
“Un Tè a Chaverton House” è un romanzo scritto da Alessia Gazzola pubblicato da Garzanti Editore nel marzo 2021
Sinossi:
“Mi chiamo Angelica e questa è la lista delle cose che avevo immaginato per me: un fidanzato fedele, un bel terrazzino, genitori senza grandi aspettative. Peccato che nessuna si sia avverata. Ecco invece la lista delle cose che sono accadute: lasciare tutto, partire per l’Inghilterra e ritrovarmi con un lavoro inaspettato. Così sono arrivata a Chaverton House, un’antica dimora del Dorset. Questo viaggio doveva essere solo una visita veloce per indagare su una vecchia storia di famiglia, e invece si è rivelato molto di più. Ora zittire la vocina che lega la scelta di restare ad Alessandro, lo sfuggente manager della tenuta, non è facile. Ma devo provarci. Lui ha altro per la testa e anche io. Per esempio prepararmi per fare da guida ai turisti. Anche se ho scoperto che i libri non bastano, ma mi tocca imparare a memoria i particolari di una serie tv ambientata a Chaverton. La gente vuole solo riconoscere ogni angolo di ogni scena cult. Io invece preferisco servizi da tè, pareti dai motivi floreali e soprattutto la biblioteca, che custodisce le prime edizioni di Jane Austen e Emily Brontë. È come immergermi nei romanzi che amo. E questo non ha prezzo. O forse uno lo ha e neanche troppo basso: incontrare Alessandro è ormai la norma. E io subisco sempre di più il fascino della sua aria da nobiltà offesa. Forse la decisione di restare non è così giusta, perché io so bene che quello che non si dovrebbe fare è quello che si desidera di più. Quello che non so è se seguire la testa o il cuore. Ma forse non vanno in direzioni opposte, anzi sono le uniche due rette parallele che possono incontrarsi”. Alessia Gazzola, dopo “L’allieva”, torna con un nuovo libro che fa sognare tra dolci fatti in casa, la magia di un’ambientazione che riporta al fascino del passato e un piccolo mistero di famiglia da risolvere.
Recensione:
Mi dispiace indossare nuovamente i panni del guastatore e/o bastian contrario letterario, ma non riesco ad unirmi al coro d’elogi e consensi elargiti al nuovo romanzo firmato dalla Dott.ssa Alessia Gazzola.
“Cara lettrice, Caro lettore
La storia che stai per leggere è stata scritta in trenta giorni durante il lockdown.
A fine giornata inviavo il capitolo a mia madre e a un gruppo di sette amiche annunciando l’arrivo con e-mail roboanti del tipo…”
Quello che avete appena letto è l’incipit della premessa scritto dalla Gazzola con il fine di spiegare la genesi narrativa /esistenziale di “Un tè a Chaverton house”. Ma diventati paradossalmente l’ammissione della propria criticità letteraria
“Un tè a Chaverton House” deve essere valutato, a mio modesto parere, come un garbato, scorrevole, piacevole esercizio di scrittura che Alessia Gazzola si è imposto nel momento più difficile della nostra storia, volendo tenere in “tensione” la propria creatività.
Ritengo altresì che “Un tè a Chaverton house” debba considerato come un racconto lungo piuttosto che un romanzo.
Un operazione commerciale legittima quanto deludente sul piano letterario.
Angelica appare come la forzata e poco convincente “fusione” di tre personaggi femminili creati in precedenza dalla talentuosa penna della Gazzola: Alice Allevi, Lena ed infine Costanza Macallè.
Angelica rimane schiacciata dalle smaccate somiglianze caratteriali con le altre “ragazze” della Gazzola, risultando priva della propria identità e personalità.
L’unica differenza sostanziale è l’ambientazione avendo l’Inghilterra e soprattutto la campagna inglese come perno centrale della storia.
Angelica si divide un po’ goffamente tra l’indagine di carattere familiare e l’innamoramento per il suo serioso e sposato boss, lasciandoci complessivamente freddi.
La storia non decolla mai, né scatta l’empatia con la protagonista.
Una criticità mai riscontrata con i precedenti romanzi della Gazzola.
“Un tè a Chaverton House” è un classico romance “gazzoliano”, ma caratterizzato dall’elemento british strizzando l’occhio agli ambienti e spirito della celebre serie inglese “Downton Abbey”.