72) Sono contrario alle emozioni (Diego De Silva)

“Sono contrario alle emozioni” è un romanzo scritto da Diego De Silva e pubblicato l’otto aprile 2014 da Einaudi Editore.

Sinossi:
Cosa accade quando Vincenzo Malinconico, re dei rimuginatori, si perde definitivamente nel rimugino? Se sei uno che prende sul serio i pensieri, che fa continuamente bilanci su quello che fa, anche mentre lo fa, ti basta un niente per lanciarti nelle domande più peregrine, quali: le emozioni che proviamo nell’ascoltare le canzoni che amiamo sono vere? Proviamo davvero quello che sentiamo? Cos’è quel piccolo freddo che ci assale dopo aver visto un film che ci ha commosso il cuore e il cervello? E da dove nasce il desiderio improvviso di prendersi un cane? E perché davanti a una notizia di malasanità ci monta dentro un’indignazione democratica, anche se l’ultima volta che siamo scesi in piazza è stato per aggiungere un grattino alla macchina? Nei tentativi di analisi amorose fai-da-te per ricomporre il senso di una storia finita, nelle recensioni estemporanee di brani, eventi, persone, nella ricerca vaga di un centro di gravita – anche se non è permanente va bene lo stesso -, le riflessioni prendono corpo in un libro agile dove la scrittura si palesa al lettore in una delle sue versioni più artigianali ed efficaci: quella di strumento per capire come la pensiamo sulle cose.

Recensione:
Non me voglia il caro avvocato Malinconico, ma stavolta è il lettore ad essere molto contrariato.
Lo so, caro avvocato, Lei non ha alcuna responsabilità diretta, ma le tocca comunque sorbirsi queste mie lamentele.
Diego De Silva stavolta ha sbagliato completamente il bersaglio.
“Sono contrario alle emozioni” è narrativamente, creativamente contrario allo spirito ed al buon senso della buona letteratura.
Arrecando così un significativo danno alla reputazione del suo celebre personaggio.
“Sono contrario alle emozioni” è un insieme di note, riflessioni e critiche musicali prive di collegamento e funzionali inserite nella vita disastrata dell’avvocato Malinconico.
Il nostro cinico avvocato è caduto in depressione dopo essere stato mollato dalla bella collega Alessandra. Non riesce a dare un senso a questa sofferenza, dolore, decidendo così d’iniziare un percorso terapeutico.
La terapia secondo Malinconico poteva essere un interessante spunto narrativo per raccontare in modo diverso, magari graffiante una grave malattia come è la depressione.
Il rapporto tra medico e paziente vissuto attraverso gli occhi del nostro avvocato. Invece Diego De Silva “spreca” gran parte di questo potenziale narrativo,
Il lettore si sforza di comprendere se e quali fossero le intenzioni autoriali e psicologiche di De Silva nello scrivere questo romanzo.
Uno sforzo reso vano da una lettura dispersiva, noiosa e caotica.
“Sono contrario alle emozioni” è una sorta di zibaldone di pensieri dell’autore, mascherato dietro la sicura figura di Malinconico, temendo un probabile flop commerciale.
Un “escamotage” letterario molto discutibile, che Diego De Silva avrebbe dovuto, potuto risparmiarsi /ci, fermandosi un turno.
“Sono contrario alle emozioni” spinge, ahimè, il lettore poco avvezzo alla lettura di ripetere tale esperienza almeno con l’incolpevole Vincenzo Malinconico.

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