130) Jurassic World – Il Regno Distrutto

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“Jurassic World – Il Regno Distrutto” è un film del 2018 diretto da Juan Antonio Bayona, scritto da Derek Connolly e Colin Trevorrow, con : Chris Pratt, Bryce Dallas Howard, Ted Levine, Toby Jones, Rafe Spall, Daniella Pineda, Justice Smith, Jeff Goldblum, B.D. Wong, James Cromwell, Geraldine Chaplin, Peter Jason, Michael Papajohn, Robert Emms, Faith Fay.

Sinossi:
Benvenuti in Jurassic World: il Regno Distrutto, il film diretto da J.A. Bayona, sequel del film campione di incassi del 2015 e quinto capitolo della saga che ha fatto rivivere il mondo dei dinosauri, oltre 60 milioni di anni dopo la loro estinzione. Un film che segna il ritorno dei personaggi e dei dinosauri del film precedente, insieme a nuove specie più terrificanti e spaventose che mai.

Sono passati tre anni da quando il parco a tema Jurassic World, il sogno di John Hammond, è di nuovo andato in frantumi distrutto dai dinosauri scappati dalle gabbie. Il progetto di mettere le creature preistoriche in gabbia e trasformarle in attrazioni per famiglie ha funzionato finché lo spaventoso ibrido Indominus Rex non è evaso dal recinto, seminando il panico su Isla Nublar, che ora è abbandonata dagli esseri umani, mentre i dinosauri sopravvissuti abitano nella giungla.
Ma Quando il vulcano dormiente dell’isola si risveglia, l’ex addestratore di velociraptor Owen Grady (Chris Pratt) e la vecchia responsabile del parco Claire Dearing (Bryce Dallas Howard) decidono di tornare in azione per salvare i dinosauri sopravvissuti da una catastrofe che li porterebbe a una nuova estinzione.
Owen intende trovare Blue, il suo velociraptor ancora disperso nella natura selvaggia, mentre Claire ha sviluppato un rispetto per queste creature, divenute ormai la sua missione. Arrivati sull’isola mentre la lava comincia a scendere, la loro spedizione scopre che una cospirazione potrebbe riportare il nostro intero pianeta ad un pericoloso stato di disordine che non si vedeva dai tempi della preistoria. Questa volta, i nostri due eroi potranno contare sullo sguardo lucido e lungimirante del professor Ian Macolm (Jeff Goldblum), specialista della teoria del caos e sopravvissuto agli attacchi di oltre vent’anni prima.

Tra gli altri personaggi del film Benjamin Lockwood (James Cromwell), un ricco imprenditore che è stato il socio del Dr.John Hammond nella creazione di Jurassic Park. Franklin Webb (Justice Smith), un brillante membro del Dinosaur Protection Group, che si trova più a suo agio dietro la scrivania che nel mezzo dell’azione.
La Dottoressa Zia Rodriguez (Daniella Pineda), una esperta paleo-veterinaria le cui abilità in questa sub-specialità arcaica non sono mai state testate su dinosauri vivi. Eli Mills (Rafe Spall), il braccio destro di Lockwood che recluta Claire e Owen per portare i dinosauri in una riserva privata. Wheatley (Ted Levine), uno spietato mercenario che Mills incarica di dirigere l’operazione a terra a Isla Nublar. In Jurassic World 2, torna B.D Wong nei panni del genetista corrotto Dr. Henry Wu.
Recensione:
Per quanto sia vanesio ed egocentrico non amo l’autocitazione, ma quando si tratta dei simpatici quanto giganteschi Dinosauri, non posso non riportare alla vostra attenzione un passaggio della mia recensione scritta tre anni fa per Parole a Colori su “Jurassic World”, che ancora oggi ritengo valida e purtroppo solamente in parte ascoltata dai produttori.

“…Vediamo allora perché il nuovo capitolo della saga sui dinosauri, che si è ampliata tanto da meritare il titolo di “Jurassic World”, può essere salvato dalla lapidazione cinematografica.

Si, avete letto bene. Un film muto ci avrebbe evitato di ascoltare dei dialoghi deprimenti, piatti e scontati, e di veder sviluppato un intreccio narrativo davvero modesto, che porta lo spettatore a pensare che gli sceneggiatori del primo “Jurassic” avrebbero meritato una cattedra ad honorem in creatività, mentre quelli di oggi dovrebbero seguire un buon corso di aggiornamento e comprendere cosa significhi l’espressione “evoluzione narrativa”.
Dinosauri a parte, il film piace per la grandezza scenografica, stupisce per gli effetti speciali e in parte convince per una regia coraggiosa nel rendere naturale e pacificata l’idea – di per sé del tutto insensata – che l’uomo possa davvero essere “simile a un Dio”, che possa con le moderne tecnologie sfidare la natura, mischiando le carte della creazione e dell’evoluzione…”

Non me vogliano i fan di Chris Pratt e Bryce Dallas Howard, ma i loro rispettivi personaggi , la loro tormentata storia d’amore e come e perché siamo legati ai destini dei dinosauri , veri protagonisti della storia, rappresentano le principali criticità drammaturgiche di questa seconda trilogia.
Pratt e Howard sono due ragazzi simpatici, carini, volenterosi ma ogni qualvolta appaiono sulla scena, lo spettatore ha la fastidiosa sensazione di dover subire un inutile intermezzo prima che il film riprenda il suo naturale e giusto climax con i dinosauri
“Jurassic World -Il Regno Distrutto” sul piano drammaturgico si rivela essere il punto di svolta inaspettato quanto convincente nell’ambito della saga di Jurassic.
I due sceneggiatori infatti dividendo l’intreccio narrativo in due chiari e distinti atti compiono un’operazione ambiziosa e coraggiosa quanto rischiosa.
Con il primo atto infatti assistiamo, in modo eclatante quanto simbolico, alla fine di tutto ciò che è stato e soprattutto ha rappresentato Jurassic Park nell’immaginario collettivo tracciando una chiara e precisa linea sulla storia, effetti speciali e personaggi entrati nella leggenda cinematografica.
Un taglio doloroso quanto necessario per poter spingere la saga verso nuovi obiettivi e livelli di racconto, pathos ed empatia con il pubblico.
Un primo atto che, però nell’atto della scrittura e poi nella messa in scena risulta debole, sbrigativo e frettoloso, reso comunque digeribile ed accettabile da un epilogo tragico quanto teatrale ma che riesce nell’intento di colpire e commuovere lo spettatore.
Il secondo atto invece segna l’inizio di una nuova fase della saga, il punto di non ritorno per gli uomini ed i dinosauri, con i primi che saranno tragicamente costretti finalmente a fare i conti con la propria folle presunzione di poter “giocare” con la genetica fino ad aspirare al “divino” ruolo di Creatore.
“Jurassic World -Il Regno Distrutto” è una rilettura moderna, spietata ed efficace del mito di “Frankenstein”, dove è rappresentato in modo magistrale sul piano visivo, narrativo e registico quanto per l’uomo possa essere pericoloso oltre sciocco il solo pensare di sottomettere e manipolare Madre Natura.
La spettacolarità e bellezza stilistica del secondo atto va attribuita in gran parte al regista spagnolo Juan Antonio Bayona, che dopo il convincente ed commovente “7 minuti dopo la Mezzanotte”, conferma tutto il proprio talento e sapienza nel saper maneggiare e rileggere i generi fantasy /horror ed inserendo in tale contesto l’elemento esistenziale ed emozionale.
“Jurassic World – Il Regno Distrutto” magari potrà far storcere il naso al fan più accanito e purista, ma senza dubbio questo capitolo reiventa la celebre saga, decretandone una fondamentale “evoluzione” sotto ogni aspetto.

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