice è così inevitabile. L’inchiesta ufficiale è invece condotta da Corinna Stelea, sovrintendente di polizia alta quanto un giocatore di pallacanestro. La coppia indirizza i sospetti verso i traffici del convento che gestisce la scuola. Molti pettegolezzi accompagnano l’indagine e molti segreti saranno svelati. Ma la soluzione sarà la più triste. Serena Martini e Corinna Stelea, i due nuovi personaggi creati dalla collaborazione di un affermato scrittore con una quasi esordiente, ma soprattutto dalla fusione di un punto di vista maschile e uno femminile, hanno giornate così complicate e vere che le loro più banali vicende quotidiane rischiano ogni momento di precipitare nell’acrobatico, nel paradosso, nell’avventura. Come già nella serie del BarLume, è l’affermazione del lato umoristico, o benevolmente assurdo, della vita che introduce nel poliziesco l’elemento comico, a cui in questo romanzo si aggiunge la capacità di rappresentare la sensibilità femminile.
Recensione:
Ammetto d’avere una discreta dose di scetticismo mista ad un’ elevata forma di pregiudizio letterario riguardo i romanzi scritti a quattro mani.
Scrivere un buon romanzo è un’ impresa difficile, complessa, travagliata e se a tutto ciò aggiungiamo il fatto di dover mettere d’accordo l’ego creativo di due scrittori allora è una mission quasi impossibile.
Gli scrittori sono strane creature, disposte a tutto pur di trovare la giusta ispirazione per il libro che gli possa donare eterna gloria.
Se poi la coppia di scrittori sono anche marito e moglie, allora la missione non è più impossibile, ma diventa ai confini della realtà.
Marco Malvadi e sua moglie Samantha Bruzzone hanno voluto sfidare tutto ciò, decidendo di scrivere un giallo unendo i rispettivi talenti sperando di ottenere una chimica perfetta.
“Chi si ferma è perduto” è il risultato di una collaborazione che potremmo definire complessivamente riuscita, ma con ampi margini di miglioramento.
Un giallo ambientato in un piccolo paesino del pisano, nato dalla causale scoperta di un gruppo di mamme in passeggio del corpo del professore di musica, fa scattare da una parte nel memoria del lettore delle reminiscenze televisive da “La signora in Giallo “e dall’altra il classico plot narrativo dei casi del “Bar Lume”.
“Chi si ferma è perduto” presenta un intreccio narrativo piuttosto classico, lineare, abbastanza prevedibile negli sviluppi, ma ciò nonostante il lettore si gode la lettura leggera, frizzante, ironica, fatta d’intercalari toscani e soprattutto dei “pensieri e parole” pensante e non pronunciate dalle due protagoniste: Serena Martini chimica disoccupata e mamma a tempo pieno e Corina Stelea, una poliziotta sveglia quanto insofferente alla stupidità dei suoi superiori.
L’inedita coppia investigativa è simpatica, divertente, complementare, ma ancora da “rodare” in indagini più incisivi ed articolati.
“Chi si ferma è perduto” è un buon primo giallo della coppia Malvadi-Bruzzone, ma ci aspettiamo molto di più perché va bene conoscere la chimica, ma ci vuole ben altro per fiutare una saga di successo.