“A proposito di Niente” è l’autobiografia di Woody Allen pubblicata nel Maggio 2020 dalla La Nave di Teseo
Sinossi:
Nato a Brooklyn nel 1935, Woody Allen ha iniziato la sua carriera nello spettacolo a sedici anni, scrivendo battute per un giornale di Broadway, e ha continuato a scrivere per la radio, la televisione, il teatro, il cinema e il New Yorker. Ha lasciato la stanza dello scrittore decenni fa per diventare comico nei locali notturni e, da allora, un regista conosciuto in tutto il mondo. Durante sessant’anni di cinema, ha scritto e diretto cinquanta film, recitando in molti di essi. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, diverse statue sono state erette in suo onore (qualcosa di cui non riuscirà mai a capacitarsi) e i suoi film sono stati studiati nelle scuole e nelle università di tutto il mondo. In A proposito di niente, Allen racconta dei suoi primi matrimoni, con una fiamma della giovinezza e poi con l’amata e divertente Louise Lasser, che evidentemente adora ancora. Racconta anche della sua storia e dell’amicizia eterna con Diane Keaton. Descrive la sua relazione personale e professionale con Mia Farrow, che ha dato vita a film divenuti classici fino alla loro burrascosa rottura, per la quale l’industria dei tabloid ancora li ringrazia. Afferma di essere stato il più sorpreso di tutti quando a 56 anni è iniziata una relazione romantica con la ventunenne Soon-Yi Previn, diventata una storia d’amore appassionata e un matrimonio felice che dura da oltre ventidue anni. Ironico, pienamente sincero, pieno di guizzi creativi e non poca confusione, un’icona della cultura mondiale racconta, non richiesto, la propria storia. Woody Allen è uno scrittore, regista e attore. È stato stand-up comedian e autore di diversi libri. Vive nell’Upper East Side di Manhattan con Soon-Yi, sua moglie da ventidue anni, e le loro due figlie, Manzie e Bechet. È un grande appassionato di jazz e un tifoso di sport. Si rammarica di non aver mai fatto un grande film, ma ci sta ancora provando.
Recensione:
Attendevo di leggere con grande curiosità l’autobiografia di Woody Allen dopo che il “circo mediatico” per mesi si era scatenato, a mio parere, in sterili quanto inutili polemiche e contrapposizioni sull’opportunità che le memorie del regista newyorkese fossero date o meno alle stampe.
La decisione di Elisabetta Sgarbi di pubblicarlo per l’Italia è stato un ottimo colpo commerciale oltre che una condivisibile scelta liberale.
“A proposito di niente” è un’autobiografia atipica, diversa dalle numerose che ho avuto modo di leggere in questi anni.
E non poteva essere altrimenti trattandosi di Woody Allen, nell’ inedita veste di cantastorie di sé stesso e della propria straordinaria quanto discussa vita.
“A proposito di niente” è una lettura beffarda, ironica, autoironica che ricalca pienamente lo stile e soprattutto la personalità dell’autore.
Chi è Woody Allen?
Un grande regista o un terribile maniaco?
Un genio della commedia o un pedofilo?
Da tanti, troppi anni il mondo del cinema, i media e soprattutto i fan si sono aspramente divisi nel giudicare l’uomo Woody Allen, nonostante fino ad oggi nessun tribunale abbia mai emesso una sentenza di colpevolezza.
Nell’attesa del tribunale è giusto punire e mettere all’indice proibito l’artista Allen?
Il mio modesto consiglio è di mettere da parte qualsiasi tipo di pregiudizio e presunta certezza giudiziaria , concedendosi il piacere di leggere un’autobiografia che profuma contemporaneamente di cinema , umanità e financo di bizzarro bilancio
“A proposito di niente” diverte, fa sorridere e soprattutto stimola la fantasia del lettore nell’immaginare i luoghi, i personaggi e soprattutto rievoca i rapporti privati e professionali che hanno scandito la vita di Woody Allen.
“A proposito di niente” è un continuo e costante flusso di ricordi, sensazioni e rievocazioni di sentimenti da parte di Allen e ciò nonostante il lettore non avverte mai la sensazione di pesantezza e/o autocelebrazione del personaggio pubblico.
Woody Allen si apre completamente al lettore utilizzando però un leggero quanto disincantato approccio anche quando affronta passaggi più scabrosi come la devastante diatriba legale con l’ex compagna Mia Farrow.
Woody Allen si definisce un “diversamente ignorante” o se preferite un “acculturato tardivo” stimolato dalla presenza di belle quanto colte figure femminili nella propria esistenza.
Woody Allen ama le donne, ha amato tante donne e ne ha sposate quattro. È un cultore della bellezza femminile.
Alcune di queste donne (ad esempio Diane Keaton) sono transitate dallo status di partner/amante al ruolo di fidate consigliere nonché sincere amiche.
Woody Allen si sbilancia su tutto tranne sul proprio talento e competenza. Non “osa” dare consigli, suggerimenti ai giovani cineasti. Né tantomeno indica sé stesso come modello da seguire.
Si definisce un regista pigro, svogliato e disorganizzato sul set. Non ama ritirare premi. Non rivede mai i suoi film. Né tantomeno sottopone i propri lavori alla visione preventiva di un pubblico selezionato con l’intento di correggere eventuali errori
Per Woody Allen per diventare un regista di successo è necessario fare una cosa: scrivere, scrivere ed ancora scrivere.
Lui lo fa sempre: ogni giorno per otto ore al giorno utilizzando sempre e soltanto la sua cara macchina da scrivere.
La sceneggiatura secondo Allen è la parte più importante di un film. Senza una buona e solida sceneggiatura non può esserci un buon film.
Chi ama il cinema e/o sogna di diventare uno sceneggiatore di successo non potrà mai prescindere dalla visione e studio dei film di Woody Allen.
Altresì chi ama Woody Allen, non potrà esimersi da leggere quest’autobiografia.
Un “A proposito di niente” è un’opportunità letteraria unica quanto divertente di scoprire e conoscere meglio Woody Allen.