211) Otzi e Il Mistero del Tempo

“Otzi e Il Mistero del Tempo ” è un film di Gabriele Pignotta. Con Michael Smiley, Diego Delpiano, Alessandra Mastronardi, Amelia Bradley, Judah Cousin. Avventura, 90′. Italia 2018

Sinossi:

Kip ha undici anni e ha da poco perso la mamma, archeologa con una grande passione per i misteri del passato. Il padre ha deciso di voltare pagina e trasferirsi con il figlio a Dublino, ma Kip non vuole lasciare il Sud Tirolo dove è cresciuto e dove vivono i suoi due migliori amici, Elmer ed Anna, che si autodefiniscono “cacciatori di tesori”. E il passato verrà inaspettatamente in suo soccorso: la mummia Ötzi, custodita nel Museo Archeologico dell’Alto Adige di Bolzano, viene rubata da una strega dai capelli bianchi, Gelica, che vuole resuscitarla per carpirne un importante segreto. E poiché la mamma di Kip ha comunicato a suo figlio la passione per Ötzi e il suo mistero, sarà proprio il ragazzino il primo ad accorgersi che la mummia è tornata in vita e a comunicare con lei.

Recensione:

Manuela Cacciamani della One More Pictures, nelle note di produzione, mostra di avere le idee chiare: per lei “Ötzi e il mistero del tempo” è un esperimento riuscito, che unisce elemento fantasy, avventura e storia per famiglie.

Pur apprezzando il suo entusiasmo imprenditoriale, devo dissentire per ciò che riguarda il risultato. Nonostante l’impegno e la passione profusi dalla produzione, dalla crew e dal cast, il progetto risulta nel complesso deludente e poco riuscito.

La sceneggiatura è stiracchiata, forzata, piuttosto povera nel presentare e poi approfondire i diversi personaggi. I tre autori si sforzano – invano – di unire fantasy e avventura, ma il risultato è un intreccio “arlecchinesco”, dove tanti spunti e idee non si fondono mai per dar vita a qualcosa di coerente. Lo spettatore si trova così coinvolto solamente a tratti.

I tre giovani interpreti (Diego Delpiano, Amelia Bradley e Judah Cousin) hanno buone potenzialità recitative e in futuro, se vorranno, potranno dimostrare tutto il loro valore, ma in questo caso sono una mezza delusione. Così come lo è l’inglese Michael Smiley che ce la mette tutta per dare profondità al suo Ötzi scontrandosi però con una sceneggiatura deficitaria.

Insomma, una debacle da evitare? Ebbene caro lettore sto per stupirti: ci sono ben tre buoni motivi per andare a vedere “Ötzi e il mistero del tempo” al cinema! continua su

http://paroleacolori.com/otzi-e-il-mistero-del-tempo-tra-fantasy-e-avventura-vince-la-natura/

 

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