“Il caso Fitzgerald” è un romanzo scritto da John Grisham e pubblicato in Italia nel giugno 2017 da Mondadori Editore.
Puoi anche divertiti a farti chiamare scrittore da parenti, amici o dalla amorevole fidanzata/ moglie di turno, ma devi avere la certezza che ogni 27 del mese sul tuo conto sia accreditato lo stipendio.
Scrivere romanzi sarà bello, creativo, ma non ci paghi le bollette.
Quanti di voi, scrittori in erba, almeno una volta non sono stati destinatari di queste parole?
Tante, troppe. Tutti possiamo scrivere un romanzo, pochi hanno diritto ad accedere all’Olimpo della letteratura. Tra gli sfigati e gli Dei, ci sono quelli che non hanno talento, creatività e a stento sanno maneggiare la lingua italiana, eppure sono sempre in cima alle classifiche di vendite e ad ogni presentazione del nuovo libro, c’è una folla di lettori esaltati ad attenderli.
Chi di voi è stanco e deluso da questo stato di cose, dovrà per forza leggere il nuovo romanzo di John Grisham, trovando conforto, forza e divertimento preparandovi a leggere una storia assai diversa rispetto al consolidato approccio e stile. del Re dei thriller.
“Il Caso Fitzgerald” inizia con una rapina meticolosamente preparata ed organizzata da una misteriosa banda. Ma il colpo non è né in una banca, né a casa di un ricco proprietario, bensì all’interno dell’austera Università di Princeton. Infatti la banda eludendo tutti i severi e sofisticati controlli di sicurezza, riesce ad entrare nel caveau dell’Università per impadronirsi di quattro preziosi manoscritti: i quattro originali libri scritti dallo scrittore Francis Scott Fitzgerald (il grande Gatsby, giusto per capirci).
Probabilmente per l’uomo della strada possedere anche uno solo di questi manoscritti, sarebbe un libro in più da far impolverare sulla propria libreria, ma per una piccola cerchia di persone, i collezionisti di libri rari, sarebbe invece una preda da ottenere a qualsiasi prezzo.
John Grishman con il suo nuovo libro svela all’uomo e alla donna della strada, un mondo sconosciuto, strampalato e magari grottesco come solo può essere quello popolato da scrittori, editori, lettori e librai, ma che se in apparenza può risultare bizzarro e nevrotico, può rivelarsi pericoloso, invece osservandolo da più vicino riservando delle sconvolgenti verità ed impensabili avventure.
“Il Caso Fitzgerald” è infatti un thriller “letterario” che non ha nulla da invidiare alla spy story o ai noir in cui fino all’ultima pagina, non si sa se il cattivo di turno riuscirà a farla franca o meno.
Non crediate che poiché l’oggetto di questa storia siano dei libri rari, vengano meno suspense, omicidi, pedinamenti, inganni, seduzioni. Sareste davvero fuori strada.
Quando uno scrittore è in crisi creativa e soprattutto senza soldi, sarebbe disposto a fare qualunque cosa, anche a diventare una spia per conto di una potente e misteriosa “assicurazione”.
E’ questo il caso della giovane e bella scrittrice Mercer Mann, reclutata dall’eccentrica Elaine, affinché torni nell’isola della sua infanzia, a Camino Island in Florida, e con la scusa di trovare l’ispirazione per il suo nuovo romanzo, assolva il compito di spiare, osservare e in estremo rati dio lasciarsi sedurre dall’affascinante librario Bruce Cable, uomo colto e amante di libri, ma che oltre a gestire la più bella libreria del Paese, è anche la persona che potrebbe nascondere i preziosi manoscritti di Fitzgerald, dopo che la banda di ladri è stata costretta a liberarsne perché braccata dal FBI.
Grisham costruisce un intreccio narrativo in cui sono mescolati con bravura ed efficacia il crime e l’azione nella prima parte, un’originale spy story nella parte centrale, il genere commedia e romance nella terza parte e un finale, forse la parte meno convincente, di puro stampo giallo.
Il lettore entra nei salotti e nelle cene degli scrittori ascoltandone paure, nevrosi, invidie e gelosie e scoprendo quanto possa essere dura e frustante decidere e sperare di poter vivere della propria creatività ed ingegno.
“Il caso Fitzgerad” magari non sarà il romanzo più bello ed intrigante della carriera di John Grisham, eppure si fa leggere con grande facilità, suscitando curiosità ed interesse su ogni personaggio magistralmente costruito sul piano psicologico e caratteriale.
Bruce Cable ci appare come il Jep Gambardella dei librai, suscitandoci simpatia, rispetto e soprattutto desiderio di poter entrare nella sua cerchia e di poter visitare la sua elegante libreria.
“Il Caso Fitzgerald” è una lettura fresca, leggera, avvolgente, ironica che non potrà mancare tra le vostre letture estive, soprattutto se siete uno scrittore o quantomeno sperate che un giorno gli altri lo dicando di voi seriamente.