“Il Pianeta in mare”è un film di Andrea Segre. Documentario, 93′. Italia 2019
Sinossi:
Entrare nel pianeta industriale di Marghera, cuore meccanico della Laguna di Venezia, che da cento anni non smette di pulsare: è un mondo in bilico tra il suo ingombrante passato e il suo futuro incerto, dove lavorano operai di oltre sessanta nazionalità. Perdersi e stupirsi in luoghi quasi mai raggiunti prima, come il ventre d’acciaio delle navi in costruzione, le ombre dei bastioni abbandonati del Petrolchimico, gli altoforni e le ciminiere delle raffinerie, il nuovo mondo telematico di Vega o le centinaia di container che navi intercontinentali scaricano senza sosta ai bordi dell’immobile Laguna. Attraverso le vite di operai, manager, camionisti e della cuoca dell’ultima trattoria del Pianeta Marghera, le immagini ci aiutano a capire cosa è rimasto del grande sogno di progresso industriale del Pianeta Italia, oggi immerso, dopo le crisi e le ferite del recente passato, nel flusso globale dell’economia e delle migrazioni.
Recensione :
Non me ne vogliano il regista Andrea Segre e il co-sceneggiatore Gianfranco Bettin, ma la mia prima reazione al termine della proiezione di “Il pianeta in mare”, presentato Fuori concorso a Venezia 2019, è stata molto sicula quanto sincera: “Minchia, che noia!”.
Al centro del racconto, portato avanti con stile diretto, asciutto e persino crudo, la zona industriale di Marghera, costruita nel 1918 coprendo una parte della laguna veneziana e per anni uno dei poli più importanti del nostro Paese, e la sua atmosfera crepuscolare.
Il regista, con sguardo amaro quanto malinconico, porta il pubblico a conoscere “gli ultimi irriducibili” che ancora animano la zona, ormai in forte crisi. C’è spazio per le immagini dell’ultima trattoria ancora aperta, e della sua cuoca, e per i ricordi di chi, tra ciminiere e altiforni, ha combattuto aspre battaglie sindacali. continua su
“Il pianeta in mare”: un documentario racconta il declino di Marghera