“Storia della Mia Ansia” è un romanzo scritto da Daria Bignardi e pubblicato da Mondadori Editore nel Febbraio 2018.
Sinossi:
Un pomeriggio di tre anni fa, mentre stavo sul divano a leggere, un’idea mi ha trapassata come un raggio dall’astronave dei marziani. Vorrei raccontare così l’ispirazione di questo romanzo, ma penso fosse un’idea che avevo da tutta la vita. “Sappiamo già tutto di noi, fin da bambini, anche se facciamo finta di niente” dice Lea, la protagonista della storia.
Ho immaginato una donna che capisce di non doversi più vergognare del suo lato buio, l’ansia. Lea odia l’ansia perché sua madre ne era devastata, ma crescendo si rende conto di non poter sfuggire allo stesso destino: è preda di pensieri ossessivi su tutto quello che non va nella sua vita, che, a dire il vero, funzionerebbe abbastanza. Ha tre figli, un lavoro stimolante e Shlomo, il marito israeliano di cui è innamorata. Ma la loro relazione è conflittuale, infelice.
“Shlomo sostiene che innamorarci sia stata una disgrazia. Credo di soffrire più di lui per quest’amore disgraziato, ma Shlomo non parla delle sue sofferenze. Shlomo non parla di sentimenti, sesso, salute. La sua freddezza mi fa male in un punto preciso del corpo.” Perché certe persone si innamorano proprio di chi le fa soffrire? E fino a che punto il corpo può sopportare l’infelicità in amore?
Nella vita di Lea improvvisamente irrompono una malattia e nuovi incontri, che lei accoglie con curiosità, quasi con allegria: nessuno è più di buon umore di un ansioso, di un depresso o di uno scrittore, quando gli succede qualcosa di grosso.
Recensione:
L’idea di morire ci spaventa?
Ovviamente si
Scoprire d’aver un cancro ed obbligandoci, senza alcuna certezza di guarigione, a dolorosi cicli di chemioterapia può renderci preda dell’angoscia e dell’ansia?
Si, naturalmente.
Avere il cancro è indubbiamente una sciagura.
Non è assolutamente un dono.
Chi riceve questa drammatica diagnosi, si può sentire, semmai, come il vincitore di una malaugurata lotteria all’incontrario.
E come reagirebbe, se dovesse ritrovarsi in questa infausta condizione, una persona già ansiosa di per sé e magari in crisi esistenziale e soprattutto sentimentale con il secondo marito?
Daria Bignardi affronta con coraggio, sensibilità ed un pizzico d’ironia queste scomode e complesse tematiche firmando una storia intensa, coinvolgente senza mai sconfinare nella banalità e/o nel retorico.
“Storia della mia ansia”, come dichiarato dalla stessa autrice, è il “romanzo più impegnativo” della propria carriera.
Daria Bignardi ha trovato il giusto equilibrio narrativo ed emotivo tra l’aspetto autobiografico ed il desiderio di dare spazio alla propria creatività , facendo risaltare l’ esperienza e piena maturazione come autrice.
Daria Bignardi racconta di sé stessa e della sua esperienza da paziente attraverso i personaggi ben calibrati, credili e potenti di questa storia, portando il lettore con grazia e talento dentro la storia e facendolo entrare in empatia con i secondi.
“Storia della mia ansia” “utilizza” il cancro come escamotage drammaturgico per raccontare il travagliato quanto decisivo passaggio esistenziale della protagonista.
Lea è una donna “quasi” di mezz’età, una madre, 2 volte moglie e soltanto alla fine una paziente oncologica, e con questa molteplice “definizione” che il lettore impara a conoscerla, ad ascoltarne i pensieri e comprenderne dubbi, tentazioni amorose e momenti di umano sconforto.
“Storia della mia ansia” è una lettura preziosa, calda, commovente, a tratti anche ruvida, ma proprio per quest’ultimo aspetto davvero universale e caldamente consigliata sia ad un pubblico femminile che maschile.
Un esempio da seguire qualora il Destino dovesse riservarci sgradite sorprese.